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Risultati da 391 a 405 di 461

Discussione: Mente cosmica (Coscienza cosmica) e teoria del Campo Unificato

  1. #391
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    @vega

    Quando tocchiamo un oggetto, cosa percepiamo esattamente?
 Al tatto lo sentiamo duro, morbido o solido…
    E’ la nostra pelle a trasmetterci queste sensazioni di pienezza avallate dalle informazioni visive processate dal nostro cervello.
    Ebbene, se potessimo “vedere” la materia a livello molecolare, atomico e subatomico questa ci apparirebbe come un agglomerato di molecole “tenute insieme” da un campo elettromagnetico, ossia da un vorticoso fluire di elettroni (a circa 900 Km al secondo) intorno ad un nucleo.

    Quindi, ciò che la nostra mano sente e chiama materia è, di fatto, il campo elettromagnetico generato dagli evanescenti elettroni ed è proprio questo che definisce i confini dell’oggetto che tocchiamo. E la sensazione di "solido" deriva dalla repulsione dei campi magnetici che viene inviata dalla pelle al nostro cervello sotto forma di segnali bioelettrci, che il cervello elabora costruendo, nella nostra mente, la sensazione che noi chiamiamo "solido".

    La mano sente la materia solo a partire da una certa “densità” percepibile.

    Cioè la nostra mano è fatta per percepire la realtà solo all'interno di una gamma ben precisa di intensità di campi magnetici.
    Infatti con la mano percepiamo un sasso, ma non percepiamo l'aria (che pure è fatta di molecole e di atomi).

    Dal punto di vista scientifico dunque la materia è meno solida di quanto ci appaia a occhio nudo o al tatto e, di fatto, meno “piena” di quanto i nostri sensi ci dicano. Lo spazio tra un atomo e un altro può essere molto, molto grande. Ne consegue che la roccia, esempio per antonomasia di solidità e compattezza, nella realtà molecolare contiene un gran vuoto!
    Il 99,99% di un singolo atomo è fatto di "vuoto".
    Ciò significa che se tu prendessi un palazzo di 10 piani e riuscissi a eliminare tutto il vuoto esistente tra nucleo ed elettroni, di tutto quel palazzo avresti una quantità di materia pari a un granellino di sabbia.

    Nell’universo, visto con gli occhi della fisica quantistica, tutto è energia e tutti gli elementi sono interconnessi: questo grande organismo di energia interdipendente è la "realtà" in cui siamo inseriti. E dove, ogni individuo, è parte del tutto.
    Ultima modifica di xmanx; 06-11-2019 alle 09:43
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  2. #392
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Ma perché continui a ripetere questa beep? Lo scopo?
    È inutile la tiritera sulla materia, la percezione ed il cervello, i campi magnetici ecc... quando non funziona come dici.
    Menarla all'infinito con castronerie prese qua e là, non ha nessuna utilità, tranne forse il tuo sollazzo nel provocare e sparare boiate.
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  3. #393
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Ma perché continui a ripetere questa beep? Lo scopo?
    È inutile la tiritera sulla materia, la percezione ed il cervello, i campi magnetici ecc... quando non funziona come dici.
    Menarla all'infinito con castronerie prese qua e là, non ha nessuna utilità, tranne forse il tuo sollazzo nel provocare e sparare boiate.
    Vega...te l'ho già detto.....e te lo ripeto:
    Non è che se una cosa non la capisci allora non è vera.
    Suvvia....non fare la bambina.
    Cerca di darti un contegno.
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  4. #394
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    Sì sì, disse quello che le ha sparate grosse!
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  5. #395
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    Vi siete mai chiesti perché possiamo toccare gli oggetti?
    Perché possiamo sollevare un libro o sbattere la testa contro un tavolo anziché passare attraverso i muri come Patrick Swayze in Ghost o la X-woman Shadowcat?

    Una delle risposte più popolari a questo quesito è: “Perché i solidi sono troppo densi, non c’è spazio per passarvi attraverso”.

    Chi di voi ha mentalmente dato questa risposta si prepari, perché le sue certezze stanno per crollare. Signore e signori, gli atomi sono vuoti.
    Per usare una suggestiva metafora di Sir Oliver Lodge, se immaginassimo il volume occupato da un atomo come quello di una cattedrale, gli elettroni sarebbero moscerini al suo interno.
    Infatti, l'atomo è fatto per il 99,99% di vuoto.
    Tra il nucleo di un atomo e i suoi elettroni c'è il vuoto. E le cosiddette particelle (elettroni, protoni, neutroni) di un atomo occupano solo lo 0,01% del volume occupato da un atomo.
    Cos’è quindi che ci impedisce di colmare tutto questo vuoto? Cosa ci impedisce di attraversare questo vuoto e quindi di attraversare con una mano (che è fatta di atomi "vuoti") una parete di mattoni (fatta anch'essa di atomi "vuoti")?

    Sono proprio gli elettroni e il loro comportamento collettivo a determinare le proprietà fondamentali di qualunque materiale: il colore, la durezza, lo stato di aggregazione e altre amene caratteristiche. Gli atomi si legano tra loro assecondando la tendenza degli elettroni ad arrangiarsi in configurazioni stabili.

    Immaginiamo questo processo come l’occupazione di un pullman, in cui i sedili sono disposti in coppie corridoio/finestrino: l’esperienza e una statistica spicciola ci insegnano che i primi passeggeri si disporranno gli uni lontani dagli altri, in modo da avere sempre un posto libero al loro fianco. I passeggeri successivi non avranno altra scelta che occupare i posti rimanenti, sino a quando tutti i posti saranno occupati. Avrete ormai capito che i posti a sedere sono i cosiddetti "livelli energetici" di un atomo e che i passeggeri sono gli elettroni. Come gli esseri umani, anche gli elettroni hanno bisogno del loro spazio, e due passeggeri non possono occupare lo stesso posto: questo è il principio di esclusione di Pauli.

    Ci stiamo dunque avvicinando alla soluzione: avvicinare due (o più) atomi a distanze inferiori a quelle che essi si sono spontaneamente scelti causerebbe una drastica repulsione tra gli elettroni che erano già accoppiati nei rispettivi atomi.
    Ed è questa forza di repulsione che ci impedisce di attraversare gli oggetti.
    Ed è l'intensità di questa forza di repulsione che la nostra pelle converte in segnali bioelettrici che, tramite il sistema nervoso periferico, arrivano al cervello e che il cervello converte nella sensazione di "solido al tatto".
    Ultima modifica di xmanx; 06-11-2019 alle 17:44
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  6. #396
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    Pauli parlava di spin. Spin +1/2 e -1/2 e che fa si che in un orbitale vi siano due elettroni ma con spin opposto visto che, ruotando, si comportano come piccoli magneti.

    Non è che i recettori percepiscono gli elettroni e gli orbitali, non funzionano così ed il cervello non elabora le tue repulsioni.
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  7. #397
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    @Vega

    Sorella cara, il principio di Pauli non c'entra nulla. Non è questo il vero problema.
    Il vero problema è il tuo atteggiamento psicologico...la tua visione del mondo.
    Ormai è piuttosto chiaro: tu sei intimamente convinta che "il mondo è una merda".
    Sei profondamente delusa e sei profondamente arrabbiata a causa di qualcosa che, ovviamente, non so.
    E quindi concentri tutte le tue energie nel voler riaffermare sempre e comunque la tua convinzione: "il mondo è una merda".

    Questo lo deduco dal fatto che i tuoi interventi sono sempre indirizzati a voler distruggere qualunque opinione che contrasti con la tua intima convinzione: "il mondo è una merda".
    Non esponi mai delle tue tesi. Non parli mai di cos'è per te la vita.
    Ma concentri tutte le tue energie solo per voler contrastare chiunque affermi che la vita abbia un senso.
    Il tuo sentimento prevalente è la rabbia. Una rabbia profonda e furibonda. Che tu scateni contro chiunque affermi che la vita ha un senso.

    Allora...visto che siamo qui anche e soprattutto per confrontarci e per, in qualche modo, "contaminarci" a vicenda con le nostre idee, mi sembra utile riproporti questo testo di M. Scott Peck:

    Consacrazione alla verità è consacrazione alla realtà. Infatti la verità è realtà, mentre ciò che è falso è irreale. Quanto più chiaramente riusciamo a vedere la realtà del mondo, tanto più facilmente possiamo affrontarne le difficoltà e le insidie.
    Al contrario, se la nostra mente è offuscata dalla falsità o da una percezione errata del mondo, non saremo in grado di scegliere il giusto cammino, di prendere le decisioni corrette.

    La nostra visione della realtà è come una mappa sulla quale seguiamo il percorso della nostra vita.
    Se la mappa è accurata e fedele, di solito sappiamo dove ci troviamo; e se ci siamo prefissi una meta, di solito sappiamo quale strada seguire per raggiungerla.
    Se la mappa è infedele o poco precisa ci perdiamo.

    Molti nostri problemi nascono a causa del fenomeno per cui si trasferisce nell’età adulta una percezione del mondo sviluppata nell’infanzia, percezione che era perfettamente adeguata ad una condizione infantile, ma che è assolutamente inadeguata alla nostra condizione di adulti.
    Questo trasferimento, questa mappa scaduta, può riguardare qualsiasi aspetto.

    Per esempio un soggetto può avere avuto da bambino esperienze negative con i genitori, poco solleciti verso di lui, poco affidabili. Delusione dopo delusione può avere maturato la convinzione che non poteva fidarsi dei genitori, l’idea di non potere credere alle loro promesse, dato che non le mantenevano mai.
    Questo bambino giunge alla conclusione non di “Non posso fidarmi dei miei genitori” ma di “Non posso fidarmi di nessuno”.
    Infatti per lui i genitori sono il mondo; non può fare confronti e non sa che esistono genitori migliori. La sfiducia nel prossimo diventa quindi la "fede" con la quale egli entra nell’adolescenza e nell’età adulta. Con questa mappa scaduta e con tutta l’amarezza procuratagli dalle molte delusioni avute è inevitabile che questo soggetto entri in conflitto con qualsiasi figura autoritaria, insegnanti, poliziotti, datori di lavoro.
    Ed ogni volta sarà sempre più forte la sua convinzione che nessuno merita la sua fiducia.

    Aggiornare le proprie mappe è possibile solo se siamo in grado di affrontare la sofferenza.
    E questo è possibile soltanto se ci siamo consacrati alla verità.
    Consacrarsi alla verità significa anzitutto sottoporsi ad un continuo, incessante, severo auto-esame.
    La nostra conoscenza del mondo è frutto della nostra relazione con il mondo.
    Per imparare a conoscere il mondo dobbiamo quindi sia esaminare il mondo sia esaminare noi stessi. Consacrarsi alla verità significa anche essere disposti ad accettare le sfide.
    Infatti l’unico modo per essere sicuri che la nostra mappa della realtà sia valida è quello di sottoporla all’esame e al giudizio degli altri, aprendosi ad essi e alle domande invece di vivere chiusi in se stessi e nella propria "fede".


    E' ovvio che il tuo convincimento che "la vita è una merda" sia una "mappa scaduta" che tu hai elaborato a seguito di delusioni vissute e della rabbia che ne è scaturita.
    Ma sei una persona, suppongo, adulta.
    Quindi puoi scegliere: continuare a crogiolarti nel vittimismo e nella convinzione che "il mondo è una merda"....oppure andare oltre.
    E' piuttosto chiaro, infatti, che questa tua "mappa scaduta" rappresenta un blocco che ti impedisce di andare oltre.
    E' come se fosse una pietra tombale posta sull'uscita della caverna nella quale ti sei rinchiusa.
    Per me puoi stare tutta la vita dentro la caverna che ti sei scavata eh...e che hai chiuso dal di dentro con la pietra tombale de "il mondo è una merda".
    Se ti piace così tanto, restaci.
    Io (che poi non sono io....ma sono tutti i personaggi di cui riporto i testi) ti posso solo dire che c'è anche un "fuori la caverna".
    Non te ne frega un cazzo?
    E' una tua scelta sorella.
    Nessuno può tirarti fuori dalla caverna nella quale ti sei rintanata.
    Solo tu puoi decidere di uscire.
    Ultima modifica di xmanx; 07-11-2019 alle 09:12
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  8. #398
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    Vai a ripassare i legami chimici e le energie di legame, invece di studiare da Topo Gigio!
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  9. #399
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    Sviluppo umano e crescita spirituale (di M. Scott Peck)

    Sebbene sia possibile, quando non siamo fermamente radicati, scivolare all'indietro, non è possibile saltare uno di questi stadi dello sviluppo spirituale così come non è possibile saltare un qualunque stadio puramente psicologico del normale sviluppo umano. E in effetti, questi due modelli di crescita seguono una progressione similare.

    Per esempio, i bambini fin verso i cinque anni sono creature che rientrano per lo più nello Stadio Uno. Non hanno interiorizzato ancora le differenze tra bene e male e così mentono, imbrogliano, rubano e manipolano senza freni. Non stupisce che molti diventino adulti che mentono, imbrogliano, rubano e manipolano. Infatti è più difficile spiegare come mai molti di loro, una volta cresciuti, diventino adulti onesti, corretti e ligi alle leggi.

    Dai cinque ai dodici anni, i bambini tendono ad appartenere allo Stadio Due. Magari sono malandrini ma non sono seriamente dei ribelli. Di fondo pensano che ciò che mamma e papà vogliono sia giusto. Sono grandi imitatori ed emuli.
    Ma con l'adolescenza si scatena l'inferno. Tutto quello che mamma e papà dicono - che un tempo era Vangelo - adesso viene rifiutato e respinto. E' lo Stadio Tre, lo stadio delle grandi domande individuali e dello scetticismo. E lo Stadio Quattro non può iniziare finchè non si sarà elaborata e superata l'adolescenza e la ribellione adolescenziale. Finchè, cioè, non si sarà superata la fase in cui crediamo di essere "dio onnipotente".

    Sebbene non si possa saltare alcuno stadio, lo spostamento dall'uno all'altro può essere più rapido per alcuni che per altri. Per esempio ho un amico che è stato cresciuto in una famiglia cattolico-irlandese dello Stadio Due. Quando aveva quindici anni e stava entrando nel periodo della ribellione, si dovettero trasferire ad Amsterdam per lavoro. Laggiù il mio amico venne mandato a una scuola di gesuiti olandesi. I gesuiti olandesi sono molto sofisticati. Così il mio amico finì nelle mani di quei gesuiti sofisticati e tolleranti che lo incoraggiarono a dubitare e lo guidarono nei suoi dubbi. Quando, a diciannove anni, tornò da Amsterdam era già in procinto di entrare nello Stadio Quattro.

    Sebbene sia possibile muoversi velocemente da uno stadio all'altro è altrettanto possibile restare bloccati. Anni fa, quando facevo il consulente per un convento, esaminavo i postulanti prima che venissero consacrati novizi, primo passo formale per capire se uno è tagliato per fare il monaco o la suora. Ricordo in particolare una postulante di una quantantina d'anni che mi chiesero di esaminare perchè la madre superiora era preoccupata: sebbene sembrasse una postulante ideale, le altre sue compagne e le novizie non sembravano avere una buona opinione di lei.
    Mentre interrogavo quella donna mi sorpresi a pensare che piuttosto di una donna matura mi sembrava, per modi e atteggiamenti, di avere davanti una di quelle bambinelle un po' sciocche di otto anni o poco più. Quando le domandai della sua spiritualità, le sue risposte non furono per niente personali. Sembrava una brava bambina che recitasse il catechismo imparato a memoria. Dato che sono uno psichiatra, dopo un po' le chiesi: "Mi parli della sua infanzia".
    E lei disse: "E' stata un'infanzia splendida, meravigliosamente felice". Questo mi insospettì subito perchè nessuno ha un'infanzia meravigliosamente felice. Così chiesi: "Vada avanti, che cosa c'era di tanto meraviglioso?". Allora mi disse che aveva una sorella più vecchia di un anno, che loro due erano molto legate e giocavano sempre assieme. La sorella aveva inventato un fantasma di nome Oogle. Una volta mentre facevano il bagno assieme nella vasca sua sorella esclamò: "Attenta! Arriva Oogle!". Così lei si immerse nell'acqua per sfuggire a Oogle e sua madre la picchiò. Gliene chiesi il motivo e lei disse: "Perchè mi ero bagnata i capelli".
    Seppi poi che sua madre si era ammalata di sclerosi multipla quando lei aveva dodici anni ed era morta quando ne aveva diciotto. Com'è possibile avere una ribellione adolescenziale contro una madre che non solo ti picchia perchè ti sei bagnata i capelli ma che ha anche una malattia letale e muore prima che tu sia abbastanza grande da esserne uscita?
    Se non si può avere una ribellione adolescenziale, è probabile che si resti bloccati allo Stadio Due. Ed è quanto accadde a quella donna.
    Lo stagista.
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  10. #400
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    Controlla le tue segrete (di M. Scott Peck)

    Un'altra cosa importante da sapere sugli stadi della crescita spirituale è che, indipendentemente dal nostro sviluppo, tutti conserviamo vestigia degli stadi precedenti. C'è un segmento dello Stadio Uno che si nasconde nelle segrete della mia personalità - Scott Peck il criminale - sebbene non abbia alcuna intenzione di liberarlo. Infatti, proprio perchè ne conosco l'esistenza, intendo aggiungere altri mattoni alla sua cella ogni settimana o giù di lì. Tuttavia è una cella molto confortevole. E' moquettata e ha il televisore a colori e a volte, la sera, quando ho bisogno di certi trucchi da strada magari scendo nelle segrete e parlo con lui, tenendomi però sempre al di là della grata.

    Allo stesso modo c'è un segmento della mia personalità nello Stadio Due - lo Scott Peck che nei momenti di stress vorrebbe tanto avere un fratello maggiore o un papà che gli desse delle risposte nette, categoriche (o bianco o nero) ai dilemmi difficili e ambigui della vita, che si assumesse la responsabilità di fornirmi delle formule che mi dicessero esattamente che cosa fare. A volte tengo quella parte di me a pane e acqua.

    E c'è anche uno Scott Peck allo Stadio Tre, che in altri momenti di stress tende a regredire ed è tentato di far affidamento sul suo versante scientifico invece che su quello spirituale. Ero solito dire agli amici che se mai mi fosse capitato di parlare davanti alla American Psychiatric Association probabilmente avrei parlato di studi scientificamente provati senza dir nulla dell'incommensurabile argomento spirituale. La realtà della faccenda è che sono stato invitato a parlare alla American Psychiatric Association e in genere sono riuscito a gettare nella segreta lo Scott Peck dello Stadio Tre assieme a quello dello Stadio Due.

    Non fate errori al riguardo. Tutti conserviamo dentro di noi, indipendentemente dal nostro sviluppo, vestigia degli stadi precedenti di spiritualità. Così se al momento vi sentite soddisfatti di voi stessi, e vi siete convinti di percorrere, sani e salvi, il virtuoso cammino dello Stadio Quattro, controllate le vostre segrete. Al contrario, se vi sentite a uno stadio superiore o a uno inferiore, potrebbe esservi utile rendervi conto che tutti conserviamo in noi stessi delle tracce - il potenziale nascosto - di stadi più avanzati. Come disse una volta Oscar Wilde: "Ogni santo ha un passato e ogni peccatore ha un futuro".

    C'è un altro motivo per essere umili in questo campo. La prima volta che parlai di questi stadi fu durante un seminario con Paul Vitz, che ho già ricordato come uno dei nostri massimi esperti sull'integrazione tra psicologia e religione. Dopo che ebbi parlato, introducendo il dibattito Paul disse: "E' stato molto interessante sentir parlare il dottor Peck di questi stadi. Penso che il quadro che egli ha tracciato abbia molti punti validi. E penso che ne farò uso anch'io nella pratica psicoterapeutica. Vorrei però ricordare a tutti voi che ciò che Scott Peck definisce Stadio Quattro non è che l'inizio".
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  11. #401
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    Niels Bohr, un fisico danese, che diede un significativo contributo per comprendere la struttura atomica e la teoria quantistica, disse:

    “Se la meccanica quantistica non ti ha profondamente shockato, non l’hai ancora compresa.”

    La meccanica quantistica ha lasciato gli scienziati di tutto il mondo alquanto stupefatti, soprattutto con la scoperta che la nostra realtà materiale-fisica, non è affatto una realtà fisica.

    “Tutto cio’ che chiamiamo reale è fatto di cose che non possiamo considerare reali”. (Niels Bohr)

    Sembra che i filosofi del passato avessero ragione: i nostri sensi veramente ci ingannano. Di nuovo: la nostra realtà materiale-fisica, non è affatto fisica. Il significato e le implicazioni di queste scoperte all’interno del nostro mondo quantico, hanno portato ad una pletora di idee e teorie, alcune delle quali sono etichettate come “pseudo-scienza”.
    Stiamo cominciando a riconoscere che le proprietà non fisiche governano l’universo e stiamo volgendo la nostra attenzione verso la consapevolezza ed il ruolo che essa gioca rispetto alla costituzione fisica della nostra realtà.

    La nozione che l’atomo fosse la particella piu’ piccola nell’universo, è decaduta con la scoperta che l’atomo stesso è fatto di elementi subatomici ancora piu’ piccoli.
    Cio’ che è stato ancora piu’ shockante, è stata la rivelazione che queste particelle subatomiche emettono varie “strane energie”. I dubbiosi direbbero che le scoperte della fisica quantistica si applicano solo e sono significative a livello subatomico, ma a costoro dico: non esistiamo tutti a livello subatomico? Quando osserviamo noi stessi e il nostro ambiente fisico al livello piu’ infinitesimale, non siamo fatti di atomi? Non siamo fatti di particelle subatomiche?

    Al volgere del 19° sec., i fisici cominciarono ad esplorare la relazione tra l’energia e la struttura della materia. Nel far questo, venne meno il credo in un universo fisico, newtoniano e materiale, che era il cuore del sapere scientifico; esso fu sostituito dalla considerazione che la materia non è che una illusione. Gli scienziati iniziarono a riconoscere che ogni cosa nell’universo è fatta di energia.

    I fisici quantistici scoprirono che gli atomi fisici sono fatti di vortivci di energia che roteano e vibrano costantemente. Quindi, se vogliamo veramente osservarci e scoprire cosa siamo… siamo veramente esseri di energia e vibrazione, che irradiano una propria unica caratteristica: questo è un fatto ed è cio’ che la fisica quantistica ci sta ripetutamente mostrando.

    Siamo molto di piu’ di cio’ che percepiamo di essere ed è tempo che cominciamo a vederci sotto questa luce. Se osservate al microscopio la composizione di un atomo, vedreste un piccolo invisibile tornado, come un vortice con un numero di vortici di energia infinitamente piccoli, che si chiamano quarks. Essi sono i costituenti della struttura dell’atomo. Se osservate sempre piu’ da vicino la struttura di un atomo, non vedreste nulla. Osservereste un vuoto fisico. L’atomo non ha struttura fisica. Noi non abbiamo struttura fisica e le cose fisiche, veramente non hanno una struttura fisica! Gli atomi sono fatti di energia invisibile e non di materia tangibile.

    Un bel paradosso, non è vero? La nostra esperienza ci dice che la realtà è fatta di cose fisiche e materiali e che il nostro mondo esiste in modo oggettivo e indipendente. Ma di nuovo, cio’ che la fisica quantistica rivela, è che non c’è una vera “fisicità dell’universo” e che gli atomi sono fatti di vortici concentrati, di tornado di energia in miniatura che saltano costantemente dentro e fuori dall’esistenza.

    La rivelazione che l’universo non sia un assemblaggio di parti fisiche, come suggerito dalla fisica newtoniana, ma che invece giunga da un intreccio olistico di onde di energia immateriale, deriva dal lavoro, tra gli altri, di Albert Einstein, di Max Plank, di Werner Heisenberg.

    Nonostante le scoperte della fisica quantistica, ancora molti scienziati oggi si aggrappano alla concezione prevalente, che è orientata materialisticamente. E questo non ha alcun senso. Come sopracitato, questi scienziati confinano la validità della fisica quantistica al mondo subatomico. Se sappiamo che la materia NON è fisica, come possiamo incrementare la nostra scoperta scientifica, se la trattiamo come fisica?

    “Nonostante l’impareggiabile successo empirico della teoria quantistica, il solo pensare che possa essere letteralmente vera come descrizione della natura, è ancora accolto con cinismo, incomprensione e persino rabbia”. (T. Folger, “Quantum Shmantum”; Discover 22:37-43, 2001)

    Che significa tutto ciò?
    Che significa che la nostra realtà fisica materiale non è fisica affatto?
    Potrebbe significare una serie di cose; concetti come questo non possono venire indagati se gli scienziati restano all’interno dei confini del solo mondo percepito, di quello che vediamo. Per fortuna, molti scienziati hanno già fatto il salto e stanno già analizzando il significato e le implicazioni di cio’ che abbiamo scoperto con la fisica quantistica. Una di queste potenziali rivelazioni è che “l’osservatore crea la realtà”.

    Una conclusione fondamentale della nuova fisica riconosce che l’osservatore crea la realtà. Come osservatori, siamo personalmente coinvolti nella creazione della nostra realtà. I fisici sono obbligati ad ammettere che l’universo è una costruzione “mentale” .
    Il fisico pionieristico Sir James Jeans scrisse: “La corrente di conoscenza è diretta verso una realtà non meccanica; l’universo comincia ad apparire piu’ come un grande pensiero che una grande macchina. La mente non sembra piu’ essere un intruso accidentale nel regno della materia. Dovremmo invece salutarla come il creatore e governatore del regno della materia". (R. C. Henry, “The Mental Universe”; Nature 436:29, 2005)

    Come ha detto Sir Arthur Eddington: “It is difficult for the matter-of-fact physicist to accept the view that the substratum of everything is of mental character.” (E' difficile per i fisici "materialisti" accettare la tesi che il substrato di tutto è di carattere mentale)

    "L’universo è immateriale - mentale e spirituale". (R. C. Henry, “The Mental Universe”; Nature 436:29, 2005)
    Ultima modifica di xmanx; 12-11-2019 alle 16:56
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  12. #402
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    Nel ventesimo secolo, un'esplorazione più precisa della natura ha messo in evidenza una realtà più profonda. La materia è fatta di atomi, gli atomi sono fatti di "particelle" sub-atomiche e, questi mattoni sub-atomici della natura non sono fatti di materia solida. In realtà, non esistono corpi primordiali indivisibili, ma elettroni, quark e altre realtà sub-atomiche che sono semplicemente delle onde immateriali che si spostano in campi immateriali. Chi si trova in mezzo al mare potrebbe avere l'impressione che le onde che passano abbiano una esistenza separata e localizzata, ma in realtà sono semplicemente fluttuazioni del mare sconfinato. Analogamente, a volte potrebbe sembrare che le particelle sub-atomiche abbiano una realtà fisica, ma sono invece fluttuazioni compatte in un campo sconfinato e immateriale che si estende per tutto l'universo.

    Secondo il fisico Fritjof Capra "le particelle sono semplicemente condensazioni locali del campo; concentrazioni di energia che vanno e vengono e che, in tal modo, perdono il loro carattere individuale e si dissolvono nel campo di cui fanno parte". Paul Davies sostiene: "Si è scoperto che ciò che consideravamo oggetti solidi sono un mosaico spettrale di energia vibrante". E Einstein sintetizzava la scoperta in termini espliciti: "Potremmo quindi considerare la materia come qualcosa costituito dalle regioni dello spazio in cui il Campo è estremamente intenso....Non c'è posto in questo nuovo tipo di fisica per il Campo e per la materia in quanto il Campo è l'unica realtà".

    Il Campo è la Coscienza immateriale autoconsapevole, intelligente, a-temporale e a-spaziale, ed eterna che è alla base della materia.
    Ultima modifica di xmanx; 13-11-2019 alle 22:53
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  13. #403
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Il "disegno intelligente" dell'evoluzione.

    La Realtà (quella che noi chiamiamo "realtà visibile e materiale") prende forma sempre attraverso un processo evolutivo che si sviluppa nel tempo, a partire da un "nucleo" (seme) iniziale per arrivare alla piena manifestazione.
    - c'è il seme dal quale nasce la pianta e poi arriva il fiore
    - c'è l'organismo unicellulare dal quale nascono i pesci, poi i rettili, poi i mammiferi e infine l'homo
    - c'è il nucleo di "singolarità iniziale" dal quale, attraverso il big bang, si sono svilluppate galassie poi i soli e poi i pianeti
    - c'è la cellula fecondata, dal quale nasce il bambino che poi diventa homo adulto

    Questo è un "modello di trasformazione" che ricompare sempre e ovunque nella Realtà.
    E non è certo un caso.
    Poichè il "caso" (inteso come evento che si verifica spontaneamente, senza una causa originaria, senza uno scopo e senza una logica che ne guida lo sviluppo) non esiste.

    Perchè dunque la Realtà "prende forma" attraverso un processo evolutivo?
    Qual è il "disegno intelligente" che sta dietro ogni processo evolutivo?
    Il processo evolutivo è il modo attraverso il quale si manifestano le "qualità" o "caratteristiche" della Coscienza cosmica.
    Queste "qualità" o "caratteristiche" sono GIA' tutte presenti nella Coscienza cosmica nel suo stato di pura Coscienza immateriale.
    Ma sono tutte presenti solo in uno stato potenziale o latente.

    La Realtà visibile (materiale) è la manifestazione delle "qualità" o "caratteristiche" della Coscienza cosmica che è alla base dell'Universo.
    E queste "qualità" o "caratteristiche" si manifestano (e diventano ciò che noi chiamiamo Realtà...o Universo) attraverso "processi di trasformazione" ai quali noi abbiamo dato il nome di "evoluzione".

    Cioè, attraverso l'evoluzione, la Coscienza cosmica "dà forma nella materia" alle sue "qualità" o "caratteristiche" (cioè manifesta le sue "qualità" o "caratteristiche").
    Da quelle primordiali o di base a quelle più sofisticate e complesse.
    L'Universo quindi è composto da tutte le "qualità" o "caratteristiche" della Coscienza cosmica che si manifestano in varie "forme".
    A queste "forme" noi diamo dei nomi: galassie, pianeti, soli, sassi, piante, animali, homo.
    Ma in realtà tutte queste "forme" non sono altro che "qualità" o "caratteristiche" della Coscienza cosmica che escono da uno stato solo potenziale o latente e si manifestano.

    Che cos'è l'evoluzione della vita?
    La risposta si deduce dall'osservazione del processo evolutivo stesso: organismi unicellulari, pesci, anfibi, rettili, mammiferi, homo.
    Questo è il tronco portante e principale dell'evoluzione (costituito anche da molte "diramazioni secondarie" e anche da "rami morti")
    Attraverso l'evoluzione, la Coscienza cosmica che è alla base dell'universo è partita col manifestarsi con "qualità" o "caratteristiche" primarie o di base (alla quale noi diamo il nome di organismi unicellulari) ed è arrivata - fino ad ora - col manifestarsi con "qualità" o "caratteristiche" assai complesse e sofisticate (alle quali noi diamo il nome di intelligenza, creatività, compassione, libero arbitrio) che si sono manifestate con l'homo.

    Questo è, dunque, il "disegno intelligente" che sta dietro l'evoluzione della vita: manifestare le "qualità" o "caratteristiche" della Coscienza cosmica.
    E questo processo di manifestazione dà origine all'Universo e a tutte le forme di vita in esso contenute.

    Che cos'è il processo evolutivo di ciascuno di noi (nascita, crescita, morte)?
    Ciascuno di noi è una particolare vibrazione o frequenza o fluttuazione della Coscienza cosmica.
    Nella nostra particolare "vibrazione" c'è già tutto quello che siamo. Ma questo tutto esiste, inizialmente, solo a un livello potenziale o latente.
    E' grazie al processo che noi chiamiamo "nascita" e "crescita" che la vibrazione che noi siamo si manifesta nel Reale e manifesta le sue qualità o caratteristiche. La nostra "individualità" esiste GIA' nella Coscienza cosmica a un livello solo potenziale o latente. E si manifesta nel nostro corpo/cervello con quella che noi chiamiamo "nascita" e "crescita".
    Noi siamo la manifestazione di una particolare vibrazione della Coscienza cosmica.
    Quando moriamo, il processo di "manifestazione" termina e noi ci trasformiamo in qualcosa d'altro. Ma di certo non "scompariamo"...perchè siamo Coscienza cosmica. E la Cosicenza cosmica non scompare.

    L'evoluzione non è certo finita con l'homo sapiens.
    Esistono altre "qualità" o "caratteristiche" della Coscienza cosmica che ancora devono manifestarsi.
    Queste "qualità" o "caratteristiche" ancora più sofisticate della Coscienza cosmica si manifesteranno nei prossimi "cervelli", cioè nei prossimi step evolutivi. Più evoluti e sofisticati del nostro. E percepiranno e vivranno la Realtà in un modo completamente diverso dal nostro.
    Ultima modifica di xmanx; 15-11-2019 alle 11:47
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  14. #404
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    Il progresso nella nostra comprensione dell’universo attraverso la fisica, negli ultimi anni, ci ha suggerito, e permesso, di esplorare livelli sempre più profondi delle leggi naturali, dal macroscopico al microscopico, dal livello molecolare, atomico, nucleare fino al livello subnucleare dell'universo e stiamo iniziando ad esplorare i cosiddetti livelli della scala elettro-debole, della scala della grande unificazione e della super unificazione, e stiamo ipotizzando con ragionevole fondatezza che il nucleo fondamentale dell’universo è questo singolo campo universale di intelligenza che racchiude, unificandole, la gravità con l’elettromagnetismo, la luce con la radioattività, ed il tutto con le forze nucleari forti e deboli.

    Cosi stiamo comprendendo che tutte le forze della natura ivi incluse le cosiddette particelle della natura, quark, protoni, neutroni, sono in realtà onde diverse dello stesso oceano di esistenza, chiamato campo unificato o campo della superstringa e quindi da un punto di vista posto a tale dimensione le diversità sono soltanto i molteplici aspetti dell'uno.

    Dal punto di vista matematico c'è molta complessità, ma stiamo comunque andando nella direzione della visione di Einstein, il quale ha dedicato metà della propria vita alla ricerca del campo unificato. Ora, nel contesto della superstringa, ciò è stato realizzato.

    La teoria del campo unificato basata sulla superstringa identifica un singolo campo universale di intelligenza, un oceano di esistenza, posto alla base del tutto, fattor comune di mente e materia.

    Tutte le cosiddette particelle dell’universo e le diverse forze, quindi tutto ciò che conosciamo dell’universo, è semplicemente un'onda di questo oceano di esistenza. Questo è il campo unificato e tale campo è immateriale e quindi, in ultima analisi, è un campo di coscienza.

    Tutte le nostre coscienze separate esistono in virtù del fatto che la mia coscienza e la tua coscienza alla fine sono la stessa cosa. Ogni cosa nell'universo, e quindi pianeti, alberi, animali, persone, non è altro che una porzione del tutto. Siamo tutti onde di vibrazione di questo campo unificato fondamentale della superstringa. Noi determiniamo la nostra coscienza attraverso il filtro del nostro sistema nervoso, ma la coscienza in sé stessa, la nostra soggettività, il "Sé", quello è universale.

    Sto affermando che continuando a scavare nella realtà fisica, dall'infinitamente grande all'infinitamente piccolo, stiamo arrivando al campo unificato dove non troviamo materia ma pura intelligenza, e capisco che può suonare strano, dato che ciò non fa parte dei nostri abituali condizionamenti.

    Chiunque sia cresciuto in un mondo scientifico è infatti abituato all'idea che noi viviamo in un universo materiale, un universo inerte, fatto di materia prevalentemente morta. Se pensiamo al pianeta che ci ospita ci rendiamo conto che la vita, quale noi la intendiamo, è presente in una relativamente sottile pellicola superficiale, mentre la gran parte di ciò che si suppone sia presente all'interno della massa terrestre è materia apparentemente inerte e ciò che è al di fuori di essa, nello spazio infinito, si ritiene che sia vuoto. Per questo motivo è intuitivamente difficile comprendere che non viviamo in un universo morto, ed accettare l'idea che l’universo nella sua interezza è un organismo cosciente.

    Nella meccanica quantistica, perfino a livello molecolare, per non parlare dei livelli atomico, nucleare e subnucleare, l’idea di particella è sostituita dall'idea di funzione d’onda. Ma cosa è una funzione d’onda? Tecnicamente è un vettore in uno spazio lineare, ma cosa è un vettore in uno spazio lineare? Di cosa è fatto? Qual è la sostanza che costituisce il campo unificato? Una funzione d’onda, ovvero un vettore nello spazio lineare, è composta dalla stessa sostanza di cui sono fatti i pensieri, perché è da questi che trae origine e forza. Il che ci porta a capire che noi viviamo veramente in un universo di pensieri, un universo concettuale.

    La meccanica quantistica non è altro che un dispiegamento di potenzialità; il fatto è che più si va in profondità nella struttura della legge naturale, meno l’universo è materiale, e diviene meno inerte, meno morto, più vivo e cosciente. E quanto più ci si avvicina alle fondamenta dell’universo, quindi al campo unificato o campo della superstringa, tanto più ci si rende conto che quello è semplicemente un campo di pura essenza, pura intelligenza. Intelligenza, perché questa è la sorgente di tutte le leggi di natura. Tutte le forze e le particelle fondamentali, tutte le leggi che governano la vita ad ogni livello dell’universo, hanno la propria sorgente unificata nel campo unificato. Ciò rende il campo unificato il campo di intelligenza più concentrato in natura. Intelligenza non materiale, dinamica e autocosciente, queste sono le proprietà del campo unificato che è alla base di tutta la materia.

    Esistono diversi livelli di realtà, perché l'universo è strutturato in una gerarchia di livelli; il livello atomico ha la sua verità, il mondo nucleare ha una sua verità, completamente diversa ma coesistente. Entrambe sono valide e coerenti con sé stesse, quindi esiste il livello del macrocosmo dove c'è la verità della diversità, in cui l'osservatore e l'oggetto dell'osservazione sono due entità separate, e c'è il livello più profondo del microcosmo dove c'è la verità più profonda dell'unità, dove non c'è separazione tra l'osservatore e l'oggetto dell'osservazione. Quindi possiamo parlare di verità relative ad ogni livello, ogni livello è valido ma in questa era scientifica il livello più profondo è quello dell'unità.

    Nel momento in cui Tu riesci a concepire Te e me come uno, non perdi la coscienza del fatto che siamo anche separati. Acquisisci l'informazione che la diversità è data da livelli diversi. A livello fisico, Tu ed io siamo separati, Tu hai un aspetto diverso dal mio, ma ad un livello più profondo noi abbiamo un'origine comune, ed è il campo unificato, scientificamente provato per essere l'origine di Te, di me, degli atomi che ci compongono e delle stelle che li hanno prodotti dal bing bang in poi, la sorgente della forza di gravità, dell'elettromagnetismo, la sorgente dei quark e dei leptoni. Tutto nell'universo ha un'origine comune, quindi se guardiamo al livello più profondo possibile in ultima analisi scopriamo un universo unificato, di cui Tu sei un'onda, io sono un'onda, siamo soltanto frequenze vibrazionali diverse, le frequenze naturali di riverberazione di questo campo unificato.

    L'intero universo è una sinfonia. Le varie armoniche, le fondamentali, le armonie di un oceano universale di coscienza in movimento.

    E tutto questo avviene alla scala di Plank, quella piccola scala, dieci milioni di milioni di volte più piccola del nucleo atomico, dove tutte le forze si uniscono, dove tutte le particelle si uniscono, dove Tu ed io siamo una sola realtà, dove la distanza e la causalità non esistono più. È una totalità unificata e indivisibile, l'unità della coscienza, il campo unificato delle leggi naturali.
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  15. #405
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    Max Planck (agli inizi del novecento)

    "La materia, in quanto tale, non esiste. Tutta la materia ha origine ed esiste solo in virtù di una forza che porta la particella di un atomo a vibrare e mantenere il sistema solare insieme. Dobbiamo supporre che dietro questa forza ci sia una mente cosciente ed intelligente, matrice di tutta la materia"

    La materia non è fatta di cose materiali.
    La materia è solo una "sensazione" creata dal nostro cervello.
    "Il cucchiaio non esiste".

    Niels Bohr: "Tutto ciò che chiamiamo reale è fatto di cose che non possiamo considerare reali".

    Jim Baggott (giorni nostri)

    Quando abbiamo in mano un oggetto, per esempio questo libro, ne sperimentiamo in primo luogo la consistenza materiale, ovvero il fatto che possegga una «massa». In apparenza, niente di più stabile e rassicurante. Eppure, se potessimo scendere via via nelle profondità della materia (le fibre di cellulosa che compongono la carta, le molecole della cellulosa, gli atomi di ogni molecola...), ci accorgeremmo di come quella stabilità sia ingannevole. Le «particelle elementari» che compongono ogni atomo, infatti, non solo fluttuano nello «spazio vuoto», ma appaiono come uno «zoo» in cui ogni specie manifesta proprietà – almeno a un primo sguardo – «del tutto assurde».

    Nello spiegare questa visione controintuitiva e paradossale, Jim Baggott da un lato risale alle varie concezioni della «massa» nella storia della ricerca filosofico-scientifica, dai pensatori greci alla meccanica newtoniana; dall'altro mette a fuoco le conseguenze profonde delle nuove conoscenze fisico-cosmologiche, dalla celebre scoperta di Einstein per cui «la massa di un corpo è la misura del suo contenuto di energia» alle implicazioni del Modello Standard della fisica delle particelle: disponendo queste ultime entro l'azione dei «campi quantistici», il Modello Standard assimila infatti la massa più a un «comportamento» che a una «proprietà», e la rende elusiva e inafferrabile.

    In questa prospettiva spiazzante – che Baggott trasmette con la consueta, impeccabile combinazione di chiarezza espositiva e verve stilistica – la posta in gioco è molto più del concetto di massa: è la natura stessa della materia, di un universo le cui fondamenta risultano molto meno «solide, certe e affidabili» di quello che abbiamo a lungo pensato.

    Il percorso scientifico del novecento nel mondo sub-atomico ha mostrato che il concetto di massa come propietà intrinseca non esiste più. La massa proviene dall'energia delle interazioni tra i campi quantistici elementari e le loro particelle ed il bosone di Higgs è parte del meccanismo che spiega come si forma la massa di tutte le particelle dell'Universo.

    In pratica, la massa non esiste: essa è dovuta interamente all'energia delle interazioni che coinvolgono particelle elementari che per loro natura ne sono prive. I fisici hanno continuato a dividere, a spaccare, ad aprire i mattoncini primordiali della materia e, alla fine, hanno trovato l'immateriale. La materia è intrinsecamente costituita da un'entità immateriale.
    Ultima modifica di xmanx; 19-11-2019 alle 12:00
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