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Discussione: Dio: natura, essenza, consistenza

  1. #1
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    Dio: natura, essenza, consistenza

    In ambito teologico e spirituale su Dio ci sono affermazioni, descrizioni, definizioni.

    L’affermazione asserisce, comunica che si crede vera un’opinione;

    la descrizione esprime le caratteristiche che identificano ciò di cui si sta parlando;

    la definizione serve per delineare un concetto, il complesso degli elementi che circoscrivono un’entità.

    Come definire Dio ?

    In questi anni va di moda definirlo: “Dio è amore”, è conoscenza, è il Bene. Si dice che in Dio non esiste il Tempo ma solo l’eternità.

    Dio ha attributi antropologici ? E’ solo spiritualità ? Energia ?

    Nel libro della Genesi si dice che la creazione dell’Uomo è fatta a somiglianza del creatore. “Dio disse: facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza… e Dio creò l’uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò» (Gen. 1,26-27).

    Ma c’è anche un brano più esplicito nel dire la somiglianza tra Dio e l’uomo: “Quando Dio creò l’uomo, lo fece simile a sé. Lo creò maschio e femmina, li benedisse, e quando furono creati pose loro il nome di “Uomo”” (Gen. 5, 1-2).

    Che l’uomo possa somigliare a Dio lo dice anche Gesù a Filippo che gli chiede di mostrare loro il Padre: “Chi ha visto me ha visto il Padre” (Gv 14,9).

    Ma Dio è spirito invece l’uomo è carne e materia. Dio è l’essere assoluto, l’uomo è un essere relativo, Dio è creatore e l’uomo è il suo prodotto. L’uomo nasce come altro dai genitori, Dio è eterno nella sua trinità di persone… un abisso di diversità, altro che somiglianza.

    Definire Dio è impossibile perché Egli è indefinibile. Allora perché parlarne ? A cosa servono le chilometriche discussioni sulla “cosa in sé” e sullo “Spirito eterno” ?
    Non è possibile definire dio perché allo stato attuale della conoscenza, non si può dire “esiste” o “non esiste”, perciò ritengo inaccettabili i cosiddetti “libri sacri” che pretendono di spiegare Dio, le sue azioni, inazioni e maledizioni.

  2. #2
    Opinionista
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    La scelta fra l’esistenza e l’inesistenza di Dio è un atto di accettazione o ripudio.

    Dio, finzione costruita come speranza all’ineluttabilità della morte.

    Credere in un Dio è un bisogno che caratterizza la condizione umana in ogni cultura.

    Lo scrittore e filosofo francese Jean-Paul Sartre (1905 – 1980) scrisse: "Dio è il Silenzio, Dio è l'Assenza, Dio è la Solitudine degli uomini. Quando Dio tace, gli si può far dire quello che si vuole".

    Se è morto al suo posto c’è il nulla ? Per ottenere l’accertamento della morte di Dio sarebbero necessari indizi, prove, ma non ci sono. E’ invisibile da vivo e da morto, se fosse morto. Ma Dio non è morto né moribondo, contrariamente a quanto pensavano Nietzsche ed Heine. Né morto né moribondo perché non mortale ma immortale. Una finzione non muore, un’illusione non trapassa. Come si fa ad uccidere un sogno, un’aspirazione ?

    Il Dio creato dai mortali a loro immagine ipostatizzata non esiste, se non per rendere possibile la vita quotidiana, nonostante il cammino di tutti verso il nulla.
    Dio “morirà” insieme all’ultimo individuo vivente, ed insieme a questo spariranno il timore, l’angoscia, il terrore di fronte al nulla, l’incapacità di considerare la morte come un processo naturale inevitabile.

    Il sentimento religioso alberga nello stesso individuo tormentato dall’incertezza od ossessionato dal diniego dell’esistenza di Dio.

    Affermare e negare: Un tempo per la genuflessione, un altro per la ribellione, un tempo per creare una divinità ed un altro per distruggerla.

  3. #3
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    La mia risposta la trovi nel mio nuovo 3d:

    https://discutere.it/showthread.php?...ampo-Unificato
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  4. #4
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    Va precisata una cosa: un conto è credere all'esistenza di Dio. Altra cosa è credere al "Dio biblico"...cioè al Dio che ci viene descritto dalla Bibbia (vecchio e nuovo testamento), alle parole dei preti, all'autorità delle chiese (di tutte le chiese).
    Le due cose sono assolutamente distinte tra loro.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  5. #5
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    Sono d'accordo, ma senza la religione miliardi di persone si sentirebbero perdute, ci hai mai pensato?

  6. #6
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    Sono d'accordo, ma senza la religione miliardi di persone si sentirebbero perdute, ci hai mai pensato?
    Quando sei bambino, se venissero a mancare i tuoi genitori ti sentiresti perduto. E' comprensibile.
    Ma siamo chiamati a crescere...ad abbandonare i nostri genitori, a diventare indipendenti e autonomi e, a nostra volta, diventare genitori di futuri figli.
    Non possiamo vivere tutta la vita sotto la protezione dei nostri genitori. Non possiamo vivere tutta la vita come "bambini".
    Rimanere sottomessi a una religione è come rifiutare di crescere...rifiutare di diventare adulti.
    E' purtroppo è proprio così.
    L'adesione e la sottomissione a una religione, qualunque essa sia, ci impedisce di "crescere spiritualmente" e di diventare "adulti spiritualmente".
    Ci impedisce di "cercare la verità"...di "percorrere la nostra via".
    Ci fermiamo ai precetti di una religione e lì restiamo.
    E così, purtroppo, non si cresce.

    La "crescita spirituale" implica di fare come Ulisse. Abbandonare Itaca. Abbandonare le certezze di una "visione della vita preconfezionata da altri" e viaggiare verso l'ignoto. Perchè solo "scoprendo in prima persona la verità" allora la verità verrà a noi.
    Non esistono scorciatoie.

    Tutte cose ormai sapute e risapute. Dette, ridette e stradette. Che tutti sanno che occorre fare.
    Mi rendo conto che rimanere a Itaca è più comodo.
    A Itaca abbiamo già tutte le risposte preconfezionate e sicure.
    Perchè mai occorre abbandonare Itaca per poi....ritornara a Itaca?
    Per crescere.
    Lo stagista.
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  7. #7
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    Ulisse abbandona Itaca e già dal giorno successivo inizia a sentirne nostalgia.....
    Dio ci lascia vagare per le nostre strade, poichè ha immenso rispetto della Libertà di ognuno. Ma possiamo definirLo come lo definisce Gesù Cristo nella parabola del Figliol Prodigo: Un Padre. Che ogni giorno aspetta speranzoso il nostro ritorno a Lui.
    amate i vostri nemici

  8. #8
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    Ricorrendo al simbolo della Trinità divina (Tre le manifestazioni, una sola l'essenza) ho capito che PADRE = Infinita Energia, FIGLIO = Infinito Amore, SPIRITO SANTO = Infinita Sapienza. Questo concetto almeno è quello che per me risulta più convincente.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  9. #9
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    Ulisse abbandona Itaca e già dal giorno successivo inizia a sentirne nostalgia.....
    Dio ci lascia vagare per le nostre strade, poichè ha immenso rispetto della Libertà di ognuno. Ma possiamo definirLo come lo definisce Gesù Cristo nella parabola del Figliol Prodigo: Un Padre. Che ogni giorno aspetta speranzoso il nostro ritorno a Lui.
    Il tuo Dio avrebbe rispetto della Libertà di ognuno?
    Dunque vediamo....io rispetto la tua Libertà però se non fai quello che dico io, quando sarai morto, ti chiudo in una stanza, ti metto a pane e acqua e poi accendo le fiamme sotto il tuo culo (Geenna).

    Devi avere qualche problema con la lingua italiana.
    Hai un concetto di "rispetto della libertà altrui" piuttosto divertente.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  10. #10
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    Il tuo Dio avrebbe rispetto della Libertà di ognuno?
    Dio rispetta la libertà di compiere il male, ma non può rispettarla all'infinito, perché impedirebbe la convivenza, per cui a un certo punto si arriva alla resa dei conti e la libertà di compiere il male cessa.
    O, se preferisci, continuerà all'inferno per tutta la sua durata.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  11. #11
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    Quando sei bambino, se venissero a mancare i tuoi genitori ti sentiresti perduto. E' comprensibile.
    Ma siamo chiamati a crescere...ad abbandonare i nostri genitori, a diventare indipendenti e autonomi e, a nostra volta, diventare genitori di futuri figli.
    Non intendevo parlare di me in quanto penso di essermi emancipato , ma ai tanti infantilismi che esistono al mondo.

  12. #12
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    Ricorrendo al simbolo della Trinità divina (Tre le manifestazioni, una sola l'essenza) ho capito che PADRE = Infinita Energia, FIGLIO = Infinito Amore, SPIRITO SANTO = Infinita Sapienza. Questo concetto almeno è quello che per me risulta più convincente.
    Anch'io credo in quello che tu dici, potenza, amore e sapienza, ma, come direbbe Vega è tutto da dimostrare, è una sensazione di fede che rimane sensazione, e sulle sensazioni sono molti a giocare e barare.

  13. #13
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    Non intendevo parlare di me in quanto penso di essermi emancipato , ma ai tanti infantilismi che esistono al mondo.
    Si...si, è chiaro.
    Ho usato l'espressione "tuoi genitori", ma non mi stavo riferendo a te nello specifico.
    Il mio era un discorso in generale. Non era rivolto a te.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  14. #14
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Capisco, anche perché nella mia vita ho lottato molto per crescere, ed i nemici della crescita di solito sono quelli più vicini, che ti vedono in un certo modo e non vogliono vederti in altro modo.
    Anche i parenti di Gesù cercarono all'inizio di farlo rinsavire ( a loro detta).

  15. #15
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    Ricorrendo al simbolo della Trinità divina (Tre le manifestazioni, una sola l'essenza) ho capito che PADRE = Infinita Energia, FIGLIO = Infinito Amore, SPIRITO SANTO = Infinita Sapienza. Questo concetto almeno è quello che per me risulta più convincente.
    Bello!
    amate i vostri nemici

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