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Discussione: Pensieri del gufo

  1. #391
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Se te ti danni, a me dispiace: Solo un sadico arriva a godere delle disgrazie altrui. Ed io sono solamente un Uomo. Ci pensi quanto se ne duole il Signore?

    Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: «C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi». E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

    LUCA 18

    La giustizia umana è limitata, imperfetta, soggetta all'errore. Quella Divina è perfetta.

    Ciao, a martedì.
    Ve ne dispiacerete tu e dio ma non sembra. Quel male contro cui sembrate tutti strombazzare in realtà al momento opportuno fa comodo, sarà la moneta, l',occhio per occhio ecc...
    Tu, altri credenti e dio sarete anche dispiaciuti tantissimo ma sarebbe come dispiacersi della tortura del colpevole, ma dire che il codice penale è perfetto così.
    Una persona che si riempie costantemente la bocca di amore e bene e di un dio bravissimo e buonissimo e poi avalla un tormento senza fine, perdonami, ma a casa mia ha qualcosa che non torna dentro e nemmeno il suo dio non torna.
    È quello il desiderio recondito, infliggere lo stesso male, se non di più, a chi è considerato peccatore.
    È il puzzo di cacca che si vuol nascondere ( a sé stessi prima di tutto) incensandolo con tutto il parlare del bene, ma poi è quello il finale atteso. È il lato oscuro, istintivo che vorrebbe fare del male all'altro, cercando di celarlo, allontanarlo da sé con le storielle sull'aldilà, su un dopo che verrà.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  2. #392
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    lo devi chiedere a Paolo, che citi, visto che è lui a ricorrere a quella metafora, e non credo a caso, visto che reitera il concetto - perché mi hai fatto in quel modo ?; questa frase implica che il destino umano dipenda da come Dio ci avrebbe fatti, e non dalle nostre scelte...
    Tu generalizzi quelle frasi che sono rivolte forse neanche al faraone, bensì a qualcuno come Vega. Il faraone si lamentò con Dio di come l'avesse fatto? Non mi pare.
    Vega, invece, identificandosi con un vaso provvisto di cervello, negando spirito e anima, accusa Dio, nella cui esistenza non crede, di averla fatta in modo sbagliato, col libero arbitrio, con la possibilità di scelte sbagliate.
    Non bisogna generalizzare concetti paolini che riguardano poche persone e che sono in contrasto con il resto delle rivelazioni, che riguardano la massa delle persone.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  3. #393
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Tu generalizzi quelle frasi che sono rivolte forse neanche al faraone, bensì a qualcuno come Vega. Il faraone si lamentò con Dio di come l'avesse fatto? Non mi pare.
    Vega, invece, identificandosi con un vaso provvisto di cervello, negando spirito e anima, accusa Dio, nella cui esistenza non crede, di averla fatta in modo sbagliato, col libero arbitrio, con la possibilità di scelte sbagliate.
    Non bisogna generalizzare concetti paolini che riguardano poche persone e che sono in contrasto con il resto delle rivelazioni, che riguardano la massa delle persone.
    beh, no; qui sei tu a compiere un'operazione filologicamente scorretta; il testo è quello, e indica una nozione generale di umano, non poche persone;

    ma guarda che nel costrutto paolino la predestinazione è ridondante, in tante epistole e passi; nella Romani è proprio un manifesto; c'è una storia millenaria in questo senso, oltre centinaia di milioni di cristiani e relativa dottrina;
    a te può non piacere, e su questo non discuto; ma ha una sua logica e motivi, che si incastrano con tutto il resto in modo spiegabile e coerente; relativamente coerente, s'intende, data la materia sfuggevole di suo;

    ora, a prescindere da quello che può piacere a te, a lume di buon senso dovrebbe tornarti che il fondatore di una nuova dottrina religiosa in competizione con la vecchia abbia la necessità di demolire i presupposti sui quali si fonda l'autorità dei gestori della vecchia fede;

    se ci ragioni un momento, tutte le eresie, scismi, ecc... sono latrici della stessa accusa di ipocrisia nei confronti delle caste sacerdotali, e dell'esaltazione del sentimento vs il precetto e la ragione, dove alligna il calcolo opportunista;

    ora, siccome il sentimento, come la fede, è inspiegabile, va da sé che si attribuisca direttamente a Dio, e da qui la predestinazione;

    certo, se tu argomenti la fede come prodotto della ragione, la vedi diversamente; ma poi ti si aprirebbero quei problemi teologici di cui ho scritto precedentemente.
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #394
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Ve ne dispiacerete tu e dio ma non sembra. Quel male contro cui sembrate tutti strombazzare in realtà al momento opportuno fa comodo, sarà la moneta, l',occhio per occhio ecc...

    senti carissima: tu credi che la "giustizia" come idea sia qualcosa di sbagliato? ciò che ti chiedo è: saresti contenta di realizzare "concretamente" l'idea di "giustizia"?
    e se ne saresti contenta, anzi meglio, se ne sentissi il dovere, te ne assumeresti la responsabilità? e poi: in che modo "faresti giustizia"? ovviamente dando delle regole e sanzionandone la violazione. ma sulle regole in sé, è corretto dare un giudizio "etico"? cioè un giudizio di valore? come certo sai il giudizio di valore è semplicemente dire che una cosa è buona o cattiva, in sostanza. allora perché le "tue regole" vanno "rispettate" e quelle di uno che può anche essere dio, non vanno rispettate, o comunque "ingiuriate", "vituperate" ecc.? solo perché carlo delle piane ha detto che dio è una mala illusione? ma carlo delle piane aveva, in base alle tue regole, il diritto di "negare dio"? e infine: il giudizio di valore si dovrebbe "fermare" dinanzi quanto meno alla statistica. se le regole di dio sono ancora "in vigore", poiché quasi tutti gli uomini, bene o male, ne sentono l'esigenza e cercano di rispettarle, allora vuol dire che quelle regole sono "connaturate" all'umana natura. le scimmie hanno ovviamente le loro regole. lo stato ha le sue regole. però tutti i tipi di regole, cioè tutti gli ordinamenti, tutti i gruppi sociali organizzati hanno delle regole che, in definitiva, servono a conservare "un ordine", che non è necessariamente sinonimo di "oppressione", anzi non lo è affatto: è condiviso dai più perché è diretto a garantire "la tutela" della stessa sopravvivenza di chi quelle regole adotta. questo credo sia un dato che può essere accettato.

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Tu, altri credenti e dio sarete anche dispiaciuti tantissimo ma sarebbe come dispiacersi della tortura del colpevole, ma dire che il codice penale è perfetto così.
    Una persona che si riempie costantemente la bocca di amore e bene e di un dio bravissimo e buonissimo e poi avalla un tormento senza fine, perdonami, ma a casa mia ha qualcosa che non torna dentro e nemmeno il suo dio non torna.

    senti un po'. ho capito che dio "come persona" non ti piace perché se no ti leva la verginità. però a parte dio, se gli uomini potessero decidere, come accadeva nell'antica grecia, anche il destino dei defunti, i quali se non erano sepolti a dovere, poi nell'ade stavano male, non sarebbe peggio? pensa se qualcuno lasciasse il cadavere di un "criminale" senza sepoltura perché non aveva scontato la pena prescritta dal diritto "penale". non sarebbe peggio? allora grazie a dio esiste un concetto di "libertà" che attribuisce a una entità superiore, che è per l'appunto dio, il potere di punire "dopo la morte" i peccatori, indipendentemente dal fatto che vengano sepolti o no. questo mi pare un segno di civiltà. anche, ti ripeto, se dio in definitiva non esistesse.


    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    È quello il desiderio recondito, infliggere lo stesso male, se non di più, a chi è considerato peccatore.

    ed è proprio per evitare questo che esiste l'idea di "dio". non sarà corretto a livello "epistemologico" o scientifico, ma è qualcosa che a livello latamente "giuridico" conta assai. e anche i verri e beccaria c'hanno messo del loro. ovviamente so di ripetere il già detto...

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    È il puzzo di cacca che si vuol nascondere ( a sé stessi prima di tutto) incensandolo con tutto il parlare del bene, ma poi è quello il finale atteso. È il lato oscuro, istintivo che vorrebbe fare del male all'altro, cercando di celarlo, allontanarlo da sé con le storielle sull'aldilà, su un dopo che verrà.
    si. e di fatto esistono i luoghi chiamati "cimiteri" in cui le tombe di buoni e "cattivi" non vengono "oltraggiate" quanto meno, perché esiste la teologia cattolica, e quindi l'idea di aldilà, di giudizio "divino" e quindi "non umano" ecc. ti pare poco?
    Ultima modifica di sandor; 08-11-2019 alle 20:30

  5. #395
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    se tu asserisci che, una volta ricevuta la predicazione, chiunque dovrebbe credere, e se ciò non avviene è per propria responsabilità, non si capisce perché chiamarla fede, la quale - per definizione - è esattamente il credere a qualcosa di estremamente improbabile, non credibile, assurdo, per dirla con Tertulliano; non è certo fede credere a qualcosa di ragionevole;
    Ti do due definizioni di fede. Nella "Treccani":

    Credenza piena e fiduciosa che procede da intima convinzione o si fonda sull’autorità altrui più che su prove positive.

    Su Wiki:

    La fede è definibile come l'adesione a un messaggio o un annuncio fondata sull'accettazione di una dimensione del trascendente che riguarda l'invisibile, la quale dimensione non risulta cioè immediatamente evidente (immanente), ma viene quindi accolta come vera nonostante non sia riferita né alla realtà evidente né a quella virtuale. La fede consiste pertanto nel «ritenere possibile» quel che non può essere mai assoggettato al metodo scientifico dell'esperimentato come dimostrazione di una ipotesi.

    In queste definizioni non si parla di credere in qualcosa di "assurdo" e di "irragionevole", bensì di credere in qualcosa che non può essere dimostrato scientificamente.
    Però ci sono testimonianze scritte di risurrezione di morti, sia nel vecchio che nel nuovo Testamento.
    Ci sono testimonianze scritte di miracoli. Anche oggi, frequentando qualche setta religiosa, si può assistere a miracoli. Io stesso, come già scritto, ho assistito a qualche miracolo.
    Molti, però, vogliono negare queste testimonianze come false. E' una scelta quella di non credere a testimonianze. E' una scelta quella di pensare che l'origine dell'infinità varietà vivente e inanimata della Terra sia frutto del caso. E' ragionevole pensare come Vega? Io dico di no. E' molto più ragionevole vedere un substrato intelligente in tutta quella varietà.
    La tua pregiudiziale sulla fede cade subito, è un castello di carte.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  6. #396
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Ti do due definizioni di fede. Nella "Treccani":

    Credenza piena e fiduciosa che procede da intima convinzione o si fonda sull’autorità altrui più che su prove positive.

    Su Wiki:

    La fede è definibile come l'adesione a un messaggio o un annuncio fondata sull'accettazione di una dimensione del trascendente che riguarda l'invisibile, la quale dimensione non risulta cioè immediatamente evidente (immanente), ma viene quindi accolta come vera nonostante non sia riferita né alla realtà evidente né a quella virtuale. La fede consiste pertanto nel «ritenere possibile» quel che non può essere mai assoggettato al metodo scientifico dell'esperimentato come dimostrazione di una ipotesi.

    In queste definizioni non si parla di credere in qualcosa di "assurdo" e di "irragionevole",
    dillo a Tertulliano

    bensì di credere in qualcosa che non può essere dimostrato scientificamente.
    appunto; a mia volta, io ti crederò credente quando ti vedrò agire diversamente dallo scettico, con una reale posta in gioco che ti qualifica in modo esclusivo; fino a quel momento, tu sei solo uno che afferma di credere, ma si comporta in un modo in cui potrebbe comportarsi anche lo scettico;

    Però ci sono testimonianze scritte di risurrezione di morti, sia nel vecchio che nel nuovo Testamento.
    Ci sono testimonianze scritte di miracoli. Anche oggi, frequentando qualche setta religiosa, si può assistere a miracoli. Io stesso, come già scritto, ho assistito a qualche miracolo.
    Molti, però, vogliono negare queste testimonianze come false. E' una scelta quella di non credere a testimonianze.
    la nozione di vero o falso ha senso solo in relazione alla dimostrabilità; niente che non sia scientificamente dimostrabile può essere additato come verità, e, per questo, rientra nei postulati di fede;
    ci sono testimonianze di guaritori che operano a mani nude, ma tu non metteresti tuo figlio nelle mani di quelli, credo; stai dicendo in positum che quelli sono falsari ? forse no, ti astieni dal farlo; ma questo non li fa ritenere attendibili; né tantomeno le testimonianze;
    se io testimonio di averti visto molestare una bambina, sono attendibile ? oppure mi vengono chiesti riscontri, prima di credermi ?

    se tu non hai mai visto un defunto che torna in vita, mi dovresti sostanziare ove sia la razionalità nel credere che ciò sia possibile e sia avvenuto; ti pare razionale fondare questa opinione su "testimonianze", soprattutto in un contesto ove queste generano posizioni di autorità e potere '

    E' una scelta quella di pensare che l'origine dell'infinità varietà vivente e inanimata della Terra sia frutto del caso. E' ragionevole pensare come Vega? Io dico di no. E' molto più ragionevole vedere un substrato intelligente in tutta quella varietà.
    parrebbe di no, in termini di probabilità scientifica; perché dovresti spiegare perché quel substrato che definisci "intelligente" avrebbe dovuto sterminare i 99,9% di quelle varietà biologiche esistite, e di cui tu vedi solo le - provvisoriamente - sopravvissute;

    La tua pregiudiziale sulla fede cade subito, è un castello di carte.
    beh, il problema non lo sollevo certo io; ma se vuoi ignorare la storia delle idee di cui tratti, fai pure; è come presentarsi d un torneo di scacchi pensando di dare il matto del barbiere agli avversari;
    ma magari a te o ad altri piace così, per motivi tuoi, non intuitivi; per te non è un problema asserire un dio umanizzato che, da onnipotente, deve negoziare, venire a patti, correggere un Suo operato perché si è accorto successivamente che è insufficiente, cose così...

    esattamente come altri sostengono una cosa e, immediatamente dopo, il suo contrario.
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #397
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    appunto; a mia volta, io ti crederò credente quando ti vedrò agire diversamente dallo scettico, con una reale posta in gioco che ti qualifica in modo esclusivo; fino a quel momento, tu sei solo uno che afferma di credere, ma si comporta in un modo in cui potrebbe comportarsi anche lo scettico;
    Premesso che non mi professo credente per farmi credere da te, non capisco che c'entri tutto ciò con la fede impossibile da dimostrare scientificamente.
    Comunque, il credente si professa credente e lo scettico si professa scettico. Il primo cerca di comportarsi da credente con conseguenti azioni; lo scettico si comporterà da scettico eludendo prescrizioni contenute nei testi sacri.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ci sono testimonianze di guaritori che operano a mani nude, ma tu non metteresti tuo figlio nelle mani di quelli, credo; stai dicendo in positum che quelli sono falsari ? forse no, ti astieni dal farlo; ma questo non li fa ritenere attendibili; né tantomeno le testimonianze;
    Una cosa è l'autotestimonianza del presunto guaritore, altra cosa sono le testimonianze di guariti ad opera del guaritore. I secondi sono più credibili e possono essere creduti.
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    se tu non hai mai visto un defunto che torna in vita, mi dovresti sostanziare ove sia la razionalità nel credere che ciò sia possibile e sia avvenuto; ti pare razionale fondare questa opinione su "testimonianze", soprattutto in un contesto ove queste generano posizioni di autorità e potere '
    Sì, mi pare razionale credere a testimonianze, fino a prova contraria. Nei processi si crede alle testimonianze, anche poco attendibili o di familiari stretti, fino a prova contraria.
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    parrebbe di no, in termini di probabilità scientifica; perché dovresti spiegare perché quel substrato che definisci "intelligente" avrebbe dovuto sterminare i 99,9% di quelle varietà biologiche esistite, e di cui tu vedi solo le - provvisoriamente - sopravvissute;
    Non so dove tu abbia preso questo dato, che pare inverosimile, perché raddoppiare le varietà biologiche può comportare anche un problema di sovrappopolazione biologica...
    Comunque, a spiegare lo sterminio dovrebbe provvedere Dio, se lo ritiene opportuno.
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    beh, il problema non lo sollevo certo io; ma se vuoi ignorare la storia delle idee di cui tratti, fai pure; è come presentarsi d un torneo di scacchi pensando di dare il matto del barbiere agli avversari;
    ma magari a te o ad altri piace così, per motivi tuoi, non intuitivi; per te non è un problema asserire un dio umanizzato che, da onnipotente, deve negoziare, venire a patti, correggere un Suo operato perché si è accorto successivamente che è insufficiente, cose così...
    Ti è stato ripetuto mille volte, anche citando testi di religioni diverse, che Dio ha operato a seconda dei tempi, delle popolazioni e delle aree geografiche, che è un'altra variabile da tenere presente.
    L'essenza del messaggio però è rimasta inalterata: avere fede e operare il bene.
    Anche la rinuncia parziale all'onnipotenza nel conflitto con i demoni ha un suo perché.
    Dio non ragiona né come te né come i teologi da quattro soldi ai quali ti appoggi, visto che hanno discusso per secoli su questioni come questa.
    Tu sei un obiettore seriale, visto che continui a ripetere le stesse cose, nonostante le risposte ricevute.
    Fate l'amore, non la guerra.
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  8. #398
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Premesso che non mi professo credente per farmi credere da te, non capisco che c'entri tutto ciò con la fede impossibile da dimostrare scientificamente.
    Comunque, il credente si professa credente e lo scettico si professa scettico. Il primo cerca di comportarsi da credente con conseguenti azioni; lo scettico si comporterà da scettico eludendo prescrizioni contenute nei testi sacri.
    eh, così è troppo facile... tu devi connotarti in modo esclusivo, altrimenti potresti dare ad intendere qualsiasi cosa;
    posso credere ad un malato che abbia fede nel guaritore e vada da quello, ma non in ospedale, perché investe se stesso; ma adempiere a riti e prescrizioni non è sinonimo, né dimostrazione dell'avere fede; può essere benissimo un comportamento conformista, diretto ad ottenere l'apprezzamento della comunità;

    Una cosa è l'autotestimonianza del presunto guaritore, altra cosa sono le testimonianze di guariti ad opera del guaritore. I secondi sono più credibili e possono essere creduti.

    Sì, mi pare razionale credere a testimonianze, fino a prova contraria. Nei processi si crede alle testimonianze, anche poco attendibili o di familiari stretti, fino a prova contraria.
    non ci siamo: se porto tre amici a cui stai antipatico, testimoni delle tue molestie che asserisco, pensi che verrai condannato ? hai invertito l'onere della prova;

    Non so dove tu abbia preso questo dato, che pare inverosimile, perché raddoppiare le varietà biologiche può comportare anche un problema di sovrappopolazione biologica...
    Comunque, a spiegare lo sterminio dovrebbe provvedere Dio, se lo ritiene opportuno.
    il dato è la storia biologica del pianeta; nell'evoluzione di ciò che è vivo oggi, la quasi totalità delle specie esistite si è estinta, e quotidianamente se ne estinguono molte, soprattutto insetti;
    Ti è stato ripetuto mille volte, anche citando testi di religioni diverse, che Dio ha operato a seconda dei tempi, delle popolazioni e delle aree geografiche, che è un'altra variabile da tenere presente.
    L'essenza del messaggio però è rimasta inalterata: avere fede e operare il bene.
    Anche la rinuncia parziale all'onnipotenza nel conflitto con i demoni ha un suo perché.
    libero tu di argomentare certe cose, se credi;

    Dio non ragiona né come te né come i teologi da quattro soldi ai quali ti appoggi, visto che hanno discusso per secoli su questioni come questa.
    Tu sei un obiettore seriale, visto che continui a ripetere le stesse cose, nonostante le risposte ricevute.
    io ti ripeto cose che si studiano a scuola;
    si studiano a scuola perché spiegano il mondo attorno a te, il perché la gente crede a questo invece che a quello;
    tu, pur di sentirti autorevole, preferisci l'ignoranza, e te la prendi con me;

    ma poi i conti li devi fare con gli altri credenti, che non si fanno convincer, oppure per i quali sei tu stesso un miscredente;

    a me non importa obiettare sulle credenze altrui, e per un motivo che ho esposto più volte; non penso che i miei valori siano superiori a quelli tuoi, di Cono o di altri; sono altrettanto arbitrari;
    ma, al contrario, ho molto da obiettare sulla barbarie del falso spacciato come vero; quando si stravolge la logica o si incita all'odio, al giudizio, sulla base di congetture; se uno ha fede che non sia necessario vaccinare i figli, e causa problemi agli altri, o spaccia il falso per il vero, propaganda le sue personali convinzioni ponendo sullo stesso piano quelle alla scienza, mi permetto di obiettare;

    perché scelgo questo, invece del fucile, sia chiaro.
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #399
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    senti carissima: tu credi che la "giustizia" come idea sia qualcosa di sbagliato? ciò che ti chiedo è: saresti contenta di realizzare "concretamente" l'idea di "giustizia"?
    e se ne saresti contenta, anzi meglio, se ne sentissi il dovere, te ne assumeresti la responsabilità? e poi: in che modo "faresti giustizia"? ovviamente dando delle regole e sanzionandone la violazione. ma sulle regole in sé, è corretto dare un giudizio "etico"? cioè un giudizio di valore? come certo sai il giudizio di valore è semplicemente dire che una cosa è buona o cattiva, in sostanza. allora perché le "tue regole" vanno "rispettate" e quelle di uno che può anche essere dio, non vanno rispettate, o comunque "ingiuriate", "vituperate" ecc.? solo perché carlo delle piane ha detto che dio è una mala illusione? ma carlo delle piane aveva, in base alle tue regole, il diritto di "negare dio"? e infine: il giudizio di valore si dovrebbe "fermare" dinanzi quanto meno alla statistica. se le regole di dio sono ancora "in vigore", poiché quasi tutti gli uomini, bene o male, ne sentono l'esigenza e cercano di rispettarle, allora vuol dire che quelle regole sono "connaturate" all'umana natura. le scimmie hanno ovviamente le loro regole. lo stato ha le sue regole. però tutti i tipi di regole, cioè tutti gli ordinamenti, tutti i gruppi sociali organizzati hanno delle regole che, in definitiva, servono a conservare "un ordine", che non è necessariamente sinonimo di "oppressione", anzi non lo è affatto: è condiviso dai più perché è diretto a garantire "la tutela" della stessa sopravvivenza di chi quelle regole adotta. questo credo sia un dato che può essere accettato.




    senti un po'. ho capito che dio "come persona" non ti piace perché se no ti leva la verginità. però a parte dio, se gli uomini potessero decidere, come accadeva nell'antica grecia, anche il destino dei defunti, i quali se non erano sepolti a dovere, poi nell'ade stavano male, non sarebbe peggio? pensa se qualcuno lasciasse il cadavere di un "criminale" senza sepoltura perché non aveva scontato la pena prescritta dal diritto "penale". non sarebbe peggio? allora grazie a dio esiste un concetto di "libertà" che attribuisce a una entità superiore, che è per l'appunto dio, il potere di punire "dopo la morte" i peccatori, indipendentemente dal fatto che vengano sepolti o no. questo mi pare un segno di civiltà. anche, ti ripeto, se dio in definitiva non esistesse.





    ed è proprio per evitare questo che esiste l'idea di "dio". non sarà corretto a livello "epistemologico" o scientifico, ma è qualcosa che a livello latamente "giuridico" conta assai. e anche i verri e beccaria c'hanno messo del loro. ovviamente so di ripetere il già detto...



    si. e di fatto esistono i luoghi chiamati "cimiteri" in cui le tombe di buoni e "cattivi" non vengono "oltraggiate" quanto meno, perché esiste la teologia cattolica, e quindi l'idea di aldilà, di giudizio "divino" e quindi "non umano" ecc. ti pare poco?


    Ma che cacchio c'entrano i cimiteri, le sepolture e tutto il pippone con quello che ho detto?

    Un dio sbandierato come bene assoluto, che non vuole il male ma poi contempla pene eterne, è compatibile con queste caratteristiche di dio ed è eticamente giusto?
    Il credente che fa du' cojoni sulla vita, sulla pace e l'amore e poi si appoggia ad una religione che contempla una pena e sofferenze eterne, è coerente o no, è falso o no?
    Non importa fare tante supercazzole e dire sciocchezze.
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  10. #400
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio


    Ma che cacchio c'entrano i cimiteri, le sepolture e tutto il pippone con quello che ho detto?

    tu hai detto che la giustizia divina è una "superfetazione" dei bassi umori "umani", della "sindrome dell'inquisitore". io ti ho detto che se non ci fosse tutto l'apparato "teologico" probabilmente il fatto stesso di seppellire nello stesso cimitero, i "condannati" e gli "incensurati" non potrebbe essere accettato. allora la teologia è plagio "delle folle"? se vuoi ti dico di si, ma ti dico anche che, per come la vedo io, senza plagio sarebbe peggio. a livello se non altro di ordine pubblico. poi se vuoi tornare al "medioevo", dove chi aveva "la terra" poteva, sul proprio terreno, esercitare potere di "vita e di morte", allora basta che lo dici.

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Un dio sbandierato come bene assoluto, che non vuole il male ma poi contempla pene eterne, è compatibile con queste caratteristiche di dio ed è eticamente giusto?

    contempla pene eterne perché se a me nella vita va tutto male, se qualcuno cerca di uccidermi nella mia stessa "dimora", allora io ho quanto meno il diritto di "pensare" che, se non c'è una giustizia "umana" in merito, allora c'è quella divina. e mi metto l'anima in pace, insomma "vivo meglio" o meno "peggio". e soprattutto non cerco "vendetta". cosa che farei se non ci fosse una teologia in quel senso. anche a livello di vulgata.

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Il credente che fa du' cojoni sulla vita, sulla pace e l'amore e poi si appoggia ad una religione che contempla una pena e sofferenze eterne, è coerente o no, è falso o no?

    è coerente nella misura in cui quello che crede vale per tutti. anche per lui.

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Non importa fare tante supercazzole e dire sciocchezze.
    e questo è il tuo parere.
    Ultima modifica di sandor; 09-11-2019 alle 19:10

  11. #401
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    @sandor

    contempla pene eterne perché se a me nella vita va tutto male, se qualcuno cerca di uccidermi nella mia stessa "dimora", allora io ho quanto meno il diritto di "pensare" che, se non c'è una giustizia "umana" in merito, allora c'è quella divina. e mi metto l'anima in pace, insomma "vivo meglio" o meno "peggio". e soprattutto non cerco "vendetta". cosa che farei se non ci fosse una teologia in quel senso. anche a livello di vulgata.

    Questo concetto è falso come una banconota da 30 euri.
    Possono esistere - e di fatto esistono - molte teologie che impediscono la "vendetta" e che NON si basano sulla "giustizia divina", sul paradiso e sull'inferno.
    Il problema non è questo.
    Il problema nasce quando si afferma che "la giustizia divina basata su paradiso e inferno" è una verità oggettiva.
    Il tuo discorso va benissimo ed è comprensibilissimo. Ma non c'entra nulla con la ricerca della verità.
    La ricerca della verità si basa sulla ricerca della verità oggettiva. E non sulla ricerca di una "verità utile socialmente"....o di una "verità che mi piace perchè è consolatoria e mi ripaga del male subito".
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  12. #402
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    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    @sandor Questo concetto è falso come una banconota da 30 euri.
    Possono esistere - e di fatto esistono - molte teologie che impediscono la "vendetta" e che NON si basano sulla "giustizia divina", sul paradiso e sull'inferno.
    si. non dico di no. però anche quelle altre teologie, che se vuoi mi puoi anche indicare, hanno i loro effetti concreti, perché se non li avessero, probabilmente non avrebbero tanto seguito. cioè quello che volevo dire è che l'uomo della strada se ne frega della verità oggettiva, perché è una pippa mentale. gli importa invece tanto della sua tranquillità interiore, la quale, quando c'è, è un antidoto alla "commissione di reati". questa mi pare essere l'utilità di qualsiasi teologia. e ovviamente dicevo questo per rispondere a vega "sul punto".

    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    Il problema non è questo.
    Il problema nasce quando si afferma che "la giustizia divina basata su paradiso e inferno" è una verità oggettiva.
    non lo è per il semplice fatto che non esiste una verità "in sé" oggettiva, cioè insindacabile, perché se no a quest'ora penseremmo tutti le stesse cose. invece non è così e quindi conta il principio "maggioritario". è tendenzialmente oggettiva quella verità che è condivisa dai più.

    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    Il tuo discorso va benissimo ed è comprensibilissimo. Ma non c'entra nulla con la ricerca della verità.
    ma non mi interessa ricercare la verità. mi interessa la tranquillità.

    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    La ricerca della verità si basa sulla ricerca della verità oggettiva. E non sulla ricerca di una "verità utile socialmente"....o di una "verità che mi piace perchè è consolatoria e mi ripaga del male subito".
    si, ok. ho capito. tu puoi tutto. c'è qualcosa che non puoi fare?

  13. #403
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    tu hai detto che la giustizia divina è una "superfetazione" dei bassi umori "umani", della "sindrome dell'inquisitore". io ti ho detto che se non ci fosse tutto l'apparato "teologico" probabilmente il fatto stesso di seppellire nello stesso cimitero, i "condannati" e gli "incensurati" non potrebbe essere accettato. allora la teologia è plagio "delle folle"? se vuoi ti dico di si, ma ti dico anche che, per come la vedo io, senza plagio sarebbe peggio. a livello se non altro di ordine pubblico. poi se vuoi tornare al "medioevo", dove chi aveva "la terra" poteva, sul proprio terreno, esercitare potere di "vita e di morte", allora basta che lo dici.




    contempla pene eterne perché se a me nella vita va tutto male, se qualcuno cerca di uccidermi nella mia stessa "dimora", allora io ho quanto meno il diritto di "pensare" che, se non c'è una giustizia "umana" in merito, allora c'è quella divina. e mi metto l'anima in pace, insomma "vivo meglio" o meno "peggio". e soprattutto non cerco "vendetta". cosa che farei se non ci fosse una teologia in quel senso. anche a livello di vulgata.




    è coerente nella misura in cui quello che crede vale per tutti. anche per lui.



    e questo è il tuo parere.
    Ma chi cavolo se ne frega dei cimiteri e sepolture.
    Qui è in discussione l'etica e la giustizia di dio e cosa cova il credente.
    Tu hai riassunto bene il bug mentale di questa circostanza.
    Non potendo avere forse soddisfazione di qua, allora viene rimandato all'aldilà quello che si vorrebbe fare al colpevole o peccatore nell'ottica religiosa. Da qui appunto un dio che applica un tormento senza fine. Il problema nasce quando chi crede ciancia a iosa di amore e bene e poi aspira alla grigliata mista, mentendo a sé stesso, celando i veri sentimenti, mettendosi un gradino sopra gli altri per questioni morali oppure non capendo appunto questa contraddizione etica e morale di sé stessi e del proprio credo.
    Diventa tutta una farsa, un'ipocrisia questa corsa smaniosa per parlare del bene e far vedere di esser buoni e portatori di amore e verità ma poi, gratta gratta, vien fuori l'opposto, il vero lato che c'è sotto.
    Chili di amore e bontà per coprire i propri istinti e desideri reconditi, per coprire il puzzo.
    Inoltre, per finire di allontanare da sé e dal dio buono e perfetto la questione delle condizioni nell'aldilà, ecco tutte le supercazzole e le formulette per dire che è tutta responsabilità degli uomini la propria sorte, cercando di sviare l'attenzione sul fatto che è dio che comunque stabilisce le condizioni per le anime.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  14. #404
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Ma chi cavolo se ne frega dei cimiteri e sepolture.
    Qui è in discussione l'etica e la giustizia di dio e cosa cova il credente.
    Tu hai riassunto bene il bug mentale di questa circostanza.
    Non potendo avere forse soddisfazione di qua, allora viene rimandato all'aldilà quello che si vorrebbe fare al colpevole o peccatore nell'ottica religiosa. Da qui appunto un dio che applica un tormento senza fine. Il problema nasce quando chi crede ciancia a iosa di amore e bene e poi aspira alla grigliata mista, mentendo a sé stesso, celando i veri sentimenti, mettendosi un gradino sopra gli altri per questioni morali oppure non capendo appunto questa contraddizione etica e morale di sé stessi e del proprio credo.
    Diventa tutta una farsa, un'ipocrisia questa corsa smaniosa per parlare del bene e far vedere di esser buoni e portatori di amore e verità ma poi, gratta gratta, vien fuori l'opposto, il vero lato che c'è sotto.
    Chili di amore e bontà per coprire i propri istinti e desideri reconditi, per coprire il puzzo.
    Inoltre, per finire di allontanare da sé e dal dio buono e perfetto la questione delle condizioni nell'aldilà, ecco tutte le supercazzole e le formulette per dire che è tutta responsabilità degli uomini la propria sorte, cercando di sviare l'attenzione sul fatto che è dio che comunque stabilisce le condizioni per le anime.
    vega come: il videogioco?

  15. #405
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    @sandor

    non lo è per il semplice fatto che non esiste una verità "in sé" oggettiva, cioè insindacabile

    Di questo abbiamo già parlato...e quindi deduco che non hai riflettuto abbastanza su quello che già ci siamo detti.
    Affermare "non esiste una verità in sè oggettiva", significa proprio affermare una presunta verità oggettiva.
    E quindi stai affermando proprio ciò che stai negando e, quindi, stai negando ciò che stai affermando.
    In sostanza...stai facendo un discorso illogico, irrazionale e senza senso.

    La verità oggettiva esiste...esiste eccome.
    Se esiste una realtà esiste, inevitabilmente, anche una verità oggettiva che la descrive.
    Ed è proprio quella che la scienza cerca...e che anche io cerco.
    A te basta una "verità inventata" qualunque essa sia purchè sia consolatoria? Purchè ti faccia vivere tranquillo?
    A me interessa la verità oggettiva.
    Ultima modifica di xmanx; 11-11-2019 alle 11:39
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