Pagina 20 di 31 PrimaPrima ... 10 16 17 18 19 20 21 22 23 24 30 ... UltimaUltima
Risultati da 286 a 300 di 461

Discussione: Mente cosmica (Coscienza cosmica) e teoria del Campo Unificato

  1. #286
    Opinionista L'avatar di xmanx
    Data Registrazione
    10/10/11
    Messaggi
    2,782
    La resistenza al cambiamento (M. Scott Peck)

    Quando fummo banditi dal Paradiso, fu per sempre. Non potremo mai tornare nell'Eden. Se ricordate la storia, la strada ci è sbarrata da cherubini e da una spada fiammeggiante.
    Non possiamo tornare indietro. Possiamo solo andare avanti.
    Tornare nell'Eden sarebbe come voler provare a tornare nell'utero materno, all'infanzia. Dato che non possiamo tornare nell'utero o all'infanzia, dobbiamo crescere. Possiamo solo andare avanti attraversando il deserto della vita, percorrendo dolorosamente un terreno arido e spoglio verso livelli di consapevolezza sempre più profondi.
    Si tratta di una verità estremamente importante perchè una gran quantità di psicopatologie umane, tra cui l'abuso di droghe, nasce dal tentativo di tornare nell'Eden.
    La senilità non è solo una malattia biologica. Può anche essere una manifestazione o un rifiuto a crescere, un disturbo psicologico che può essere prevenuto da chi opta per un modello di vita ispirato a una crescita psicospirituale che abbraccia l'intera esistenza. Chi precocemente smette di imparare e di crescere, chi smette di cambiare e si irrigidisce, spesso scivola in quel che si può definire una "seconda infanzia". Diventa lagnoso, esigente ed egocentrico. Ma non perchè sia entrato in una seconda infanzia. In realtà non ha mai lasciato la prima e il "travestimento" dell'età adulta si assottiglia, rivelando il bimbo emotivo che si nasconde sotto di esso.
    Ma non possiamo proprio tornare nell'Eden. Dobbiamo andare avanti attraverso il deserto.
    Ma il viaggio è arduo e l'autocoscienza provoca spesso dolore. E così la maggior parte della gente interrompe il viaggio appena può.
    Trova quel che all'apparenza è un luogo sicuro, si seppellisce nella sabbia e resta lì invece di continuare il viaggio attraverso il deserto impervio, con i suoi cactus, le spine e le rocce taglienti.

    Il tentativo di ritornare nell'Eden lo definisco "resistenza al cambiamento".
    La resistenza al cambiamento e alla crescita può assumere varie forme.
    Queste sono le più comuni.


    Dipendenza da alcol e droghe

    Tra le forme più diffuse di resistenza al cambiamento e alla crescita ci sono l'alcol e le droghe. Non per niente alcol e droghe attecchiscono maggiormente nell'età adolescenziale, quando la tentazione di "fuga all'indietro" verso la calda e comoda sicurezza dell'infanzia è fortissima.
    Penso che chi diventa schiavo dell'alcol e delle droghe voglia più di altri tornare in un certo senso all'Eden - tornare al Paradiso e alla calda e comoda sicurezza dell'utero materno. Cerca disperatamente di riguadagnare quel caldo e piacevole senso di fusione col resto della natura di cui godevamo nel Giardino dell'Eden o nell'utero materno. Per questo motivo il figlio di Kurt Vonnegut, Mark, scrivendo della propria malattia mentale e dell'abuso di droga, ha voluto intitolare il suo libro Espresso per l'Eden.
    Ma naturalmente non si può tornare all'Eden. Si può solo andare avanti attraverso il doloroso deserto. L'unica strada per tornare a casa è quella più impervia. Ma i dipendenti da alcol e droghe, che sentono una potentissima brama di tornare a casa, prendono la strada sbagliata - tornano indietro invece di andare avanti.


    L'illusione dell'amore romantico

    Il grande ideale di amore romantico è un'altra manifestazione della resistenza al cambiamento e alla crescita. Questo ideale crede che sia possibile per Cenerentola cavalcare col principe verso un tramonto di orgasmi infiniti. E' una illusione. Uno dei maggiori problemi dell'illusione dell'amore romantico è che è una "fuga all'indietro", un ritorno al giardino dell'Eden. Un ritorno alla calda e comoda sicurezza dell'utero materno.
    Quel che facciamo è guardare all'amante come a un dio. Cerchiamo nell'amante colui o colei che possa soddisfare tutti i nostri bisogni e tutte le nostre aspirazioni. E, soprattutto, al bisogno e all'aspirazione di riportarci a un durevole Paradiso in terra. Di riportarci a quel giardino dell'Eden primordiale dal quale non vogliamo staccarci. Di riportarci all'età dell'infanzia e a quel caldo e piacevole senso di fusione col resto della natura di cui godevamo nel Giardino dell'Eden o nell'utero materno.
    E funziona. Esattamente come funzionano le droghe. Ma una volta esaurito l'effetto della "droga", si cerca un nuovo innamoramento per tornare ad assaporare quella calda sensazione, in un ciclo interminabile di "innamoramenti" in cui si torna sempre indietro e non si va mai avanti.


    Il narcisismo individualista

    Anche il narcisismo individualista è una forma di resistenza al cambiamento e alla crescita. E' la sindrome da fantasia del Principe o della Principessa.
    Per spiegare come si sviluppi una fantasia del genere, devo darvi a grandi linee un'idea di quella che è la psicologia infantile. Durante il primo anno di vita, il bambino, per quel che siamo riusciti a capire, giunge a individuare quelli che vengono definiti i confini del proprio io. Prima di quel momento non riesce a riconoscere la differenza tra la propria mano e quella della mamma; per esempio, se il bambino ha mal di pancia crede che la mamma abbia il mal di pancia e che tutto il mondo lo abbia a sua volta. Nel secondo anno impara i suoi confini fisici, ma non quelli del suo potere, e così continua a credere di essere al centro dell'universo in cui genitori, fratelli, animali domestici etc sono solo servi al comando di Sua Maestà.

    Poi durante il terribile secondo anno, mamma e papà cominciano a dirgli: "No, no, Johnny, non puoi fare questo. Non puoi fare neppure quello. No. No. Ti vogliamo tanto bene e sei tanto importante per noi ma quello non lo puoi proprio fare. Non comandi tu.". Così nel giro di un anno il bambino viene declassato da generale a quattro stelle a soldato semplice. Non c'è da meravigliarsi che viva un periodo di depressione, di scenate e di capricci che caratterizzano il terribile secondo anno.
    Tuttavia, se i genitori sanno essere teneri col bambino e lo sostengono il più possibile in quel difficile periodo, una volta superati i due anni, avrà compiuto il primo passo da gigante per liberarsi del prorpio narcisismo. Sfortunatamente le cose non vanno sempre così. A volte i genitori non sono teneri e non sostengono il bambino in questa fase di necessarie umiliazioni, ma aggravano invece la stessa umiliazione.

    Come escono questi bambini da questo periodo delicato? I bambini si aggrappano al proprio narcisismo e alla propria onnipotenza infantile invece di liberarsene. Il meccanismo descritto è così particolare che noi psichiatri lo abbiamo definito "romanzo familiare".
    Quel che fanno questi bambini è dire a se stessi: "Queste persone che dicono di essere i miei genitori in realtà non lo sono. In verità sono la figlia/o del re e della regina, una bambina/o di sangue reale, una principessa, un principe, e un giorno tutti sapranno chi sono. E allora riprenderò il posto che mi spetta."
    Si tratta di una fantasia molto consolatoria che aiuta questi bambini a superare le umiliazioni, solo che quando diventano adulti - e allora la fantasia è molto più inconscia - nessuno viene a condurli dal re e dalla regina, nessuno li riconosce per quelli che credono di essere. E così diventano depressi.
    E' con questa fantasia - o pensiero inconscio - che tali bambini entrano nell'età adulta. Ed è con questa fantasia sviluppata nell'età infantile che molti adulti vivono interamente la propria vita: bambini emotivi che pensano di essere Principi o Principesse.


    Le religioni istituzionalizzate

    Un'altra forma di resistenza al cambiamento e alla crescita possono esserlo le religioni istituzionalizzate. O qualunque organizzazione chiaramente strutturata (ad esempio l'esercito) che fornisca una visione della vita impacchettata e preconfezionata, con le sue regole chiare e precise, i suoi dogmi, i suoi premi e le sue punizioni.
    I bambini che hanno vissuto un rapporto in generale sereno con la propria famiglia di origine, maturano l'intima convinzione che la visione della vita trasmessa loro dai genitori sia la "visione corretta". Per un bambino, infatti, i genitori non sono soli i genitori. Ma sono il mondo.
    Una volta entrati nella preadolescenza e, poi, nell'adolescenza, se i conflitti con i genitori non sono stati eccessivi e devastanti, tali bambini saranno portati a proiettare le figure dei genitori su un'altra entità superiore che continui a svolgere per loro la stessa funzione che hanno avuto padre e madre: dargli una chiara visione della vita.
    E' in questo momento che le religioni istituzionalizzate - o qualunque altro gruppo chiaramente organizzato e strutturato - prendono il posto dei genitori. E da quel momento il bambino acquisisce una nuova visione della vita: quella del gruppo o della chiesa che ha utilizzato per sostituire la figura paterna e materna.
    In questo modo il bambino continua a reiterare lo schema che ha appreso nella sua infanzia: i miei genitori erano la mia visione della vita. La chiesa sono i miei nuovi genitori. La visione della vita della chiesa è la mia nuova visione dell vita.
    Con questa certezza questi bambini entrano nell'età adulta, senza però aver mai abbandonato la loro condizione di figli. Senza mai aver differenziato se stessi dalla loro condizione di figli. Senza aver mai vissuto il passaggio psicologico del distacco (che passa attraverso la "ribellione adolescenziale") rimangono nel caldo e confortante giardino dell'Eden del loro periodo infantile.

    Tutti questi schemi di resistenza al cambiamento e alla crescita non sono fra loro mutualmente esclusivi. Spesso si mischiano e si sommano gli uni con gli altri, generando la proiezione mentale del nostro Io e le fedi con le quali entriamo nell'età adulta.
    Sono mappe scadute attraverso le quali vediamo il nostro Io, il mondo esterno e la nostra relazione con il mondo. Mappe scadute fabbricate dalla nostra natura inferiore che indossiamo come un abito. Un abito che, per crescere, deve essere affrontato, elaborato e superato.
    Ultima modifica di xmanx; 15-10-2019 alle 11:38
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  2. #287
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    14,691
    Qui si comincia a tirare in ballo questioni di sequenze di eventi temporali predeterminate, destino se piace di più. Il cadere ha le sue leggi fisiche, oltre andiamo a sfrucugliare un campo che è un po' minato. La fantascienza c' è andata a nozze.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  3. #288
    Banned
    Data Registrazione
    28/04/19
    Località
    Roma-centro.
    Messaggi
    758
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Che le mutazioni non sappiamo come avvengono non è vero. Ad esempio la deaminazione della 5-metilcitosina non viene corretta dai sistemi di riparazione formando una timina, base presente nel DNA, quindi causa mutazione spontanea oppure possono accadere danni da ossidazione, non disgiunzione durante la meiosi di cromosomi. Tanto per fare qualche esempio.

  4. #289
    Banned
    Data Registrazione
    28/04/19
    Località
    Roma-centro.
    Messaggi
    758
    @Vega.

    Ma che stai dicendo?Fin ora abbiamodistinto le mutazioni spontanee
    ( o idiopaticheperchè non sappiamo la causa) da quelle indotte, delle
    quali sappiamo la causa.
    Ora tu mi dici che si sa la causa si una mutazione spontanea, ad es viene
    deaminata la 5-metilcitosina e non viene formata la timina, bene allora
    spostiamo questa mutazione tra quelle indotte, studiamo per capire perchè
    non avvenga la deaminazione della 5-metilcitosina.

  5. #290
    Opinionista L'avatar di xmanx
    Data Registrazione
    10/10/11
    Messaggi
    2,782
    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    Nulla accade per caso. Vi sono solo eventi che non hanno ancora trovato la loro logica causa scientifica. Se io scivolo su una buccia di banana e mi ferisco le ginocchia non è neanche quello un caso sfortunato...soltanto è praticamente impossibile determinarne la causa...per noi esseri comuni, ma sapere di non sapere rimane pur sempre un passo importante. Di più, io non sono neanche certo di non sapere...
    Alcune cose le sappiamo.
    Prima della comparsa dell'homo sapiens, l'universo si è sempre e solo basato su leggi meccanicistiche:
    - l'atomo fa l'atomo
    - la molecola fa la molecola
    - il sasso fa il sasso
    - la pianta fa la pianta
    - il lupo fa il lupo
    - la pecora fa la pecora
    - il leone fa il leone
    - l'agnello fa l'agnello
    - il batterio fa il batterio
    - il sistema solare fa il sistema solare
    - la galassia fa la galassia

    Nessuno può uscire dal proprio schema comportamentale determinato in modo meccanicistico dalle regole - o leggi - che determinano ogni "livello" o "manifestazione" di realtà.

    L'homo invece è diverso:
    - noi possiamo decidere di passare le vacanze al mare o in montagna
    - possiamo decidere di uccidere le foche o salvarle
    - possiamo decidere di distruggere le foreste o preservarle
    - possiamo decidere di inquinare mari e fiumi oppure no

    E' il libero arbitrio. Che insieme a compassione, creatività, immaginazione, intelligenza e razionalità fanno parte della nostra "natura superiore".
    Invece la nostra natura inferiore è ancora determinata da leggi meccanicistiche.
    Possiamo scegliere di prendere una strada...e durante il cammino possiamo scivolare su una buccia di banana. Perchè noi non siamo solo natura superiore (la scelta di intraprendere una strada) ma siamo anche natura inferiore (le leggi fisiche alle quali è sottoposto il nostro corpo e che ci fanno scivolare su una buccia di banana).

    Tuttavia la nostra natura superiore ci consente di incidere sul nostro percorso evolutivo. Di indirizzarlo. Questo è il nostro potere. E questa è la nostra responsabilità.
    Senza che esistano premi o punizioni. Siamo noi liberamente che indirizziamo il nostro futuro evolutivo.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  6. #291
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    14,691
    Citazione Originariamente Scritto da Lilia Visualizza Messaggio
    @Vega.

    Ma che stai dicendo?Fin ora abbiamodistinto le mutazioni spontanee
    ( o idiopaticheperchè non sappiamo la causa) da quelle indotte, delle
    quali sappiamo la causa.
    Ora tu mi dici che si sa la causa si una mutazione spontanea, ad es viene
    deaminata la 5-metilcitosina e non viene formata la timina, bene allora
    spostiamo questa mutazione tra quelle indotte, studiamo per capire perchè
    non avvenga la deaminazione della 5-metilcitosina.
    Quelle dette spontanee avvengono in seno alla cellula per suoi fattori interni, tipo errori di duplicazione, non disgiunzione dei cromosomi ecc...quelle indotte da agenti esterni, detti mutageni.

    Chiedi la causa della deamminazione? Idrolisi ti dice qualcosa?
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  7. #292
    Banned
    Data Registrazione
    28/04/19
    Località
    Roma-centro.
    Messaggi
    758

    Angry

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Quelle dette spontanee avvengono in seno alla cellula per suoi fattori interni, tipo errori di duplicazione, non disgiunzione dei cromosomi ecc...quelle indotte da agenti esterni, detti mutageni.

    Chiedi la causa della deamminazione? Idrolisi ti dice qualcosa?
    @ Vega.

    Certo, quante novità imparo. Le mutazioni spontanee
    ( duplicazioni errate, delezioni,ecc, ecc) avvengono dentro la
    cellula, e quelle indotte pure e sono le stesse,( duplica-
    zioni errate, delezioni), ma partono da un'altra galassia e arrivano dentro la cellula,
    non si finisce mai di imparare...

  8. #293
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    14,691


    Venendo a dire che le cause delle mutazioni spontanee sono sconosciute, da imparare c'è di sicuro.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  9. #294
    Banned
    Data Registrazione
    28/04/19
    Località
    Roma-centro.
    Messaggi
    758

    Angry

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio


    Venendo a dire che le cause delle mutazioni spontanee sono sconosciute, da imparare c'è di sicuro.
    @Vega.

    secondo me fai confusione tra etiologia e patogenesi,
    esempio più banale, sappiamo che nel cancro una cellula
    impazzisce e non sottostà più ai sistemi regolatori dell'or-
    ganismo, come le altre, e quindi si riproduce e basta. E
    cosi' se tu mi dici che la causa di una mancata deaminazione
    sta nella carenza di un'idrolasi,cio' non vuol dire che la causa
    della mutazione spontanea è conosciuta, mi devi dire perchè
    manca quest'idrolasi.
    Buonanotte.

  10. #295
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    14,691
    Cosa c'entra tutto il discorso su eziologia, patogenesi e l'idrolasi se accennavo all' acqua che per idrolisi spontanea causa deaminazioni e depurinazioni?
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  11. #296
    Banned
    Data Registrazione
    28/04/19
    Località
    Roma-centro.
    Messaggi
    758
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Cosa c'entra tutto il discorso su eziologia, patogenesi e l'idrolasi se accennavo all' acqua che per idrolisi spontanea causa deaminazioni e depurinazioni?
    @ Vega.
    C'entra. L'acqua non dà solo isdrolisi spontanea che causa deaminazioni,
    ma anche idrolisi enzimatica, acida, alcalina, ecc, ecc.
    Bene, cambimo discorso , scegli tu, sempre in biochimica,
    buonanotte.Ho sonno.

  12. #297
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    14,691

    Le uniche parole sensate buonanotte e ho sonno.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  13. #298
    Opinionista L'avatar di xmanx
    Data Registrazione
    10/10/11
    Messaggi
    2,782
    Analizziamo quattro fenomeni che sono sotto i nostri occhi:

    1- lo sviluppo dell'universo
    2- lo sviluppo della vita
    3- lo sviluppo di una pianta
    4- lo sviluppo dell'homo

    L'universo si è sviluppato dal Big Bang. Prima del Big Bang tutto l'universo era concentrato in un punto di singolarità, in un "seme". Con il Big Bang il "seme" si apre e l'universo comincia a prendere forma. Cresce, si sviluppa, si espande. Prendono forma i pianeti, le stelle, le galassie.

    La vita si è sviluppata dal primo organismo unicellulare. Il primo organismo unicellulare risale a circa 4 miliardi di anni fa. Da questo "seme" primordiale si è sviluppata la vita in tutte le sue molteplici forme (vegetale e animale) e specie.

    La pianta si sviluppa a partire da un seme. Nella terra il seme si apre e la pianta comincia a prendere forma. Cresce, si sviluppa, si espande. Prendono forma il gambo, le foglie, i fiori.

    L'homo si sviluppa da una singola cellula, il "seme". Nell'utero materno la cellula inizia a dividersi e l'homo comincia a prendere forma. Cresce, si sviluppa, si espande. Prende forma il corpo.

    Questo è ciò che in termini scientifici si chiama "schema" o "modello". Cioè un medesimo "modello comportamentale", ripetitivo e ricorrente.
    Nella Realtà questo è lo schema che ritorna sempre e ce lo abbiamo proprio sotto i nostri occhi.
    Questo è lo schema: Nel "seme" è contenuta tutta "l'informazione" che l'organismo (universo. vita, pianta, homo) segue per svilupparsi. E lo sviluppo dell'organismo avviene tramite un processo che si chiama "evoluzione". E l'evoluzione ha lo scopo di manifestare nella Realtà tutte le "qualità" o "caratteristiche" dell'organismo; "qualità" o "caratteristiche" che sono GIA' tutte presenti nel "seme" anche se in forma latente (o potenziale).


    L'evoluzione, quindi, è un "processo intelligente" finalizzato a manifestare tutte le "qualità" o "caratteristiche" contenute nel "seme". Questo processo è intelligente perchè segue le "informazioni" contenute nel seme stesso. Cioè le "informazioni" contenute nel seme guidano lo sviluppo dell'organismo (cioè l'evoluzione) e stabiliscono i modi, le forme e i tempi in cui si svilupperà l'evoluzione. Cioè i modi, le forme e i tempi in cui le "qualità" o "caratteristiche" dell'organismo si manifesteranno nella Realtà.

    Le "informazioni" sono le istruzioni codificate che "l'organismo" segue per evolversi.

    Per quanto riguarda l'universo, queste "informazioni" sono codificate nelle leggi fisiche che regolano la materia e l'energia. Sono, quindi, informazioni codificate una volta per tutte e che sono valide sempre in ogni angolo dell'universo.

    Per quanto riguarda l'homo o una pianta, queste "informazioni" sono codificate nel DNA, il codice genetico. Il DNA regola l'evoluzione (o sviluppo) del singolo organismo...sia esso una pianta, un animale o un homo.

    La vita nel suo complesso ha una sua peculiarità.
    Pur esistendo, infatti, un "seme" originario (il primo organismo unicellulare) e "l'informazione" che regola lo sviluppo della vita (il DNA), il DNA non è codificato una volta per sempre. Il DNA, infatti, muta. Cambia. Ed è proprio il variare del DNA che dà forma alle molteplici forme della vita.
    E il DNA cambia in simbiosi col cambiare dell'ambiente e con la "percezione" e "l'esperienza" vissuta nell'ambiente. Quindi l'ambiente cambia (tettonica a zolle e deriva dei continenti) e il DNA cambia in sintonia con l'ambiente. E da questa danza del DNA con l'ambiente prendono forma tutte le varie forme di vita.

    Tutto questo "movimento" è finalizzato a manifestare nella Realtà le qualità o caratteristiche della Mente cosmica. Qualità che si manifestano proprio grazie alle forme di materia e energia che si manifestano nella Realtà. Qualità che sono già tutte presenti - anche se in forma latente o potenziale - nella Mente cosmica e che si manifestano nella Realtà proprio grazie al processo evolutivo.

    L'evoluzione ha quindi uno scopo ben preciso: manifestare nella Realtà tutte le "qualità" o "caratteristiche" della Mente cosmica.
    Cos'è la Mente cosmica? E' l'entità di "Coscienza immateriale e intelligente" che sta "dentro" la materia. E' l'entità immateriale che si manifesta nell'universo, cioè prende forma nell'universo (assume la forma di universo) attraverso il processo evolutivo.

    In questo "processo cosmico", l'homo è solo uno step, cioè una fase intermedia. E l'homo manifesta delle specifiche quaità della Mente cosmica. Esattamente come una foglia manifesta una specifica "qualità" di una pianta durante lo sviluppo evolutivo della pianta stessa.
    L'homo è, quindi, una manifestazione della Mente cosmica. Come lo sono i sassi, i pianeti, le stelle, le galassie, le piante. Tutto è manifestazione della Mente cosmica. Tutto è manifestazione di specifiche "qualità" o "caratteristiche" della Mente cosmica.
    E queste qualità della Mente cosmica prendono forma nella materia (nella Realtà che noi osserviamo) attraverso il "processo cosmico" che va sotto il nome di Evoluzione.
    Ultima modifica di xmanx; 17-10-2019 alle 10:04
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  14. #299
    Opinionista L'avatar di xmanx
    Data Registrazione
    10/10/11
    Messaggi
    2,782
    Il pesce cavernicolo che ha perduto gli occhi

    http://www.nationalgeographic.it/nat...occhi-2765470/

    Anche Moran si dice d’accordo: “l’evoluzione è spesso il risultato di molti processi diversi, che avvengono in contemporanea”. Uno di questi, per quanto riguarda A. mexicanus, è il fenomeno noto come pleiotropia: i geni normalmente coinvolti nello sviluppo dell’occhio vengono “riassegnati” per svolgere compiti più utili a un animale che vive nelle caverne. Ad esempio lo sviluppo di un maggior numero di cellule recettrici del gusto, per riuscire a trovare il cibo al buio. Le evidenze scientifiche, spiega Moran, suggeriscono che i principali fattori coinvolti nella perdita degli occhi di A. mexicanus siano proprio la pleiotropia e la necessità di risparmiare energia. Le nuove conoscenze su questa specie, inoltre, potrebbero aiutarci a comprendere come è avvenuta la perdita degli occhi in altre specie che vivono nelle grotte, come ragni e granchi.

    Le mutazioni genetiche che hanno portato alla perdita degli occhi e allo sviluppo dei recettori del cibo al buio, sono avvenute casualmente?
    La pleiotropia è un fenomeno casuale o è un meccanismo intelligente attivato in modo intelligente dalle cellule?

    Cioè....tra tutti i geni che potevano mutare casualmente...casualmente sono mutati proprio quelli degli occhi e dei ricettori del cibo????!!!!! E, sempre casualmente, i geni normalmente coinvolti nello sviluppo dell'occhio sono stati "riassegnati" per svolgere compiti più utili...e cioè per lo sviluppo di un maggior numero di cellule recettrici del gusto????!!!!!

    Come diceva mio nonno: "Che culo che ha avuto questo pesce!!!!!! Quasi quasi lo assumo per giocare al Superenalotto".

    Il processo osservato in A. mexicanus depone a favore di un concetto evoluzionistico noto come variabilità genetica permanente, secondo cui in una data popolazione esisterebbe un pool di mutazioni genetiche - o “variazioni criptiche” - che normalmente sono silenti, ma possono manifestarsi in condizioni di stress.

    Ma quale può essere l'interruttore in grado di attivarle? In un recente studio, la biologa molecolare Susan Lindquist, coautrice dell'articolo apparso su “Science”, da tempo impegnata nello studio delle proteine del gruppo HSP e del loro coinvolgimento nel ripiegamento delle altre proteine, aveva dimostrato il ruolo fondamentale della HSP90, in condizioni normali presente in notevoli quantità nella cellula. In condizioni di stress fisiologico invece i suoi livelli calano drasticamente: la diminuita attività della molecola permette alle variazioni fenotipiche di manifestarsi rapidamente.

    http://www.lescienze.it/news/2013/12...tiche-1931102/
    Ultima modifica di xmanx; 18-10-2019 alle 08:50
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  15. #300
    Opinionista L'avatar di xmanx
    Data Registrazione
    10/10/11
    Messaggi
    2,782
    M. Scott Peck, a seguito della sua esperienza professionale, ha dedotto che, proprio come per la crescita fisica e psicologica, anche nel percorso spirituale dell’homo è possible distinguere stadi precisi. Questi stadi sono riconoscibili e sono oggettivi. Riguardano cioè tutte le persone. Sempre secondo M.Scott Peck non esistono credenti e atei, ma esistono persone a stadi diversi del loro percorso di crescita spirituale.

    Nella teoria di M. Scott Peck, questi sono gli stadi dello sviluppo psico-spirituale nell'homo:

    1. Caotico, antisociale
    2. Formale, istituzionale
    3. Scettico, individualista
    4. Mistico, comunitario

    I bambini e probabilmente un adulto su cinque rientrano nel primo stadio. Si tratta fondamentalmente di uno stadio di spiritualità non sviluppata che ho definito antisociale perchè gli adulti che ne fanno parte sembrano in genere incapaci di amare gli altri. Sebbene possano fingere l’amore, mirano sempre a strumentalizzare gli altri e a trarne un vantaggio personale. Sono persone a cui non importa assolutamente nulla degli altri. Chiamo lo stadio caotico perchè le persone che vi si trovano sono fondamentalmente senza principi, vivono in base al proprio ego e sono governate unicamente dal desiderio di soddisfare i propri bisogni e impulsi di base, quelli che fanno parte della nostra natura inferiore. Alcuni di questi individui, tuttavia, sanno darsi una certa disciplina in nome dell’interesse personale e della propria ambizione e possono quindi arrivare a posizioni di notevole prestigio e potere, diventando persino presidenti o influenti predicatori.

    Di tanto in tanto capita che queste persone tocchino con mano il caos che regna in loro ed è questa, credo, l’esperienza più dolorosa che un uomo possa mai provare. In genere ne escono immutati. Altri si convertono al secondo stadio. Il processo di “conversione” è apparentemente inconscio, ma volendo razionalizzarlo è come se l’individuo si dicesse: “Qualsiasi cosa è preferibile a questo caos. Sono disposto a fare qualunque cosa per liberarmi da questa situazione, persino sottomettermi a una istituzione che mi controlli e che mi dia una visione della vita e un codice di comportamento”.

    Per alcuni questa istituzione è la prigione. Molti che hanno lavorato nelle carceri conoscono un certo tipo di “prigioniero modello”: disposto a collaborare, obbediente, disciplinato, gradito ai compagni e al personale. Per altri l’istituzione può essere l’esercito, dove il caos della loro vita viene regolato dalla struttura paternalistica della società militare. Per altri ancora si può trattare della propria famiglia biologica. Per altri si può trattare di una azienda o di qualsiasi altra organizzazione rigidamente strutturata che fornisca "una visone della vita precostituita e un codice etico di comportamento". Ma nella maggior parte dei casi l’istituzione a cui queste persone si rivolgono per trovare una guida è la religione e la sua chiesa (una qualunque religione e una qualunque chiesa).

    Il secondo stadio è quello in cui si trovano la maggior parte dei credenti e di coloro che frequentano una chiesa. Ciò che caratterizza il comportamento delle persone al secondo stadio è l’attaccamento alle forme, alle formule e ai codici più che al "signifcato" della religione ed è questo il motivo per cui ho definito questo stadio “formale” oltre che “istituzionale”. Poichè è proprio alle forme, alle formule e ai codici che le persone che si trovano in questo stadio del loro sviluppo spirituale devono la liberazione dal caos, non c’è da stupirsi che si spaventino quando qualcuno gioca liberamente con grande disinvoltura con le regole formali della loro religione. Perchè sono proprio le regole formali che danno sicurezza e una visione della vita rigidamente codificata, che è esattamente ciò che cercano le persone al secondo stadio. Queste persone a volte sono talmente attaccate ai canoni e alla liturgia che qualsiasi cambiamento li sconvolge. Per questa ragione i cambiamenti introdotti dal Concilio Vaticano II nella chiesa cattolica hanno suscitato tanta discussione. Ragioni simili scatenano altrettanta confusione in altre religioni o all'interno di altre confessioni.

    Un altro elemento tipico del comportamento religioso delle persone in questo stadio di sviluppo è che la loro visione di Dio corrisponde quasi completamente a quella di un Essere trascendente ed esterno a loro. Essi non accettano la concezione della divinità immanente che dimora dentro di noi. E sebbene lo considerino un Dio d’amore, spesso pensano anche che Egli possieda, e si riservi di usare, il potere di punirci. Non è un caso che la loro visione di Dio coincida con quella di un grande e benevolo Poliziotto dei Cieli (proiezione della figura paterna), poichè è precisamente il tipo di divinità di cui hanno bisogno proprio come hanno bisogno di una religione legalitaria che imponga loro delle regole e una dottrina precisa e definita.

    In genere, quando nasciamo, siamo naturalmente al primo stadio, ma se la nostra famiglia è stabile e sicura durante l’infanzia diventiamo individui disposti a seguire le leggi e rispettare le regole. Entriamo cioè nella seconda fase e la famiglia diventa l’istituzione che ci governa. Se l’ambiente in cui viviamo non incoraggia la nostra unicità, la nostra indipendenza e la nostra emancipazione, alcune persone nella età adulta passano dalla istituzione-famiglia a un’altra istituzione (chiesa, azienda, esercito..) rimanendo nel secondo stadio. Se, invece, l’ambiente in cui viviamo incoraggia la nostra unicità e la nostra indipendenza e la nostra emancipazione, a un certo punto cominciamo a dirci: “Chi ha bisogno di una chiesa vecchia e antiquata e di tutte le sue stupide superstizioni? Chi ha bisogno delle vecchie regole imposte dai genitori della famiglia biologica?”. E’ così che cominciamo a convertirci al terzo stadio, quello dello scetticismo e dell’individualismo, diventando atei o agnostici e individualisti.

    Sebbene si tratti in genere di persone che “non credono in Dio e rifiutano le religioni tradizionali e le loro chiese”, le persone che rientrano nel terzo stadio sono di norma spiritualmente più evolute di molti che si accontentano di rimanere al secondo. Queste persone hanno una visione di “senso della vita”, hanno sviluppato una propria visione di bene comune e inquadrano il proprio individualismo all’interno di regole universali accettate per il “bene comune”. Spesso si impegnano con grande dedizione per le cause sociali, hanno una mentalità aperta e, in alcuni casi, si dedicano attivamente e sinceramente alla ricerca della verità. Essendo scettici spesso sono scienziati e come tali spesso tornano a sottomettersi a un principio. Quello che chiamiamo metodo scientifico è in realtà un insieme di convenzioni e procedure formulate per combattere la nostra irresistibile tendenza a ingannarci al fine di sottometterci a un principio più alto della nostra immediata soddisfazione emotiva o intellettuale: ovvero, la verità. Uomini e donne al terzo stadio si dedicano attivamente alla ricerca della verità.

    Se queste persone cercano sinceramente e con sufficiente costanza la verità, trovano un numero di frammenti che permette loro di cominciare a ricostruire il quadro, ma non troveranno mai tutti i pezzi del puzzle. Infatti, più pezzi trovano, più il puzzle diventa grande e splendido. Ogni tanto riesce loro di avere una fugace visione del “grande insieme”, di intuirne la bellezza e di sentire che rassomiglia stranamente a quei “riti primitivi” e a quelle “superstizioni” in cui credono i loro genitori e i loro nonni, fermi al secondo stadio. E’ a questo punto che comincia la conversione al quarto stadio, lo stadio mistico comunitario.

    “Misticismo” è un termine che è stato molto criticato e il concetto che esprime non è facile da definire. Assume diverse forme. Tuttavia, nel corso delle epoche, i mistici di ogni credo religioso hanno parlato di unità, di una connessione sotterranea che unisce tutte le cose; esseri umani, le altre creature e persino la materia inanimata. Tutto trova il suo posto all’interno della struttura invisibile su cui il cosmo si fonda.

    La parola misticismo ovviamente ha a che fare con il termine mistero. I mistici riconoscono che l'ignoto ha dimensioni sconfinate, ma invece di sentirsene spaventati, cercano di penetrarlo ancor più profondamente in modo da poterlo capire meglio, pur sapendo che più lo si penetra, più il mistero si allarga. Al contrario di coloro che si trovano nel secondo stadio, che hanno bisogno di regole ben definite e dogmatiche e preferiscono tenersi lontani da tutto ciò che non si conosce nè si può conoscere, i mistici amano il mistero. Mentre uomini e donne del quarto stadio si avvicinano alla religione per avvicinarsi al mistero, spesso le persone del secondo stadio lo fanno per fuggire l'ignoto. Nasce così una certa confusione, perchè esistono individui che non solo scelgono la religione, ma spesso la stessa religione e a volte persino la stessa confessione, per motivi addirittura opposti.

    Ho definito il quarto stadio comunitario oltre che mistico non perchè tutti i mistici o gran parte di loro vivono in comunità, ma perchè tra gli esseri umani sono i più consapevoli che il mondo intero è effettivamente un’unica entità, un’unica comunità e sanno che ciò che ci divide in schieramenti opposti è proprio la mancanza di questa consapevolezza. Avendo imparato a svuotarsi di tutti i pregiudizi e le idee preconcette e a percepire l’invisibile struttura sotterranea che collega ogni cosa, non pensano più in termini di fazioni, blocchi o perfino di confini nazionali; essi sanno che il mondo è una unità.

    Il senso di reciproca diffidenza che esiste tra persone che si trovano a stadi differenti del loro sviluppo spirituale è probabilmente prevedibile. Nella maggior parte dei casi siamo spaventati da chi si trova più avanti di noi. Sotto la loro apparenza di “duri” che hanno “tutto sotto controllo”, le persone del primo stadio hanno paura di tutto e di tutti. Chi invece si trova al secondo stadio non si lascia spaventare dai “peccatori” del primo, poichè ha ricevuto il comandamento di amare i peccatori, ma ha paura degli individualisti e degli scettici del terzo stadio e ancor più dei mistici del quarto, i quali apparentemente credono nei suoi stessi principi religiosi, ma con una libertà che al secondo stadio sembra assolutamente terrificante.

    D’altra parte, le persone del terzo stadio non si lasciano spaventare da quelle del primo, nè da quelle del secondo (che considerano semplicemente superstiziose), ma si sentono intimidite davanti ai mistici del quarto stadio, in cui riconoscono la propria mente scientifica e che stimano. E proprio perchè li stimano non riescono a capire perchè mai continuano a credere in tutta quella assurda storia di Dio.


    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato