Pagina 11 di 17 PrimaPrima ... 7 8 9 10 11 12 13 14 15 ... UltimaUltima
Risultati da 151 a 165 di 242

Discussione: Quanti matrimoni risultano felici?

  1. #151
    Opinionista L'avatar di xmanx
    Data Registrazione
    10/10/11
    Messaggi
    2,782
    @axe

    Come sempre ti devo insegnare tutto.
    Prima di dire che la scienza afferma che l'homo si differenzia solo quantitativamente e non qualitativamente dagli altri animali, DOVRESTI STUDIARE.
    E DOVRESTI STUDIARE PROPRIO LA SCIENZA che invochi in modo ignorante. Cioè senza conoscere ciò di cui vai blaterando (come per molte altre cose).

    Ian Tattersall (Regno Unito, 1945) è un antropologo inglese naturalizzato statunitense, dal 1971 al 2010 curatore della divisione di Antropologia dell'American Museum of Natural History di New York, e autore di molti libri e articoli.
    Tattersall è cresciuto in Africa orientale. Ha studiato presso l'Università di Cambridge Archeologia e Antropologia, e poi presso l'Università di Yale geologia e paleontologia dei vertebrati. Nel 1971 ha conseguito il dottorato a Yale. Ha lavorato come docente presso la New School for Social Research e presso la City University di New York, proseguendo la carriera nell'insegnamento come professore alla Columbia University e alla City University di New York. Fondatore della Hall of Human Biology and Evolution dell'American Museum, i suoi studi sul campo si sono svolti in Madagascar, Comore, Mauritius, Borneo, Nigeria, Niger, Sudan, Yemen, Vietnam, Suriname, Guyana francese, Réunion e Stati Uniti.

    Il suo recente Becoming Human ha vinto il prestigioso premio W. W. Howells dell'American Anthropologican Association.

    Il suo lavoro di ricerca principale è, da un lato sui primati del Madagascar, dall'altro, sulla documentazione fossile umana.

    Ecco cosa dice Ian Tattersall...ecco cosa dice la Scienza che TU NON CONOSCI:

    Non è un segreto che qualcosa ci renda profondamente diversi da tutti gli altri organismi, compresi quelli che ci sono più vicini nel grande albero della vita.
    Esiste pertanto una netta discontinuità, un profondo abisso qualitativo, tra il modo in cui gli altri organismi gestiscono l’informazione e il modo in cui lo facciamo noi.
    L’emergere della consapevolezza dei moderni esseri umani ci pone di fronte ad un profondo mistero, forse il più grande affrontato dalla scienza . E’ chiaro infatti che il nostro modo di far funzionare la mente non rappresenta semplicemente il prodotto di un miglioramento incrementale di altre forme cognitive esistenti.
    La differenza è qualitativa e non tanto quantitativa: non abbiamo semplicemente un po’ più della stessa cosa che hanno tutti gli altri esseri viventi.

    La cosa che veramente ci distingue e ci fa sentire così diversi da tutti gli altri esseri viventi è il modo di elaborare le informazioni nel nostro cervello. Quello che solo noi esseri umani facciamo è disassemblare mentalmente il mondo che ci circonda in un vocabolario sterminato di simboli mentali. Questa capacità unica si palesa in ogni aspetto delle nostre vite.

    Per comprendere le caratteristiche di questo nuovo fenomeno è importante ricordarsi che l’Homo sapiens con capacità cognitive moderne non è semplicemente un’estrapolazione di tendenze precedenti. I ritrovamenti archeologici mostrano piuttosto chiaramente che noi non facciamo le stesse cose che facevano i nostri predecessori, solo un po’ meglio: ricreando mentalmente il mondo noi di fatto facciamo, nella nostra testa, qualcosa di completamente nuovo e diverso.

    Questa innovazione è emersa non come adattamento, ma come exattamento, cioè un adattamento nato per assolvere a una certa funzione e che poi finisce per assolvere anche o soprattutto un’altra funzione indipendente da quella originaria.
    Queste nuove potenzialità, che hanno fornito il sostrato biologico per la cognizione simbolica, sono rimaste «in sonno» fino a quando, sotto l’impulso probabilmente di uno stimolo culturale, non si sono concretizzate. La mia idea è che questo stimolo è stato l’invenzione del linguaggio, cioè l’attività simbolica per eccellenza.

    Qui dunque vediamo la vera grandezza, la vera dignità, dell’uomo.
    Considerando queste sue eccezionali facoltà non si può negare che perfino color che reclamano per lui un posto indipendente, quale un ordine, una classe o un sottoregno, abbiano qualche ragione.
    L’uomo è veramente un essere a sé stante.


    E dopo questa ennesima lezione di SCIENZA ti rinnovo l'invito a studiare.
    In Scienza, infatti, sei un po' scarsino.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  2. #152
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    14,708
    Mai sentito parlare di LUCA? Non è un tizio con questa nome ma il Last Universal Common Ancestor, l'antenato comune degli organismi viventi e stiamo parlando di un organismo unicellulare.

    Con questa mania dei distinguo e delle hit-parade fra uomo e animali, finite per fare i soliti discorsi superficiali e ripetere ovvietà o sciocchezze.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  3. #153
    Opinionista L'avatar di xmanx
    Data Registrazione
    10/10/11
    Messaggi
    2,782
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Mai sentito parlare di LUCA? Non è un tizio con questa nome ma il Last Universal Common Ancestor, l'antenato comune degli organismi viventi e stiamo parlando di un organismo unicellulare.

    Con questa mania dei distinguo e delle hit-parade fra uomo e animali, finite per fare i soliti discorsi superficiali e ripetere ovvietà o sciocchezze.
    Perdonami sorella....ma tra te e Ian Tattersall, preferisco Ian Tattersall.
    Non me ne volere....non c'è nulla di personale.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  4. #154
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    20,986
    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Concordo sul fatto che il corpo umano appartenga al mondo animale. Ma rimane enorme la differenza tra uomo e gli altri animali, primati compresi. E non è questione di anima.
    Si potrebbe dire che è questione di cervello e di capacità operative, grazie a una particolare conformazione corporea. Gli altri primati hanno una conformazione corporea che per alcuni versi è simile a quella umana, ma non sono assolutamente in grado di emulare l'uomo, se non imitarne i movimenti.
    esattamente:
    la conformazione corporea ha inciso persino tra specie di homo diverse, in tanti frangenti; il sapiens però articolava i fonemi in modo molto più versatile, e questo ha consentito al linguaggio di arricchirsi di astrazioni; immagina di avere solo pochissimi fonemi che riesci a pronunciare, e di aver inventato un verso più che una parola per "mangiare" o "cacciare", una per "bufalo", ecc... se anche puoi immaginare una situazione futura, comunicare l'azione ad un tuo simile distinguendo il presente dal passato e dal futuro risulta molto difficile; e così anche la trasmissione di idee astratte; per esempio, una strategia preventiva di caccia;
    ma se il tuo apparato oro-laringeo, corde vocali, ecc... ti consente di produrre fonemi diversi, potrai dire "cacciavo", "caccerò", "cacceremo", e sarà la stessa disponibilità di parole a "creare" idee che prima non erano fissate nel linguaggio; così funzionano i processi cognitivi;

    quando vedi un bambino piccolissimo che gioca con quelle formine colorate da inserire negli appositi spazi - lo fanno anche alcuni animali "abili", come le scimmie - quel bambino non ha precedente coscienza delle diverse forme, un tondo, un quadrato, un triangolo; e lo stesso avviene coi ricordi:
    i ricordi più remoti di ognuno di noi risalgono ad un'età in cui avevamo almeno un minimo di linguaggio che fissi i concetti come astrazioni;
    io ho un ricordo nettissimo, che risale al carnevale del 1966; sono sicuro perché mio nonno paterno morì nel gennaio successivo; dunque, io sono di dicembre 62, quindi avevo solo 3 anni e mezzo: i miei nonni mi avevano comprato un set da sceriffo, con un cappello a falde di feltro marrone, una stella da appuntare sulla camicia a quadri, il cinturone e una pistola; mia madre non voleva comprarmi armi giocattolo, per una sua questione ideologica;
    ora, la pistola che mi aveva comprato nonno Armando era un'automatica argentata, di tipo moderno; bene, al momento della vestizione, in piedi su una cassapanca del Seicento che abbiamo ancora, io ricordo perfettamente di aver fatto questo ragionamento: questa pistola è sbagliata, non è come quella degli sceriffi della televisione, ma è meglio di niente, visto che la mamma non me l'avrebbe mai comprata; e mi accontentai;

    cioè, all'età di poco più di 3 anni, attraverso il linguaggio, avevo elaborato una quantità di nozioni astratte che mi consentivano un ragionamento piuttosto elaborato, in cui la pistola a tamburo e quella "moderna" erano sotto-categorie del sovra-insieme delle pistole, e la capacità di configurare opzioni prospettiche di negoziato con i potenziali realizzatori - distinti - del mio desiderio di possedere un'arma giocattolo, anche se non quella che volevo;
    ma un passato antecedente al linguaggio, in cui sono le parole pronunciate a fissare i concetti, si perde, non esiste nella memoria; il bambino più piccolo non ha astrazioni, è un coacervo di sensazioni, fame, sonno, ecc... come un animale meno dotato;

    Federico I°, nel tentativo di scoprire una lingua "naturale", fece allevare dei neonati da balie tenute a non parlare loro, per nessun motivo, in modo da osservare come si sarebbero espressi quei bambini; bene, morirono tutti, prestissimo; nel Settecento gli illuministi si chiedevano spesso come potesse pensare un essere umano cresciuto da solo, nello stato di natura, senza linguaggio;

    ora, se noi fossimo "diversi", creati con una dotazione qualitativamente distinta da subito, dovremmo avere ricordi sin dal primo giorno di nascita, indipendentemente dall'apprendimento di un linguaggio, che è condizione esogena; e questo dovrebbe valere anche per i postulati etici; un uomo lupo o Tarzan di Greystoke dovrebbe avere come innati gli stessi estremi etici dei suoi parenti genetici vittoriani: a tavola non dovrebbe rubare dal piatto altrui, né alzare le gonne delle signore se ha sommovimenti nei paesi bassi

    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Evidentemente il genoma in se stesso non è decisivo per la differenziazione sostanziale tra esseri viventi. Le capacità dell'uomo sono molto diverse da quelle degli altri primati. Dipende dal 2% di genoma diverso?
    parrebbe di sì; e anche in percentuali molto minori, tra le diverse specie di "homo";

    Se anche così fosse, non dimostrerebbe la discendenza dell'uomo dalla scimmia, dal topo, dal pesce e dal batterio…
    Ovviamente questo ragionamento vale per tutto ciò che di vivente c'è: il batterio non è il padre e... la madre di margherite, peschi, orate, gatti, gabbiani, scimmie, uomini, ecc.
    certo che dimostra la discendenza, o meglio, il comune ascendente e la ramificazione; la differenziazione si osserva quotidianamente anche dal vivo, per piccoli organismi; ovviamente, i tempi biologici per osservare differenziazioni spontanee sono - anzi, erano - una questione un po' più complessa;
    erano, perché da quando si è mappato il genoma, sono i numeri ad aver risolto tutti i misteri, in modo congruente, convergente e ridondante:
    tutti i felidi, dalla tigre dai denti a sciabola, il leone e il tuo persiano, discendono da un proto-gatto africano, dal cui fossile si è estratto il dna; così come tutti i canidi discendono da un proto-lupo;
    la discendenza e le modalità di (de) selezione trovano spiegazione e conferma convergenti e ridondanti proprio nell'osservabile percentuale di geni in comune, per cui - sia naturalmente, sia per inbreeding umano - fatto 100 il dna del proto-lupo come base per i canidi (non in senso assoluto, beninteso), hai un gradiente coerente, per cui il Labrador, il Retriever e il Terranova hanno un dna quasi identico tra loro, ma un po' diverso da quello di altre specie canine, con le quali condividono una percentuale base del lupo primigenio;

    ora, se questo meccanismo spiega in modo ridondante e coerente, mai smentito, tutto l'albero degli esseri viventi mappati, vegetali inclusi, con infinite dimostrazioni di creazione di nuove sottospecie composite, inclusive - le pesche-noci, i mandaranci - oppure esclusive, di inbreeding - le razze canine - non si capisce per quale motivo un dato analogo di parentela genetica tra i primati non dovrebbe valere, solo per la pretesa umana di sentirsi diversi e divini;

    ora, uno potrebbe dire: no, il proto-primate era già uomo, e magari pure sapiens; le scimmie sono evolute da quello, degradandosi, e quindi ci assomigliano ma come deriva degenere;

    peccato che non si sia mai trovato un sapiens di 3 milioni di anni fa, mentre è pieno di resti coerentemente scansionati nel tempo per evoluzione posturale e di abitudini che testimoniano il contrario, in una convergenza di riscontri climatici, ambientali, logistici che in modo ridondante spiegano perfettamente l'evoluzione:

    e cioè un antenato scimmiesco africano sceso dagli alberi a causa della mancanza di cibo; costretto alla postura eretta per individuare i predatori nascosti nell'erba alta della savana; costretto a cibarsi anche di carne e resti molte proteine in più - lo scavenging, col risultato di una progressiva crescita del cervello - e diventare cacciatore onnivoro, vivere in bande per difendersi a terra, come non era necessario fare sugli alberi; e poi tutto il resto che segue...

    la forza della teoria evoluzionista non è un'opinione, ma la somma di tutti questi elementi convergenti di riscontro, che mostrano come tutto il sistema vivente sulla terra sia spiegabile coerentemente in base alla stessa legge, ridondante ovunque: dove il clima era più freddo hai animali e ominidi più grandi, dove c'è meno luce quelli con la pigmentazione più chiara, ecc... tutto ha una spiegazione coerente ed efficiente.
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #155
    Opinionista L'avatar di xmanx
    Data Registrazione
    10/10/11
    Messaggi
    2,782
    @axe

    Scusami Axe...ma tra le tue strampalate idee - tra l'altro non si capisce di quali titoli accademici ti puoi vantare per affermare simili castronerie - e le affermazioni di Ian Tattersall, preferisco la Scienza...e cioè Ian Tattersall.

    Non me ne volere...non c'è nulla di personale.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  6. #156
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
    Data Registrazione
    09/12/09
    Località
    Sul pianeta Terra
    Messaggi
    28,755
    Pensiero simbolico e linguaggio sarebbero il risultato di un rapido processo evolutivo che si discosta dalla classica spiegazione adattativa darwiniana, senza per questo metterne in discussione la validità, ma includendola nella nuova visione nota come Sintesi estesa. Queste due caratteristiche della mente non si sarebbero così evolute attraverso l’accumulo di tante piccole mutazioni che avrebbero poi portato, per gradi, all’affermazione di queste capacità. Il cambiamento iniziale sarebbe invece dipeso da un evento brusco e del tutto imprevedibile, non necessariamente adattativo. In alti termini, un meccanismo che non è stato vagliato da una lenta e progressiva selezione da risultare, pertanto, ancora “imperfetto”. Secondo Tattersall, questa “imprecisione” potrebbe sorprendentemente spiegarci perché i nostri processi decisionali siano spesso così confusi e, conseguentemente, i nostri comportamenti siano molte volte irrazionali e autodistrutivi, votati a prospettive quasi sempre a breve termine. Forse, questa originale spiegazione potrebbe aiutarci a capire anche il più grande e impenetrabile mistero della vita: la nostra psiche.

    Copiancollatori folli che, per smania di far polemica e di sembrare più intelligenti degli altri, non capiscono un cazzo di quel che postano...
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  7. #157
    Opinionista L'avatar di xmanx
    Data Registrazione
    10/10/11
    Messaggi
    2,782
    Citazione Originariamente Scritto da Pazza_di_Acerra Visualizza Messaggio
    Pensiero simbolico e linguaggio sarebbero il risultato di un rapido processo evolutivo che si discosta dalla classica spiegazione adattativa darwiniana, senza per questo metterne in discussione la validità, ma includendola nella nuova visione nota come Sintesi estesa. Queste due caratteristiche della mente non si sarebbero così evolute attraverso l’accumulo di tante piccole mutazioni che avrebbero poi portato, per gradi, all’affermazione di queste capacità. Il cambiamento iniziale sarebbe invece dipeso da un evento brusco e del tutto imprevedibile, non necessariamente adattativo. In alti termini, un meccanismo che non è stato vagliato da una lenta e progressiva selezione da risultare, pertanto, ancora “imperfetto”. Secondo Tattersall, questa “imprecisione” potrebbe sorprendentemente spiegarci perché i nostri processi decisionali siano spesso così confusi e, conseguentemente, i nostri comportamenti siano molte volte irrazionali e autodistrutivi, votati a prospettive quasi sempre a breve termine. Forse, questa originale spiegazione potrebbe aiutarci a capire anche il più grande e impenetrabile mistero della vita: la nostra psiche.

    Copiancollatori folli che, per smania di far polemica e di sembrare più intelligenti degli altri, non capiscono un cazzo di quel che postano...
    Sorella, non ho mai messo in dubbio l'evoluzionismo.
    Si stava discutendo del fatto che qualcuno afferma - invocando anche una presunta "scienza" - che le caratteristiche evolutive dell'homo rispetto agli altri animali siano caratteristiche solo "quantitative" e non "qualitative".
    Se non sai comprendere l'oggetto di una discussione non è colpa mia.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  8. #158
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
    Data Registrazione
    09/12/09
    Località
    Sul pianeta Terra
    Messaggi
    28,755
    Che sia la "quantità" (di neuroni) a determinare la "qualità" dovrebbe essere chiaro a uno studente di terza media, anche mediocremente dotato. Lei vada pure avanti nel suo faticoso lavoro di copia incolla nella riscoperta dell'acqua calda...
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  9. #159
    Opinionista L'avatar di xmanx
    Data Registrazione
    10/10/11
    Messaggi
    2,782
    Citazione Originariamente Scritto da Pazza_di_Acerra Visualizza Messaggio
    Che sia la "quantità" (di neuroni) a determinare la "qualità" dovrebbe essere chiaro a uno studente di terza media, anche mediocremente dotato. Lei vada pure avanti nel suo faticoso lavoro di copia incolla nella riscoperta dell'acqua calda...
    Sorella, non hai capito la discussione che sorge sui concetti di "quantitativo" e "qualitativo".
    Non è legata al numero di neuroni.
    Ma è legata alle "caratteristiche tipiche" dell'homo rispetto alla scimmia da cui deriva.

    Chi afferma che l'homo sia un essere solo "quantitativamente" diverso dalla scimmia, afferma che noi siamo una scimmia che ha sviluppato maggiormente determinate caratteristiche che, però, già erano presenti nella scimmia (da qui il termine "quantitativo").
    La scienza, invece, dice una cosa diversa: e cioè che l'homo ha delle qualità sue tipiche e peculiari che NON SONO presenti nella scimmia e ciò rende l'homo una specie "qualitativamente" diversa dagli altri animali (da qui il termine "qualitativo").

    Io non voglio farti fare figure barbine...ma prima di parlare dovresti almento sforzarti di comprendere ciò di cui stamo parlando.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  10. #160
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    20,986
    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    @axe

    Come sempre ti devo insegnare tutto.
    Prima di dire che la scienza afferma che l'homo si differenzia solo quantitativamente e non qualitativamente dagli altri animali, DOVRESTI STUDIARE.
    E DOVRESTI STUDIARE PROPRIO LA SCIENZA che invochi in modo ignorante. Cioè senza conoscere ciò di cui vai blaterando (come per molte altre cose).
    ...
    E dopo questa ennesima lezione di SCIENZA ti rinnovo l'invito a studiare.
    In Scienza, infatti, sei un po' scarsino.
    invece di fare la figura del cretino borioso, che prende il parere di uno, per quanto qualificato, dovresti domandarti perché il resto dei milioni degli addetti ai lavori abbia diretto diversamente e in nessun istituto di paleoantropologia si considera la tesi che presenti per oro colato e che spacci come SCIENZA;
    dunque:
    Ian Tattersall (Regno Unito, 1945) è un antropologo inglese naturalizzato statunitense, dal 1971 al 2010 curatore della divisione di Antropologia dell'American Museum of Natural History di New York, e autore di molti libri e articoli.
    Tattersall è cresciuto in Africa orientale. Ha studiato presso l'Università di Cambridge Archeologia e Antropologia, e poi presso l'Università di Yale geologia e paleontologia dei vertebrati. Nel 1971 ha conseguito il dottorato a Yale. Ha lavorato come docente presso la New School for Social Research e presso la City University di New York, proseguendo la carriera nell'insegnamento come professore alla Columbia University e alla City University di New York. Fondatore della Hall of Human Biology and Evolution dell'American Museum, i suoi studi sul campo si sono svolti in Madagascar, Comore, Mauritius, Borneo, Nigeria, Niger, Sudan, Yemen, Vietnam, Suriname, Guyana francese, Réunion e Stati Uniti.

    Il suo recente Becoming Human ha vinto il prestigioso premio W. W. Howells dell'American Anthropologican Association.

    Il suo lavoro di ricerca principale è, da un lato sui primati del Madagascar, dall'altro, sulla documentazione fossile umana.
    la tesi di questo signore sarebbe talmente un'enormità che se fosse scientificamente rilevante e robusta non avrebbe dovuto ottenere il riconoscimento del prestigioso premio W. W. Howells dell'American Anthropologican Association, bensì un una sfilza di Nobel per 20 anni di seguito, e le sue tesi dovrebbero essere il mainstream della paleo-antropologia mondiale;
    sai quanto ci vuole a fondare un'associazione di antropologi americani ? bastano due antropologi, magari affiliati a qualche chiesa fondamentalista e un notaio; anzi, negli USA non serve nemmeno quello; basta un'autocertificazione al ministero statale, nemmeno federale, del commercio;

    le associazioni si creano apposta anche per pubblicizzare i dentifrici: approvato dall'associazione odontoiatrica X..., come se quella rappresentasse tutti i dentisti; ce ne potrebbero essere migliaia... ma i gonzi no si pongono il problema, e credono

    se le sue teorie fossero scientificamente fondate, robuste e dotate di riscontri, Tattersall dovrebbe essere 100 volte più famoso e popolare di Einstein, visto che la sua tesi dovrebbe testimoniare in modo inoppugnabile qualcosa che stabilisce una forma di specialità umana al limite della divinità; la scoperta più rilevante della storia dell'umanità intera !

    ogni giorno, su ogni giornale, quotidiano, settimanale, dovrebbe esserci un'intervista, uno speciale; conferenze in tutte le università più prestigiose, udienze in Vaticano, con tutte le chiese anti-evoluzioniste a portarlo sugli altari come l'uomo che ha smentito Darwin e lo ha relegato in cantina; ma tutto questo non accade;
    certamente per un complotto degli evoluzionisti

    ora, è senz'altro vero che la mia cultura scientifica è relativamente limitata alle nozioni di un buon liceo, a qualche esperienza di lavoro qu questioni specifiche, e a mie curiosità; e proprio in questa consapevolezza, se mi devo fare un'opinione mi affido alla trust, alla comunità scientifica nel suo complesso, e non ad un solo studioso;
    perché è vero che c'è il medico - medico eh, mica un camionista - che sostiene che il cancro si cura con l'aspirina e il succo di limone; e magari sono pure più di uno, forse centinaia nel mondo, magari qualcuno con la papaia o il mango al posto del limone
    ma se ho il cancro e vedo che quello è uno o sono 10, mentre tutti gli altri propendono per la chemio, la radio e la chirurgia, qualche sospetto me lo faccio venire;

    tu no
    non ti passa nemmeno per l'anticamera del cervello l'idea che se una tesi non si è imposta nella comunità scientifica è perché non ha alcun riscontro misurabile di quella pretesa "qualità", che non viene sostanziata in un indicatore, come prevede la scienza, quella vera, di cui non hai capito i vincoli epistemologici e metodologici;

    sei il cliente perfetto per chiunque ti racconti quello che ti piace sentirti raccontare; fossero tutti come te, camperei di truffe e prepotenza, come Wanna Marchi ol gatto e la volpe; ma questi sarebbero solo fatti tuoi; magari nemmeno credi davvero alle turbo-cazzate che ci propini, e dietro lo schermo dopo averle scritte ti fai grasse risate;

    ma la cosa affascinante della tua ingenuità è che - forse proiettando negli interlocutori il bambino che è in te - tu pensi di proporre queste idee a gente che un minimo di metodo critico l'ha appreso e che difficilmente si farebbe convincere a curare il cancro con la spremuta di limone;

    ecco, quello che non capisco di te è il motivo di questa cupidigia di figure da idiota, peraltro aggravate dal carico da undici dell'insulto, nonostante tu mostri comunque una capacità di ragionare, tu volessi;
    vabbè, oramai, tra scie chimiche, complottaroli, terrapiattisti e altre figure amene siamo abituati da anni a queste psicopatologie della capacità cognitiva che si mostrano da quando il net offre la possibilità di esprimerle a chiunque e si sono aperte le gabbie dei matti; una volta, saresti stato lo scemo del villaggio o il soggettone di paese che finiva puntualmente dentro la fontana di piazza dopo aver arringato con le sue turbo-cazzate gli avventori del bar centrale che giocavano a briscola o a biliardo

    spero solo che almeno ai tuoi figli tu dica, strizzando l'occhiolino: oh, ragazzi, queste son tutte cazzate, così per aprire bocca e dargli fiato, insultare qualcuno aggratis, ma, anche se è vostro padre a diffonderle, non vorrete mica crederci, eh...?!
    c'� del lardo in Garfagnana

  11. #161
    Opinionista L'avatar di xmanx
    Data Registrazione
    10/10/11
    Messaggi
    2,782
    @axe

    Hai perso l'ennesima occasione per stare zitto. E, magari, per imparare qualcosa.
    Io non ti voglio convincere di nulla eh...sia ben chiaro.
    Ma è evidente che tra le tue strampalate idee e quelle di Ian Tattersall...preferisco quelle della Scienza di Ian Tattersall.
    Non me ne volere....non c'è nulla di personale.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  12. #162
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
    Data Registrazione
    09/12/09
    Località
    Sul pianeta Terra
    Messaggi
    28,755
    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    Sorella, non hai capito la discussione che sorge sui concetti di "quantitativo" e "qualitativo".
    Non è legata al numero di neuroni.
    Ma è legata alle "caratteristiche tipiche" dell'homo rispetto alla scimmia da cui deriva.

    Chi afferma che l'homo sia un essere solo "quantitativamente" diverso dalla scimmia, afferma che noi siamo una scimmia che ha sviluppato maggiormente determinate caratteristiche che, però, già erano presenti nella scimmia (da qui il termine "quantitativo").
    La scienza, invece, dice una cosa diversa: e cioè che l'homo ha delle qualità sue tipiche e peculiari che NON SONO presenti nella scimmia e ciò rende l'homo una specie "qualitativamente" diversa dagli altri animali (da qui il termine "qualitativo").

    Io non voglio farti fare figure barbine...ma prima di parlare dovresti almento sforzarti di comprendere ciò di cui stamo parlando.
    Ian Tattersal... Immagino quanti Nobel abbia vinto con la sua teoria dell'uomo qualitativamente diverso. Magari, prima di gettarsi a capofitto, dovrebbe dare una ripassatina alla metodologia delle scienze altrimenti le figure barbine le fa lei, caro il mio Oligorchide, proprio come al bel tempo che fu...
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  13. #163
    Opinionista L'avatar di xmanx
    Data Registrazione
    10/10/11
    Messaggi
    2,782
    Citazione Originariamente Scritto da Pazza_di_Acerra Visualizza Messaggio
    Ian Tattersal... Immagino quanti Nobel abbia vinto con la sua teoria dell'uomo qualitativamente diverso. Magari, prima di gettarsi a capofitto, dovrebbe dare una ripassatina alla metodologia delle scienze altrimenti le figure barbine le fa lei, caro il mio Oligorchide, proprio come al bel tempo che fu...
    Sorella....resta il fatto che non hai capito ciò di cui stavamo parlando.
    E quindi mi tocca citarti : "Copiancollatori folli che, per smania di far polemica e di sembrare più intelligenti degli altri, non capiscono un cazzo di quel che postano..."
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  14. #164
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
    Data Registrazione
    09/12/09
    Località
    Sul pianeta Terra
    Messaggi
    28,755
    Fratello (che schifo!) ripassa la metodologia delle scienza e poi torna preparato, stai facendo la solita figura dell'imbecille borioso e, ti assicuro, non è un bello spettacolo.
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  15. #165
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    20,986
    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    @axe

    Hai perso l'ennesima occasione per stare zitto. E, magari, per imparare qualcosa.
    Io non ti voglio convincere di nulla eh...sia ben chiaro.
    Ma è evidente che tra le tue strampalate idee e quelle di Ian Tattersall...preferisco quelle della Scienza di Ian Tattersall.
    Non me ne volere....non c'è nulla di personale.
    ti sfugge il trascurabile dettaglio per cui io non espongo le "mie" idee a fronte di quelle di Tattersall, come tu vorresti far apparire, ma l'acquis scientifico della disciplina tutta;
    e, se permetti, per parafrasare la tua retorica, tra le suggestive e indimostrabili ipotesi di Tattersall e le decine di migliaia di studiosi che insegnano, pubblicano e contribuiscono vettorialmente ad ipotesi più robuste e contendibili - nel senso che se uno studioso ha elementi robusti, si impone con quelli - preferisco il parere della comunità scientifica nel suo complesso;

    libero tu di affidarti ai medici straordinari che curano il cancro col bicarbonato o a qualsiasi altro studioso eccentrico che accenda le tue fantasie; non per questo esse verranno adottate dalla scienza come mainstream, consolidato.
    c'� del lardo in Garfagnana

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato