La grande eterogeneità del primo Cristianesimo si può osservare soprattutto sulle credenze teologiche seguite dalle persone che si consideravano seguaci di Gesù.
Nel II e nel III secolo c'erano ovviamente Cristiani che credevano in un solo Dio, ma ce n’erano altri che affermavano che ne esistevano due, e altri ancora per cui ce n’erano trenta, o persino 365.
Nel II e III secolo c'erano Cristiani per i quali Dio aveva creato il mondo ed altri convinti che questo mondo fosse stato creato da una divinità subordinata ed ignorante ( altrimenti perché il mondo sarebbe stato così pieno di dolore e difficoltà? ), secondo altri le cose le cose stavano ancora peggio , perché il mondo era un errore cosmico creato da una divinità malvagia come luogo di detenzione per imprigionare gli umani e soggiogarli al dolore ed alla sofferenza.
Nel II e III secolo c’erano Cristiani che credevano che le Scritture ebraiche, denominate dal Cristianesimo “Antico Testamento” , fossero state ispirate dall’unico vero Dio, ma per altri erano state ispirate dal Dio degli Ebrei, che non era l’unico vero Dio, e per altri ancora da una divinità malvagia; altri, poi, credevano che non fossero affatto ispirate.
Nel II e III secolo c’erano Cristiani che credevano che Gesù fosse sia divino sia , Dio e Uomo; altri sostenevano che era completamente divino e niente affatto umano ( per loro, divinità ed umanità erano entità incommensurabili: Dio poteva essere un uomo non più di quanto un uomo poteva essere una pietra). Altri affermavano che Gesù era un uomo interamente di carne ed ossa unito ad un essere pienamente divino, Cristo, che aveva temporaneamente abitato il corpo di Gesù nel corso della sua missione per lasciarlo subito prima della sua morte, ispirandone gli insegnamenti ed i miracoli ma evitando le sofferenze finali.
Nel II e III secolo c’erano cristiani che credevano che la morte di Gesù avesse comportato la salvezza del mondo, mentre altri pensavano che la sua morte non avesse nulla a che fare con la salvezza del mondo ed altri ancora dicevano che Gesù non era mai morto.

Come potevano essere considerate cristiane alcune di queste idee?
In altri termini, come potevano sostenere cose del genere persone che si definivano cristiane?
Perché non consultavano le loro Scritture per vedere che non c’erano 365 dei, o che il vero Dio aveva creato il mondo o che Gesù era morto?
Perché, semplicemente, non leggevano il Nuovo Testamento?

La risposta è: perché non c’era alcun Nuovo Testamento.

Certo, nel II secolo i libri che alla fine vennero accolti a formare il Nuovo Testamento erano già stati scritti, ma non erano stati ancora riuniti in un canone di Scritture largamente riconosciuto e ritenuto autorevole. E poi c’erano anche altri libri dalla paternità altrettanto nobile, altri vangeli, Atti, Epistole e Apocalissi che affermavano di essere stati scritti dagli apostoli terreni di Gesù.
Fine I parte.
Brano preso da “ I Cristianesimi perduti “ di Bart D. Ehrman.