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Risultati da 136 a 150 di 242

Discussione: Quanti matrimoni risultano felici?

  1. #136
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    Bellissimo! Che poi, oggi, già se ti apri al terzo figlio sei visto come un alieno irresponsabile.....

    Essere "responsabili" significa fare il passo secondo la gamba, e oggi purtroppo queste gambe ce la hanno parecchio accorciate. Altrimenti assecondiamo i nomadi dove le bambine le fanno sposare a 13 anni di età in modo che partoriscono 10 figli, favorendo tra l'altro la pedofilia di mariti quasi quarantenni. Si assiste a certi spettacoli raccapriccianti in tv alle volte...
    Non essere sciocco: Fra denatalità, crescita zero e spose bambine....c'è di mezzo il mare. I dati ISTAT parlano chiaro. E fotografano un paese vecchio, amorfo e stanco. Senza prospettive, senza futuro.
    Prenditi 5 minuti e leggi:

    Un paese per vecchi: il primo problema dell'Italia è la demografia
    Il nostro è un paese sempre più anziano, e quindi sempre meno attento ai giovani: perché dovremmo iniziare a preoccuparci seriamente della questione demografica.

    Per comprendere le attuali dinamiche, affermano i due autori, occorre partire da lontano. Con l’avvento della rivoluzione industriale, tutti i paesi del mondo hanno intrapreso – e in alcuni casi stanno ancora ultimando – il passaggio da una condizione di “demografia naturale”, caratterizzata da alti tassi di fecondità e mortalità, a una condizione di “demografia controllata”, caratterizzata da bassi tassi di fecondità e mortalità. Le due variabili, tuttavia, non si muovono necessariamente di pari passo: tra le due fasi, pertanto, se ne colloca una di “transizione demografica”, in cui la riduzione della mortalità, influenzata dal miglioramento delle condizioni igieniche e dalla diffusione delle conoscenze mediche, precede il rallentamento della fecondità, determinato dalla disponibilità dei metodi contraccettivi, ma anche dall’evoluzione di fattori economici e culturali. Questo sfasamento ha determinato, nel corso del Novecento, l’esplosione della popolazione mondiale. Se sono occorsi centinaia di migliaia di anni per superare la soglia del primo miliardo di abitanti del pianeta, e poi 123 anni per raggiungere il secondo miliardo, i salti dal quinto al sesto e dal sesto al settimo hanno richiesto appena dodici anni.

    Da qui alla fine del secolo, la crescita continuerà, ma a un ritmo ridotto; e sarà concentrata nel continente africano, che vedrà quasi quadruplicare la propria popolazione entro il 2100, sino a contendere all’Asia la palma del continente più numeroso. Nello stesso orizzonte temporale, viceversa, l’Europa è destinata a ridurre la propria consistenza del 16%, passando da 750 a 630 milioni di abitanti. Al secolo dell’esplosione demografica, dunque, segue il secolo dell’invecchiamento. L’indice di vecchiaia misura il rapporto tra il numero di persone di più di 65 anni e il numero di persone di meno di 15: cinquant’anni fa non raggiungeva il 15%; oggi supera il 30%. L’età mediana del mondo è ancora piuttosto bassa (29,6 anni), ma oscilla tra i 19,4 anni dell’Africa e i 41,6 anni dell’Europa. Gli anziani, che nel 2000 rappresentavano il 7% della popolazione mondiale, raddoppieranno entro il 2050 e già oggi, per la prima volta nella storia, sono più numerosi dei bambini che hanno fino a 5 anni.

    In un contesto generale di demografia stagnante o declinante, l’Italia desta particolare preoccupazione: quello che nel 1950 era il decimo paese più popoloso al mondo, con 47 milioni di abitanti, e nel 2015 era arretrato al ventitreesimo posto, pur raggiungendo i 60 milioni di abitanti, già nel 2050 scenderà al 36esimo posto, rinculando a 55 milioni di abitanti. A dar credito alle previsioni più pessimistiche, fra cent’anni la popolazione italiana potrebbe crollare a 16 milioni di abitanti, circa un quarto della consistenza attuale. Il tasso di fecondità, dopo aver raggiunto il picco di 2,7 figli per donna nel 1964, quando le nascite in Italia superarono il milione, scese a 1,19 figli per donna ancora nel 1995, un primato negativo a livello mondiale; oggi si attesta a 1,32 figli per donna, un valore leggermente più alto ma ben lontano dal tasso di sostituzione di 2,1 figli per donna, mentre l’età media al parto tocca per la prima volta i 32 anni.

    In assenza di un’inversione di rotta, questo squilibrio è destinato ad acuirsi con il mero scorrere del tempo: si calcola che tra venticinque anni gli ultrasessantacinquenni rappresenteranno un terzo della popolazione italiana: una notizia ferale per un paese che già oggi ha la spesa pensionistica più gravosa d’Europa. Come interrompere questo circolo vizioso? Sotto il profilo culturale, occorre superare due pregiudizi distinti ma connessi. Il primo assegna alla preoccupazione per il calo delle nascite una coloritura necessariamente reazionaria. Mettere al mondo un figlio è forse la scelta più personale che una coppia (o un individuo) possano compiere e questo spazio di autodeterminazione dev’essere presidiato dal più ampio margine di libertà; allo stesso tempo, è opportuno evidenziare che bassi tassi di fecondità hanno dei costi che si ripercuotono sull’intera popolazione.

    Il secondo afferma che il malessere demografico non dovrebbe preoccuparci, bensì confortarci, perché ulteriori aumenti di popolazione sarebbero insostenibili per il pianeta. Si tratta di un’opinione antistorica che sintetizza nostalgie malthusiane e seduzioni decrescentiste. Se ammettiamo che le risorse naturali saranno pure finite, ma non lo è la creatività umana che sola le valorizza – lo sottolineano autori come Julian Simon, che parla dell’uomo come della risorsa finale, e il premio Nobel Paul Romer, che invita ad abbandonare il paradigma dell’economia degli oggetti per abbracciare quello dell’economia delle idee – dobbiamo riconoscere che, al contrario, un mondo più abitato è un mondo più prospero. Più siamo, meglio stiamo.

    https://www.wired.it/attualita/polit...e/?refresh_ce=
    amate i vostri nemici

  2. #137
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    Ultima modifica di axeUgene; 25-10-2019 alle 07:04
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #138
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Hanno bisogno di testimoni, i nostri figli. Hanno bisogno di testimoni credibili, soprattutto. Che ciò che dicono, vivono. Se vedono questo, possiamo dialogare con loro tranquillamente su tutto: Come una spugna, assorbiranno il Bene e respingeranno il Male. In ogni circostanza della Vita. Impareranno a cadere e impareranno a rialzarsi. Poichè avremo formato in loro una spina dorsale. Avremo regalato loro una bussola morale, utile ad orientarli sempre. Nella buona e nella cattiva sorte.

    in un altro 3d, irridevi alla mia risposta sulla singolarità umana, in cui riepilogavo per sommi capi l'acquis scientifico, e sostenevi:

    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Non cogli il punto e me ne dispiaccio: Tutto è in evoluzione, in Natura. Ma (come dice la Parola Rivelata) "ciascuno secondo la propria specie..."

    L'Uomo non ha niente a che vedere con la scimmia. E' proprio ALTRO per costituzione. Gli animali non hanno un'Anima e l'Uomo si. E' assurdo solo pensarlo, che Dio prima crei un essere privo di Anima e che poi questo, con l'evoluzione, se la ritrovi. Così, d'emblée.
    ora, in non contesto il tuo credere all'anima, ecc... ma non posso evitare di farti notare il contenuto educativo di questa tua posizione, che irride il senso della scienza, del sapere e della conoscenza, nei confronti dei quali evidentemente provi ostilità, incomprensione, sentimento di inferiorità e frustrazione;

    parli invano di dialogo tra fede e ragione, perché alla prima occasione tutto il lavoro di secoli di centinaia di milioni di persone a qualsiasi titolo coinvolte nell'osservazione, sperimentazione, ricerca, vaglio e formulazione, raffinamento di teorie e tesi, viene buttato nel cesso, non conta nulla di fronte a quello che credi tu, mai visto né dimostrato;
    cosa ha a che vedere questo con l'educazione ? molto:

    perché tu sei certamente un bravo genitore, che farebbe di tutto per i figlioli; li mandi a scuola, e saresti capace di toglierti il pane di bocca per mandarli all'università; ma non ti accorgi del corto-circuito che i tuoi sentimenti provocano in tutto l'equilibrio, o squilibrio:

    perché, se da un lato razionalmente fai studiare i tuoi figli, dall'altro, quello sentimentale e affettivo comunichi loro che quel sapere non ti è gradito; non ne hai rispetto, né stima, e tantomeno familiarità;

    istintivamente, i tuoi figli riceveranno un messaggio ambiguo, soprattutto nella misura in cui tu sei certamente affettuoso e poco conflittuale o oppressivo: il babbo vuole che io studi, vada bene a scuola, dia gli esami;
    ma, sottotraccia, arriva loro un messaggio molto più potente:
    al babbo non piace il sapere; gli fa soffrire esserne privo, emarginato, complessato; se io studio e apprendo, entrerò in conflitto con lui e le sue idee, e lo farò soffrire, perché lui non ha alcuna stima delle cose che studio e del mondo che me le insegna;

    tu sei in perfetta buona fede, ma inconsapevolmente la complessità del tuo modo di essere lavora come Penelope: "di giorno" il tuo lato razionale e sociale promuove la crescita e l'emancipazione dei tuoi figli; "di notte", col tuo lato sentimentale e affettivo, molto più potente, li zavorra e ne boicotta quella stessa crescita, perché offre quel modello che rappresenti come desiderato, con tutti i suoi limiti;
    una cosa che accade a tutti, sempre, in misura maggiore o minore; non è che tu sia un animale strano o peggiore di altri, me incluso;

    il guaio è che nemmeno te ne accorgi, soddisfatto di quella rappresentazione dell'educazione ai valori che hai liquidato con la formuletta semplificata di cui sopra;

    proprio perché, nel rapporto angosciato che in misura maggiore o minore tutti abbiamo col mondo pulsionale e dei desideri, invece di comprendere questi come movente essenziale, tendiamo a rimuoverli o negarli, soffocandoli nel precetto morale che genera l'illusione di governarli, mentre li nasconde solo sotto il tappeto;

    e vale un po' per tutto, lo studio e la realizzazione professionale e sociale, come anche quella famigliare e affettiva;
    uno rimuove, ma le pulsioni e i desideri non se ne vanno; stanno lì alle porte, vogliono entrare e se non ci si viene a patti sfondano la porta o buttano proprio giù tutta la casa, se necessario, creano conflitti, nevrosi, tarpano le ali, impediscono di vivere serenamente;

    all'epoca dei nostri nonni, almeno per la maggior parte delle famiglie, completamente illetterate, era più facile: quelli passavano la giornata a spezzarsi la schiena in campagna o in fabbrica e non avevano alcuna idea di una possibilità diversa; la vita si risolveva nella materialità di una decorosa sopravvivenza, senza pretese;
    a nessuno veniva in mente di commentare la scienza dei "dottori"; il vaccino era benedetto, la sentenza del giudice perfettamente legittima, l'economia una parola sconosciuta;
    perciò, qualsiasi cosa i figli fossero riusciti a portare a casa in termini di maggior benessere, andava bene;
    oggi no; per quanto tu - o chiunque altro - sia ostile alla modernità e alle complessità psicologiche ed ideologiche, le rifiuti nella tua asserzione religiosa e morale, ne sei pienamente immerso e la tua è solo l'emulazione di uno stato di "verginità" culturale del passato, impossibile da riprodurre, ma anche insostenibile nella prospettiva che ti pone in relazione col futuro dei tuoi figli, come per chiunque si metta le fette di salame davanti agli occhi e finga di non vedere la realtà, sia esso credente, non credente, spiritualista, ateo, panciafichista o pastafariano.
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #139
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    @cono: cono, non me ne volere, ma credo che "andare più spesso di corpo" sia un "toccasana", ancor più ad una certa età...

  5. #140
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    per quanto tu - o chiunque altro - sia ostile alla modernità
    Ostile alla modernità? Per prima cosa dovresti spiegare cos'è....quale concetto hai di "modernità". Se la tua modernità è essere convinti che l'Uomo sia solo una scimmia più evoluta ok, son contento di essere "antico"
    amate i vostri nemici

  6. #141
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ostile alla modernità? Per prima cosa dovresti spiegare cos'è....quale concetto hai di "modernità". Se la tua modernità è essere convinti che l'Uomo sia solo una scimmia più evoluta ok, son contento di essere "antico"
    Cono, la "Modernità" non è una qualità opinabile, nel senso dell'uso colloquiale del termine, ma una circostanza storica ben definita e convenzionale, fondata su elementi oggettivi;
    nel triennio delle scuole superiori il programma di storia si articola in medievale, moderna e contemporanea; l'Età moderna si fa convenzionalmente iniziare dalla scoperta del Nuovo mondo e, quando si parla di pensiero, ci si riferisce esattamente all'emancipazione scientifica e alla separazione del pensiero dalle postulazioni religiose;
    fai attenzione: questo non vuol dire la negazione della religiosità; nulla vieta al credente di attribuire al suo dio l'operato delle leggi evolutive; ma che l'uomo sia geneticamente il risultato di un'evoluzione dei primati è un mero fatto, scientifico, non un'opinione, appunto opinabile; non la opina più nemmeno la tua chiesa, come ti ha mostrato Esterno;
    essere creazionisti tout-court, oggi, è solo un'emulazione schizoide di una condizione umana di ignoranza pre-moderna, che di fatto nessuno - tranne pochi emarginati patologici - vive; schizoide perché chiunque in effetti si affida nella vita quotidiana alla "verità" scientifica; per esempio, quando fa vaccinare i figli contro il vaiolo e la polio, tanto per dirne una; ma gli esempi sarebbero centinaia;

    ripeto: l'acquis evolutivo, che spiega l'unicità umana in termini quantitativi, a partire da alcune prerogative fisiologiche non implica necessariamente la negazione di una creazione intelligente che si sia servita di quel meccanismo;

    diventa però un problema - come la tua chiesa ha perfettamente compreso - se, per affermare tale creazione, il pensiero entra in conflitto con la stessa razionalità e nega quanto evidente all'osservazione; è un problema per l'integrità mentale del singolo, ma anche per l'efficacia dell'evangelizzazione, che deve pur servirsi di un impianto ideologico praticabile e coerente; non puoi chiedere al credente di emulare lo stato d'animo di un contadino analfabeta dell'epoca di S. Francesco o anteriore, perché la mediazione del pensiero è inevitabile;
    per farti un esempio - senza implicazioni riduttive, sia chiaro - la differenza è quella tra un bambino in attesa dei regali di Natale che creda davvero al passaggio di Gesù bambino o di Babbo Natale, e quello stesso bambino divenuto adulto che mette in scena la cosa per i suoi figli;

    non è che il rituale sia divenuto di per sé meno importante o significativo, abbia perduto di senso; è solo che per l'adulto il senso è stato rimandato ad una mediazione più sofisticata; ma sarebbe impensabile un adulto che immagini la notte di Natale nello stesso modo di un bambino di 4 anni; mi spiego ?

    ecco, la Modernità è la condizione di quell'adulto, che non vuol dire affatto aver rinunciato al natale e ai suoi significati, ma solo alla narrazione elaborata per l'infanzia; tutto qui.
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #142
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    nulla vieta al credente di attribuire al suo dio l'operato delle leggi evolutive; ma che l'uomo sia geneticamente il risultato di un'evoluzione dei primati è un mero fatto, scientifico, non un'opinione, appunto opinabile; non la opina più nemmeno la tua chiesa, come ti ha mostrato Esterno;
    Io contesto questa trasformazione di teorie in realtà dimostrate e accreditate.
    Ritorno a ciò che dice un testo zoroastriano:

    [Ohrmadz] dice nella Religione: - Creai l’uomo in dieci specie. Il primo fu quello che è brillante e con occhi chiari, lo sferico Gayomart. Delle dieci specie, una è Gayomart e le [altre] nove derivano da lui. La decima è la scimmia, l’infima tra gli uomini. - (Bundahishn indiano 15:1)

    Lo stesso discorso, ovviamente, vale per le varietà di fiori e piante e di animali. Ad esempio il gatto.

    https://www.greenstyle.it/storie/gatti

    Si contano circa cinquanta differenti razze di gatto, un numero davvero elevato che fa capire le diversità che possono esserci tra un esemplare e l’altro.

    Non parliamo poi del ginepraio di razze canine…

    Uomo, gorilla, babbuino, scimpanzé, ecc. sono molto diversi tra loro. Perché affermare che l'uno deriva dall'altro? Hanno qualche caratteristica comune, ma non andiamo oltre.
    Potremmo dire che derivano da un progetto morfologico comune, ma al momento l'uomo è uomo e gli altri primati rimangono animali.
    Che in età precedenti la creazione adamitica l'uomo (ominide) potesse essere molto simile per abitudini e aspetto agli altri primati è ben possibile.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  8. #143
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Io contesto questa trasformazione di teorie in realtà dimostrate e accreditate.
    Ritorno a ciò che dice un testo zoroastriano:
    beh, il contenuto dei testi zoroastriani non è un elemento fattuale, ciò di cui si occupa la scienza;
    Uomo, gorilla, babbuino, scimpanzé, ecc. sono molto diversi tra loro. Perché affermare che l'uno deriva dall'altro? Hanno qualche caratteristica comune, ma non andiamo oltre.
    solo il 98% del genoma; hai detto nulla...
    Potremmo dire che derivano da un progetto morfologico comune, ma al momento l'uomo è uomo e gli altri primati rimangono animali.

    questa è una tautologia; non vuol dire nulla di forzoso, si basa solo su se stessa; in senso scientifico, l'uomo è un animale;
    Che in età precedenti la creazione adamitica l'uomo (ominide) potesse essere molto simile per abitudini e aspetto agli altri primati è ben possibile.
    non è questo il punto;
    l'evoluzione si determina secondo un procedimento scientifico che, come tale, parte dagli elementi di fatto:
    noi abbiamo un tot di specie viventi, a loro volta suddivise, ecc... a partire da organismi elementari, fino ai più complessi;
    abbiamo la possibilità di mappare il codice genetico di ognuno; questo, spiega in modo "forte" le discendenze, e i gradi di separazione, indietro nel tempo;

    e quello che ottieni è un albero, con le sue ramificazioni; un bassotto discende comunque da un prototipo di lupo, come tutti i canidi; l'uomo è un primate; la genetica testimonia antenati in comune con le scimmie, e poi la separazione, le diverse specie di homo, a loro volta separate ed estinte, ecc...
    il credente può legittimamente pensare che questo meccanismo sia frutto della volontà divina;

    ma contestare con argomenti non scientifici l'acquis della genetica e dell'evoluzione pone che lo fa sullo stesso piano del matto in manicomio che si crede Napoleone dell'iconografia da barzelletta;
    considera che ci sono alcuni miliardi di credenti, tra i quali decine di milioni di ricercatori e scienziati, i quali non desidererebbero altro di poter confutare e dismettere le teorie evoluzionistiche, se solo ne avessero il minimo appiglio solido; vuoi per motivi di fede, vuoi per mero prestigio professionale, in questo caso anche se atei;

    io non vedo buoni motivi perché un predicatore religioso debba porre se stesso e la fede che predica su un piano di emulazione dell'ignoranza scientifica di un millennio fa, o peggio.
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #144
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Non per nulla l'evoluzione la potremmo chiamare anche discendenza con modificazione.
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  10. #145
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Non per nulla l'evoluzione la potremmo chiamare anche discendenza con modificazione.
    Questa mi piace.... me la impresti??

    La mia discendenza con modificazione, a parte che ha sessualità diversa dalla mia, quindi già di per se, è modificata, anche se questa è una differenza di genere... presenta caratteristiche curiose... entrambe hanno preso il mio difetto di vista, ma in una forma leggera, la primogenita e addirittura quasi insignificante, la secondogenita... è questa di per se è già una discendenza con modificazione!!!

    Entrambe mi somigliano, anche se in modo diverso e sebbene mia moglie sostenga di no, per contrapposizione di principio. Uguale a me, per fisionomia ma non per colori la primogenita, specie all'età di 2 anni, uguale a me la seconda, per corporatura esile, quando ne avevo 10... prima di trasformarmi in bellissimo cigno durante l'eta adolescenziale... cosa che stanno vivendo adesso... e quindi mi aspetto che anche loro, che già presentano tutte le prerogative della bellezza oggettiva, completeranno presto la loro trasformazione in bellissime "dee greche" (io ero un dio greco)... al termine della loro adolescenza.

    Pertanto la tua affermazione non solo mi piace, ma corrisponde al vero, quindi possiamo dire che trova applicazioni pratiche!!!!

    Brava Vega... peccato io sia già sposato e senza licenza di bigamia, altrimenti...
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  11. #146
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  12. #147
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    Cono, la "Modernità" non è una qualità opinabile, nel senso dell'uso colloquiale del termine, ma una circostanza storica ben definita e convenzionale, fondata su elementi oggettivi;
    nel triennio delle scuole superiori il programma di storia si articola in medievale, moderna e contemporanea; l'Età moderna si fa convenzionalmente iniziare dalla scoperta del Nuovo mondo e, quando si parla di pensiero, ci si riferisce esattamente all'emancipazione scientifica e alla separazione del pensiero dalle postulazioni religiose;
    fai attenzione: questo non vuol dire la negazione della religiosità; nulla vieta al credente di attribuire al suo dio l'operato delle leggi evolutive; ma che l'uomo sia geneticamente il risultato di un'evoluzione dei primati è un mero fatto, scientifico, non un'opinione, appunto opinabile; non la opina più nemmeno la tua chiesa, come ti ha mostrato Esterno;
    essere creazionisti tout-court, oggi, è solo un'emulazione schizoide di una condizione umana di ignoranza pre-moderna, che di fatto nessuno - tranne pochi emarginati patologici - vive; schizoide perché chiunque in effetti si affida nella vita quotidiana alla "verità" scientifica; per esempio, quando fa vaccinare i figli contro il vaiolo e la polio, tanto per dirne una; ma gli esempi sarebbero centinaia;

    ripeto: l'acquis evolutivo, che spiega l'unicità umana in termini quantitativi, a partire da alcune prerogative fisiologiche non implica necessariamente la negazione di una creazione intelligente che si sia servita di quel meccanismo;

    diventa però un problema - come la tua chiesa ha perfettamente compreso - se, per affermare tale creazione, il pensiero entra in conflitto con la stessa razionalità e nega quanto evidente all'osservazione; è un problema per l'integrità mentale del singolo, ma anche per l'efficacia dell'evangelizzazione, che deve pur servirsi di un impianto ideologico praticabile e coerente; non puoi chiedere al credente di emulare lo stato d'animo di un contadino analfabeta dell'epoca di S. Francesco o anteriore, perché la mediazione del pensiero è inevitabile;
    per farti un esempio - senza implicazioni riduttive, sia chiaro - la differenza è quella tra un bambino in attesa dei regali di Natale che creda davvero al passaggio di Gesù bambino o di Babbo Natale, e quello stesso bambino divenuto adulto che mette in scena la cosa per i suoi figli;

    non è che il rituale sia divenuto di per sé meno importante o significativo, abbia perduto di senso; è solo che per l'adulto il senso è stato rimandato ad una mediazione più sofisticata; ma sarebbe impensabile un adulto che immagini la notte di Natale nello stesso modo di un bambino di 4 anni; mi spiego ?

    ecco, la Modernità è la condizione di quell'adulto, che non vuol dire affatto aver rinunciato al natale e ai suoi significati, ma solo alla narrazione elaborata per l'infanzia; tutto qui.
    E' inutile: Non ci capiremo mai. Noi crediamo che, proprio la razionalità e "l'evidente osservazione" ci fanno affermare che l'Uomo è molto altro dalla scimmia. Che egli sia proprio un Unicum irripetibile in Natura, Axe. E infatti ne stiamo parlando in Spiritualità, non in Scienze. La Scienza ci può dire e parlare di evoluzione quanto gli pare. Ne ha facoltà. Ma manca proprio l'anello di congiunzione, fra Cita e noi. Come ti ha ben spiegato Xmanx, che non è cattolico per niente.
    amate i vostri nemici

  13. #148
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    E' inutile: Non ci capiremo mai. Noi crediamo che, proprio la razionalità e "l'evidente osservazione" ci fanno affermare che l'Uomo è molto altro dalla scimmia. Che egli sia proprio un Unicum irripetibile in Natura, Axe. E infatti ne stiamo parlando in Spiritualità, non in Scienze. La Scienza ci può dire e parlare di evoluzione quanto gli pare. Ne ha facoltà. Ma manca proprio l'anello di congiunzione, fra Cita e noi. Come ti ha ben spiegato Xmanx, che non è cattolico per niente.
    infatti, né tu, né ics fate parte della comunità scientifica, ma quando vi serve il contributo di questa lo utilizzate; cioè, siete scissi;
    il vostro approccio è ancora più marginale di quello di un allenatore da bar dello sport, che può pure fingersi esperto, ma non va a dirigere gli allenamenti;

    l'"osservazione" non consiste nella tua personale opinione di ignaro su cosa sia l'essere umano, ma nella raccolta del dato di fatto operata secondo un metodo che si impone a tutti, fino a prova contraria; la Modernità, intesa come circostanza sociale e ideologica, consiste esattamente nell'accettazione della fattualità, come distinta dai valori eventualmente perseguiti;
    tu puoi anche credere che se farai benedire da un prete un velivolo o un palazzo, questo volerà in sicurezza, o sarà solido; ma, nel mondo in cui vivi la consapevolezza totalitaria - te incluso - è che per quel risultato serva l'acquis scientifico;

    né tu, né ics volereste su un aereo progettato da un fornaio, né portereste la vostra famiglia a vivere in un edificio progettato e costruito da me, o vi fareste curare da una persona che ha l'opinione di essere un guaritore, nemmeno se fosse il papa stesso; se avete il mal di denti, andate dal dentista, non dal mesticatore;
    dovresti solo fare un piccolo sforzo per capire l'implicazione di questa circostanza e capire il perché nemmeno la tua chiesa contesta più l'acquis scientifico;
    se predichi un'idea religiosa che deve negare questo, la proponi solo ai matti del manicomio, ai grulli o agli schizofrenici, che si dicono convinti terrapiattisti e lo fanno attraverso strumenti che funzionano su principi fisici opposti, e si avvalgono quotidianamente di tecnologie analoghe;

    tu puoi anche coltivare l'idea di una specialità umana, e questo non te lo tocca nessuno; ma non lo puoi fare contestando l'acquis scientifico, perché sarebbe come dire che l'America non esiste o che i gatti neri sono incarnazioni del demonio;
    che l'uomo e la scimmia discendano da un comune antenato non è un'opinione che puoi pretendere di contestare con la tua, ma un fatto, esattamente come ir tu gatto e la tigre siberiana.
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #149
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    solo il 98% del genoma; hai detto nulla...
    Evidentemente il genoma in se stesso non è decisivo per la differenziazione sostanziale tra esseri viventi. Le capacità dell'uomo sono molto diverse da quelle degli altri primati. Dipende dal 2% di genoma diverso? Se anche così fosse, non dimostrerebbe la discendenza dell'uomo dalla scimmia, dal topo, dal pesce e dal batterio…
    Ovviamente questo ragionamento vale per tutto ciò che di vivente c'è: il batterio non è il padre e... la madre di margherite, peschi, orate, gatti, gabbiani, scimmie, uomini, ecc.
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    in senso scientifico, l'uomo è un animale;
    Concordo sul fatto che il corpo umano appartenga al mondo animale. Ma rimane enorme la differenza tra uomo e gli altri animali, primati compresi. E non è questione di anima.
    Si potrebbe dire che è questione di cervello e di capacità operative, grazie a una particolare conformazione corporea. Gli altri primati hanno una conformazione corporea che per alcuni versi è simile a quella umana, ma non sono assolutamente in grado di emulare l'uomo, se non imitarne i movimenti.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  15. #150
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Non per nulla l'evoluzione la potremmo chiamare anche discendenza con modificazione.
    discendenza dai "vegetali"? gobineau non sarebbe d'accordo...

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