“Aveva questo modo di proteggere i suoi sentimenti sotto strati di cinismo e ironia: a volte ci riusciva così bene da farli languire nell'ombra finché erano perduti”.
[Due di Due, Andrea de Carlo]
“Aveva questo modo di proteggere i suoi sentimenti sotto strati di cinismo e ironia: a volte ci riusciva così bene da farli languire nell'ombra finché erano perduti”.
[Due di Due, Andrea de Carlo]
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
"... i legami fra una persona e noi esistono solamente nel pensiero. La memoria, nell'affievolirsi, li allenta; e, nonostante l'illusione di cui vorremmo essere le vittime, e con la quale, per amore, per amicizia, per cortesia, per rispetto umano, per dovere, inganniamo gli altri, noi viviamo soli. L'uomo è l'essere che non può uscire da sé, che non conosce gli altri se non in se medesimo, e che, se dice il contrario, mente..."
(da "Alla ricerca del tempo perduto" di M. Proust)
“Cercate di conservare sempre un lembo di cielo sopra la vostra vita, fanciullo mio, aggiungeva voltandosi verso di me. Voi avete un'anima bella, d'una qualità rara, una natura d'artista, non lasciatele mancare ciò di cui ha bisogno.”
- Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto
amate i vostri nemici
Ma la vita è triste e solenne. Ci fanno entrare in un mondo meraviglioso, ci incontriamo, ci salutiamo e percorriamo la stessa strada per un pezzo, poi scompariamo nel medesimo modo assurdo e improvviso in cui siamo arrivati.
[Il mondo di Sofia - J. Gaarder]
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Cercai di spiegarle la mia ansia di vivere e le cose che avremmo potuto fare insieme […]. Restammo sdraiati sulla schiena a guardare il soffitto e a chiederci cosa avesse avuto in mente Dio quando aveva fatto la vita così triste.
(da "Sulla strada" di Jack Kerouac)
La maggiore tentazione che seduce oggi l’umano è quella narcisistica: elevare idolatricamente il proprio Io al rango di un nuovo Dio. [...] Ma ciò che abbiamo faticosamente dovuto riscoprire in questo tempo così difficile è che non c’è alcuna possibilità per gli umani di farsi divini. Per questo è fondamentale il nostro rapporto con il prossimo [...] La bolla narcisistica nella quale l’Io si è rinchiuso non può durare a lungo. Nessuno può fare a meno dell’Altro: l’«ossessione immunitaria» che caratterizza il nostro tempo non può cancellare la nostra costituzione sociale, non può nascondere che noi siamo innanzitutto – sin dalla nostra venuta al mondo – un grido rivolto all’Altro. Questo grido è, al tempo stesso, denuncia della nostra fragilità e rivelazione della sua preziosa forza sulla quale costruire un patto sociale non più governato dalla paura.
Massimo Recalcati, "Il lapsus della lettura. Leggere i libri degli altri", Castelvecchi Editore, 2023
amate i vostri nemici
In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.
1. Quando verrà l’ausilio di Allah e la vittoria,
2. e vedrai le genti entrare in massa nella religione di Allah,
3. glorifica il tuo Signore lodandoLo e chiediGli perdono: in verità Egli è Colui Che sempre accetta il pentimento.
Sura CX
-Healthy body, clear mind, peaceful spirit-
-Where there’s will there’s a way-
-Work hard have fun & be nice-
Ripenso a tutto il mio percorso, fino a riposizionarmi sul momento presente. Sul qui e ora. Faccio un respiro profondo e mi asciugo le lacrime. Mi rendo conto che viaggiare mi ha insegnato una grande lezione, forse la piu’ importante di tutte: e’ nell’amore, quello per te stesso, per gli altri e per il mondo intero, che trovi le coordinate della tua felicita’. Ti dicono di inseguire i soldi, la carriera, il prestigio, l’ostentazione… ma se non c’e’ amore nella tua vita, non c’e’ niente per cui valga davvero la pena di vivere.
Le coordinate della felicita’ - Gianluca Gotto
-Healthy body, clear mind, peaceful spirit-
-Where there’s will there’s a way-
-Work hard have fun & be nice-
“Cinque sono le cose che un uomo rimpiange quando sta per morire. Non saranno i viaggi confinati nelle vetrine delle agenzie che rimpiangeremo, e neanche una macchina nuova, una donna o un uomo da sogno o uno stipendio migliore.
La prima sarà non aver vissuto secondo le nostre inclinazioni ma prigionieri delle aspettative degli altri. Cadrà la maschera di pelle con la quale ci siamo resi amabili, o abbiamo creduto di farlo. Ed era la maschera creata dalla moda. La maschera di chi si accontenta di essere amabile. Non amato.
Il secondo rimpianto sarà aver lavorato troppo duramente, lasciandoci prendere dalla competizione, dai risultati, dalla rincorsa di qualcosa che non è mai arrivato perché non esisteva se non nella nostra testa, trascurando legami e relazioni.
Per terzo rimpiangeremo di non aver trovato il coraggio di dire la verità. Rimpiangeremo di non aver detto abbastanza ”ti amo” a chi avevamo accanto, ”sono fiero di te” ai figli, ”scusa” quando avevamo torto, o anche quando avevamo ragione. Abbiamo preferito alla verità rancori incancreniti e lunghissimi silenzi.
Poi rimpiangeremo di non aver trascorso tempo con chi amavamo. Non abbiamo badato a chi avevamo sempre lì, proprio perché era sempre lì. E come abbiamo fatto a sopportare quella solitudine in vita? L’abbiamo tollerata perché era centellinata, come un veleno che abitua a sopportare dosi letali. E abbiamo soffocato il dolore con piccolissimi e dolcissimi surrogati, incapaci di fare anche solo una telefonata e chiedere come stai.
Per ultimo rimpiangeremo di non essere stati più felici. Eppure sarebbe bastato far fiorire ciò che avevamo dentro e attorno, ma ci siamo lasciati schiacciare dall'abitudine, dall'accidia, dall'egoismo, invece di amare come i poeti, invece di conoscere come gli scienziati. Invece di scoprire nel mondo quello che il bambino vede nelle mappe della sua infanzia: tesori.”
Testo tratto da: “Ciò che inferno non è” di Alessandro D'Avenia
amate i vostri nemici
Una meta si proponeva Siddharta: diventare vuoto, vuoto di sete, vuoto di desideri, vuoto di sogni, vuoto di gioia e di dolore. Morire a sé stesso, non essere più lui, trovare la pace del cuore svuotato, nella spersonalizzazione del pensiero, questa era la sua meta.
(Siddharta di Hermann Hesse)
“Dicono che prima di entrare in mare
Il fiume trema di paura.
A guardare indietro
tutto il cammino che ha percorso,
i vertici, le montagne,
il lungo e tortuoso cammino
che ha aperto attraverso giungle e villaggi.
E vede di fronte a sé un oceano così grande
che a entrare in lui può solo
sparire per sempre.
Ma non c’è altro modo.
Il fiume non può tornare indietro.
Nessuno può tornare indietro.
Tornare indietro è impossibile nell’esistenza.
Il fiume deve accettare la sua natura
e entrare nell’oceano.
Solo entrando nell’oceano
la paura diminuirà,
perché solo allora il fiume saprà
che non si tratta di scomparire nell’oceano
ma di diventare oceano.”
Khalil Gibran, nessuno può tornare indietro.
amate i vostri nemici
Un giorno, una persona a cui tenevo tanto, mi raggelò con tre parole:
"Sei troppo impegnativa".
Da buona empatica mi misi nei suoi panni, chiedendomi cosa non andasse in me.
Mi feci mille altre domande. E poi arrivai alla risposta.
È impegnativo tutto quello che è importante e profondo, e la maggior parte della gente, adesso, preferisce la superficie, quella che non richiede sforzo.
Siamo nell'era dei "Ti amo" detti ogni mese a una persona diversa,
delle relazioni lampo, dei dialoghi superficiali.
Eppure... eppure... Un giorno capii che non c'è niente di sbagliato a volere tutto.
Voglio poter dire che sono fatta per storie serie, senza avere il timore di essere pesante.
Voglio essere il "tutto".
E voglio qualcuno che sia tutto.
Perché a me, chi è "impegnativo" piace:
io ci so nuotare nelle profondità.
È nella superficie che annego.
Tiziana Rocchi
Vivo perché sogno
amate i vostri nemici
Oggi sappiamo che l’universo ha 13,8 miliardi di anni, ma la domanda inesausta che lo scienziato si pone di continuo è: “E ancora prima, cosa c’era?”. Vale anche per lo spazio e per il tempo: “Non saprei come visualizzare uno stato fisico in cui non esiste nemmeno lo spazio-tempo. Chiamiamolo ‘niente’, perché è difficile immaginare qualcosa che sia meno dell’assenza dello spazio e del tempo. È al limite del miracoloso come questo ‘niente’ si possa trasformare in un vero universo”.
Parole oneste, sincere.
Gian Francesco Giudice, Prima del Big Bang. Come è iniziato l’universo e cosa è avvenuto prima, Rizzoli, 254 pagine, 19 euro
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amate i vostri nemici