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Discussione: Piccoli paragrafi di libri amati...

  1. #616
    Opinionista L'avatar di Vega
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    L'hai letto e pure in francese?

    Sul dvd del Cern ed il copia-incollaggio dell'altro libro che hai da dire?
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  2. #617
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    «I progressi scientifici che sono emersi all’inizio del XX secolo hanno prodotto un rovesciamento completo del pensiero rispetto alla tendenza dei secoli precedenti, quando si giudicava incompatibile il campo scientifico con qualunque discussione relativa all’esistenza di Dio». Questi progressi sarebbero l’ipotesi della morte termica dell’universo, la teoria della relatività, il Big Bang, l’universo finemente regolato, le evidenze circa l’improbabilità del passaggio dall’inerte al vivente.

    L’ipotesi della morte termica dell’universo, conseguenza della seconda legge della termodinamica, implica che l’universo abbia avuto un inizio, e l’inizio suppone un iniziatore. La teoria della relatività afferma che tempo, spazio e materia sono legate, e che nessuna delle tre può esistere senza le altre due: ciò implica una causa all’origine del nostro universo non temporale, non spaziale e non materiale. Stesso discorso per il Big Bang: spazio, tempo e materia cominciano insieme in quel momento, ma prima cosa c’era? Qualcosa di atemporale e un’entità immateriale da cui tutto ha avuto inizio, e che resta fuori dalle possibilità della scienza sperimentale. L’ipotesi teistica diventa ancora più forte quando si osserva l’universo e la vita come fenomeni finemente regolati.

    «John Lennox, professore di matematica all’università di Oxford, spiega: “Alle origini dell’universo, perché possa esistere la chimica che permette la vita, il rapporto fra la forza elettromagnetica e la forza di gravitazione dovette essere regolato con una precisione di 10 alla -40. Per dare un’idea della precisione di 10 alla -40, immaginate che noi ricopriamo tutta la Russia di monetine, e che su ognuna costruiamo delle pile di monetine su tutto il territorio fino ad un’altezza uguale alla distanza che c’è fra la terra e la luna; dopodiché, prendiamo un miliardo di sistemi identici a quello iniziale e dipingiamo di rosso una sola monetina. Poi bendiamo gli occhi di un amico e chiediamogli di trovare quella monetina dipinta di rosso in un solo tentativo. La probabilità che ci riesca è dell’ordine di 10 alla -40. Davvero una probabilità infima”. Questa precisione, “dell’ordine di 10 alla meno 40”, è descritta dall’astrofisico di fede buddhista Trinh Xuan Thuan come una improbabilità “paragonabile a quella di un arciere che, tirando una freccia a caso, colpisca un bersaglio di un centimetro quadrato collocato al lato opposto dell’universo”».

    Discorso simile vale per l’apparizione della vita: «La biologia ha evidenziato, alla fine del XX secolo, la necessità di una regolamentazione supplementare dell’universo: quella che ha permesso il passaggio dall’inerte al vivente. In effetti, quello che in precedenza si riteneva un semplice salto da effettuare da una sponda all’altra del fossato che separa il più complesso degli inerti dal vivente più semplice conosciuto, si è rivelato in realtà l’attraversamento di un golfo immenso, che non si è certamente potuto realizzare per le sole leggi del caso».



    Dieu, la science, les preuves – L’aube d’une révolution di Michel-Yves Bolloré e Olivier Bonnassies. Prefazione di Robert Wilson, premio Nobel per la fisica 1978

    Ci sono proprio i paragrafi che riporti tu. Vedi a volte le coincidenze...

    https://www.tempi.it/promemoria-per-...-dimostra-dio/

    Comunque Cono, prima di avere in generale richiami, vediamo di darci un taglio a queste continue citazioni di libri con pragrafi copia-incollati di scienza e fede, che non è la sede giusta per i tentativi di dimostrare dio e dimostrarlo tramite la scienza e gli scienziati credenti.
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  3. #618
    Opinionista L'avatar di Breakthru
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    da uno dei miei libri preferiti, forse Il libro preferito

    Può darsi che nel palazzo di fronte, dietro a quelle finestre chiuse, alcuni ciechi, uomini, donne, risvegliati dalla violenza dei continui scrosci, con la fronte appoggiata ai vetri freddi ricoprendo col fiato del respiro l’appannamento della notte, stiano rammentando il tempo in cui così, proprio come stanno adesso, vedevano la pioggia scendere dal cielo. Non possono immaginare che laggiù ci sono tre donne nude, nude come sono venute al mondo, sembrano matte, devono essere proprio matte, nessuno con la testa a posto andrebbe a lavarsi su un balcone esponendosi agli sguardi dei vicini, tanto meno in quelle condizioni, cosa importa che siano tutti ciechi, certe cose non si devono fare, mio Dio, la pioggia, come scorre sui loro corpi, come scende fra i seni, come si trattiene e si perde nell’oscurità del pube, e infine si spande e circonda le cosce, forse le abbiamo giudicate male ingiustamente, forse siamo noi a essere incapaci di vedere ciò che di più bello e glorioso è mai accaduto nella storia della città, giù dal balcone si riversa una tovaglia di spuma, ah se potessi seguirla, giù all’infinito, pulito, purificato, nudo. Dio solo ci vede, disse la moglie del primo cieco, che , malgrado le disillusioni e le contrarietà, è ancora fermamente convinta che Dio non sia cieco, al che la moglie del medico rispose, Neppure lui, il cielo è coperto, soltanto io posso vedervi, Sono brutta, domandò la ragazza dagli occhiali scuri, Sei magra e sporca, brutta non lo sarai mai, E io, domandò la moglie del primo cieco, Sporca e magra come lei, non tanto carina, ma più di me, Tu sei carina, disse la ragazza dagli occhiali scuri, Come puoi saperlo se non mi hai mai visto, Ti ho sognato due volte, Quando, La seconda è successo stanotte, Stavi sognando la casa perché ti sentivi più tranquilla, è naturale, dopo tutto quello che abbiamo passato, nel sogno io ero la casa, e siccome, per vedermi, avevi bisogno di darmi una faccia, l’hai inventata, Anch’io ti vedo carina, e non ti ho mai sognato, disse la moglie del primo cieco, Il che dimostra solo che la cecità è la provvidenza dei brutti, Tu non sei brutta, No, infatti non lo sono, ma l’età, Quanti anni hai, domando la ragazza dagli occhiali scuri, Quasi cinquanta, Come mia madre, E lei, Lei cosa, E’ ancora carina, Un tempo lo era di più, Capita a tutti, lo eravamo sempre un po’ di più, Tu , mai come adesso, disse la moglie del primo cieco. Ecco come sono le parole, nascondono molto, si uniscono pian piano fra loro, sembra non sappiano dove vogliono andare, e all’improvviso, per via di due o tre, o di quattro che all’improvviso escono, parole semplici, un pronome personale, un avverbio, un verbo ,un aggettivo, ecco lì che ci ritroviamo la commozione che sale irresistibile alla superficie della pelle e degli occhi, che incrina la compostezza dei sentimenti, a volte sono i nervi a non riuscire a reggere, sopportano molto, sopportano tutto, come se indossassero un’armatura, si dice, La moglie del medico ha i nevi d’acciaio e poi, in definitiva, la moglie del medico si scioglie in lacrime per via di un pronome personale, di un avverbio, di un verbo, di un aggettivo, mere categorie grammaticali, mere designazioni, come del pari sono le restanti altre due donne, le altre, pronomi indefiniti , anch’esse piangenti, che abbracciano quella della frase completa, tre grazie nude sotto la pioggia. Sono momenti che possono durare in eterno, è più di un ora che queste donne sono qui, è tempo che sentano freddo. Ho freddo , ha già detto la ragazza dagli occhiali scuri.



    Cecità - José Saramago

  4. #619
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    Davide Barazzoni

    Enrico Medi - Stupore, armonia e mistica di uno scienziato credente -
    Edizioni Cittadella 2018

    Il professor Enrico Medi si laureò in fisica nel 1932, a soli ventun anni, con una tesi sul neutrone. Ottenne la libera docenza in fisica terrestre nel 1937 e nel 1942 vinse la cattedra di fisica sperimentale dell'Università di Palermo.
    Dal 1949 fu direttore dell'Istituto Nazionale di Geofisica e nel 1958 divenne vicepresidente dell'Euratom.
    amate i vostri nemici

  5. #620
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    Cono, ci puoi spiegare perché i tuoi paragrafi sono sempre quelli che si trovano citati nei siti che vendono questi libri?
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  6. #621
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  7. #622
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    Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica 1984

    «Parlare di origine del mondo porta inevitabilmente a pensare alla creazione e, guardando la natura, si scopre che esiste un ordine troppo preciso che non può essere il risultato di un “caso”, di scontri tra “forze” come noi fisici continuiamo a sostenere. Ma credo che sia più evidente in noi che in altri l’esistenza di un ordine prestabilito nelle cose. Noi arriviamo a Dio percorrendo la strada della ragione, altri seguono la strada dell’irrazionale»

    ( C. Fiore, “Scienza e fede”, elledici, Leumann (TO) 1986, p. 23).
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  8. #623
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  9. #624
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    "C'è compatibilità tra scienza sperimentale e fede in un Dio creatore? Tra scienza e Chiesa? Se ne dibatte spesso. Lo si farà anche in questo libro, discutendo su Dio, l'anima, i miracoli, la Chiesa. Ma soprattutto si interrogheranno i grandi fisici, astronomi, matematici e si scoprirà che tutti i padri della scienza moderna hanno creduto in Dio. Si scopriranno le preghiere di Keplero e di Pascal; gli interessi per la Bibbia di Newton; la fede genuina di Pasteur. Si apprenderà che un monaco ha fondato l'idraulica, che Niccolò Copernico era un religioso cattolico; che il primo teorizzatore del Big Bang e dell'espansione dell'universo è stato il sacerdote belga Georges Edouard Lemaetre; che il padre dell'aeronautica, Francesco Lana de' Terzi, è un padre gesuita."

    Francesco Agnoli - Scienziati, dunque credenti - Editore Cantagalli, 2020
    amate i vostri nemici

  10. #625
    “Accontentati di sapere che tutto è mistero:
    la creazione del mondo e la tua,
    il destino del mondo e il tuo.
    Sorridi a questi misteri come a un pericolo che disprezzeresti."

    "Non credere di sapere nulla
    quando avrai varcato la porta della Morte.
    Pace all'uomo nel silenzio oscuro dell'Aldilà! "

    Da: "Quartine" di Omar Khayyam

    Scomparso il 4 dicembre 1131

  11. #626
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    Nella cultura occidentale l’idea base del finalismo, cioè che la «natura non fa nulla senza ragione» si deve ad Aristotele. Nella visione aristotelica fra le cause che generano i fenomeni naturali c’è anche la cosiddetta causa finale che, come scrive Giovanni Reale, «è lo scopo e la ragione del divenire. La causa finale indica sostanzialmente il senso del divenire».

    Mario Grilli - Gli Scienziati e l'idea di Dio. Pensiero scientifico e religioso a confronto - edizioni Dedalo.
    amate i vostri nemici

  12. #627
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Nella cultura occidentale l’idea base del finalismo, cioè che la «natura non fa nulla senza ragione» si deve ad Aristotele. Nella visione aristotelica fra le cause che generano i fenomeni naturali c’è anche la cosiddetta causa finale che, come scrive Giovanni Reale, «è lo scopo e la ragione del divenire. La causa finale indica sostanzialmente il senso del divenire».

    Mario Grilli - Gli Scienziati e l'idea di Dio. Pensiero scientifico e religioso a confronto - edizioni Dedalo.
    Cono, riassumilo con parole tue.
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  13. #628
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    Aspetta e spera, che poi si avvera!

    Ora cavalca il copia-incolla del filone scientifico-religioso.
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  14. #629
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    @ Cono

    Questo thread è dedicato ai libri amati, vale a dire quelli che noi abbiamo letto e riletto con amore (e digerito) e di cui trascriviamo dei paragrafi che ci hanno colpito.
    Pertanto non fare copia-incolla di citazioni tratte da testi che tu non hai nemmeno letto.

  15. #630

    Il thread é di "citazioni", non di discussione sul loro contenuto. Quindi, non ricasco nell'errore.
    Scrivo per invitare cono a leggere una notarella che ho scritto a difesa di Lemaitre nella sezione adatta .
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    il primo teorizzatore del Big Bang e dell'espansione dell'universo è stato il sacerdote belga Georges Edouard Lemaetre;

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