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Discussione: Mente cosmica (Coscienza cosmica) e teoria del Campo Unificato

  1. #241
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    2- comprensione razionale della Verità

    N: Questo non è reale?
    M: Che vuol dire reale? Dammi una definizione di "reale". Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare, vedere...quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello.

    La nostra prima reazione al "risveglio" è ben rappresentata da Neo:
    "No. Non è possibile! Io non ci credo! Smettila...fammi uscire...fammi uscire! Me ne voglio andare!".

    Al momento del risveglio il nostro cervello "collassa".
    Come può non essere reale ciò che vedo, che sento, che tocco, che odoro?
    Come può non essere reale ciò che ho davanti agli occhi?
    E se non è questo il "reale"...cos'è reale?
    Come posso aver vissuto per anni in una realtà che non è reale?

    Il cervello, posto davanti al risveglio, collassa. Lo rifiuta. Fugge. E' il momento della "morte dell'ego". In realtà non muore nessuno. Infatti sarebbe meglio dire che è il momento del "superamento dell'ego". Si entra in una nuova dimensione che è oltre l'ego. Ego nel quale eravamo intrappolati e del quale eravamo totalmente schiavi fino al momento del "risveglio".
    Chiunque non prova lo sgomento di questo momento, chiunque non prova il terrore, lo smarrimento, l'incredulità e la costernazione di questo momento...significa che non si è ancora realmente risvegliato e che ha deciso di "fuggire".
    La "morte dell'ego" è un momento carico di puro terrore e di incredulità. Di totale costernazione e smarrimento.
    Ultima modifica di xmanx; 11-10-2019 alle 18:28
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  2. #242
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    Almeno fino a lì ci sei arrivata.
    Credimi. E' già molto.
    Però puoi fare di meglio.
    @ xmanx.

    Eh lo so che posso fare di meglio,
    ero la più brava della classe, ma sai,
    dopo un po' ti prende la pigrizia da forum,
    e vedi che gia' sai tutto di cio' che è scritto e non ti diverti più.

  3. #243
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    Citazione Originariamente Scritto da Lilia Visualizza Messaggio
    @ xmanx.

    Eh lo so che posso fare di meglio,
    ero la più brava della classe, ma sai,
    dopo un po' ti prende la pigrizia da forum,
    e vedi che gia' sai tutto di cio' che è scritto e non ti diverti più.
    Azz! Non c'è niente di più ingarbugliato di una donna annoiata.
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  4. #244
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    Crescita spirituale

    La "crescita spirituale" non ha nulla a che vedere con l'adesione a una religione e a una fede.
    Non ha nulla a che vedere con preti, monaci o guru, con dottrine, dogmi, fedi, santi e santini, madonne, budda e gesù cristi.
    Certo...i grandi maestri spirituali comparsi sulla Terra possono essere uno stimolo. Ma questo sono: solo uno stimolo.

    La "crescita spirituale" consiste nel coltivare, curare e incoraggiare la nostra "natura superiore" per accrescere la nostra consapevolezza...la consapevolezza di chi siamo veramente. In modo tale da "illuminare" la nostra "natura inferiore" per usarla in modo consapevole e intelligente.
    Questo è il concetto fondamentale: la crescita spirituale non ha l'obiettivo di reprimere, annullare, cancellare o colpevolizzare la nostra natura inferiore. Ma ha l'obiettivo di comprendere "l'ordine invisibile delle cose" per accrescere la nostra consapevolezza al fine di "illuminare" la nostra natura inferiore con la nostra natura superiore.

    Per illustrare questo concetto riporto il testo di uno psicologo americano che ha scritto molti libri sulla "crescita spirituale": M. Scott Peck.
    In questo testo Peck parla della "rabbia", una qualità o caratteristica della nostra natura inferiore. E spiega il rapporto tra natura superiore e natura inferiore. O, per dirla in altri termini, tra consapevolezza e inconsapevolezza.


    La rabbia

    La rabbia è una potente emozione che ha origine nel cervello (nella natura inferiore del nostro cervello). Tutto il cervello umano è attraversato da piccoli raggruppamenti di cellule nervose chiamati centri neuronali. E nella parte del cervello che ha nome mesencefalo questi centri sono preposti al controllo e alla produzione delle emozioni. I neurochirurghi hanno ricostruito la mappa su cui sono dislocati questi centri. Dopo aver sottoposto un essere umano ad anestesia locale possono inserire elettrodi o aghi finissimi nel cervello attraverso la cui punta possono trasmettere scosse elettriche da un millivolt.

    Esiste, per esempio, un centro dell'euforia e se il neurochirurgo stimola elettricamente quella zona, il paziente sarà colto da euforia.
    Non lontano dal centro dell'euforia ce n'è un altro che invece controlla un'emozione del tutto diversa: il centro della depressione. Se il neurochirurgo stimola elettricamente quella zona, il paziente sarà colto da depressione.
    Allo stesso modo esiste un centro della rabbia. E se il neurochirurgo stimola elettricamente quella zona, il paziente sarà colto dalla rabbia.

    Questi centri si sono instaurati nel cervello umano attraverso milioni di anni di evoluzione e sono lì per un motovo ben preciso. Per esempio, se in qualche modo disinnescate il centro della rabbia in un bambino in modo che non possa arrabbiarsi, avrete un essere molto passivo. E quel bambino, inserito nell'asilo o alla scuola elementare, sarebbe calpestato, gli altri bambini gli passerebbero proprio sopra, potrebbe persino essere ucciso. La rabbia serve a uno scopo: ne abbiamo bisogno per sopravvivere. Non è cattiva di per sè.

    Il centro della rabbia negli esseri umani funziona esattamente come nelle altre creature (è una "memoria evolutiva" che noi abbiamo ereditato dagli animali che ci hanno preceduto nella evoluzione). Si tratta essenzialmente di un meccanismo territoriale e scatta quando un'altra creatura invade il nostro territorio. Non siamo diversi dal cane o dalla scimmia che litiga con un altro cane o con un'altra scimmia che s'insinua nel suo territorio, tranne che per il fatto che per noi umani la definizione di "territorio" è molto più complessa.

    Non solo abbiamo un territorio geografico e ci arrabbiamo quando una persona non invitata entra nella nostra proprietà e inizia a raccogliere i nostri fiori, ma ne abbiamo anche uno psicologico e ci arrabbiamo quando veniamo calpestati psicologicamente...cioè traditi, umiliati, sfruttati.
    Possediamo anche un territorio ideologico, e tendiamo ad arrabbiarci anche quando vengono criticate le nostre convinzioni, le nostre idee, le nostre "fedi".

    Dato che il "territorio degli umani" è così complesso e variegato, il nostro centro della rabbia è continuamente in funzione, e, spesso senza motivo, scatta in modo autonomo e incontrollato.
    Dato che, come esseri umani, abbiamo un centro della rabbia in continua, e spesso scorretta, attività, dobbiamo imparare una serie complessa di modalità con cui affrontare questa rabbia.

    A volte dobbiamo pensare che la rabbia è sciocca e immatura perchè non esiste nessuna reale minaccia alla nostra integrità fisica e psichica.
    Oppure, a volte dobbiamo concludere che una persona è entrata nel mio territorio per puro caso. Quella persona non aveva intenzioni negative e non voleva farci del male. Quindi non c'è motivo di arrabbiarsi.
    Oppure, altre volte dobbiamo pensare che, sì, quella persona ha effettivamente violato il mio territorio, ma non è niente di grave. Non vale la pena arrabbiarsi.
    Altre volte, invece, dobbiamo riconoscere che, sì, quella persona ha deliberatamente violato il mio territorio con l'intento specifico di fare violenza...a me, o ai miei cari. A questo punto la rabbia va lasciata fluire in modo che ci spinga a reagire. Dobbiamo andare da quella persona e dirle: "Senti un po', ho un conto da saldare con te". E a volte può essere perfino necessario arrabbiarsi immediatamente e sistemare subito quella persona.

    Quindi esistono almeno cinque modi diversi di risposta quando il nostro centro della rabbia scatta. Dobbiamo non solo conoscerli tutti, ma imparare anche quale tipo di risposta sia più appropriata in una data situazione. Si tratta di un compito estremamente complesso e quindi non stupisce che siano poche le persone che imparano a gestire bene la propria rabbia e che molti siano quelli che non imparano mai.




    Questa è la consapevolezza. Cioè l'uso consapevole della rabbia. E questo significa usare la rabbia in modo consapevole.
    Reprimere sempre e comunque la rabbia causa, a lungo andare, turbe psichiche. E genera persone passive come delle piante.
    Lasciarsi sempre prendere dalla rabbia a causa di un ego immaturo e smisurato fa di noi degli animali non diversi dai cani o dalle scimmie.
    Tramite la nostra natura superiore, invece, noi possiamo crescere in consapevolezza cioè maturare psichicamente. E, quindi, possiamo arrivare a usare la rabbia in modo consapevole e maturo.

    Perchè le religioni sono un ostacolo alla "crescita spirituale"? Perchè dicono: "Devi amare il tuo nemico e non ti devi arrabbiare perchè la rabbia è opera di satana". Oppure: "La rabbia va negata e repressa perchè è la manifestazione di una mente non illuminata". E, quindi, da buon "credente", anche se sono arrabbiato, reprimo la rabbia senza che io abbia imparato nulla sulla mia rabbia. Questo, di fatto, mi porta a rimanere nel mio stato di inconsapevolezza perchè reprimo una caratteristica della natura inferiore (la rabbia) con un'altra caratteristica della natura inferiore (la sottomissione al capo, al guru, al clan della mia religione).
    In questo modo le mie azioni non nascono da una mia consapevolezza, ma nascono dalla sottomissione a una dottrina. E io continuo a rimanere nella totale inconsapevolezza.
    Ultima modifica di xmanx; 12-10-2019 alle 10:23
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  5. #245
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    Viaggio spirituale di M. Scott Peck

    Vivere in sintonia col "reale" non è un obiettivo che riguarda esclusivamente la salute mentale. E' anche l'obiettivo del viaggio spirituale. Che cos'è dopotutto il viaggio spirituale se non la ricerca del "reale"? Se non la ricerca dell' "ordine invisibile delle cose" che fa maturare in noi la consapevolezza e ci consente di essere e di agire in piena sintonia col "reale"? In piena sintonia con "ciò che effettivamente è"? Questa è la ricerca del vero dio.

    Una delle cose che creano confusione intorno alle religioni è il fatto che la gente abbraccia la religione per motivi diversi. Alcuni sono attratti dalla religione per avvicinare il mistero, altri, invece, sono attratti dalla religione per sfuggire il mistero.

    Non è mia intenzione biasimare coloro che usano la religione per sfuggire il mistero. Perchè si tratta di persone che, a un certo punto del proprio sviluppo psicospirituale, hanno bisogno di una fede che poggi su dogmi e su una dottrina ben definiti, ispirata a chiari principi e convinzioni cui far riferimento nella vita.
    Tuttavia è mio intento dire che la persona pienamente matura a livello spirituale non è quella che rimane aggrappata a un dogma o a una dottrina, ma è piuttosto un esploratore e uno scienziato.

    Una delle colpe di certi credenti è quella di pensare di avere dio in tasca. Ma una persona pienamente matura sa che non può essere così. La verità, come dio, non è qualcosa che si può confezionare in un bel pacchetto intellettuale da mettere in borsa e possedere. La verità, come dio, non è qualcosa che possiamo possedere. E' la verità, come dio, a possederci.

    Il viaggio spirituale, come la scienza, è una ricerca della verità. La persona pienamente matura deve essere un ricercatore della verità come lo è lo scienziato e forse anche di più. Perchè, così come alcuni aderiscono a una religione per sfuggire il mistero, altri si dedicano alla scienza esattamente per lo stesso motivo: sfuggire il mistero.

    A tutti è capitato d sentir parlare di scienziati che hanno dedicato tutta la vita a studiare il "citocromo ossigenato immerso in omogenato di tessuto prostatico di piccione con pH 3,7"; per costoro l'universo si ferma lì. Lo stesso fanno coloro che aderiscono a una religione e rimangono fermi tutta la vita nella loro "fede"; sia essa la fede in regni ultraterreni, nel karma e reincarnazioni, o negli alieni.
    Sia gli uni che gli altri si sono ricavati una nicchia e per costoro l'universo si ferma lì. Nella loro nicchia di certezze o di "fedi".

    Ma per cercare davvero la verità non si può scavare una nicchia in cui seppellirsi. Bisogna uscire fuori e affrontare l'ignoto, il mistero.

    Quando esercitavo la mia professione di psicoterapeuta, i miei pazienti mi dicevano a volte: "Accidenti dottor Peck, sono così confuso", e io rispondevo: "E' magnifico!". E loro: "Che intende dire? E' terribile", e io: "No, no, significa che lei è benedetto". Ma essi ribadivano: "Che dice? Mi sento così male. Come posso essere benedetto?".
    La confusione conduce alla ricerca della chiarezza e questa ricerca porta con sè una gran quantità di conoscenza. E, con la conoscenza, matura una nuova consapevolezza.

    La gente del quindicesimo secolo, per esempio, non andò a dormire una notte del 1492, convinta che la terra fosse piatta, per svegliarsi l'indomani con la certezza che il mondo era rotondo. Attraversò un periodo di confusione e di esplorazione per individuare quale delle due convinzioni fosse quella giusta. E perchè una vecchia idea muoia e una migliore ne prenda il posto è necessario passare attraverso questi periodi di confusione.

    Trovarsi in un tale periodo di confusione comporta disagio e a volte persino sofferenza. Tuttavia si tratta di una benedizione, perchè quando viviamo di questi momenti, siamo alla ricerca di cose nuove e migliori. Siamo aperti al nuovo, cerchiamo, cresciamo.

    Nel mio precedente libro ho detto che la strada verso la consapevolezza consiste nel mettere tutto in discussione. Cercate e troverete tanti piccoli pezzi di verità che potrete assemblare. Non sarete mai in grado di completare il puzzle. Ma metterete assieme un numero di pezzi tale che vi permetterà di intravedere il quadro complessivo e capire che è davvero una splendida visione.
    Lo stagista.
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  6. #246
    whatever.. L'avatar di Misterikx
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    ......................................
    Poichè in noi c'è già tutto.
    Dobbiamo solo risvegliarlo. E diventarne consapevoli.
    peccato che peró ,cosí dal nulla(?), scatta il "click" e si risveglia altro...
    famiglia "normalissima" detta da tutti
    https://www.repubblica.it/cronaca/20...-C8-P6-S1.8-T1

    un´altro

    https://www.liberoquotidiano.it/news...da-orrore.html
    " Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui

  7. #247
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Citazione Originariamente Scritto da Misterikx Visualizza Messaggio
    peccato che peró ,cosí dal nulla(?), scatta il "click" e si risveglia altro...
    famiglia "normalissima" detta da tutti
    https://www.repubblica.it/cronaca/20...-C8-P6-S1.8-T1

    un´altro

    https://www.liberoquotidiano.it/news...da-orrore.html
    La tua risposta appartiene alla serie:
    Lei a lui: "Caro, guarda che bello....ti ho preparato le lasagne che ti piacciono tanto"
    Lui a lei: "Ma che cazzo dici? Mica c'è il sole oggi...non vedi che sta piovendo?"



    Non commento neanche quello che hai detto. Perchè se davvero lo deduci da ciò che ho scritto allora ogni commento sarebbe del tutto inutile e superfluo.
    Torna a giocare alla playstation.
    Lo stagista.
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  8. #248
    Opinionista L'avatar di xmanx
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  9. #249
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    Chiunque non prova lo sgomento di questo momento, chiunque non prova il terrore, lo smarrimento, l'incredulità e la costernazione di questo momento...significa che non si è ancora realmente risvegliato e che ha deciso di "fuggire".
    La "morte dell'ego" è un momento carico di puro terrore e di incredulità. Di totale costernazione e smarrimento.


    Questo coincide con quello cui personalmente sono arrivato dopo decenni di studio, meditazioni, esperienze di vita soprattutto. Il problema è che finché tutto ciò rimane ristretto in un campo MENTALE e non arriva...diciamo, all'intuizione, rimangono anche gli "io", le passioni negative, la sfiducia, lo spaesamento, la sensazione di sentirsi "straniero in terra straniera" (titolo di un famoso romanzo di fantascienza). Come facciamo a parlare di certe cose se non le abbiamo vissute? E anche se le avessimo vissute, trasformarle in PAROLE sarebbe impossibile. Il tao di cui si può parlare non è l'eterno tao. Rimane una ricerca che è ragione di vita ma che reca anche l'angoscia di quel "qualcosa" di essenziale che manca la cui essenza sembra spostarsi più avanti mano a mano che avanzi. E' per questo che a volte mi sembra di invidiare persone come qualcuno qui che la sua ricerca pensa di averla portata a termine. Sarà certo un autoinganno, ma è meglio un autoinganno che dà serenità o una ricerca che porta continua insoddisfazione?
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  10. #250
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Viaggio spirituale di M. Scott Peck

    Vivere in sintonia col "reale" non è un obiettivo che riguarda esclusivamente la salute mentale. E' anche l'obiettivo del viaggio spirituale. Che cos'è dopotutto il viaggio spirituale se non la ricerca del "reale"? Se non la ricerca dell' "ordine invisibile delle cose" che fa maturare in noi la consapevolezza e ci consente di essere e di agire in piena sintonia col "reale"? In piena sintonia con "ciò che effettivamente è"? Questa è la ricerca del vero dio.

    Una delle cose che creano confusione intorno alle religioni è il fatto che la gente abbraccia la religione per motivi diversi. Alcuni sono attratti dalla religione per avvicinare il mistero, altri, invece, sono attratti dalla religione per sfuggire il mistero.

    Non è mia intenzione biasimare coloro che usano la religione per sfuggire il mistero. Perchè si tratta di persone che, a un certo punto del proprio sviluppo psicospirituale, hanno bisogno di una fede che poggi su dogmi e su una dottrina ben definiti, ispirata a chiari principi e convinzioni cui far riferimento nella vita.
    Tuttavia è mio intento dire che la persona pienamente matura a livello spirituale non è quella che rimane aggrappata a un dogma o a una dottrina, ma è piuttosto un esploratore e uno scienziato.

    Una delle colpe di certi credenti è quella di pensare di avere dio in tasca. Ma una persona pienamente matura sa che non può essere così. La verità, come dio, non è qualcosa che si può confezionare in un bel pacchetto intellettuale da mettere in borsa e possedere. La verità, come dio, non è qualcosa che possiamo possedere. E' la verità, come dio, a possederci.

    Il viaggio spirituale, come la scienza, è una ricerca della verità. La persona pienamente matura deve essere un ricercatore della verità come lo è lo scienziato e forse anche di più. Perchè, così come alcuni aderiscono a una religione per sfuggire il mistero, altri si dedicano alla scienza esattamente per lo stesso motivo: sfuggire il mistero.

    A tutti è capitato d sentir parlare di scienziati che hanno dedicato tutta la vita a studiare il "citocromo ossigenato immerso in omogenato di tessuto prostatico di piccione con pH 3,7"; per costoro l'universo si ferma lì. Lo stesso fanno coloro che aderiscono a una religione e rimangono fermi tutta la vita nella loro "fede"; sia essa la fede in regni ultraterreni, nel karma e reincarnazioni, o negli alieni.
    Sia gli uni che gli altri si sono ricavati una nicchia e per costoro l'universo si ferma lì. Nella loro nicchia di certezze o di "fedi".

    Ma per cercare davvero la verità non si può scavare una nicchia in cui seppellirsi. Bisogna uscire fuori e affrontare l'ignoto, il mistero.

    Quando esercitavo la mia professione di psicoterapeuta, i miei pazienti mi dicevano a volte: "Accidenti dottor Peck, sono così confuso", e io rispondevo: "E' magnifico!". E loro: "Che intende dire? E' terribile", e io: "No, no, significa che lei è benedetto". Ma essi ribadivano: "Che dice? Mi sento così male. Come posso essere benedetto?".
    La confusione conduce alla ricerca della chiarezza e questa ricerca porta con sè una gran quantità di conoscenza. E, con la conoscenza, matura una nuova consapevolezza.

    La gente del quindicesimo secolo, per esempio, non andò a dormire una notte del 1492, convinta che la terra fosse piatta, per svegliarsi l'indomani con la certezza che il mondo era rotondo. Attraversò un periodo di confusione e di esplorazione per individuare quale delle due convinzioni fosse quella giusta. E perchè una vecchia idea muoia e una migliore ne prenda il posto è necessario passare attraverso questi periodi di confusione.

    Trovarsi in un tale periodo di confusione comporta disagio e a volte persino sofferenza. Tuttavia si tratta di una benedizione, perchè quando viviamo di questi momenti, siamo alla ricerca di cose nuove e migliori. Siamo aperti al nuovo, cerchiamo, cresciamo.

    Nel mio precedente libro ho detto che la strada verso la consapevolezza consiste nel mettere tutto in discussione. Cercate e troverete tanti piccoli pezzi di verità che potrete assemblare. Non sarete mai in grado di completare il puzzle. Ma metterete assieme un numero di pezzi tale che vi permetterà di intravedere il quadro complessivo e capire che è davvero una splendida visione.
    Veramente la scienza tenta di svelare il mistero, colmare la mancanza di conoscenza.
    Anche la mente comica rientrerebbe a pieno titolo nell'insieme di dei, alieni, karmi e mondi fantastici ultraterreni e più terreni.

    Ma il citocromo non è un accettore di elettroni nella catena della fosforilazione ossidativa?
    Forse il citocromo P450?
    Ultima modifica di Vega; 12-10-2019 alle 20:43
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  11. #251
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    La mente...comica? Eh, mi ci vorrebbe proprio...
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  12. #252
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    Sì perché più che roba cosmica qui c'è roba comica
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  13. #253
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Veramente la scienza tenta di svelare il mistero, colmare la mancanza di conoscenza.
    Anche la mente comica rientrerebbe a pieno titolo nell'insieme di dei, alieni, karmi e mondi fantastici ultraterreni e più terreni.

    Ma il citocromo non è un accettore di elettroni nella catena della fosforilazione ossidativa?
    Forse il citocromo P450?
    No. La Mente cosmica rientra nelle ipotesi scientifiche perchè "tenta di svelare il mistero, colmare la mancanza di conoscenza".
    Esattamente come fanno le teorie della cupola di Hawking o del punto di singolarità del big bang, la teoria della Mente cosmica parte dalla osservazione della realtà attuale e, tramite un processo deduttivo, arriva a ipotizzare quale sia "l'origine di tutto".
    Ed esattamente come la cupola di Hawking o il punto di singolarità del big bang, non è al momento nè dimostrabile nè falsificabile. Ciò non significa che non sia una ipotesi scientifica.

    Il fatto che tu non capisca questo semplice concetto (ho detto semplicemente capire...non che tu debba essere d'accordo) è l'ennesima riprova che la tua natura superiore si è atrofizzata a causa del prolungato non uso.

    Altro sintomo della atrofizzazione della tua natura superiore è il continuo tentativo di denigrarla facendo dell'ironia.
    Questo è un tipico comportamento infantile. Solo chi è psicologicamente infantile cerca di denigrare ciò che non capisce o ciò di cui ha paura.
    E qui arriviamo al secondo punto.

    La Mente cosmica non è assolutamente paragonabile a dei, alieni, mondi fantastici ultraterreni. Primo perchè non teorizza affatto l'esistenza di mondi ultraterreni e, secondo, perchè dalla Mente cosmica non deriva una gerarchia religiosa, una fede e una dottrina che viene imposta ai "credenti" (come avviene per le religioni).
    Il concetto di Mente cosmica produce solo una esortazione: occupati della tua crescita e maturazione psicospirituale perchè il mondo è e sarà come lo farà ciascuno di noi.
    Quindi al centro ci sei tu. c'è una esortazione a darti una mossa per accrescere la tua consapevolezza. Non c'è un guru o un papa che ti dice cosa devi fare e come devi vivere la tua vita. Ma c'è una esortazione a maturare e a crescere affinchè sia tu il responsabile delle tue azioni e della tua vita. Senza bisogno nè di papi, nè di guru, nè di dottrine da seguire.

    E qui arriviamo al secondo punto. Il fatto che tu continui con questo comportamento infantile cercando di ridicolizzare ciò che non capisci e che temi, esattamente come fanno i bambini, è la prova del fatto che tu non hai fatto questo lavoro. Si vede chiaramente dall'infantilismo che emerge dalle tue risposte.
    Lo stagista.
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  14. #254
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    Considerando le tematiche ed i toni della discussione, la farsa è servita

    La mente cosmica prevederebbe uno step in più in quanto parleremo di qualcosa come un'entità intelligente, orientazione dei fenomeni, scopi, finalità. Tutto ciò non è riscontrato per quanto uno voglia insistere (per perculare o quel che è).
    Se poi volessimo tirare in ballo la matematica, visto che vengono scomodate la fisica, la chimica, la biologia dovremmo trovare qualcosa di più di due chiacchiere su una mente cosmica da appiccicare ai fenomeni del nostro universo.

    Una curiosità, la prostata nei piccioni...gli uccelli con la prostata...
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  15. #255
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    14,623
    Considerando le tematiche ed i toni della discussione, la farsa è servita

    La mente cosmica prevederebbe uno step in più in quanto parleremo di qualcosa come un'entità intelligente, orientazione dei fenomeni, scopi, finalità. Tutto ciò non è riscontrato per quanto uno voglia insistere (per perculare o quel che è).
    Se poi volessimo tirare in ballo la matematica, visto che vengono scomodate la fisica, la chimica, la biologia dovremmo trovare qualcosa di più di due chiacchiere su una mente cosmica da appiccicare ai fenomeni del nostro universo.

    Una curiosità, la prostata nei piccioni...gli uccelli con la prostata...
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

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