Nello “Srimad Bhagavatam” (3:25):

21 I sintomi di un sadhu (devoto) sono la tolleranza, la compassione e
l’atteggiamento amichevole verso tutti gli esseri. Il sadhu non ha
nemici, è sereno, si conforma alle Scritture e tutte le sue
caratteristiche sono sublimi.

Commento al v. 21:
E il devoto del Signore è
misericordioso verso tutti — cani, gatti, alberi, e così via. Egli agisce in modo
tale che, alla fine, tutti possano ottenere la salvezza e liberarsi dal giogo della
materia. Sivananda Sena, uno dei discepoli di Sri Caitanya, permise a un cane
di ottenere la liberazione, agendo con lui su un livello spirituale. Esistono molti
esempi simili, in cui un cane ottenne la liberazione a contatto con un sadhu,
perché queste persone sante operano in vista di offrire il beneficio più grande a
tutti gli esseri. Ma sebbene il sadhu non sia nemico di nessuno, il mondo è così
ingrato che anche lui ha molti nemici.

37 Essendo completamente assorto in Me, il devoto non desidera
nemmeno la più alta benedizione che si può raggiungere sui sistemi
planetari superiori, compreso Satyaloka. Egli non desidera nemmeno le
otto perfezioni materiali dell’astanga-yoga, né desidera essere elevato
al regno di Dio. Eppure, anche senza desiderarlo, il devoto ottiene tutte
queste benedizioni in questa vita stessa.
39, 40 Così, adorando Me, l’onnipresente Signore dell’universo, con un
servizio di devozione costante, il devoto rinuncia al desiderio di
raggiungere i pianeti celesti o di essere felice in questo mondo con le
ricchezze, i figli, il bestiame, la casa o con qualsiasi altro oggetto
relativo al corpo. Questo devoto, Io lo porto al di là della nascita e
della morte.

44 Perciò le persone che fissano la mente sul Signore s’impegnano nella
pratica intensiva del servizio di devozione. Questo è l’unico modo per
raggiungere la perfezione finale della vita.