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Discussione: Mente cosmica (Coscienza cosmica) e teoria del Campo Unificato

  1. #1
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Mente cosmica (Coscienza cosmica) e teoria del Campo Unificato

    Albert Einstein dedicò gli ultimi trent’anni della sua vita alla ricerca della cosiddetta “teoria unificata del campo” ossia di quella teoria che avrebbe dovuto unificare le leggi della gravità e dell’elettromagnetismo in modo da consentire una descrizione unitaria dei fenomeni naturali.

    Per essere chiari, dico subito che questa è solo una teoria non ancora convalidata sperimentalmente e sulla quale non c'è unanimità di consenso all'interno della comunità scientifica.
    Essa introduce un modo del tutto nuovo di vedere la Realtà e lo stesso concetto di Dio.

    Rifacendosi al lavoro di Einstein (e alle intuizioni di altri fisici) alcuni scienziati, oggi, sostengono questa "nuova visione" o "nuova teoria": la teoria del Campo unificato.

    Secondo questa teoria e "visione del mondo", alla base dell'universo e delle sue molteplici forme materiali esiste un "Campo unificato". Questo "Campo unificato" è pura Coscienza. Coscienza intelligente e autoconsapevole. Quella che io definisco "Mente cosmica" (oppure Dio).
    Da questa unica Coscienza (Mente cosmica) prende forma - istante per istante - tutta la materia nella molteplicità delle sue forme.

    LE PAROLE DI EINSTEIN: “Dalla teoria generale della relatività si ricava che massa ed energia sono entrambe differenti manifestazioni della stessa cosa – un concetto non di immediata comprensione per l’uomo della strada. Inoltre, l’equazione E uguale a M moltiplicato per C elevata al quadrato, che significa che l’energia è uguale alla massa moltiplicata per il quadrato della velocità della luce, mostra che piccolissime quantità di massa possono essere trasformate in una immensa quantità di energia e viceversa. La massa e l’energia sono infatti equivalenti, secondo la formula appena citata. Questo è stato dimostrato da Cockroft e Walton nel 1932 in un esperimento”.

    La teoria del Campo unificato afferma che al livello della scala di Planck (cioè a 10 elevato a meno 33 centimetri) esiste il "Campo unificato".
    Che cos'è il Campo unificato? Secondo alcuni scienziati (che vedremo) l'essenza del Campo unificato è pura Coscienza (o "Spirito")...Coscienza immateriale, intelligente e autoconsapevole. Cioè la Mente cosmica. Cioè Dio.
    Questa Coscienza vibra a diversi livelli e a diverse intensità. Ed ecco che nei vari "livelli" prendono forma l'energia e la materia.
    La "molteplicità delle forme materiali ed energetiche esistenti nell'universo" (elettroni, elettromagnetismo, gravità, atomi, piante, sassi, animali, homo) altro non sono che particolari livelli di vibrazione dell'"unità", cioè della Coscienza (Mente cosmica) che è alla base dell'universo.

    In sostanza, tu ed io siamo "frequenze diverse" di una stessa e unica Coscienza (Mente cosmica) che è alla base di tutto l'universo.

    Ciò significa, in ultima analisi, che l'universo visibile è la manifestazione - istante per istante - della Mente cosmica che è alla base dell'universo. Le "cose" che vediamo e percepiamo sono manifestazioni diverse (o frequenze diverse) della stessa e unica Mente cosmica che è alla base dell'universo. Questo avviene mediante un "processo creativo" che avviene istante per istante. Ma non esiste separazione tra la Mente cosmica e le "cose" dell'universo. Le "cose" dell'universo sono "vibrazioni diverse" dell'unica Mente cosmica che è all'origine di tutto ciò che vediamo.

    Ecco perchè noi osserviamo "intelligenza" nelle cose della natura. Osserviamo intelligenza poichè le cose presenti in natura sono "manifestazioni" della Mente cosmica intelligente e autoconsapevole che è alla base di tutte le cose.

    Questo è il grafico che illustra come si "manifestano" i vari livelli di Realtà (le varie forme di materia ed energia) a partire dal Campo unificato (che si trova al livello della scala di Planck, cioè 10^-33). Dove il Campo unificato è la Coscienza o Mente cosmica.




    Noi percepiamo la materia come unità distinte e separate nello spazio. Ma ormai sappiamo che questa nostra percezione è solo una "immagine" creata dal nostro cervello che non corrisponde alla vera essenza dell'universo. In ultima analisi tutti gli "oggetti materiali" (noi compresi) siamo frequenze diverse di uno stesso Campo unificato (la Mente cosmica che è alla base di tutto l'universo) che...vibrando...si manifesta - istante per istante - nella "molteplicità" delle forme. Cioè in ciò che noi chiamiamo "materia" e percepiamo come "cose distinte e separate nello spazio".

    “La coscienza è il teatro, e precisamente l'unico teatro nel quale si rappresenta tutto quanto avviene nell'Universo, il recipiente che contiene tutto, assolutamente tutto, e al di fuori del quale non esiste nulla.”
    Erwin Schrödinger

    “Avendo consacrato tutta la mia vita alla Scienza più razionale possibile, lo studio della materia, posso dirvi almeno questo a proposito delle mie ricerche sull’atomo: la materia come tale non esiste! Tutta la materia non esiste che in virtù di una forza che fa vibrare le particelle e mantiene questo minuscolo sistema solare dell’atomo. Possiamo supporre al di sotto di questa forza l’esistenza di uno Spirito Intelligente e cosciente. Questo Spirito è la ragione di ogni materia.”
    Max Planck

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  2. #2
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    E' la prima teoria scientifica che teorizza l'esistenza di Dio e ne descrive chiaramente e precisamente la "natura" e la sua relazione con la Realtà materiale.

    Il "Campo unificato", infatti, è la "Coscienza" o la "Mente cosmica" (Dio) che - istante per istante - dà forma a tutto ciò che "esiste".
    E tutto ciò che esiste manifesta intelligenza (le leggi di natura, il DNA, etc) proprio perchè è manifestazione della Mente cosmica eterna, autocosciente e intelligente.


    Ed è proprio qui che nasce il concetto di "qualità" o "caratteristiche" della Mente Cosmica.
    La Mente Cosmica ha moltissime qualità o caratteristiche. E non tutte le qualità si manifestano in ogni livello o in ogni "forma" della Realtà.
    La materia inorganica manifesta alcune qualità (o caratteristiche) della Mente cosmica.
    La materia organica manifesta altre qualità (o caratteristiche) della Mente cosmica.
    Anche le leggi matematiche che governano i fenomeni fisici sono manifestazione della Mente cosmica.

    L'homo manifesta delle specifiche qualità della Mente cosmica che sono: l'intelligenza (la consapevolezza, il pensiero e la logica), la compassione e la creatività. Qualità della Mente cosmica che si manifestano solo nell'homo. E non, ad esempio, nell'atomo, nel mondo vegetale e nel resto del mondo animale.

    L'aggressività, l'egoismo, la violenza, l'appartenenza al branco, la sottomissione a un "capo", la competizione...sono caratteristiche della Mente cosmica che si manifestano nei livelli inferiori della scala evolutiva (il lupo che mangia l'agnello) ed hanno lo scopo di preservare la vita e mantenere l'equilibrio tra le specie. E sono caratteristiche presenti anche nell'homo; caratteristiche che l'homo ha ereditato e ha in comune con gli animali che lo hanno preceduto nella scala evolutiva. Sono caratteristiche "dell'animale" che c'è in noi...caratteristiche codificate nel nostro cervello.

    Tutte questa caratteristiche fanno dell'homo un "ibrido" in perenne conflitto con se stesso. Un essere che ha contemporaneamente una "natura inferiore" (l'animale che c'è in noi) e una "natura superiore" (intelligenza, compassione, creatività), e che vive il conflitto tra la sua "natura inferiore" e la sua "natura superiore".
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  3. #3
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    Hans-Peter Dürr, fisico delle particelle, è nato nel 1929 a Stoccarda. Collaboratore per 20 anni di Werner Heisenberg, già direttore del Max-Planck-Institut, autore di saggi e articoli sul rapporto tra scienza, politica, economia e spiritualità, Premio Nobel per la Pace con il gruppo Pugwash nel 1995 e premio Nobel alternativo 1987.

    https://www.arcoiris.tv/scheda/it/5531/

    Intervistatore (I): Il pensiero occidentale, a un certo punto della sua storia, ha separato ciò che da sempre l'uomo ha considerato un’unità: si separò, cioè, la materia dallo spirito. A un certo punto l’uomo fu considerato l’unico essere dotato di spirito e quindi si è pensato che tutto il resto fosse riducibile a materia, soprattutto le piante e gli animali: materia inanimata da usare come macchine. Da qui nacque il "disprezzo" dell'uomo per la natura, ritenuta inferiore; da qui nacque il senso di superiorità nei confronti della natura e il sentirsi i dominatori della natura.
    Poi, con l'Illuminismo, si credette che lo spirito risieda nel cervello e sia semplicemente il prodotto “della attività della macchina cervello”. Si credette che lo spirito altro non è che il prodotto della attività della macchina cervello, esattamente come il fuoco di un accendino è il prodotto del funzionamento della macchina accendino.
    La fisica dei quanti ha superato questo materialismo, e ripropone il concetto di “unità della natura”.

    Durr (D): si, forse il concetto di “unità” è stato riscoperto ma non è stato ancora recepito dal nostro modo comune di pensare perchè è estraneo alla nostra esperienza che ci porta a vedere e percepire corpi e oggetti materialmente distinti e separati gli uni dagli altri. Siamo talmente legati al materialismo, che ci fa percepire gli individui/oggetti come materia distinta e separata, che è difficile separarcene.
    Il pensiero illuminista/materialista ci ha portato a vedere la natura composta da oggetti materiali governati da leggi. Questo ci ha portato a trattare la natura come fosse una macchina e questo ci ha dato enormi vantaggi. Ma ci ha portato a vedere la natura come una macchina da dominare; ci ha portato a considerare la natura come una macchina da dominare tramite la tecnologia.
    Dove nasce, quindi, il dualismo uomo-natura? Risposta: se la natura è una macchina allora l’uomo non può farne parte poichè noi consideriamo di avere lo spirito, ciò ha generato una estraneazione dell’uomo dalla natura rendendo l'uomo “a immagine di dio” e, al tempo stesso, ha significato, per la natura, la privazione della sua origine divina. Questo è il meccanismo che ha portato al dualismo uomo-natura, al sentimento di superiorità dell’uomo verso la natura e al disprezzo per la natura ritenuta una semplice macchina priva di natura divina (animali, piante e materia non hanno anima).
    Dove nasce, quindi, la separazione tra uomo e natura? Risposta: dalla visione secondo la quale solo l’uomo è dotato di spirito/anima, tutto il resto della natura non ha anima, è solo materia, il cui decorso è pari a quello delle macchine (animali, piante, materia etc).
    Facciamo fatica a separarci da questa concezione. Noi consideriamo il resto della natura come una macchina da usare per i nostri scopi o a cui diamo degli ordini, visto che non sottostiamo alle sue leggi.
    Nonostante la fisica moderna (fisica quantistica) domini la nostra tecnologia, il concetto di base della fisica moderna non ha ancora attecchito nel pensiero dell’uomo moderno che è ancora fermo al dualismo uomo-natura del 20 secolo.

    I: la fisica dei quanti ha scoperto che la materia (così come noi la vediamo) in realtà non esiste, ma tutto è energia, tutto è spirito (che assume forma nella materia). Quindi la separazione e il dualismo corpo-anima, materia-energia in realtà è una illusione generata dai nostri sensi.

    D: Il concetto è molto più profondo. La fisica dei quanti non solo dice che sia scomparsa la materia - poichè la materia è energia - ma, anche, che sia scomparsa l’energia. Ciò che è emerso è che la "visione ontologica" non vale più, anche se si dice che le cose esistono, indipendentemente dal fatto che siano particelle o energia. E' emerso che non esistono "le cose", c’è solamente un legame, esiste solo un legame. Esiste solo un legame senza che questo sia collegato a qualcosa che comprendiamo e non esiste un linguaggio adatto a descriverlo. Ci manca qualcosa che definisca solamente "legame", anzichè dire "cosa è collegato a cosa", ma solamente che l’elemento originario della realtà non è realtà, realtà oggettiva, bensì puro legame.
    Gli elementi più piccoli non sono unità materiali ed energetiche, bensì "elementi di realtà", perchè sono "parti della realtà" che agiscono senza essere materiali. Questo possiamo immaginarcelo come una specie di "campo unificante" che fa da sfondo...possiamo immaginare di essere in un mare che non è materiale e dalle onde in superifice si forma la materia. Ciò significa: la materia è come la scoria dello spirito. Lo spirito segue olisticamente la natura (è un tutt'uno con la natura), questo è il motivo per cui non lo afferriamo; lo spirito è la realtà effettiva che ci tiene uniti.
    Quando parliamo tra di noi (tu ed io) non stiamo agendo sullo scambio di onde di luce o suoni tra due entità/individui materiali distinti e separati (questo è quanto percepiscono i nostri sensi)...al contrario!; le parole servono solo a ricordarci qualcosa che in realtà già conosciamo, le parole ci consentono di scavare nella esperienza personale. In questo modo ci incontriamo al livello dello spirito (il campo che fa da sfondo dal quale originiamo) nel quale tutti siamo innestati; e le parole servono giusto a comprendersi per poterci poi incontrare là dove siamo tutti collegati...nello spirito.
    Lo spirito, l’elemento accomunante, è in effetti l’elemento primario.
    Oggi si dovrebbe rispondere alla domanda: come è possibile che la nostra percezione di questa componente unificante e non divisibile (lo spirito) siano, invece, tante parti separate e scollegate tra loro (gli individui e la materia)?
    Noi due siamo, di fatti, uno solo, eppure ci percepiamo come due individui separati e distaccati ..è questo il mistero: che cosa crea distacco?
    Lo spirito di fatto non è divisibile, ma la nostra corporeità, ovvero la scoria, è separata e non la componente su cui essa galleggia.

    I: ammesso che due scorie..o tutti gli esseri viventi...siano in realtà un unico spirito, quando vanno uno contro l’altro (uomo contro uomo o uomo contro animale) si potrebbe dire che questi fanno del male a se stessi?

    D: E’ proprio così! Tutti gli esseri viventi sono collegati nello spirito, sono innestati nello spirito unificato, ma si percepiscono come individui distinti e separati. Ciò significa che non sappiamo vederci e comunicare a livello dello spirito tra i vari individui. Percepiamo un legame più o meno stretto, ma ci percepiamo distinti. Tuttavia il dolore del mondo, ovunque esso sia, tocca anche me perchè il mio dolore non è separato da quello del mondo.
    Quindi la comprensione o compassione, questo sentire con l’altro, non ha nulla a che fare con l’altruismo, ma origina dal fatto che siamo tutti collegati con il Tutto, innestati nello stesso spirito, anche se i nostri sensi ci fanno percepire separati. Perciò quando il mondo soffre...quando qualcosa soffre nel mondo...anche io ne soffro, ma la mia consapevolezza (mente-cervello) non sa qual’è il motivo. Sono depresso ed anche se ho tutto ciò di cui ho bisogno, c’è qualcosa che mi rende infelice e questo ha a che fare con un sentimento molto profondo (a livello del campo unificante)...quindi non con un sentimento superficiale (cioè percepito dai nostri sensi)...qualcosa di costitutivo radicato in profondità.
    Lo stagista.
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  4. #4
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  5. #5
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  6. #6
    رباني L'avatar di King Kong
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    Ho letto con interesse e con il pensiero sono tornato a un breve scambio che abbiamo avuto in un altro topic.
    Dopo tutto quello che hai postato qui, potremmo definire la coscienza individuale come “ignoranza”?
    Cioè mancanza della consapevolezza che siamo tutt’uno con quello che ci circonda, uomini, animali, piante e cose...?
    E il sopraggiungere di tale consapevolezza, che, mi azzardo a dire, avviene per motivi che ci sono sconosciuti, cosa comporta?
    Significa la morte dell ego come descritto dai mistici che lascia il posto ad una consapevolezza “divina” e che quindi non ci appartiene? L’illuminato e il santo sono manifestazioni spontanee di questo fenomeno?
    Sacro e profano che diventano uno...

  7. #7
    L'avatar di dietrologo
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    è chiaro che seppur con percorsi differenti si raggiunga la stessa conoscenza ...come scalare una montagna e arrivare sulla cima prendendo sentieri diversi
    Ultima modifica di dietrologo; 29-09-2019 alle 09:33

  8. #8
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Nella prefazione allo "Srimad Bhagavatam" si legge:

    Lo Srimad Bhagavatam è la scienza spirituale che ci permette di conoscere non solo la
    sorgente ultima di ogni cosa, l’Essere Supremo, ma anche la relazione che ci unisce a Lui, e ci
    informa che il nostro dovere è di agire per migliorare la società umana in base a questa
    conoscenza infallibile.
    E’ un testo denso di potenza spirituale, compilato in lingua sanscrita e
    ora disponibile in italiano, in una versione molto elaborata, in modo che una lettura
    approfondita sia sufficiente per conoscere perfettamente Dio e rendere il lettore in grado di
    potersi difendere da ogni attacco ateo. Ma soprattutto, il lettore dello Srimad Bhagavatam
    riuscirà a fare in modo che anche altri accettino Dio come realtà vivente.


    Leggendo tutto il testo ho trovato solo un riferimento che potesse essere accolto dagli atei, se ben compreso: quello sul tempo atomico, di cui ho postato una discussione.
    La presente discussione, però, con i suoi video pare avvicinare la scienza a ciò che è scritto nello "Srimad Bhagavatam". I concetti di questa discussione si ritrovano in quel testo. E' la scienza che si sta avvicinando al testo religioso.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  9. #9
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Citazione Originariamente Scritto da King Kong Visualizza Messaggio
    Ho letto con interesse e con il pensiero sono tornato a un breve scambio che abbiamo avuto in un altro topic.
    Dopo tutto quello che hai postato qui, potremmo definire la coscienza individuale come “ignoranza”?
    Cioè mancanza della consapevolezza che siamo tutt’uno con quello che ci circonda, uomini, animali, piante e cose...?
    E il sopraggiungere di tale consapevolezza, che, mi azzardo a dire, avviene per motivi che ci sono sconosciuti, cosa comporta?
    Significa la morte dell ego come descritto dai mistici che lascia il posto ad una consapevolezza “divina” e che quindi non ci appartiene? L’illuminato e il santo sono manifestazioni spontanee di questo fenomeno?
    Sacro e profano che diventano uno...
    Si, direi di si. Ciò che hai detto è tutto vero.
    Farei solo alcune precisazioni.
    La nostra "ignoranza" (che è, come giustamente hai detto tu, "mancanza della consapevolezza che siamo tutt'uno con quello che ci circonda") è dovuta alla struttura e al modo di funzionare del nostro sistema sensi-cervello. Questo sistema si è costituito attraverso miliardi di anni di evoluzione ed ha lo scopo di permetterci di sopravvivere e di riprodurci. Il cervello crea per noi una "immagine" della Realtà che ci consente di "vedere" oggetti o cose distinte e separate ai quali abbiamo dato nomi come "cibo", "monti", "fiumi", "animali", "piante", "uomini", "donne" che ci consentono di vivere nella Realtà e di individuare "oggetti per costruire", "cose da mangiare" o "uomini"/"donne" con cui relazionarci e accoppiarci per perpetuare la vita e la specie.
    Questo sistema noi lo abbiamo ereditato dalla storia evolutiva che ci ha preceduto. Infatti non è per niente diverso da quello usato dalle scimmie o dai topi o dai pesci che ci hanno preceduto nello sviluppo evolutivo.
    Cioè la nostra "ignoranza" è dovuta al nostro cervello che ci fa percepire la Realtà come una collezione di oggetti distinti e separati.
    Se il nostro cervello non fosse "tarato" per individuare "cose" e per farci provare le sensazioni di "freddo", "caldo", "duro", "molle", noi non potremmo sopravvivere e ci estingueremmo.
    Tutto questo ha una sua utilità e una sua funzione e non va demonizzato. (Questo è ciò che io chiamo "natura inferiore". Dove col termine "inferiore" non si intende una valutazione morale negativa. Potrei usare il termine "arcaico" o "antico" o "primordiale")
    Poi, però, l'evoluzione ci ha dato un cervello che ha anche una "natura superiore" (intelligenza, autocoscienza, creatività, compassione) grazie al quale possiamo porci delle DOMANDE. Grazie al quale possiamo costruire strumenti e fare esperimenti per comprendere la vera natura della Realtà (scienza).
    Ed è grazie a queste "qualità superiori del nostro cervello" che noi possiamo maturare una nuova consapevolezza.
    La consapevolezza non avviene "per motivi sconosciuti". Avviene se ci facciamo domande, se indaghiamo, se studiamo, se analizziamo ciò che è fuori di noi e ciò che è dentro di noi. Che poi è ciò che fanno gli scienziati.
    Non tutti possiamo essere scienziati, ovviamente.
    Ma questa non è una scusa. Non tutti possiamo essere Kant o Verga o Picasso o Einstein o Leonardo o Michelangelo. Però noi andiamo a scuola per coltivare ed educare la nostra intelligenza e per conoscere la "cultura".
    Allo stesso modo potremmo (e dovremmo) studiare il lavoro dei fisici che da secoli cercano di scoprire la vera natura della Realtà.

    Ciò che voglio dire è che la "consapevolezza" non avviene per "motivi sconosciuti", ma è il risultato di un lavoro. E ciò che io definisco "crescita spirituale". Che non ha nulla a che vedere con l'adesione cieca a una religione.
    La "spiritualità" è un lavoro di RICERCA che analizza tutto. La scienza, prima di tutto. Ma anche le religioni. Perchè la "spiritualità" si pone l'obiettivo di indagare "l'invisibile ordine delle cose". Ed è solo attraverso questo lavoro di RICERCA che può maturare una nuova consapevolezza.

    E poi un'altra riflessione...su quella che tu definisci "la morte dell'ego".
    L'ego non va "ucciso". Ma va "compreso" e "superato" (grazie alla "consapevolezza"). L'ego fa parte della nostra "natura inferiore"...è una carattersitica che noi abbiamo ereditato dallo sviluppo evolutivo che ci ha preceduto. Ed ha la sua funzione e la sua utilità.
    Non c'è nulla di "negativo"...o che debba essere "demonizzato" nella nostra natura. (questo è uno degli errori fondamentali delle religioni). La nostra natura va, semplicemente, "compresa"....cioè "capita".

    "L'illuminato" o "il santo", non è uno che vive in una grotta e demonizza i propri istinti. L'illuminato è colui che ha "capito". Dove "capire" significa avere e vivere secondo una "nuova consapevolezza" e non "reprimere i propri istinti perchè qualcuno ha detto che sono frutto del demonio".

    E, infine, una domanda: perchè c'è l'evoluzione?
    La Realtà (quella che noi chiamiamo "realtà visibile o materiale") prende forma sempre attraverso un processo evolutivo che si sviluppa nel tempo.
    - c'è il seme dal quale nasce la pianta e poi arriva il fiore
    - c'è l'organismo unicellulare dal quale nascono i pesci, poi i rettili, poi i mammiferi e infine l'homo
    - c'è il nucleo di energia dal quale, attraverso il big bang, si sono svilluppate galassie poi i soli e poi i pianeti
    - c'è la cellula fecondata, dal quale nasce il bambino che poi diventa homo adulto
    Perchè dunque la Realtà "prende forma" attraverso un processo evolutivo?
    Perchè il processo evolutivo è il modo attraverso il quale si manifestano le "qualità" o "caratteristiche" della Mente cosmica.
    La Realtà visibile (materiale) è la manifestazione delle "qualità" o "caratteristiche" della Mente cosmica.
    E queste "qualità" si manifestano attraverso "processi di trasformazione" ai quali noi abbiamo dato il nome di "evoluzione".
    Lo stagista.
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  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Nella prefazione allo "Srimad Bhagavatam" si legge:

    Lo Srimad Bhagavatam è la scienza spirituale che ci permette di conoscere non solo la
    sorgente ultima di ogni cosa, l’Essere Supremo, ma anche la relazione che ci unisce a Lui, e ci
    informa che il nostro dovere è di agire per migliorare la società umana in base a questa
    conoscenza infallibile.
    E’ un testo denso di potenza spirituale, compilato in lingua sanscrita e
    ora disponibile in italiano, in una versione molto elaborata, in modo che una lettura
    approfondita sia sufficiente per conoscere perfettamente Dio e rendere il lettore in grado di
    potersi difendere da ogni attacco ateo. Ma soprattutto, il lettore dello Srimad Bhagavatam
    riuscirà a fare in modo che anche altri accettino Dio come realtà vivente.


    Leggendo tutto il testo ho trovato solo un riferimento che potesse essere accolto dagli atei, se ben compreso: quello sul tempo atomico, di cui ho postato una discussione.
    La presente discussione, però, con i suoi video pare avvicinare la scienza a ciò che è scritto nello "Srimad Bhagavatam". I concetti di questa discussione si ritrovano in quel testo. E' la scienza che si sta avvicinando al testo religioso.
    Il problema delle religioni non sono le intuizione di base sulle quali esse si sviluppano.
    Non è lì il problema.
    Il problema sono le chiese che da esse poi derivano, con le loro organizzazioni gerarchiche che si tramutano sempre in "dominio" sulle persone e sulle coscienze.
    Dall'intuizione orginale si sviluppa poi una "dottrina" e una gerarchia preposta alla divulgazione della dottrina. Al controllo del pensiero e dei comportamenti.
    Questo non funziona.
    Non funziona perchè le chiese, che nascono da una intuizione e dovrebbero avere lo scopo di promuovere la "crescita spirituale", di fatto poi diventano il maggiore ostacolo alla crescita spirituale stessa.

    Da questo punto di vista la comunità scientifica è molto più avanti.
    Nella comunità scientifica non c'è nessun detentore della "verità assoluta".
    La gerarchia esiste, ma non per mantenere l'integrità di una dottrina.
    La gerarchia esiste solo per preservare un "metodo".
    E la verità assoluta è tale non perchè viene da un guru, o da un papa o da un visionario che ha detto che glie l'ha rivelata Dio. Ma perchè è "dimostrabile oggettivamente".
    Quandi la verità assoluta appartiene a tutti e, allo stesso tempo, non appartiene a nessuno.
    E tutti possono concorrere alla sua definizione.

    Prova tu, in una chiesa, a dire cose diverse da quelle che dice il guru di turno o il papa. Finisci bollato come "eretico" e vieni emarginato.
    Nella comuntà scientifica questo non avviene.
    Chiunque può essere detentore della verità. Purchè la dimostri oggettivamente.

    Detto questo vorrei fare una precisazione sull'atesimo.
    L'ateismo non è una sciagura da combattere, ma è un passaggio necessario nel percorso di crescita spirituale personale.
    Esattamente come è necessara la ribellione adolescenziale verso i genitori nel percorso di maturazione psicologica personale.

    Potrà sembrare paradossale, ma non lo è. L'ateismo è una fase necessaria nel percorso di crescita spirituale personale. Esattamente come la ribellione adolescenziale è una fase necessaria nel percorso di maturazione psicologica personale.
    Il problema, piuttosto, è se si rimane fermi tutta la vita nell'ateismo. Come lo è se si rimane fermi tutta la vita nella ribellione adolescenziale.
    E' un problema perchè significa che il processo di "crescita" si è bloccato.
    Lo stagista.
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  11. #11
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Citazione Originariamente Scritto da dietrologo Visualizza Messaggio
    è chiaro che seppur con percorsi differenti si raggiunga la stessa conoscenza ...come scalare una montagna e arrivare sulla cima prendendo sentieri diversi
    Direi di sì.
    La Realtà è una. E quindi, inevitabilmente, la Verità (cioè il significato...o il senso della Realtà) non può che essere uno. Si possono percorrere vie diverse, ma se si cerca davvero la mèta, alla fine si arriva tutti alla stessa mèta.
    Lo stagista.
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  12. #12
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    eccellente quadro sinottico
    grazie!!

  13. #13
    رباني L'avatar di King Kong
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    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    Si, direi di si. Ciò che hai detto è tutto vero.

    La consapevolezza non avviene "per motivi sconosciuti". Avviene se ci facciamo domande, se indaghiamo, se studiamo, se analizziamo ciò che è fuori di noi e ciò che è dentro di noi. Che poi è ciò che fanno gli scienziati.
    .
    Ok, xmanx, sono d'accordo su tutto, magari usiamo qualche termine diverso per dire la stessa cosa, ma nella sostanza non ci sono disaccordi.
    La precisazione del termine "consapevolezza" però mi sembra importante.
    Mi sembra di capire che tu dai al termine consapevolezza un senso empirico: studio, mi informo, analizzo, mi confronto e arrivo a una consapevolezza nuova. Se ho capito bene, tutto il tuo discorso parte da questa base.

    Nella mia esposizione intendevo per consapevolezza un fenomeno diverso e cioé la possibilità di esperimentare direttamente e senza intermediari alcuni la realtà di cui stiamo parlando. Per questo ho fatto riferimento ai mistici, gli illuminati, i santi, "non quelli che vivono in una grotta e demonizzano i propri istinti", ma nemmeno quelli che hanno "capito", perchè capire mi sembra troppo poco.
    Quello del mistico, anche nella filosofia, non é un punto di vista evoluto, ma un'esperienza diretta di ció di cui sta parlando. Nella sua descrizione del mondo non ha bisogno di formule quantistiche, ma eventualmente di una disciplina che può esprimersi in pratiche diverse che comunque non garantiscono il successo. Per questo ho scritto che la consapevolezza arriva per motivi sconosciuti. Come hai osservato in un altro post, non le strutture che poi si innestano su queste "intuizioni", ma l'esperienza dell'individuo sono determinanti.
    Il mistico persiano Mansur Al-Hallaj si presentò sulla piazza e affermò: "Io sono la Verità" (Ana 'l-Ḥaqq) e venne fatto a pezzi dal boia.
    Probabilmente non era sua intenzione di affermare di essere il Messia o il Figlio di Dio (mi permettano gli utenti cristiani...) ma semplicemente di avere raggiunto la visione dell'Unità di tutte le cose.
    Aut hic aut nullubi

  14. #14
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    E, infine, una domanda: perchè c'è l'evoluzione?
    La Realtà (quella che noi chiamiamo "realtà visibile o materiale") prende forma sempre attraverso un processo evolutivo che si sviluppa nel tempo.
    - c'è il seme dal quale nasce la pianta e poi arriva il fiore
    - c'è l'organismo unicellulare dal quale nascono i pesci, poi i rettili, poi i mammiferi e infine l'homo
    Su questo abbiamo punti di vista opposti. Dal seme di arancia nasce l'arancio; dal seme di mela nasce il melo, ecc. Da un seme non nascono diecimila tipi di piante diverse.
    Dire che da un batterio o da una squadra di batteri possano nascere diecimila tipi di pesci diversi e poi i passaggi successivi, a me pare completamente fuori dalla realtà. E' inutile parlare di milioni di anni o miliardi di anni. Rimane qualcosa di completamente fuori dalla realtà.
    Dire che Dio abbia creato un seme qualsiasi e un batterio qualsiasi e poi abbia detto: Io ho finito, adesso pensateci voi in milioni o in miliardi anni. Pensare questo è completamente fuori dalla realtà.
    Non so come qualcuno che pensi questo possa ritenere di avere un minimo di intelligenza.
    E ci sono gli atei che postulano perfino l'aggregazione casuale di atomi per formare una varietà infinita di esseri animati e inanimati… E quelli animati… funzionano! Che culo che hanno quegli atomi a far funzionare ciò che creano casualmente! Noi per creare qualcosa che funzioni dobbiamo provare e riprovare e sbagliamo finché ci riusciamo; loro ci sono riusciti facilmente, seppure in milioni o miliardi di anni. Atomi dotati di intelligenza o di culo? O assurdità spacciata per verità?
    Fate l'amore, non la guerra.
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  15. #15
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Dire che Dio abbia creato un seme qualsiasi e un batterio qualsiasi e poi abbia detto: Io ho finito, adesso pensateci voi in milioni o in miliardi anni. Pensare questo è completamente fuori dalla realtà.
    Non è questo quello che viene detto in questo 3d.
    In ogni caso non c'è problema.
    Io non voglio nè devo convincerti di nulla.
    Questo 3d è uno spunto di riflessione.

    Una riflessione però la faccio.
    Negare che l'evoluzione sia guidata e sia il frutto del cieco caso, ci può stare.
    Ma negare l'evoluzione e credere alla storiella della "creazione in 7 giorni" è un po' come dire che la Terra è piatta e che il sole ruota attorno alla Terra (per secoli la religione ha propagandato questa panzana dicendo che era "parola di dio").

    Saluti
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

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