Risultati da 1 a 6 di 6

Discussione: Summertime

  1. #1
    Opinionista
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    Summertime

    Summertime



    “L'estate sta finendo / e un anno se ne va…” cantavano i Righeira.

    L’altra sera al mare in uno stabilimento balneare hanno proiettato una copia restaurata del film “Sapore di mare”. Eravamo un centinaio di persone sulle sedie a sdraio. Si vedevano le stelle, c’era un po’ di vento e la risacca. Mi sono emozionato nel rivedere quel film. . Sono rimasto fino alla scena in cui Virna Lisi balla con il figlio e lui le chiede: “Mamma com’era ai tempi vostri ?”. Lei gli risponde: “Mi pare di ricordare che ci batteva forte il cuore”.

    Tempo d’estate: le infatuazioni, gli innamoramenti, la scoperta dell’amore, le amicizie, l’indipendenza dai genitori, il dolore del tradimento, il primo bacio, la felicità, la sconfitta.

    Un altro bel film, capolavoro dell’estate e che mi ha lasciato un buon ricordo è “Il sorpasso”, diretto dal regista Dino Risi: due giorni, due amici, l’automobile, la strada, il mare, il senso della vita. Con l’incidente automobilistico finale che in un istante cambia il destino dei due attori protagonisti, Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant, transitati dalla solitudine del Ferragosto in una Roma deserta, fino alla spiaggia, dove c’è Catherine Spaak che balla il twist con la canzone “Guarda come dondolo” cantata da Edoardo Vianello, nel 1962. Fu una delle summer songs di successo in Italia, “figlie” dell’ottimismo nato con il miracolo italiano e le prime vacanze di massa.

    Titoli come "Abbronzatissima" e "Pinne, fucile ed occhiali" (Edoardo Vianello), "Legata a un granello di sabbia" (Nico Fidenco), "Stessa spiaggia, stesso mare" (Mina), "Sapore di sale" (Gino Paoli), “Una rotonda sul mare”, cantata da Fred Bongusto e Peppino di Capri. Sono canzoni ancora oggi ascoltate e definiscono un’epoca e un immaginario.

    Era l’Italia post “miracolo economico” e delle contraddizioni. Un’Italia più semplice ma dinamica, accomunata dalla voglia di benessere dopo gli anni della seconda guerra mondiale.
    Ultima modifica di doxa; 26-08-2019 alle 22:08

  2. #2
    Sovrana di Bellezza L'avatar di ReginaD'Autunno
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    Quando l'attrice Virna Lisi dice quella frase mi emoziona sempre...
    Allora per far battere veramente il cuore bastava l'amore reciproco o l'amore e basta, mentre ai giorni nostri è difficile trovare un sentimento così puro e autentico!
    Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI

  3. #3
    Un'Italia che non c'è più, purtroppo.
    Bambol utente of the decade

  4. #4
    Opinionista
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    Bumble ha scritto
    Un'Italia che non c'è più, purtroppo.
    Ciao Bumble, la tua (e la mia) reminiscenza mi fa pensare alla nota locuzione latina del poeta Orazio: “laudator temporis acti se puero”(“Ars poetica, 173) che significa: “lodatore del tempo passato quando egli era fanciullo”.

    Orazio scrisse la frase con riferimento alle persone anziane che pensano con nostalgia gli anni passati e vi tornano volentieri con la memoria. Ma ci sono anche anziani che pensano al loro passato con acrimonia, con violenza verbale, con astio.

    La senescenza induce al pessimismo, al declinismo, allo stavamo meglio quando stavamo peggio ?

    Il pessimismo per alimentarsi ha bisogno di argomenti, analisi, proiezioni, di un’occhiata al metaforico retrovisore per dare significato a quel che è stato, giustificare un percorso, una speranza sfiorita.

    Il declinismo pur avendo a che fare con la nostalgia e la presbiopia, non è un caratteristico sintomo della senescenza, perché può “colpire” anche persone della cosiddetta “mezza età”, induce a fare il bilancio della propria vita trascorsa, a credere che “l’età dell’oro” è finita.

    Io di solito vivo pensando al presente, ovviamente ho attimi di nostalgia, rimpianto, ma non sono un laudatore adorante del passato, non mi unisco al coro dei malinconici laudatores.
    Ultima modifica di doxa; 29-08-2019 alle 21:57

  5. #5
    Ma quando io penso al passato, non lo faccio con pessimismo, anzi. Purtroppo è anche vero che, passando gli anni, così come alcune persone vengono a mancare, anche certi contesti storici, una volta passati, non ritornano più poiché il tempo non fa altro che cambiare la gente, gli usi e i costumi in una continua e inesorabile evoluzione naturale. Così, quando pensi di aver raggiunto il tuo equilibrio, il tuo centro di gravità permanente... non ti accorgi di rimanere indietro, rispetto alla realtà.... salvo poi realizzare, dopo, che vivi in un contesto che la tua mente ha creato, idealizzando un mondo a misura che in realtà, a misura non è, perché sempre in movimento e in evoluzione e al quale ti devi adattare... e semplicemente, non potendo rincorrerlo sempre, ti fermi e decidi che non ne vale più la pena.

    Insomma, alla fine ti capita che arrivi ad un mecdonad e ti accordi che è meglio che sia tua figlia a digitare il menu da scegliere su quella specie di lavagna elettronica.... mentre tu cerchi ancora di entrare in relazione con una cassiera, magari anche carina, assolutamente demodè. E nel momento in cui stai ancora cercando una cassiera, tua figlia ha digitato così velocemente sulla lavagna, da lasciarti interdetto, ordinando per quattro in meno di trenta secondi...

    Questo lo cito, tanto per fare un esempio pratico. Ma ripeto, non è pessimismo, semplicemente... sensazione di sentirsi un pochino... anacronistici.

    Senza dubbio, è una effetto collaterale provocato da chi ha... o comincia ad avere... una certa età.

    Buona notte.
    Ultima modifica di bumble-bee; 29-08-2019 alle 23:02
    Bambol utente of the decade

  6. #6
    Sovrana di Bellezza L'avatar di ReginaD'Autunno
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    Mi sembra Bumble quello che tu dici, il racconto di Cesare Pavese: "La luna e i falò"!
    In cui l'autore attraverso il personaggio principale descrive la luna e i falò come un bel ricordo della sua infanzia del suo paese, ma poi dopo una serie di avvenimenti quando ritorna al suo paese quei simboli di felicità ora si sono trasformati in segni di morte e solitudine...
    Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI

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