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Discussione: Mente cosmica (Coscienza cosmica) e teoria del Campo Unificato

  1. #406
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    Per la Scienza non esiste una dualità materia/energia poichè la massa non è altro che una forma altamente concentrata di energia. In particolare di "energia potenziale".
    Perchè energia potenziale? Perchè quando una certa quantità di massa si trasforma in energia (cioè libera l'energia potenziale in essa "intrappolata"...cioè trasforma l'energia potenziale in essa "intrappolata" in energia effettiva), l'energia effettiva ottenuta è uguale alla quantità di massa moltiplicata per il quadrato della velocità della luce (E=MC^2).
    Abbiamo un esempio di questo nel Sole.
    Quando all’interno del Sole quattro nuclei di idrogeno si fondono in una serie di reazioni formando un nucleo di elio, la massa totale dell’elio così creato è inferiore del 7 per mille a quella dei nuclei di idrogeno di partenza. La massa mancante, grazie al favorevolissimo rapporto di conversione dato dal quadrato della velocità della luce, si è trasformata in una grande quantità di energia, dispersa sotto forma di luce, calore e moto. È l’energia che da miliardi di anni alimenta il Sole e il ciclo della vita sul nostro pianeta.

    Quindi alla base di tutto c'è l'energia. Cioè non esiste nessun dualismo. Poichè la massa (materia) altro non è che un forma altamente concentrata di energia potenziale.
    Il punto allora è capire cosa sia l'energia.
    Partiamo col dire che esistono varie forme di energia:

    Energia cinetica
    Energia potenziale
    Energia elettromagnetica
    Energia termica (calore)
    Energia nucleare/chimica

    Ciò che abbiamo appreso finora è che l’energia è una entità immateriale ed è in ogni cosa e in ogni fenomeno e si manifesta in varie forme ma l’imbarazzante verità è che non abbiamo idea di cosa sia davvero. Come dice Feynman, per quanto ne sappiamo l’energia è solo una strana proprietà astratta dell’universo; un numero, la cui somma totale non cambia in nessuna circostanza. L’energia si converte/trasforma nelle sue mille forme (tra cui la materia), ma non scompare mai, né si genera. Questo fenomeno prende il nome di “principio di conservazione” ed è fra le più importanti leggi mai osservate in natura. Sicuramente vi sarà capitato di sentir dire “Nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma”, ora sapete il perché.

    L'energia è, quindi, una proprietà astratta...è pura astrazione che assume forme diverse (queste sì, osservabili e misurabili).
    E' cioè la "forma" primordiale che assume la Coscienza cosmica che è alla base dell'Universo nell'atto del suo manifestarsi.
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  2. #407
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    Visione junghiana. Consapevolezza ed etica: la nascita dell'ipocrisia.

    La visione junghiana è un metodo di lavoro per crescere e maturare in consapevolezza....NON E' un'etica. Tra l'altro è un metodo di lavoro vecchio come il mondo...può essere sintetizzato nello slogan "Conosci te stesso".
    Jung non voleva propagandare un'etica, ma un metodo di lavoro basato sulla evidenza scientifica che noi abbiamo una "natura inferiore" (nel subconscio e inconscio) e una "natura superiore" (il conscio) e che ciò che determina le nostre azioni è per la maggior parte nascosto nel nostro subconscio (l'Ombra) di cui non siamo consapevoli.
    E l'unico modo per crescere in consapevolezza è "rendere conscio l'inconscio"...cioè affrontare la nostra Ombra e portarla alla luce.

    La visione junghiana si basa sul fatto che se io ho consapevolezza 1 faccio le azioni A, se ho consapevolezza 2 faccio le azioni B se ho consapevolezza 3 faccio le azioni C. A un nuovo livello di consapevolezza corrisponde una nuova visione del mondo e quindi un nuovo modo di agire.
    Se io mi trovo al livello di consapevolezza 1 e cerco di compiere le azioni C che appartengono al livello di consapevolezza 3 si innesca l'IPOCRISIA....perchè, in questo caso, sto solo scimmiottando un comportamento che non mi appartiene e che non ho capito (le mie azioni...quelle che mi vengono naturali...infatti sono quelle relative al livello di consapevolezza 1, cioè A).

    Ora...ipotizziamo che "l'etica dell'amore" siano le azioni C e io mi trovo al livello di consapevolezza 1 e decido di compiere le azioni C (cioè abbracciare l'etica dell'amore). Che succede? Succede che farò finta di fare le azioni C e le farò solo esteriormente senza averle capite...perchè il mio livello di consapevolezza è 1 quindi le azioni che mi vengono spontanee sono A e non C.
    Nasce quindi l'IPOCRISIA.

    Quello che conta, quindi, NON E' compiere le azioni C (anche se sono le più nobili del mondo) se io mi trovo al livello di consapevolezza 1. Perchè le azioni C da me compiute saranno solo apparenza....cioè IPOCRISIA.
    Quello che conta, invece, è lavorare su se stessi (rendere conscio l'inconscio) per passare dal livello di consapevolezza 1 al livello di consapevolezza 3. Una volta che sono al livello di consapevolezza 3 avrò una visione del mondo tale che le azioni C saranno la naturale espressione del mio essere...perchè le avrò capite e interiorizzate.

    Questo è un concetto fondamentale nelle dinamiche psicologiche.
    E i moralisti....e gli etici....sanno pochino di come funziona la psiche umana. Infatti si preoccupano solo che la gente segua le azioni C (la loro bellissimissima etica) senza sapere a che grado di consapevolezza la gente si trova.
    Non gli interessa NULLA del livello di crescita di una persona....l'importante è che segua esteriormente le azioni C....anche se sono azioni guidate dall'IPOCRISIA.

    Un vero maestro spirituale (e Jung lo era...oltre a essere uno scienziato), invece, ti invita NON a seguire un'etica (fare le azioni C). Ma a lavorare su te stesso (affrontare la tua Ombra) per crescere in consapevolezza...per passare dal livello 1 al livello 3 di consapevolezza. A quel punto le azioni C saranno per te naturali e non ci sarà nessuna ipocrisia. E, soprattutto, non ci sarà bisogno di nessun moralista che ti dica come devi vivere la tua vita.


    Il primo passo verso la Consapevolezza

    Il 95% delle nostre azioni nasce dal nostro subconscio...cioè la gran parte delle motivazioni che ci spingono ad agire, delle emozioni, delle sensazioni e dei desideri sono nel nostro subconscio e sono inconsapevoli.
    Solo un 5% - scarso - nasce dalla nostra consapevolezza.
    E' impossibile arrivare al 100% di consapevolezza, perchè una parte consistente del nostro cervello opera autonomamente in virtù dei meccanismi istintivi della nostra natura inferiore (non sei tu a pensare di avere fame, non nasce dalla tua parte conscia il pensiero di avere fame...ma dalla tua parte inconscia e questo non potrà mai cambiare...non è la tua parte conscia a decidere come deve funzionare il tuo corpo, lo decide il tuo cervello per te, cioè la tua parte inconscia).

    Tuttavia c'è molto che possiamo fare per accrescere la nostra consapevolezza.
    La prima cosa riguarda la percezione della Realtà.
    Ciò che noi vediamo, percepiamo, sentiamo, odoriamo, tocchiamo...cioè quella che noi definiamo "realtà" e che abbiamo davanti agli occhi e nella quale ci muoviamo è, a tutti gli effetti, una costruzione del nostro cervello di cui siamo totalmente inconsapevoli. E' il nostro cervello che ci fa percepire la realtà come fatta da una collezione di oggetti distinti e separati che si muovono nello spazio-tempo. Noi pensiamo che questa "realtà" sia reale...ma è solo una "realtà virtuale" costruita dal nostro cervello in cui noi siamo inseriti...come se fosse un videogame.

    Tutti i nostri pensieri, le nostre motivazioni, le nostre azioni nascono all'interno di questo videogame che esiste tutto e solo nella nostra testa. Noi pensiamo di agire "consapevolmente"....ma in realtà stiamo agendo all'interno di una realtà virtuale costruita dal nostro cervello e che esiste solo e tutta nella nostra testa e, di questo fatto, siamo totalmente inconsapevoli.

    Al di là della realtà virtuale costruita dal nostro cervello...all'interno della quale esiste il nostro IO, i nostri pensieri, le nostre filosofie, le nostre fedi, la nostra gioia, la nostra sofferenza, le nostre paure, i nostri desideri e tutto il resto....esiste la realtà REALE che segue logiche del tutto diverse e della quale noi non siamo consapevoli perchè il nostro cervello non la capta e non la percepisce.

    Quindi....noi non siamo consapevoli del fatto che la realtà che percepiamo con i nostri sensi è solo una "realtà virtuale" - un videogame - costruito dal nostro cervello e che esiste solo e tutta nella nostra testa...e pensiamo che tutto ciò che viviamo in questo videogame sia reale. E, inoltre, non siamo consapevoli nemmeno del fatto che, al di là di questa "realtà virtuale" creata dal nostro cervello, esiste una realtà REALE che segue logiche del tutto diverse che il nostro cervello non percepisce e non può percepire, ma che è, a tutti gli effetti, la vera e unica realtà esistente.

    Comprendere questo dualismo è il primo passo verso la consapevolezza.
    Poichè ci consente di porci due domande:
    1- che cos'è la realtà virtuale creata dal nostro cervello e quali sono le dinamiche che la regolano? Come vivo io dentro questa realtà virtuale?
    2- che cos'è la realtà REALE che esiste al di là del nostro cervello e quali sono le dinamiche che la regolano? Si può vivere in questa realtà REALE se si trova al di là di ciò che il nostro cervello riesce a percepire?
    Ultima modifica di xmanx; 19-11-2019 alle 16:58
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  3. #408
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    Il primo passo verso la Consapevolezza (riveduta e corretta)

    Il 95% delle nostre azioni nasce dal nostro subconscio...cioè la gran parte delle motivazioni che ci spingono ad agire, delle emozioni, delle sensazioni e dei desideri sono nel nostro subconscio e sono inconsapevoli.
    Solo un 5% - scarso - nasce dalla nostra consapevolezza.
    E' impossibile arrivare al 100% di consapevolezza, perchè una parte consistente del nostro cervello opera autonomamente, indipendentemente e all'oscuro rispetto alla nostra consapevolezza...e questa parte è quella dei meccanismi istintivi di base della nostra natura inferiore. E questo non potrà mai cambiare (non sei tu a pensare di avere fame, non nasce dalla tua parte conscia il pensiero di avere fame o freddo o caldo...ma dalla tua parte inconscia e questo non potrà mai cambiare...non è la tua parte conscia a decidere come deve funzionare il tuo corpo, lo decide il tuo cervello per te, cioè la tua parte inconscia).

    Tuttavia c'è molto che possiamo fare per accrescere la nostra consapevolezza.
    La prima cosa riguarda la percezione della Realtà.
    Ciò che noi vediamo, percepiamo, sentiamo, odoriamo, tocchiamo...cioè quella che noi definiamo "realtà" e che abbiamo davanti agli occhi e nella quale ci muoviamo è, a tutti gli effetti, una costruzione del nostro cervello di cui siamo totalmente inconsapevoli. E' il nostro cervello che ci fa percepire la realtà come fatta da una collezione di oggetti distinti e separati che si muovono nello spazio-tempo che "nascono", "crescono" e poi "muoiono". Noi pensiamo che questa "realtà" sia reale...ma è solo una "realtà virtuale" costruita dal nostro cervello in cui noi siamo inseriti...come se fosse un videogame.

    I nostri sensi captano dall'ambiente segnali elettromagnetici o campi elettromagnetici e li trasformano in segnali bio-elettrici che vengono inviati al cervello. Il nostro cervello elabora questi segnali bio-elettrici che provengono dai nostri sensi e dal nostro sistema nervoso periferico e costruisce nella nostra mente, a seguito della elaborazione di questi segnali bio-elettrici, ciò che noi chiamiamo "realtà". In questo videogame costruito dal nostro cervello, e che esiste tutto e solo nella nostra testa, le cose "nascono", "crescono" e "muoiono".
    Tutti i nostri pensieri, le nostre motivazioni, le nostre azioni nascono all'interno di questo videogame che esiste tutto e solo nella nostra testa. Noi pensiamo di agire "consapevolmente" in un "mondo oggettivo e reale"....ma in realtà stiamo agendo all'interno di una realtà virtuale costruita dal nostro cervello e che esiste solo e tutta nella nostra testa e, di questo fatto, siamo totalmente inconsapevoli.

    Al di là della realtà virtuale costruita dal nostro cervello...all'interno della quale esiste il nostro IO, i nostri pensieri, le nostre filosofie, le nostre fedi, la nostra gioia, la nostra sofferenza, le nostre paure, i nostri desideri e tutto il resto....esiste la realtà REALE che segue logiche del tutto diverse e della quale noi non siamo consapevoli perchè il nostro cervello non la capta e non la percepisce.

    Quindi....noi non siamo consapevoli del fatto che la realtà che percepiamo con i nostri sensi è solo una "realtà virtuale" - un videogame - costruito dal nostro cervello e che esiste solo e tutta nella nostra testa...e pensiamo che tutto ciò che viviamo in questo videogame sia reale. E, inoltre, non siamo consapevoli nemmeno del fatto che, al di là di questa "realtà virtuale" creata dal nostro cervello, esiste una realtà REALE che segue logiche del tutto diverse che il nostro cervello non percepisce e non può percepire, ma che è, a tutti gli effetti, la vera e unica realtà esistente.

    Comprendere questo dualismo è il primo passo verso la consapevolezza.
    Poichè ci consente di porci due domande:
    1- che cos'è la realtà virtuale creata dal nostro cervello (nella quale le cose sono oggetti distinti e separati che si muovono nello spazio-tempo e nella quale le cose "nascono" e "muoiono") e quali sono le dinamiche che la regolano? Come vivo io dentro questa realtà virtuale?
    2- che cos'è la realtà REALE che esiste al di là del nostro cervello (cioè che il nostro cervello non percepisce) e quali sono le dinamiche che la regolano? Si può vivere in questa realtà REALE se si trova al di là di ciò che il nostro cervello riesce a percepire?
    Ultima modifica di xmanx; 24-11-2019 alle 11:36
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  4. #409
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    Etica e Consapevolezza

    La consapevolezza non è "conoscenze nozionistiche". Ma sono le conoscenze utilizzate per rielaborare la mia visione del mondo...la mia mappa di riferimento interiore dalla quale scaturiscono i miei pensieri, le mie azioni e le motivazioni delle mie azioni.
    Se io "apprendo razionalmente" (cioè "conosco") che tu ed io non siamo separati e che la separazione è solo un'illusione e non uso questa conoscenza in un lavoro interiore di ridefinizione delle mie mappe interiori di riferimento, quella conoscenza non serve a nulla.
    Posso aver imparato anche tutta la Treccani a memoria....ma se non uso queste conoscenze per un lavoro interiore di ridefinizione delle mie mappe di riferimento interiori, a livello di consapevolezza non mi sono mosso di un centimetro.

    C'è una storiella Zen che spiega come agisce chi segue un'etica e come agisce, invece, una persona consapevole.

    Pin è un allievo del maestro Pan. Pin e Pan stavano camminando per strada quando si imbatterono in una zuffa tra poliziotti e manifestanti. L'allievo Pin chiede al maestro Pan: "Maestro...quale fazione dobbiamo appoggiare?". Cioè, quale etica dobbiamo abbracciare?...Quella dei poliziotti per cui i manifestanti vanno repressi o quella dei manifestanti per cui i poliziotti sono servi del potere e vanno combattuti?
    Il maestro Pan risponde: "Dobbiamo appoggiare sia gli uni che gli altri. Dobbiamo dire ai poliziotti che le istanze dei manifestanti vanno ascoltate e dobbiamo dire ai manifestanti di non attaccare la polizia per partito preso".


    La storiella Zen, ovviamente, non va presa alla lettera.
    Il senso della storiella non è che l'etica giusta è quella della "via di mezzo".
    Il succo della storiella Zen è: non agire a partire da un'etica, ma osserva la realtà e comprendi la realtà...matura consapevolezza sulla realtà che sei e che vivi. E da questa nuova consapevolezza nascerà il comportamento adeguato.

    Ma cosa vuol dire "osserva la realtà"..."comprendi la realtà"...."matura consapevolezza sulla realtà che sei e che vivi"?

    Se un bambino viene maltrattato dai genitori che non si prendono cura di lui, quel bambino crescerà con la convinzione che il mondo "è un luogo pericoloso e infame in cui non bisogna fidarsi di nessuno"...perchè quando siamo bambini i nostri genitori sono il "mondo". Quindi quel bambino trasferirà sul "mondo" il fatto che non poteva fidarsi dei suoi genitori....e quindi "odierà" ogni figura "autoritaria" (cioè figure che ricoprono ruoli di autorità) e odierà il mondo perchè in ogni figura autoritaria e nel mondo continuerà a vedere i suoi genitori.
    Quella esperienza della sua infanzia è finita nel sub-conscio (dimenticata dal conscio e dalla sua parte razionale) e continuerà a determinare la sua visione del mondo e la sua "realtà". E' una mappa di riferimento interiore "sbagliata" che determina la sua visione del mondo, i suoi comportamenti e il suo modo di relazionarsi col mondo.

    Supponiamo che quel bambino, da adulto, abbracci l'etica cristiana del "ama il prossimo tuo come te stesso".
    Sarà, probabilmente, portato ad amare le persone al suo stesso livello - anche se sarà sempre pervaso da un sentimento di diffidenza verso chiunque - ma continuerà ad odiare le figure autoritarie.
    Che farà dunque? Andrà a confessarsi dal prete dicendo: "Lo so che devo amare il prossimo come me stesso....ma proprio non c'è l'ho fatta e ho preso a pugni il mio capo".
    Probabilmente penserà che è stato fuorviato da satana...e che quando ha preso a pugni il suo capo ha commesso "peccato" perchè indotto da satana.
    Quell'uomo continuerà a vivere il conflitto tra un'etica a cui aderire e l'impossibilità di aderirvi perchè le sue mappe interiori di riferimento sono mosse da un'altra logica.

    Il suo comportamento sarà sempre inadeguato e commetterà sempre "peccato" perchè abbracciare un'etica non determina una sua crescita di consapevolezza. Perchè l'etica richiede solo che tu ti comporti in un certo modo. Non ti spinge a fare un lavoro su te stesso. Ed è per questo che abbracciare un'etica non determina una tua crescita...ma determina "l'ipocrisia". Cioè: nel mio sub-conscio ho delle mappe di riferimento che mi danno una certa visione del mondo e mi spingono a comportarmi in un certo modo...e razionalmente (conscio) abbraccio un'etica che mi suggerisce di comportarmi secondo una visione del mondo opposta. Quindi...io "esteriormente" cerco di comportarmi come mi suggerisce l'etica, ma intimamente sono determinato da una visione del mondo opposta. I miei comportamenti sono quindi "ipocriti" perchè non nascono da una mia intima convinzione interiore...ma sono solo comportamenti di "facciata".

    Questa persona, se vuole maturare in consapevolezza, deve lavorare sulla sua Ombra...cioè analizzare e rivedere le sue convinzioni e motivazioni profonde (le sue mappe di riferimento interiori...o "fedi") e relazionarle con la sua esperienza passata e attuale. Solo in questo modo può maturare la nuova consapevolezza che il mondo non sono i suoi genitori...e che se i suoi genitori sono stati inaffidabili e violenti con lui questo non significa che il mondo è un luogo ostile e che tutte le figure autoritarie ce l'hanno con lui.
    Finche non renderà "conscio l'inconscio" con questo lavoro di introspezione, questo adulto-bambino continuerà ad odiare il mondo e le figure autoritarie, perchè in esse continuerà a vedere la figura dei suoi genitori.

    Una volta che avrà ri-elaborato le sue mappe interiori di riferimento e avrà maturato la consapevolezza che il mondo non sono i suoi genitori e, quindi, il mondo non è un luogo ostile, vivrà in modo diverso la sua relazione col mondo e non prenderà più a pugni il suo capo. E il suo comportamento sarà più sereno (cioè...una volta maturata una nuova consapevolezza, l'etica viene da sè).

    Quello appena descritto è solo un esempio tra i tanti possibili.
    Noi abbiamo una miriade di mappe interiori "sbagliate".
    Ad esempio...noi intimamente pensiamo che il mondo è fatto di cose distinte e separate nello spazio-tempo...perchè il nostro cervello (la nostra natura inferiore) ce le fa percepire così. E pensiamo davvero che siamo individui separati in competizione gli uni con gli altri...perchè questa è la logica del videogame creato dal nostro cervello.
    Ad esempio...noi intimamente pensiamo che le cose "nascono" e "muoiono"...che noi "nasciamo" e "moriamo"...perchè il nostro cervello (la nostra natura inferiore) ci fa percepire la realtà in questo modo.

    Possiamo anche abbracciare l'etica de "ama il prossimo tuo come te stesso"....ma se intimamente - nel subconscio - abbiamo una mappa di riferimento che ci dice che tu ed io siamo separati e siamo in competizione per le risorse in questa realtà, abbracciamo un'etica che confligge con le nostre mappe di riferimento interiori. E, quindi, il nostro comportamento esteriore che segue quell'etica (o cerca di seguire quell'etica) è "ipocrita"...è, cioè, solo un comportamento di facciata. Ma non solo. Nonostante tutti i nostri sforzi di aderire "esteriormente" e razionalmente a quell'etica, saranno comunque sempre i comportamenti che nascono dalla nostra mappa interiore ad avere il sopravvento e diremo a noi stessi che abbiamo "peccato" per colpa di satana.

    Ma c'è anche un caso molto più drammatico. La nostra natura inferiore (sub-conscio) ci porta a vivere secondo la logica del "branco". Il nostro cervello (natura inferiore), infatti, non solo ci dice che noi siamo entità distinte e separate....ma ci spinge a vivere in branco seguendo le logiche del branco e della protezione del branco. Chi ritiene che questa "mappa di riferimento interiore" sia effettivamente la realtà, può addirittura sviluppare (o aderire) a un'etica basata su questa mappa di riferimento. Ecco la nascita del nazismo...di Auschwitz. Anche il nazismo aveva una sua "etica". Un'etica fondata sulle dinamiche del branco (di cui ho già parlato in un altro post precedente). In questo caso, quindi, abbiamo un'etica che non si pone in contrasto con le dinamiche che regolano la nostra natura inferiore (come può essere quella cristiana dell'amore verso il prossimo)...ma che addirittura l'abbracciano. Cioè abbiamo un'etica che assume come vere e reali le dinamiche del videogame creato dal nostro cervello - cioè il massimo della inconsapevolezza. Per cui può nascere un'etica che giustifica la soppressione del più debole e l'eliminazione del "branco avversario", che giustifica la violenza e la repressione. E che si fonda su di esse.

    Abbracciare un'etica "buona" può avere una utilità sociale...può farci dire "hai visto come sono buono?", ma non ci fa maturare in consapevolezza.
    Se, invece, lavoriamo sulle nostre mappe di riferimento interiori e le ri-elaboriamo...le modifichiamo alla luce delle conoscenze acquisite (cioè alla luce di un lavoro serio e approfondito di "conoscenza" sia sulle dinamiche del mondo esteriore che sulle dinamiche del mondo interiore...lavoro che può avvalersi anche dei risultati ai quali è giunta la Scienza), cambia la nostra visione del mondo...cioè maturiamo in consapevolezza. Quindi cambia il nostro modo di relazionarci col mondo e l'etica verrà da sè.
    Queste mappe sono profondamente radicate nel nostro sub-conscio e determinano il nostro modo di pensare e di relazionarci con il mondo. E queste mappe derivano dalle nostre esperienze pregresse (soprattutto nel periodo dell'infanzia) ma anche dal modo in cui è strutturata la natura inferiore del nostro cervello (che crea il videogame o "realtà virtuale" dove siamo tutti entità distinte e separate in competizione le une con le altre, dove c'è il branco e la sottomissione al branco e al capobranco, dove c'è l'EGO, l'egoismo e l'individualismo...dove c'è la dipendenza affettiva....dove c'è il videogame creato dal nostro cervello e che noi pensiamo che sia effettivamente reale).
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  5. #410
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    Natura inferiore e Natura superiore

    Noi - homo sapiens - abbiamo una "natura superiore" (che manifesta qualità specifiche della Coscienza cosmica: intelligenza, creatività, compassione, libero arbitrio) che è data dalla neo-corteccia del nostro cervello.
    E abbiamo anche una "natura inferiore" (che manifesta altre qualità specifiche della Coscienza cosmica: creazione della "realtà" a partire dai sensi, istinto di sopravvivenza, aggressività, violenza, competizione, egoismo, sottomissione al branco e al capobranco, protezione del branco, cura per i cuccioli, paura, gioia, attaccamento e dipendenza affettiva, sessualità, territorialità, protezione del territorio, antagonismo, attacco e fuga, paura e fuga) che è data dagli strati più interni del nostro cervello (cervello rettiliano e cervello limbico) che abbiamo ereditato dalle specie da cui discendiamo nella scala evolutiva (pesci, rettili, mammiferi).

    Il concetto di "superiore" e "inferiore" è legato sia alla posizione degli strati del cervello che si sono sviluppati durante l'evoluzione (gli strati rettiliano e limbico che sono gli strati "inferiori" o più interni e la neo-corteccia che è lo strato "superiore" o più esterno) che alla scala evolutiva/temporale di queste qualità (le qualità "inferiori" sono quelle più antiche che sono nella parte inferiore della scala evolutiva - la nostra parte istintiva-animale - le qualtà "superiori" - esclusivamente nostre che ci differenziano dalle altre specie animali - sono quelle più recenti che si trovano nella parte superiore della scala evolutiva).

    Non significa che noi siamo "superiori" agli altri animali. Poichè sia noi che gli altri animali - come anche un sasso, una pianta, una galassia o la sedia su cui sei seduto - siamo tutti manifestazioni della Coscienza cosmica...cioè di specifiche qualità della Coscienza cosmica.
    Poichè TUTTO è Coscienza cosmica e manifestazione della Coscienza cosmica che è alla base della materia. E quindi non può esistere qualcosa di superiore rispetto a qualcos'altro che sia inferiore. Se TUTTO è Coscienza cosmica non c'è nè un superiore nè un inferiore.


    Il "bene" e il "male"

    La natura manifesta le qualità della Coscienza cosmica che è alla base della materia.
    Non si tratta di avere o non avere morale.
    Si tratta delle qualità della coscienza cosmica.
    Noi SIAMO coscienza cosmica (come ogni altra forma di materia) e manifestiamo determinate qualità della coscienza cosmica.

    Per "egoismo" si intende quel comportamento dell'individuo atto a trarre beneficio solo per sè. E' egoista il coccodrillo che assale un altro coccodrillo per strappargli la preda di bocca. Ed è egoista l'homo che manda un lavoratore a lavorare in un capannone pieno di amianto per accrescere le proprie ricchezze.

    Torniamo alle qualità della coscienza cosmica. La violenza, l'egoismo, l'aggressività sono qualità della coscienza cosmica che si manifestano nei rettili, nei mammiferi e anche nell'homo (negli strati inferiori del nostro cervello).
    Noi abbiamo la neo-corteccia perchè in noi si potessero manifestare anche altre qualità della coscienza cosmica e cioè: intelligenza, creatività, compassione, libero arbitrio.

    E proprio qui sta il problema. Noi viviamo il dualismo tra la nostra natura inferiore (strati inferiori del cervello che abbiamo ereditato dalla storia evolutiva: dove si manifestano le qualità di egoismo, aggressività, violenza) e la nostra natura superiore (strato superiore del cervello o neo-corteccia che è solo nostra ed è la nostra specificità: dove si manifestano intelligenza, creatività, compassione, libero arbitrio).
    Solo noi viviamo questo dualismo.

    L'agnello e la gazzella fanno l'agnello e la gazzella e mangiano l'erba.
    Il lupo fa il lupo e mangia l'agnello.
    Il leone fa il leone e mangia la gazzella.
    Il sasso fa il sasso.
    La galassia fa la galassia.
    Sono tutte forme di materia che manifestano specifiche qualità della coscienza cosmica e sono vincolate alle leggi di natura (anch'esse manifestazioni della coscienza cosmica) che ne regolano il comportamento.
    Non vivono nessun dualismo. Seguono semplicemente la loro natura per garantire l'intelligenza dell'equilibrio.

    Noi, invece, possiamo, allo stesso tempo, distruggere le foreste e massacrare i bambini per costruire un oleodotto per arricchirci (egoismo, aggressività che derivano dalla nostra natura inferiore e animale che abbiamo ereditato dalla storia evolutiva) o possiamo costruire ospedali per curare i bambini, salvare le foche dall'estinzione e rimboschire le montagne (creatività, compassione, intelligenza, libero arbitrio che derivano dalla nostra natura superiore dove risiedono le qualità specifiche della nostra specie).
    E' da questo dualismo che nascono i concetti di "male" e "bene".

    Quando agiamo in modo intenzionale a partire dalla nostra natura inferiore e mettiamo la nostra natura superiore al servizio della natura inferiore (cioè mettiamo l'intelligenza-creatività-libero arbitrio al servizio dell'egoismo, aggressività) compiamo il "male".
    Quando, invece, agiamo in modo intenzionale a partire dalla nostra natura superiore e mettiamo la nostra natura inferiore al servizio della natura superiore (cioè mettiamo l'egoismo, aggressività al servizio dell'intelligenza-creatività-libero arbitrio-compassione) compiamo il "bene".

    Cioè noi abbiamo una natura superiore dove risiedono le nostre qualità specifiche (che sono manifestazioni della coscienza cosmica). E il nostro scopo è vivere basandoci su questa natura superiore che è la nostra specificità....mettendo la natura inferiore (che abbiamo ereditato dalla storia evolutiva) al servizio della natura superiore.
    Questo è il nostro scopo.


    Il nazismo e Auschwitz

    Una della caratteristiche della nostra natura inferiore è "la sottomissione al branco e al capo-branco"...e la "competitività tra branchi diversi che porta alla lotta per la supremazia territoriale e della propria razza...cioè della propria discendenza".
    E' in queste qualità o caratteristiche della nostra natura inferiore che risiede il nazismo.
    Che cos'era il nazismo se non un "branco"? Che cos'era Hitler se non il capo-branco? Che cos'era la persecuzione degli ebrei se non la lotta verso un "branco" avversario ritenuto ostile e pericoloso? La "paura" che un branco ostile ci minacci?
    Che cos'era l'uccisione dei bambini se non la replica del "leone che uccide i cuccioli del capobranco rivale che ha sconfitto per imporre la sua razza e la sua discendenza"?

    Certo...Adolf Eichmann non era sanguinario e violento. Non era lui che massacrava in prima persona gli ebrei. Lui, però, si muoveva nella logica del "branco" e lasciava ad altri il lavoro sporco.

    Che cosa ho detto? Il male nasce quando la nostra natura superiore (intelligenza) viene messa al servizio della natura inferiore (appartenenza al branco, sottomissione al capobranco e lotta contro il branco rivale per la supremazia e il possesso territoriale e la supremazia della razza, cioè della discendenza).

    Tu dici: la deumanizzazione dell'ebreo, funzionale al suo sterminio, fu un'operazione del tutto intellettuale.
    Che è esattamente quello che ho detto io: mettere la natura superiore (intelligenza e razionalità) al servizio della natura inferiore (l'istinto del branco, del capobranco e della lotta contro un branco avversario per la supremazia terirtoriale e di razza).
    Nasce così un pensiero logico-razionale che costruisce un "teorema" o una ideologia a partire da un istinto di base che appartiene alla nostra natura inferiore.

    Tra l'altro...a questa logica del branco e della sottomissione al branco e al capobranco (papa), appartengono anche le religioni dove il branco avversario sono gli "infedeli" (religioni tra cui l'ateismo...dove il capobranco è il pensiero "mainstream" dominante organizzato da menti sofisticate che propagandano l'ateismo). Che sono, a tutti gli effetti, un'altra manifestazione della nostra natura inferiore (branco).

    Alla logica del branco e del capobranco appartiene anche la "soppressione e repressione del dissenso".
    Il capobranco non ammette rivali e nemmeno ammette che qualcuno metta in discussione la sua supremazia e la sua autorità.
    Tutti devono fare atto di sottomissione.
    Chiunque volesse lavorare, nella germania nazista, doveva sottomettersi all'ideologia del branco e al capobranco. Altrimenti venivi cacciato dalle università e dai luoghi di lavoro.
    Solo pochi coraggiosi hanno avuto il coraggio di ribellarsi alla logica del branco. Alcuni sono espatriati. Certo...anche perchè potevano permetterselo.
    La logica del branco, che appartiene alla nostra natura inferiore, è intrinsecamente violenta e reprime ogni dissenso.
    E la logica del branco...l'istinto animale del branco...è così potente che si ripresenta sempre nella storia umana...in forme diverse.
    Vogliamo parlare delle monarchie? Di re e regine e di sudditi?
    Vogliamo parlare delle religioni?
    Vogliamo parlare del comunismo o del fascismo?
    Sono tutte manifestazioni della natura inferiore del "branco" e del "capobranco".

    Esempio:

    Natura superiore messa al servizio della natura inferiore del branco: L'intelligenza, creatività, compassione, libero arbitrio messe al servizio dell'istinto del branco.

    Nasce l'ideologia razionale di branco. C'è il dittatore, o re, o papa che è il capobranco. Il dissenso viene represso con la violenza. L'intelligenza e la creatività vengono usate per creare stumenti di repressione (vedi lager, gulag o inquisizione). Gli altri branchi vengono visti come nemici (infedeli, eretici, o razza inferiore o quello che vuoi), nasce il nazionalismo imperialista, gli altri branchi vengono aggrediti con la guerra per la supremazia territoriale, il branco si chiude e si vede in contrapposizione con altri branchi. Il branco si sente continuamente minacciato (il nemico alle porte...o il potere di satana). Il capobranco si sente minacciato e reprime ogni dissenso. La compassione è rivolta solo agli appartenenti al branco che si sottomettono al branco stesso.

    Natura inferiore del branco messa al servizio della natura superiore: l'istinto del branco messo al servizio dell'intelligenza, creatività, libero arbitrio, compassione.

    Nasce la "comunità". Dove il dissenso è previsto ed elaborato. Dove la leadership è condivisa e non esiste un capobranco. Dove le decisioni vengono prese sulla base del "consenso". Dove vige la legge della solidarietà reciproca. La compassione è aperta a tutti, dentro e fuori la comuità. La comunità è aperta a ingressi esterni (nei limiti del ragionevole). La comunità non si sente in contrapposizione col resto del mondo ma interagisce in modo fecondo. E' aperta ad ogni contributo che possa arricchire la sua esperienza. La comunità ha un proprio territorio e lo difende...ma non è aggressiva ed espansiva. Non vuole sottomettere altre comunità, ma interagisce col dialogo.

    Cosa determina l'una o l'altra situazione?
    Cosa determina la supremazia della natura inferiore rispetto alla natura superiore...o la supremazia della natura superiore rispetto alla natura inferiore?
    Il nostro grado di consapevolezza.
    Cioè...più coltiviamo, maturiamo la nostra consapevolezza (consapevolezza su chi siamo noi veramente...su cos'è il mondo esteriore...sul perchè siamo qui etc etc) più la nostra natura superiore prende il sopravvento...e più siamo in grado di mettere la natura inferiore al servizio della natura superiore.
    Viceversa, sarà la nostra natura inferiore a prendere il sopravvento e a guidare i nostri comportamenti.

    Il problema quindi non è l'etica o non-l'etica.
    Ma è coltivare la nostra cosnapevolezza...crescere e maturare in consapevolezza. Più sei consapevole...e più l'etica viene da sè...e più il bene si manifesta. Senza bisogno di sottomettersi a un'etica che è sempre un meccanismo (la sottomissione a un'etica imposta da qualcuno) della nostra natura inferiore. Cioè dell'inconsapevolezza.

    Un vero maestro spirituale non ti dice MAI sottomettiti a questa bellissimissima etica che io ti dò. Perchè sa benissimo che non c'è crescita di consapevolezza in questo. E quella sottomissione genererà solo ipocrisia.
    Un vero maestro spirituale ti dice: lavora...rifletti...analizza....approfondisci e cresci in consapevolezza. E l'etica verrà da sè.
    Lo stagista.
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  6. #411
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    Il bene e il male

    Non si può fare filosofia ignorando ciò che la scienza ha scoperto.

    In particolare la scienza ha scoperto che il nostro cervello è fatto a strati...gli strati più interni (rettiliano e paleomammaliano) sono quelli che derivano dai rettili e dai primi mammiferi che eravamo 200milioni di anni fa e 500milioni di anni fa.
    Se non si considera questo si parla di aria-fritta.
    Cosa significa questo?
    Significa che dentro il nostro cervello ci sono i comportamenti dei rettili di 500milioni di anni fa (territorialità, attacco e fuga, egoismo).
    Dentro il nostro cervello ci sono i comportamenti dei primi mammiferi aggressivi violenti e sanguinari che eravamo 200milioni di anni fa...c'è l'aggressività del lupo che sbrana l'agnello...c'è la violenza inaudita del leone che uccide il suo rivale e anche i suoi cuccioli. C'è la sottomissione al branco, l'appartenenza e dipendenza dal branco, c'è la sottomissione al capobranco e c'è la rivalità tra branchi per il predominio territoriale e per la supremazia della propria razza o discendenza.

    E' da lì che origina il "male". E' da lì che origina auschwitz.
    Non è vero che il male è necessario per riconoscere il bene.
    Il male esiste perchè è dentro di noi...nel nostro cervello....e risiede nel nostro istinto animale, sanguinario, violento e aggressivo...comportamento che abbiamo ereditato dalla nostra storia evolutiva.

    Poi, il nostro cervello, ha anche una componente aggiuntiva...nuova....specifica nostra. La neo-corteccia. Dove c'è intelligenza, creatività, compassione, libero arbitrio (che possiamo sintetizzare col "bene").

    Un'altra cosa: tu diresti che il lupo che sbrana l'agnello è "male"?
    Diresti che il leone che uccide i cuccioli del suo rivale è "male"?
    Evidentemente no.
    E perchè no?
    Perchè noi diciamo che nella realtà animale l'istinto mantiene l'equilibrio della vita.
    Le piante crescono...gli erbivori mangiano le piante, i carnivori mangiano gli erbivori. Il leone uccide i cuccioli del suo rivale. Alcuni insetti impiantano nelle loro prede le larve dei propri "figli" e questi crescono nell'organismo ospite mangiando l'organismo dall'interno mentre è ancora vivo!!!....una cosa ORRIBILE e di una VIOLENZA inaudita!!!! Ma diciamo che questo è male? No. Perchè diciamo che nel mondo animale tutta questa VIOLENZA e CRUDELTA' serve a mantenere l'equilibrio della vita...l'equilibrio tra le specie.
    Se il lupo provasse pietà per l'agnello si estinguerebbe...e non avremmo più il lupo.

    E allora...perchè la violenza e crudeltà nel mondo animale non sono "male", mentre nell'homo si?
    E' questa LA DOMANDA.
    La domanda NON E' perchè c'è il male...il male c'è perchè ce lo abbiamo dentro di noi...nel lupo che c'è dentro di noi...nel leone che c'è dentro di noi. Perchè il nostro cervello contiene i rettili e i mammiferi (con la loro aggressività e violenza) da cui discendiamo.
    Quindi la domanda è: perchè il lupo che divora l'agnello non è male...perchè il leone che uccide i cuccioli del suo avversario non è male...mentre l'homo che uccide un bambino è male? E perchè diciamo che questo è male se la violenza che noi manifestiamo è la violenza che è incarnata nel nostro DNA che deriva da quello dei mammiferi carnivori sanguinari e violenti da cui discendiamo geneticamente e che è codificata nel nostro cervello?
    Questa è la DOMANDA.

    Se tu dai da mangiare al lupo, lui diventa mite. Ma ciò non significa che il suo istinto sanguinario "non esiste". Continua ad esistere...solo che lo hai addomesticato.
    L'istinto sanguinario esiste. Punto. Fa parte della nostra storia evolutiva. Poi noi abbiamo ANCHE la neo-corteccia con le sue NUOVE qualità che è proprio ciò che dobbiamo utilizzare per superare il "male".
    Ed è proprio per questo che in noi si è sviluppata la neo-corteccia...per introdurre il "bene" nella realtà. Questo è lo SCOPO della neo-corteccia...e questo è lo SCOPO dell'homo sapiens.
    Tuttavia...un homo che non sviluppa e coltiva adeguatamente la sua neo-corteccia (crescere e maturare in consapevolezza) sarà inevitabilmente guidato dalle parti ancestrali del suo cervello...cioè dalla sua natura animale aggressiva e sanguinaria.
    E' per questo che è avvenuto Auschwitz.

    Il "male" risiede negli strati ancestrali del nostro cervello (cervello rettiliano e cervello limbico o paleomammaliano). E risiede lì perchè lì sono codificati gli istinti di base animali (egoismo, aggressività, violenza, territorialità, competizione, sottomissione al branco e al capo-branco, attacco e fuga, paura e fuga, dolore, gioia, gratificazione etc etc) che abbiamo ereditato dalla nostra storia evolutiva (cioè dai pesci, rettili e primi mammiferi).
    Allo stesso modo la "morte" risiede lì, nello stesso punto. Cioè risiede nella parte ancestrale del nostro cervello dove stanno i meccanismi istintivi animali di base che elaborano gli impulsi bio-elettrici che provengono dai nostri sensi e dal sistema nervoso periferico e che, a partire da questi, costruiscono la "visione di realtà" (o "realtà virtuale" o videogame) in cui noi vediamo e percepiamo cose distinte e separate che si muovono nello spazio-tempo e che "nascono" e "muoiono".

    Noi siamo inseriti in questo videogame creato dal nostro cervello. E, in questo videogame, c'è sia il "male" che la "morte".
    E' la nostra neo-corteccia - la nostra "natura superiore" - che ci consente di comprendere che la percezione di realtà creata dal nostro cervello (dalla "natura inferiore" del nostro cervello) è solo un videogame che esiste tutto e solo nella nostra testa.

    Certo è che la nostra natura superiore dobbiamo risvegliarla...coltivarla...altrimenti viviamo completamente risucchiati nel videogame creato dalla nostra natura inferiore e pensiamo che le cose davvero "nascono" e "muoiono". Cioè, senza l'aiuto di una natura superiore adeguatamente consapevole e risvegliata, finiamo completamente risucchiati dalla nostra natura inferiore e dal videogame che essa crea...e pensiamo che il videogame sia reale...pensiamo che le cose davvero "nascono" e davvero "muoiono".


    Il videogame creato dal nostro cervello è una illusione nel senso che "non esiste"?

    Ho parlato di "realtà virtuale"....e non di "realtà non esistente". E tra le due cose c'è una bella differenza.

    La "realtà virtuale" - il videogame - creata dal nostro cervello esiste, esiste eccome, non è una "illusione". Ma esiste tutta e solo nella nostra testa.
    Questo è il primo punto fondamentale.

    Se io ti dò un pizzicotto sul braccio, tu senti dolore (cioè il tuo cervello costruisce per te la sensazione di dolore) e quel dolore, all'interno del videogame creato dal cervello, è una sensazione "reale". Nessuno dice che quel dolore "non esiste" e sia pura illusione.
    Ma tu senti dolore perchè il cervello è costruito in modo tale da creare una "realtà virtuale" - un videogame - in cui il tuo corpo viene percepito come entità distinta e separata da tutto il resto...e quindi il cervello crea la sensazione di "dolore" quando ti dò un pizzicotto sul braccio perchè queste sono le regole del videogame creato dal nostro cervello e nel quale siamo inseriti.
    Quel "dolore" è quindi "reale"...ma è "reale" solo all'interno del videogame creato dal nostro cervello che esiste tutto e solo nella nostra testa.

    Secondo punto: Questo dualismo tra realtà virtuale creata dal nostro cervello e realtà REALE presente al di là del nostro cervello, lo abbiamo scoperto grazie alla Scienza. Per fare un solo esempio...è grazie alla scienza che abbiamo scoperto che la nostra retina "filtra" solo una gamma precisa di onde elettromagnetiche (luce). Cioè converte in segnali bioelettrici inviati al cervello solo una precisa gamma di frequenza delle onde elettromagnetiche. Infrarossi e ultravioletti la nostra retina non li "vede". E quindi il cervello non crea nessuna immagine per infrarossi e ultravioletti. La nostra retina non vede nemmeno atomi e molecole. Se tu osservi l'aria intorno a te non vedi le molecole di ossigeno...ma vedi uno "spazio vuoto". Altro esempio: la Scienza ha ormai scoperto che ciò che noi chiamiamo "materia" in realtà non è materiale, ma è "energia compressa". E' il nostro cervello che costruisce l'immagine e la sensazione di "materia". E' il nostro cervello che costruisce la sensazione del nostro "corpo" come materia distinta e separata nello spazio-tempo. L'atomo, infatti, è una entità "immateriale"...cioè è una forma di energia. E noi siamo fatti di atomi.

    Allora il problema della filosofia dove nasce? Il problema della filosofia nasce perchè elabora tutte le sue riflessioni all'interno del videogame creato dal cervello. Cioè la filosofia - come anche la religione - cerca le sue spiegazioni SOLO all'interno del videogame (esistenza e non esistenza...vita e morte...senso e non senso) ma non si è mai posta il problema che noi siamo all'interno di un videogame che, come tale, segue le sue regole (quelle create dal cervello).
    E nemmeno si è mai posta il problema che esiste una realtà REALE al di là del videogame creato dal nostro cervello, che il nostro cervello non riesce a percepire; e questa realtà REALE segue logiche del tutto diverse rispetto a quelle del videogame. E questa realtà REALE esiste qui e ora.
    Cioè, la filosofia non affronta il dualismo tra "realtà virtuale"-videogame e realtà REALE. Per il semplice motivo che la filosofia IGNORA del tutto la realtà REALE e ignora il dualismo tra realtà virtuale e realtà REALE e si concentra unicamente all'interno del videogame come se la realtà REALE non esistesse.

    Ad esempio, la filosofia non si pone la domanda cruciale: Se il nostro corpo è solo una entità virtuale creata dal nostro cervello all'interno del videogame, che cos'è in realtà il nostro corpo nella realtà REALE fuori dal videogame?
    Altra domanda ignorata totalmente dalla filosofia: Perchè nel videogame percepiamo "nascita" e "morte" quando invece nella realtà REALE nulla nasce e nulla muore (Primo principio della termodinamica)? Cosa sono "nascita" e "morte", che noi percepiamo nel videogame, dal punto di vista della realtà REALE...o se le collochiamo nella realtà REALE?
    La filosofia non si pone queste domande e, quindi, parla di "aria fritta".
    Ultima modifica di xmanx; 27-11-2019 alle 20:43
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  7. #412
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    Perché è tutto nel videogame del cervelli che ti fai della mente comica, per questo non trovi risposte!
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  8. #413
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    Grazie sorella, mo me lo segno.
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  9. #414
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    Bravo!
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  10. #415
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Bravo!
    ...ma sì...un po' di ironia e anche auto-ironia non guastano. In fondo non hanno mai ucciso nessuno. Anche perchè la morte non esiste....esiste solo nel videogame creato dal nostro cervello.
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  11. #416
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    Poi ce lo racconterai quando comincerai a puzzare di cadaverina e putrescina!
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  12. #417
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Poi ce lo racconterai quando comincerai a puzzare di cadaverina e putrescina!
    Temo che lo "spirito" o "energia vitale" che assume forma nel corpo e che cambia forma al momento della "morte", si collochi - dopo la morte - su un livello di realtà (o su una frequenza) non percepibile dai nostri sensi e dal nostro cervello.
    Quindi, quando sarò "trapassato" non potrò venire a raccontartelo.
    Ma nemmeno vorrei. Anche perchè già so che se potessi farlo e riuscissi a farlo violando tutte le leggi di natura....tanto tu non lo capiresti lo stesso.
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  13. #418
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    Perché l'energia vitale ed il livello alternativo di realtà sono anche quelli parte del videogame prodotto dal tuo cervello
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  14. #419
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Perché l'energia vitale ed il livello alternativo di realtà sono anche quelli parte del videogame prodotto dal tuo cervello
    Può darsi.
    Ma può anche darsi che ci siano là fuori - cioè al di là del tuo....ehm...cervello - molte più cose di quelle che tu puoi capire. Anzi! Questo è sicuro.
    Lo stagista.
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  15. #420
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    Certo che parlare dentro un videogame, un'illusione prodotta dal cervello è perdere tempo e pure un po' come darsi di bischero da solo
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