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Risultati da 91 a 105 di 242

Discussione: Quanti matrimoni risultano felici?

  1. #91
    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    so di dire una banalità, ma da uno come te non me lo sarei aspettato...insomma se ai siciliani come te, reduci da millenni di educazione all'islam, non piacciono le donne anziché gli uomini un po' "così", allora noi altri meno "duri e puri" come dobbiamo agire?
    Affermare di essere innamorato di uno che ti spiega la storia in un modo che, staresti ore ad ascoltarlo, senza accorgerti del tempo che passa, non mi crea problemi di virilità... Innamorarsi di qualcuno non vuol dire per forza desiderare di farci sesso... semplicemente rimanere affascinato dalle sue qualità.

    Ricordati poi che chi ha origini greche, è amante di tutto ciò che in natura è bello.
    Bambol utente of the decade

  2. #92
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    Infatti. Pensa alla presunzione del sacerdote nel proclamarsi rappresentante di Cristo, anche quando poi magari si scopre che è pedofilo. Questo non vuol dire che io ce l'abbia coi preti, ce ne sono di buoni e di cattivi come in ogni categoria di persone. Ma nessun essere umano può parlare a nome di Dio.
    "In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo." (MATTEO 18)

    Dio si serve di Profeti, di Santi, di Sacerdoti....di chi vuole. Non è che fa udire la Sua voce dal Cielo.
    amate i vostri nemici

  3. #93
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Ecco, vedi dov'è il problema? A stare dietro alle cheche dei bipedi che parlano in nome dell"amico immaginario.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  4. #94
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    "In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo." (MATTEO 18)

    Dio si serve di Profeti, di Santi, di Sacerdoti....di chi vuole. Non è che fa udire la Sua voce dal Cielo.
    Dio non ha bisogno proprio di nessuno. Dire il contrario significa bestemmiare. E' fuori e dentro di noi.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  5. #95
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    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    Dio non ha bisogno proprio di nessuno. Dire il contrario significa bestemmiare. E' fuori e dentro di noi.
    si. soprattutto "dentro". finché si resta "vivi".

  6. #96
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    Dio non ha bisogno proprio di nessuno. Dire il contrario significa bestemmiare. E' fuori e dentro di noi.
    Sta sopra la Storia, Dio. Sopra lo Spazio e sopra il Tempo, Turbociclo. Ed ama interagire con l'Uomo. Tutta la Bibbia, tutta la Storia della Salvezza è colma di chiamate di Dio per l'Uomo: Da Abramo ad Isacco, a Giacobbe, a Mosè, a Davide, a Maria, agli Apostoli, ai Profeti e ai Santi. Così ha sempre fatto e così fa anche oggi.
    Non si rinchiude in sè stesso, Dio. Si comunica...si fa conoscere....chiama, invìa.
    amate i vostri nemici

  7. #97
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    il problema dei matrimoni sono i figli, lo vedo spessissimo;

    finché le coppie sono moderatamente nevrotiche o conflittuali, per i figli c'è una possibilità di pensare a loro volta a qualcosa di sostenibile in termini di famiglia;

    ma quando i genitori trasmettono infelicità eccessiva in quella condizione, la prospettiva diventa troppo opprimente e induce a non emulare, ma senza un esempio positivo di ciò che è effettivamente possibile essere, diventare;

    spesso i giovani non crescono, restano immaturi, perché aspettano un risarcimento affettivo ed educativo dai genitori, una risoluzione accettabile del rapporto affettivo in famiglia, che resta sospeso: è questa roba che mi proponete, essere come voi ? no, grazie... preferisco andare a ballare fino alle 6 di mattina;

    la famiglia non può scimmiottare un orizzonte educativo dei desideri di 50 o 100 anni fa, con relativi rapporti di autorità, perché già un bambino di 8 anni si rende perfettamente conto della finzione; l'effetto è come quello dei fantaccini della Prima guerra, mandati da generali risorgimentali nel tritacarne, dove due mitragliatrici bastavano a sterminare un battaglione;
    se io fossi un 15enne o un 20enne, oggi, avrei bisogno di genitori capaci di indirizzare i miei desideri in uno spazio in cui sono realizzabili concretamente in un dispositivo di cui i genitori stessi siano l'esempio equilibrato e credibile;

    se quelli, dal momento in cui si alzano al mattino, a quello in cui vanno a dormire, manifestano scoglionamento e rassegnazione, frustrazione, sguardo torvo e incattivito di chi si sente all'ergastolo, mi mancano tutti i punti di riferimento per indirizzare un'idea di futuro, un'immaginazione, e così mi aggrappo ad improbabili modelli virtuali;

    una relazione - come qualsiasi assetto esistenziale, ideologico, religioso, ecc... - può essere sostenibile e proponibile solo se chi la vive è in grado di raccontarsela, prima di tutto a se stesso, come serena e in modo convincente, perché il corpo non mente;
    i figli, per costituzione intima, sono come dei sismografi: abituati dalla nascita a decodificare ogni espressione corporale e umorale dei genitori, dai quali dipendono in toto; ogni sorriso, approvazione, oppure delusione o rimprovero, tensione, angoscia, sono elaborate e tradotte in precetti che si sovrappongono a quelli verbali; se si dice loro: fate così, ma poi quelli capiscono altro, perché il "così" è infelice, andranno a cercare altro, dove nessuno li guida od offre loro prospettive che loro sono in grado di metabolizzare;

    si ignora o rimuove la pulsione sessuale, perché questo avviene in famiglia, e quelli saranno privi di un modello agibile di desiderio, che magari troveranno in un immaginario pornografico o antagonista, mosso solamente da una trasgressione che serve a fuggire ciò che in casa avvertono come insostenibile negazione; e così via per qualsiasi tipo di desiderio, che non trova esempi emulabili perché le nevrosi in famiglia hanno rimosso tutto;

    poi è ovvio che quelli non facciano figli e non si sposino proprio; ci guardano e dicono: cosa avrei da offrire ad una famiglia ? nevrosi, rimozioni, censure, una vita infelice spesa a rendere anche gli altri infelici ? no, grazie...
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #98
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Non sono un problema, i figli. Sono la ricchezza, del Matrimonio. Patrimonio di inestimabile valore, qualunque sia il loro carattere, le loro aspirazioni e tendenze. In questo senso, hanno bisogno di essere amati per quello che sono: Altro, da noi stessi. Altro, da noi genitori. I guai si presentano quando questi ultimi (i genitori) proiettano sui figli parte di loro stessi.
    amate i vostri nemici

  9. #99
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Non sono un problema, i figli. Sono la ricchezza, del Matrimonio. Patrimonio di inestimabile valore, qualunque sia il loro carattere, le loro aspirazioni e tendenze. In questo senso, hanno bisogno di essere amati per quello che sono: Altro, da noi stessi. Altro, da noi genitori. I guai si presentano quando questi ultimi (i genitori) proiettano sui figli parte di loro stessi.
    appunto, è questo l'inevitabile; ovvio che i figli non siano "un problema", l'espressione era retorica;

    il problema per i genitori è che involontariamente trasmettono spesso modelli che consapevolmente eviterebbero, che non vorrebbero seguiti dai figli; e questo perché la comunicazione affettiva di un modo di essere procede parallelamente, ma distintamente, da quella precettizia; puoi dire razionalmente ad un figlio che bere o fumare fa male, ma se quello vede che bevi e fumi, o che ne hai desiderio, il profilo di affettività prevale e quello assume che bere e fumare sono un gesto di emulazione che gradisci, e un modo per assimilarsi alla condizione adulta, benché "proibita";

    e così per le nevrosi: puoi, in perfetta buona fede, essere un genitore iper-protettivo, pensare di poter guidare indefinitamente tutte le scelte dei figli, perché sei oppresso dall'ansia e, comprensibilmente, vuoi evitare loro di compiere quelli che ti sembrano errori; magari fare questo ti comporta una grandissima fatica, e questo ti rassicura, perché dici che stai facendo il tuo dovere, non sei autoindulgente e ti sacrifichi;

    ma il risultato può essere disastroso, malgrado la tua buona fede; perché in questo modo comunichi svalutazione, sfiducia, aggravata dal vincolo di quel sacrificio;
    in un certo senso, ti atteggi a Cristo su una croce non richiesta, per affermare comandamenti a qualcuno cui comunichi sfiducia, come le pecorelle della Chiesa, che hanno una coscienza ma è bene che seguano il Magistero invece di quella;

    non è detto che sia tutto sbagliato, beninteso; mi rendo conto delle responsabilità di chi ha figli; ma, nel momento in cui vedi che in massa i giovani non si sposano, o divorziano sempre più spesso, non fanno figli, forse questa foglia di fico del peccato o dell'edonismo non spiega la circostanza;
    certo, è difficile - soprattutto se si pensa di essersi sacrificati - ammettere a se stessi di aver rappresentato un modello indesiderabile di esistenza e famiglia, che non viene emulato ma respinto, e perciò si cerca un colpevole esterno, il peccato, le tentazioni della società edonistica e compagnia cantante;

    ma la toppa è peggio del buco, perché così si incrementa ancora di più il distacco tra il proprio sistema di sentimenti e il naturale - questo sì, è naturale - il desiderio di vivere e conoscere, sperimentare, dei figli, che vengono privarti tout-court di una postura guida a quel desiderio, negato;
    tu ti concedi il bicchierino di vov o la partita dell'Empoli senza essere un alcolizzato o un'ultrà che si scontra coi rivali perché con tutta probabilità hai ricevuto da tuo padre un imprinting equilibrato e non nevrotico su come si gestisce il desiderio di quelle esperienze, e hai potuto elaborare un tuo modo, a sua volta equilibrato, che trasmetti ai tuoi figli;
    ma se ti fosse stato detto da bambino che qualsiasi alcolico è il "demonio", la bottiglia e il momento del bicchierino avrebbero assunto un carico squilibrato di significati ed investimenti, comunicazione affettiva col precettore, che sia padre in famiglia, chiesa, ecc...
    e questo vale per tutto l'universo del desiderato, gli affetti, il sesso, la famiglia, il denaro e i consumi, ecc...
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #100
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Non sono un problema, i figli. Sono la ricchezza, del Matrimonio. Patrimonio di inestimabile valore, qualunque sia il loro carattere, le loro aspirazioni e tendenze. In questo senso, hanno bisogno di essere amati per quello che sono: Altro, da noi stessi. Altro, da noi genitori. I guai si presentano quando questi ultimi (i genitori) proiettano sui figli parte di loro stessi.
    … e una donna che aveva al seno un bambino disse: parlaci dei figli. Ed egli rispose:



    I vostri figli non sono figli vostri...

    sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita.
    Nascono per mezzo di voi, ma non da voi.
    Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono.
    Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee.
    Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita la casa dell'avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni.
    Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri.
    Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti.
    L'Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell'infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane.
    Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell'Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l'arco che rimane saldo.


    Kahlil Gibran
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  11. #101
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    non è detto che sia tutto sbagliato, beninteso; mi rendo conto delle responsabilità di chi ha figli; ma, nel momento in cui vedi che in massa i giovani non si sposano, o divorziano sempre più spesso, non fanno figli, forse questa foglia di fico del peccato o dell'edonismo non spiega la circostanza;
    certo, è difficile - soprattutto se si pensa di essersi sacrificati - ammettere a se stessi di aver rappresentato un modello indesiderabile di esistenza e famiglia, che non viene emulato ma respinto, e perciò si cerca un colpevole esterno, il peccato, le tentazioni della società edonistica e compagnia cantante;

    ma la toppa è peggio del buco, perché così si incrementa ancora di più il distacco tra il proprio sistema di sentimenti e il naturale - questo sì, è naturale - il desiderio di vivere e conoscere, sperimentare, dei figli, che vengono privarti tout-court di una postura guida a quel desiderio, negato;
    Questa te l'appoggio...ma solo in parte.
    Un tale diceva: "Sapete qual è la natura umana? Farsi tutto addosso".

    Hai mai dovuto cambiare centinaia di pannolini?
    Hai mai dovuto insegnare a un bambino a non farsela nei pantaloni e a usare il vasino?
    Hai mai dovuto insegnare a un adolescente a non farsi le canne e a non rubare i soldi dalla borsa della madre per andarsi a comprare l'erba?
    Hai mai dovuto insegnare a un adolescente che deve studiare invece di uscire tutti i pomeriggi con gli amici?

    Immagino di no.
    Vedi....un giorno hai detto che quello che muove tutto è "il desiderio".
    E io ti ho detto: "Questa affermazione è incompleta. Occorre bilanciare il desiderio col senso di responsabilità".
    Se non insegni il senso di responsabilità mi spieghi come fai a convincere un bambino a farla nel vasino invece di farsela nei pantaloni?
    Questo vale per il vasino. Come per lo studio. Come per le canne. Come per i furti in casa. Come per il sesso.
    Il bambino desidera farsela addosso...è naturale per lui.
    Come un adolescente desidera farsi le canne e rubare i soldi alla madre.
    Come un adolescente desidera farsi i cazzi suoi invece di studiare.
    Se, per te, quello che muove tutto è SOLO il desiderio, mi spieghi come fai a convincere un figlio a non seguire SOLO i suoi desideri?

    E lo stesso vale per il sesso.
    E' ovvio che tu hai ragione. Non ha alcun senso impartire dei precetti che reprimono il sesso perchè "lo ha detto Gesù" o il papa.
    Questo non ha alcun senso...e un genitore che dice questo ai propri figli dovrebbe andare da uno psicologo....per evitare che ci vadano i suoi figli quando saranno grandi.
    Ma occorre insegnare il senso di responsabilità.
    E cosa significa questo? Significa dire: "Caro figliolo, fai pure tutto il sesso che vuoi (col preservativo). Ma tieni presente che le persone hanno una affettività. Non prenderti mai gioco della affettività di una ragazza...e non approfittare mai dei problemi di una ragazza, solo per fare sesso. Rispetta le persone e sii responsabile. Oltre al cazzo hai anche un cervello....usalo per capire chi hai davanti e cosa vuole da te. Sii responsabile in quello che fai".
    Lo stesso vale per la figliola. Più o meno.

    Tu hai una visione distorta della realtà.
    E il motivo è che non hai mai approfondito - e inquadrato in modo adeguato - il tuo rapporto col desiderio. E il rapporto che esiste tra desiderio e responsabilità.
    Vorrei proprio vederti con un figlio.
    "Ragazzo mio...quello che muove il mondo è il desiderio, per cui segui il tuo desiderio liberamente".
    Voglio vedere cosa gli dici quando durante una festa, un ragazzino va in coma etilico perchè il coglione voleva seguire i suoi desideri e ha portato di nascosto 5 bottiglie di whisky!
    Voglio vedere cosa dici ai genitori del ragazzino finito in ospedale.
    Prova a dirgli...sai com'è, ho insegnato a mio figlio a seguire i suoi desideri.
    Chissà? Magari ti danno un bel cazzotto sul muso....e lì cominci a capire - forse - che ciò che muove il mondo non è e non può essere solo il desiderio.

    Secondo me tu hai vissuto su una pianta. O stai vivendo su una pianta.

    Su altre cose hai ragione.
    A un certo punto i figli bisogna lasciarli andare. Bisogna incoraggiarli a sviluppare un autonomo pensiero critico.
    Occorre dirgli: "Figliolo, fino ad ora io ho cercato di indirizzarti dandoti anche dei precetti da seguire - perchè a un bambino di 6 anni precetti glieli devi dare per evitare che finisca sotto una macchina. Ma ora sei grande abbastanza. Azzera tutto. Lascia stare i precetti che ti ho dato e cammina sulle tue gambe...vai...apri le vele e vai per la tua strada. E con te porta solo due cose: i tuoi desideri e il senso di responsabilità. Io sono qui per aiutarti...se avrai dei dubbi ne discuteremo insieme. Ma poi sarai tu a dover scegliere e decidere per la tua vita."

    E per finire...il discorso sulla "società".
    I nostri figli vivono in questa società.
    Ed è indubbio che il messaggio che proviene dai media e da molte "agenzie educative" sia proprio il tuo: segui i tuoi desideri...vai, tu sei un "dio"....afferma te stesso sopra ogni cosa. Conquista il mondo e fottitene degli altri. Segui solo i tuoi desideri. Il mondo è tuo e tu sei un "dio onnipotente".
    E tu non immagini neanche quante camicie dobbiamo sudare noi genitori per dire: "Non è così ragazzo. Non seguire queste stronzate. Non tutto ciò che desideri è un tuo diritto. La realtà è più complessa. Usa il tuo senso critico e sii responsabile. E ricorda sempre: Dio esiste, ma non sei tu! E non sono più nemmeno io! E' vero...per tanti anni io sono stato il tuo "Dio" cioè il tuo riferimento, il tuo orizzonte, il tuo mondo, la tua visione della vita. Ma io sono solo un uomo/donna che ti ha cresciuto con tutti i limiti e gli errori del caso...ora sta a te camminare sulle tue gambe."
    Ultima modifica di xmanx; 23-10-2019 alle 14:44
    Lo stagista.
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  12. #102
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    xmanx, ti posso chiedere quanti figli hai?

  13. #103
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    xmanx, ti posso chiedere quanti figli hai?
    perchè?
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  14. #104
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    si. la domanda "cade a fagiolo". il motivo della domanda è che, per quanto ho modo di capire, pur non avendo figli e non volendone, mi pare che la butti troppo sul semplice. qualcuno dice che i figli, quando sono "piccoli" creano "problemi piccoli". da grandi...
    credi che avere o "aver avuto" figli, sia qualcosa di "etico", al giorno d'oggi? oppure se non l'etica, quale dovrebbe essere il "movente" che porta ad avere dei figli? altra domanda: pensi che, nelle condizioni in cui siamo messi "oggi", fare figli sia ancora possibile, cioè prendere una decisione "ponderata" in merito? oppure occorre una buona dose di "irresponsabilità", anche nei potenziali genitori?

  15. #105
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    si. la domanda "cade a fagiolo". il motivo della domanda è che, per quanto ho modo di capire, pur non avendo figli e non volendone, mi pare che la butti troppo sul semplice. qualcuno dice che i figli, quando sono "piccoli" creano "problemi piccoli". da grandi...
    credi che avere o "aver avuto" figli, sia qualcosa di "etico", al giorno d'oggi? oppure se non l'etica, quale dovrebbe essere il "movente" che porta ad avere dei figli? altra domanda: pensi che, nelle condizioni in cui siamo messi "oggi", fare figli sia ancora possibile, cioè prendere una decisione "ponderata" in merito? oppure occorre una buona dose di "irresponsabilità", anche nei potenziali genitori?
    Ho due figli. Ormai sono giovani...non sono più adolescenti.
    E avere figli non è per niente semplice. Oggi come ieri.
    Non è mia intenzione buttarla sul semplice o semplificare.
    Anzi! E' proprio il contrario.
    Avere dei figli è un lavoro duro oltre ad essere gratificante.

    Avere dei figli è qualcosa di etico?
    Non credo c'entri molto l'etica.
    Uno non fa i figli perchè è giusto farli...o perchè è conveniente farli...o perchè è previsto farli dal nostro modello sociale.
    I figli sono una espressione o una manifestazione della creatività di una coppia.
    L'homo esprime se stesso anche attraverso la sua creatività.
    Non ha senso dire se è giusta o sbagliata la creatività. Se è opportuna o non opportuna.
    La creatività fa parte di noi.
    L'homo crea. E' una sua prerogativa o una sua qualità.
    E i figli sono una espressione o una manifestazione delle creatività di una coppia.
    Poi la creatività di una coppia si esprime anche in tanti altri modi.
    Cioè...fare figli non è obbligatorio. Una coppia può esprimere la sua creatività anche in altri modi.

    E' possibile fare figli oggi per come siamo messi?
    Bè...dipende dal senso di responsabilità.
    Potrei voler esprimere la mia creatività costruendomi una villa di 1000mq. Ma non me lo posso permettere.
    Allo stesso modo una coppia potrebbe voler esprimere la sua creatività mettendo al mondo dei figli. Ma bisogna sempre valutare se se li può permettere.
    Oggi come oggi è molto complicato: disoccupazione, lavori precari, costi esorbitanti degli immobili etc etc. Tutto ciò rende molto complicato oggi, per i nostri giovani, fare dei figli.

    Occorre una buona dose di "irresponsabilità"?
    Non c'è alcuna irresponsabilità nel fare dei figli.
    Come ho già detto noi siamo esseri creativi.
    Ha senso dire a un ingegnere civile che è irresponsabile perchè esprime la sua creatività nella progettazione di un ponte?
    No, non credo.
    Il fatto di avere una propensione alla creatività non è - e non può essere - di per sè irresponsabile.
    Perchè la creatività fa parte della natura umana.

    Poi certo...bisogna valutare le condizioni.
    Se una coppia ha un lavoro stabile e può permettersi di comprare una casa...perchè sarebbe irresponsabile esprimere la propria creatività facendo dei figli?

    Per quanto riguarda il mondo...bè, non è mai esistito un mondo senza "pericoli".
    Non si può dire: oggi è irresponsabile fare dei figli perchè il mondo è fatto in un certo modo.
    Non è mai esistita una condizione ideale per fare dei figli.
    I figli li facciamo per esprimere la nostra creatività.
    Ed è nostro compito inserirli nel mondo e, al tempo stesso, difenderli dai pericoli del mondo.
    E' una nostra responsabilità.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

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