Nello “Srimad Bhagavatam” (3):

27:7 Chi agisce nel servizio di devozione deve vedere tutti gli esseri con
occhio uguale, senza nutrire inimicizia per nessuno ma anche senza
stringere relazioni intime. Bisogna inoltre osservare il celibato, essere
sobri, compiere i propri doveri eterni e offrirne i frutti a Dio, la Persona
Suprema.
8 Per il mantenimento, il devoto dovrebbe essere soddisfatto di ciò che
guadagna senza grande difficoltà. Non dovrebbe mangiare più del
necessario, dovrebbe vivere in un luogo solitario ed essere sempre
riflessivo, sereno, amichevole, compassionevole e cosciente del suo
vero sé.

29:31 Tra gli esseri umani sono superiori coloro che basano l’organizzazione
sociale sulle qualità e le attività di ognuno, e nell’ambito di questa
società i più evoluti sono gli uomini d’intelligenza, che sono chiamati
brahmana. I migliori tra i brahmana sono coloro che hanno studiato i
Veda, e tra questi ultimi colui che conosce il vero fine dei Veda è il più
elevato.
32 Tuttavia, al di sopra del brahmana che conosce il fine dei Veda sta
colui che può dissipare tutti i dubbi, e superiore ancora è colui che
aderisce rigidamente ai princìpi brahminici. Ancora più in alto è
l’anima liberata da ogni contaminazione materiale, ma il puro devoto
che compie il servizio di devozione senza attendersi nessuna
ricompensa è il migliore di tutti.
33 Perciò non esiste persona più grande di colui che non ha altro
interesse che il Mio e Mi offre tutto - le sue attività e la sua stessa vita - senza interruzione.