La mia riflessione parte dal fatto che ho recentemente conosciuto un paio di persone che hanno pubblicato dei libri sul formato elettronico: Amazon consente infatti di pubblicarsi i propri libri, gratuitamente, tenendosi una percentuale dei guadagni sulle vendite.
Questo da un lato semplifica la vita a chi vuole scrivere e non essendo famoso non riesce ad assurgere all'attenzione delle case editrici. Dall'altro, tuttavia, viene meno quel lavoro di "controllo qualità" che le case editrici operano sui testi, apportando correzioni e modifiche e soprattutto facendo verifiche stilistiche, sintattiche e grammaticali.
Ho provato a leggere qualcosa delle persone che ho conosciuto, ma non sono riuscita ad andare oltre le prime pagine: prive di regole stilistiche, spesso con la consecutio temporum a casaccio, sovente priva di descrizioni che possano farti comprendere meglio la situazione, e pure con trame che non stanno in piedi.
Fatte le dovute premesse, il mio dubbio è: possibile che non vi sia più una separazione tra chi scrive per mestiere e chi si alza un giorno e butta giù tre frasi sconclusionate chiamandole romanzo, e finisce pure con il pubblicarle? Il mestiere di scrivere è talmente svalutato che ora chiunque può farlo?