Pagina 32 di 43 PrimaPrima ... 22 28 29 30 31 32 33 34 35 36 42 ... UltimaUltima
Risultati da 466 a 480 di 635

Discussione: Piccoli paragrafi di libri amati...

  1. #466
    Opinionista L'avatar di Breakthru
    Data Registrazione
    30/04/19
    Messaggi
    3,292
    Il punto è: cosa succede dopo la morte? I buoni vanno in paradiso, i cattivi all'inferno e gli stitici in purgatorio? Troppo semplice. Alcuni spiriti irrequieti non partono per la destinazione designata in alto loco. Il militare, in fondo , l'hanno già fatto da vivi e ora, finalmente incorporei, si dichiarano renitenti. Non partono, trapelano dalle piccole fessure delle persiane abbassate a lutto, filtrano dall'aldilà all'eccomi qua. Sono fantasmi. Fantasmi militanti che, non potendo manifestare in piazza, si manifestano. Sono defunti anarchici che detestano i viaggi organizzato. Mentre gli altri trapassati, docili e intronati dal fuso orario della propria ora, si incamminano verso il giudizio universale, loro si imboscano nella selva oscura. Per saltare l'interrogazione. I fantasmi sono i morti che bigiano.

    A.G.Pinketts "Il dente del pregiudizio"

  2. #467
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
    Data Registrazione
    09/03/05
    Località
    On the road
    Messaggi
    63,956
    C'è già questo 3d... li unisco
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  3. #468
    Opinionista L'avatar di Breakthru
    Data Registrazione
    30/04/19
    Messaggi
    3,292
    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    C'è già questo 3d... li unisco
    ne ho fatto uno nuovo perché altrove ho visto scritto di non riesumare quelli vecchi

  4. #469
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
    Data Registrazione
    09/03/05
    Località
    On the road
    Messaggi
    63,956
    Citazione Originariamente Scritto da Breakthru Visualizza Messaggio
    ne ho fatto uno nuovo perché altrove ho visto scritto di non riesumare quelli vecchi
    Si ma questo era ancora attivo. Non vanno riesumati quelli che non vengono più utilizzati da anni. Questo era aggiornato di recente
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  5. #470
    Opinionista L'avatar di Breakthru
    Data Registrazione
    30/04/19
    Messaggi
    3,292
    ok

  6. #471
    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    C'è già questo 3d... li unisco
    Li hai riuniti? Allora posto il mio... non è propriamente un paragrafo ma solo una riga che mi è rimasta molto impressa:
    "...Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte".

    (Edgar Allan Poe - Racconti)

  7. #472
    Eufonista L'avatar di BiO-dEiStA
    Data Registrazione
    22/02/10
    Località
    La terra delle tre stirpi
    Messaggi
    5,403
    Pierre continuava a frequentare la società, a bere molto, a condurre una vita oziosa e distratta giacché, oltre alle ore che trascorreva in casa Rostòv, bisognava pure impiegare in qualche modo quelle che rimanevano e poi, perché le abitudini e le conoscenze che aveva a Mosca lo trascinavano invincibilmente a condurre quella vita da cui era ormai stato afferrato. Ma negli ultimi tempi, quando giungevano dal teatro della guerra voci sempre più inquietanti, quando Natascia cominciò a riconquistare la salute, cessando di destare in lui quel senso di interessamento e di sollecitudine, egli fu preso da un'inquietudine sempre maggiore e più incomprensibile. Sentiva che la situazione nella quale si trovava non poteva durare più a lungo, che una catastrofe imminente stava per mutare il corso della sua vita, e cercava con impazienza in ogni cosa segni premonitori. Uno dei fratelli massoni gli aveva rivelato una profezia, tratta dall'Apocalisse dell'apostolo Giovanni, che si riferiva a Napoleone.
    Nell'Apocalisse, al capitolo tredicesimo, versetto decimottavo, si legge: "Qui sta la sapienza; chi è dotato di intelligenza conti il numero della bestia, poiché è numero di uomo, e il suo numero è seicentosessantasei". E nello stesso capitolo, al versetto quinto: "E le fu data una bocca che pronunziava parole piene di orgoglio e di bestemmie; e le fu dato il potere di fare la guerra per quarantadue mesi".
    Le lettere dell'alfabeto francese, secondo il computo ebraico per il quale alle prime dieci si dà il valore di unità e alle seguenti di diecine, hanno il significato seguente:

    a b c d e f g h i k l m n o p q r s t u v w x y z
    1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160

    Scrivendo con questo alfabeto cifrato le parole "l'empereur Napoléon", risulta che la somma dei numeri è uguale a seicentosessantasei, pertanto Napoleone è la bestia profetizzata dall'Apocalisse. Inoltre, scrivendo con lo stesso alfabeto le parole "quarante-deux", cioè il limite assegnato alla bestia di pronunziare parole di orgoglio e di bestemmie, la somma delle cifre corrispondenti è di nuovo seicentosessantasei, dal che risulta che il potere di Napoleone ha fine con l'anno 1812, quando l'imperatore dei Francesi compie quarantadue anni.
    Tale profezia aveva colpito Pierre, e spesso si domandava chi avrebbe messo fine al potere della bestia, cioè di Napoleone e, basandosi sul sistema di configurare le lettere con i numeri e di addizionarli, cercava di trovare una risposta alla domanda che lo inquietava.
    "L'empereur Aleksàndr? La nation russe?". Ma la somma delle lettere risultava o molto superiore o molto inferiore al 666. Una volta, immerso in questi calcoli, scrisse anche il proprio nome, "comte Pierre Besouhoff", ma di nuovo la somma delle cifre non corrispose.
    Mutando l'ortografia, sostituì una "z" alla "s", aggiunse un "de", aggiunse pure "l'article", ma non ottenne ancora il risultato desiderato. Allora gli venne in mente che, se la risposta cercata doveva corrispondere al suo nome, in essa era necessaria anche l'indicazione della sua nazionalità. Scrisse allora "le russe Besuhof"
    e, sommando le cifre, trovò 671. C'erano cinque unità di troppo: il cinque corrispondeva alla "e", quella "e" che era stata tolta dall'articolo dinanzi alla parola "empereur". Eliminata, sia pure in
    modo scorretto, quella "e", Pierre ottenne la risposta cercata: "l'russe Besuhof", uguale a 666. Questa scoperta lo turbò. In che modo, da quale legame egli potesse essere unito al grande evento predetto nell'Apocalisse, non sapeva: ma neppure per un attimo dubitò dell'esistenza di quel legame. Il suo amore per la Rostova, l'Anticristo, l'invasione di Napoleone, la cometa, il numero 666, "l'empereur Napoléon" e "l'russe Besuhof" erano, secondo lui, tutte cose che dovevano maturare insieme, esplodere e farlo uscire dal cerchio delle sue meschine abitudini moscovite di cui si sentiva prigioniero, e guidarlo a un grande gesto e a una grande felicità.

    (da Lev Tolstoj, Guerra e pace, libro terzo, parte prima, capitolo 19)
    Citazione Originariamente Scritto da Careful with that Visualizza Messaggio
    i miei post in media sono di una dozzina di righe, al più;
    Citazione Originariamente Scritto da Ned Flanders Visualizza Messaggio
    Sono stato tanto...ma tanto Laurina, lontano dal Signore: Ne ho combinate di cotte e di crude. Ti basti sapere soltanto questo....

  8. #473
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
    Data Registrazione
    29/04/19
    Messaggi
    7,004
    Questo non posso crederlo!", dichiarò Alice. "Proprio non puoi?", chiese la Regina in tono compassionevole. "Prova ancora: fai un respiro lungo e chiudi gli occhi". Alice si mise a ridere.
    "Non serve a nulla provare", disse: "Non si può credere alle cose impossibili". "Oso dire che tu non hai molta pratica", affermò la Regina. "Quando avevo la tua età, facevo sempre questo esercizio per mezz'ora al giorno. Diamine, certe volte ho creduto fino a sei cose impossibili prima di colazione!" …. Contale Alice: 1. C'è una pozione che ti fa rimpicciolire; 2. E una torta che ti fa ingrandire; 3. Gli animali parlano; 4. I gatti evaporano; 5. Esiste un Paese delle Meraviglie; 6. Posso uccidere il Ciciarampa!"

    (Attraverso lo specchio magico" di Lewis Carroll)

  9. #474
    SONETTO IN LODE DE L'ASINO.
    O sant'asinità, sant'ignoranza,
    Santa stolticia e pia divozione,
    Qual sola puoi far l'anime sí buone,
    Ch'uman ingegno e studio non l'avanza;
    Non gionge faticosa vigilanza
    D'arte qualunque sia, o 'nvenzione,
    Né de sofossi contemplazione
    Al ciel dove t'edifichi la stanza
    . Che vi val, curiosi, il studïare, Voler saper quel che fa la natura,
    Se gli astri son pur terra, fuoco e mare?
    La santa asinità di ciò non cura
    ; Ma con man gionte e 'n ginocchion vuol stare,
    Aspettando da Dio la sua ventura.
    Nessuna cosa dura,
    Eccetto il frutto de l'eterna requie,
    La qual ne done Dio dopo l'essequie

    (Giordano Bruno: "Cabala del cavallo pegaseo con l'aggiunta dell'asino cillenico" )

  10. #475
    «Ma, e concludo, io dico e sostengo che non c’è miglior puliscicùlo di un papero ben lanuginoso, purché gli si tenga la testa tra le gambe. E credetemi sul mio onore, poiché sentirete sul buco del culo una mirifica voluttà, tanto per la dolcezza della sua lanugine quanto per il calore temperato del papero, voluttà la quale sarà facilmente comunicata al budello culare e agli altri intestini, fino ad arrivare alla regione del cuore e del cervello.
    «E non pensiate che la beatitudine degli eroi e dei semidei, nei Campi Elisi, sia nel loro asfodelo, o ambrosia, o nettare, come dicono le vecchie di qui. Tale beatitudine viene, secondo me, à mon avis, dal pulirsi il culo con un papero, e questa è anche l’opinione del maestro Giovanni di Scozia Duns Scoto [beatificato santo nel 1993 da Santosubbito, forse proprio per questa sua opinione] »
    (Dal XIII capitolo del Gargantua e Pantagruel, di Rabelais)

  11. #476
    È cosa ben triste, per quanti passano per questa grande città o viaggiano per il nostro Paese, vedere le strade, sia in città, sia fuori, e le porte delle capanne, affollate di donne che domandano l’elemosina seguite da tre, quattro o sei bambini tutti vestiti di stracci, e che importunano cosí i passanti. Queste madri, invece di avere la possibilità di lavorare e di guadagnarsi onestamente da vivere, sono costrette a passare tutto il loro tempo andando in giro ad elemosinare il pane per i loro infelici bambini, i quali, una volta cresciuti, diventano ladri per mancanza di lavoro, o lasciano il loro amato Paese natio per andarsene a combattere per il pretendente al trono di Spagna, o per offrirsi in vendita ai Barbados.Penso che tutti i partiti siano d’accordo sul fatto che tutti questi bambini, in quantità enorme, che si vedono in braccio o sulla schiena o alle calcagna della madre e spesso del padre, costituiscono un serio motivo di lamentela, in aggiunta a tanti altri, nelle attuali deplorevoli condizioni di questo Regno; e, quindi, chiunque sapesse trovare un metodo onesto, facile e poco costoso, atto a rendere questi bambini parte sana ed utile della comunità, acquisterebbe tali meriti presso l’intera società, che gli verrebbe innalzato un monumento come salvatore del paese.

    Io tuttavia non intendo preoccuparmi soltanto dei bambini dei mendicanti di professione, ma vado ben oltre: voglio prendere in considerazione tutti i bambini di una certa età, i quali siano nati da genitori in realtà altrettanto incapaci di provvedere a loro, di quelli che chiedono l’elemosina per le strade.

    Per parte mia, dopo aver riflettuto per molti anni su questo tema importante ed aver considerato attentamente i vari progetti presentati da altri, mi son reso conto che vi erano in essi grossolani errori di calcolo. é vero, un bambino appena partorito dalla madre può nutrirsi del suo latte per un intero anno solare con l’aggiunta di pochi altri alimenti, per un valore massimo di spesa non eccedente i due scellini, somma sostituibile con l’equivalente in avanzi di cibo, che la madre si può certamente procurare nella sua legittima professione di mendicante; ma è appunto quando hanno l’età di un anno che io propongo di provvedere a loro in modo tale che, anziché essere di peso ai genitori o alla parrocchia, o essere a corto di cibo e di vestiti per il resto della vita, contribuiranno invece alla nutrizione e in parte al vestiario di migliaia di persone.Penso che tutti i partiti siano d’accordo sul fatto che tutti questi bambini, in quantità enorme, che si vedono in braccio o sulla schiena o alle calcagna della madre e spesso del padre, costituiscono un serio motivo di lamentela, in aggiunta a tanti altri, nelle attuali deplorevoli condizioni di questo Regno; e, quindi, chiunque sapesse trovare un metodo onesto, facile e poco costoso, atto a rendere questi bambini parte sana ed utile della comunità, acquisterebbe tali meriti presso l’intera società, che gli verrebbe innalzato un monumento come salvatore del paese.

    Io tuttavia non intendo preoccuparmi soltanto dei bambini dei mendicanti di professione, ma vado ben oltre: voglio prendere in considerazione tutti i bambini di una certa età, i quali siano nati da genitori in realtà altrettanto incapaci di provvedere a loro, di quelli che chiedono l’elemosina per le strade.

    Per parte mia, dopo aver riflettuto per molti anni su questo tema importante ed aver considerato attentamente i vari progetti presentati da altri, mi son reso conto che vi erano in essi grossolani errori di calcolo. é vero, un bambino appena partorito dalla madre può nutrirsi del suo latte per un intero anno solare con l’aggiunta di pochi altri alimenti, per un valore massimo di spesa non eccedente i due scellini, somma sostituibile con l’equivalente in avanzi di cibo, che la madre si può certamente procurare nella sua legittima professione di mendicante; ma è appunto quando hanno l’età di un anno che io propongo di provvedere a loro in modo tale che, anziché essere di peso ai genitori o alla parrocchia, o essere a corto di cibo e di vestiti per il resto della vita, contribuiranno invece alla nutrizione e in parte al vestiario di migliaia di persone.

    Un altro grande vantaggio del mio progetto sta nel fatto che esso impedirà gli aborti procurati e l’orribile abitudine, che hanno le donne, di uccidere i loro bambini bastardi; abitudine, ahimè, troppo comune fra di noi; si sacrificano cosí queste povere creature innocenti, io credo, piú per evitare le spese che la vergogna, ed è cosa, questa, che muoverebbe a lacrime di compassione anche il cuore piú barbaro ed inumano.

    Di solito si calcola che la popolazione di questo Regno sia attorno al milione e mezzo, ed io faccio conto che, su questa cifra, vi possano essere circa duecentomila coppie, nelle quali la moglie sia in grado di mettere al mondo figli; da queste tolgo trentamila, che sono in grado di mantenere i figli, anche se temo che non possano essere tante, nelle attuali condizioni di miseria; ma, pur concedendo questa cifra, restano centosettantamila donne feconde. Ne tolgo ancora cinquantamila, tenendo conto delle donne che non portano a termine la gravidanza o che perdono i bambini per incidenti o malattia entro il primo anno. Restano, nati ogni anno da genitori poveri, centoventimila bambini. Ed ecco la domanda: come è possibile allevare questa moltitudine di bambini, e provvedere loro? Come abbiamo già visto, nella situazione attuale questo è assolutamente impossibile, usando tutti i metodi finora proposti. Infatti non possiamo impiegarli né come artigiani, né come agricoltori, perché noi non costruiamo case (intendo dire in campagna), né coltiviamo la terra; ed essi possono ben di rado guadagnarsi da vivere rubando finché non arrivano all’età di sei anni, salvo che non posseggano doti particolari; anche se, lo debbo ammettere, imparano i rudimenti molto prima di quell’età. Ma in questo periodo essi possono essere considerati propriamente solo degli apprendisti, come mi ha spiegato un personaggio eminente della contea di Cavan; il quale appunto mi ha dichiarato che non gli capitò mai di imbattersi in piú di uno o due casi al di sotto dell’età di sei anni, pur in una parte del Regno tanto rinomata per la precocità in quest’arte.

    I nostri commercianti mi hanno assicurato che i ragazzi e le ragazze al disotto dei dodici anni non costituiscono merce vendibile, e che anche quando arrivano a questa età non rendono piú di tre sterline o, al massimo, tre sterline e mezza corona, al mercato; il che non può recar profitto né ai genitori né al Regno, dato che la spesa per nutrirli e vestirli, sia pure di stracci, è stata di almeno quattro volte superiore.

    Io quindi presenterò ora, umilmente, le mie proposte che, voglio sperare, non solleveranno la minima obiezione.

    Un Americano, mia conoscenza di Londra, uomo molto istruito, mi ha assicurato che un infante sano e ben allattato all’età di un anno è il cibo piú delizioso, sano e nutriente che si possa trovare, sia in umido, sia arrosto, al forno, o lessato; ed io non dubito che possa fare lo stesso ottimo servizio in fricassea o al ragú.

    Espongo allora alla considerazione del pubblico che, dei centoventimila bambini già calcolati, ventimila possono essere riservati alla riproduzione della specie, dei quali sono un quarto maschi, il che è piú di quanto non si conceda ai montoni, ai buoi ed ai maiali; ed il motivo è che questi bambini sono di rado frutto del matrimonio, particolare questo che i nostri selvaggi non tengono in grande considerazione, e, di conseguenza, un maschio potrà bastare a quattro femmine. I rimanenti centomila, all’età di un anno potranno essere messi in vendita a persone di qualità e di censo in tutto il Regno, avendo cura di avvertire la madre di farli poppare abbondantemente l’ultimo mese, in modo da renderli rotondetti e paffutelli, pronti per una buona tavola. Un bambino renderà due piatti per un ricevimento di amici; quando la famiglia pranzerà da sola, il quarto anteriore o posteriore sarà un piatto di ragionevoli dimensioni e, stagionato, con un po’ di pepe e sale, sarà ottimo bollito al quarto giorno, specialmente d’inverno.
    J.Swift: "Una modesta proposta per impedire che i bambini della povera gente siano di peso per i loro genitori o per il Paese, e per renderli utili alla comunità"

  12. #477
    La donnina che semina il grano
    volta la carta e si vede il villano
    il villano che zappa la terra
    volta la carta e si vede la guerra
    la guerra con tanti soldati
    volta la carta si vede i malati
    i malati con tanto dolore
    volta la carta , si vede il dottore
    il dottore che fa le ricette
    volta la carta si vedon civette
    le civette che van per la via
    volta la carta ,si vede Lucia
    Lucia che fa un vestitino
    volta la carta e si vede Arlecchino
    Arlecchino che fa gli sgambetti
    volta la carta e ci sono i galletti.
    I galletti che cantano forte
    volta la carta e si vede la Morte
    La Morte che falcia la gente
    volta la carta e non si vede più niente.
    (La donnina che semina il grano. filastrocca)

  13. #478
    Opinionista L'avatar di Breakthru
    Data Registrazione
    30/04/19
    Messaggi
    3,292
    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    È cosa ben triste, per quanti passano per questa grande città o viaggiano per il nostro Paese, vedere le strade, sia in città, sia fuori, e le porte delle capanne, affollate di donne che domandano l’elemosina seguite da tre, quattro o sei bambini tutti vestiti di stracci, e che importunano cosí i passanti. Queste madri, invece di avere la possibilità di lavorare e di guadagnarsi onestamente da vivere, sono costrette a passare tutto il loro tempo andando in giro ad elemosinare il pane per i loro infelici bambini, i quali, una volta cresciuti, diventano ladri per mancanza di lavoro, o lasciano il loro amato Paese natio per andarsene a combattere per il pretendente al trono di Spagna, o per offrirsi in vendita ai Barbados.Penso che tutti i partiti siano d’accordo sul fatto che tutti questi bambini, in quantità enorme, che si vedono in braccio o sulla schiena o alle calcagna della madre e spesso del padre, costituiscono un serio motivo di lamentela, in aggiunta a tanti altri, nelle attuali deplorevoli condizioni di questo Regno; e, quindi, chiunque sapesse trovare un metodo onesto, facile e poco costoso, atto a rendere questi bambini parte sana ed utile della comunità, acquisterebbe tali meriti presso l’intera società, che gli verrebbe innalzato un monumento come salvatore del paese.

    Io tuttavia non intendo preoccuparmi soltanto dei bambini dei mendicanti di professione, ma vado ben oltre: voglio prendere in considerazione tutti i bambini di una certa età, i quali siano nati da genitori in realtà altrettanto incapaci di provvedere a loro, di quelli che chiedono l’elemosina per le strade.

    Per parte mia, dopo aver riflettuto per molti anni su questo tema importante ed aver considerato attentamente i vari progetti presentati da altri, mi son reso conto che vi erano in essi grossolani errori di calcolo. é vero, un bambino appena partorito dalla madre può nutrirsi del suo latte per un intero anno solare con l’aggiunta di pochi altri alimenti, per un valore massimo di spesa non eccedente i due scellini, somma sostituibile con l’equivalente in avanzi di cibo, che la madre si può certamente procurare nella sua legittima professione di mendicante; ma è appunto quando hanno l’età di un anno che io propongo di provvedere a loro in modo tale che, anziché essere di peso ai genitori o alla parrocchia, o essere a corto di cibo e di vestiti per il resto della vita, contribuiranno invece alla nutrizione e in parte al vestiario di migliaia di persone.Penso che tutti i partiti siano d’accordo sul fatto che tutti questi bambini, in quantità enorme, che si vedono in braccio o sulla schiena o alle calcagna della madre e spesso del padre, costituiscono un serio motivo di lamentela, in aggiunta a tanti altri, nelle attuali deplorevoli condizioni di questo Regno; e, quindi, chiunque sapesse trovare un metodo onesto, facile e poco costoso, atto a rendere questi bambini parte sana ed utile della comunità, acquisterebbe tali meriti presso l’intera società, che gli verrebbe innalzato un monumento come salvatore del paese.

    Io tuttavia non intendo preoccuparmi soltanto dei bambini dei mendicanti di professione, ma vado ben oltre: voglio prendere in considerazione tutti i bambini di una certa età, i quali siano nati da genitori in realtà altrettanto incapaci di provvedere a loro, di quelli che chiedono l’elemosina per le strade.

    Per parte mia, dopo aver riflettuto per molti anni su questo tema importante ed aver considerato attentamente i vari progetti presentati da altri, mi son reso conto che vi erano in essi grossolani errori di calcolo. é vero, un bambino appena partorito dalla madre può nutrirsi del suo latte per un intero anno solare con l’aggiunta di pochi altri alimenti, per un valore massimo di spesa non eccedente i due scellini, somma sostituibile con l’equivalente in avanzi di cibo, che la madre si può certamente procurare nella sua legittima professione di mendicante; ma è appunto quando hanno l’età di un anno che io propongo di provvedere a loro in modo tale che, anziché essere di peso ai genitori o alla parrocchia, o essere a corto di cibo e di vestiti per il resto della vita, contribuiranno invece alla nutrizione e in parte al vestiario di migliaia di persone.

    Un altro grande vantaggio del mio progetto sta nel fatto che esso impedirà gli aborti procurati e l’orribile abitudine, che hanno le donne, di uccidere i loro bambini bastardi; abitudine, ahimè, troppo comune fra di noi; si sacrificano cosí queste povere creature innocenti, io credo, piú per evitare le spese che la vergogna, ed è cosa, questa, che muoverebbe a lacrime di compassione anche il cuore piú barbaro ed inumano.

    Di solito si calcola che la popolazione di questo Regno sia attorno al milione e mezzo, ed io faccio conto che, su questa cifra, vi possano essere circa duecentomila coppie, nelle quali la moglie sia in grado di mettere al mondo figli; da queste tolgo trentamila, che sono in grado di mantenere i figli, anche se temo che non possano essere tante, nelle attuali condizioni di miseria; ma, pur concedendo questa cifra, restano centosettantamila donne feconde. Ne tolgo ancora cinquantamila, tenendo conto delle donne che non portano a termine la gravidanza o che perdono i bambini per incidenti o malattia entro il primo anno. Restano, nati ogni anno da genitori poveri, centoventimila bambini. Ed ecco la domanda: come è possibile allevare questa moltitudine di bambini, e provvedere loro? Come abbiamo già visto, nella situazione attuale questo è assolutamente impossibile, usando tutti i metodi finora proposti. Infatti non possiamo impiegarli né come artigiani, né come agricoltori, perché noi non costruiamo case (intendo dire in campagna), né coltiviamo la terra; ed essi possono ben di rado guadagnarsi da vivere rubando finché non arrivano all’età di sei anni, salvo che non posseggano doti particolari; anche se, lo debbo ammettere, imparano i rudimenti molto prima di quell’età. Ma in questo periodo essi possono essere considerati propriamente solo degli apprendisti, come mi ha spiegato un personaggio eminente della contea di Cavan; il quale appunto mi ha dichiarato che non gli capitò mai di imbattersi in piú di uno o due casi al di sotto dell’età di sei anni, pur in una parte del Regno tanto rinomata per la precocità in quest’arte.

    I nostri commercianti mi hanno assicurato che i ragazzi e le ragazze al disotto dei dodici anni non costituiscono merce vendibile, e che anche quando arrivano a questa età non rendono piú di tre sterline o, al massimo, tre sterline e mezza corona, al mercato; il che non può recar profitto né ai genitori né al Regno, dato che la spesa per nutrirli e vestirli, sia pure di stracci, è stata di almeno quattro volte superiore.

    Io quindi presenterò ora, umilmente, le mie proposte che, voglio sperare, non solleveranno la minima obiezione.

    Un Americano, mia conoscenza di Londra, uomo molto istruito, mi ha assicurato che un infante sano e ben allattato all’età di un anno è il cibo piú delizioso, sano e nutriente che si possa trovare, sia in umido, sia arrosto, al forno, o lessato; ed io non dubito che possa fare lo stesso ottimo servizio in fricassea o al ragú.

    Espongo allora alla considerazione del pubblico che, dei centoventimila bambini già calcolati, ventimila possono essere riservati alla riproduzione della specie, dei quali sono un quarto maschi, il che è piú di quanto non si conceda ai montoni, ai buoi ed ai maiali; ed il motivo è che questi bambini sono di rado frutto del matrimonio, particolare questo che i nostri selvaggi non tengono in grande considerazione, e, di conseguenza, un maschio potrà bastare a quattro femmine. I rimanenti centomila, all’età di un anno potranno essere messi in vendita a persone di qualità e di censo in tutto il Regno, avendo cura di avvertire la madre di farli poppare abbondantemente l’ultimo mese, in modo da renderli rotondetti e paffutelli, pronti per una buona tavola. Un bambino renderà due piatti per un ricevimento di amici; quando la famiglia pranzerà da sola, il quarto anteriore o posteriore sarà un piatto di ragionevoli dimensioni e, stagionato, con un po’ di pepe e sale, sarà ottimo bollito al quarto giorno, specialmente d’inverno.
    J.Swift: "Una modesta proposta per impedire che i bambini della povera gente siano di peso per i loro genitori o per il Paese, e per renderli utili alla comunità"
    Non tanto piccolo questo paragrafo.
    Conosco questo testo di Swift, mi ricordo di averlo letto dopo averlo visto citato su un altro libro, un saggio mi sembra di ricordare, di cui però non ricordo il titolo.

    Avevo iniziato a fare una sorta di schema che indicava quali letture mi avevano portato ad altre, un po' per tenere memoria della strada fatta, ma mi portava via troppo tempo e l'esperimento è durato poco.

  14. #479
    A modest proposal for preventing the children of poor people from being a burden to their parents or Country, and for making them beneficial to the Public (Una modesta proposta per impedire che i bambini della povera gente siano di peso per i loro genitori o per il Paese, e per renderli utili alla comunità)

  15. #480
    Opinionista L'avatar di Breakthru
    Data Registrazione
    30/04/19
    Messaggi
    3,292
    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    A modest proposal for preventing the children of poor people from being a burden to their parents or Country, and for making them beneficial to the Public (Una modesta proposta per impedire che i bambini della povera gente siano di peso per i loro genitori o per il Paese, e per renderli utili alla comunità)
    Grazie, non sono stata chiara, il titolo di Swift lo conosco, non mi ricordo il titolo del saggio in cui l'ho letto citato.
    Ma comunque grazie ancora

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato