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Discussione: Quanti matrimoni risultano felici?

  1. #61
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    crep, non è questione di credere, di fede in quello che mi dici;
    io non ci credo non perché diffidi della tua buona fede, cui invece credo; ma perché mi rendo conto da ciò che scrivi che ti mancano strumenti basilari di osservazione e rappresentazione delle dinamiche psicologiche che presiedono alla strutturazione dei sentimenti, alla loro elaborazione nel dialogo interiore con se stessi, ecc...

    non puoi descrivere queste cose in prima persona senza tenere una distanza da auto-analisi rispetto alle motivazioni emotive che ti fanno da propellente.
    Caro axe, sono convinto di quello che dici ma io esprimo soltanto i miei sentimenti senza sapere da dove vengono e dove vanno; non ho né voglia né tempo di capirlo, inoltre sono sicuro che esaminandomi troppo a fondo perderei la freschezza proprio del sentire, perderei l'attimo fuggente.
    Prima ho fatto l'esempio della brezza e del piacere a sentirla, ma se cominciassi a ragionare da dove venga e dove vada starei ancora lì, ma non avrei goduto della sua freschezza.
    Per quanto riguarda il dialogo interiore credo che con Dio non manchi, è una continua dialettica.

  2. #62
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    Quello che faccio lo faccio non perché mi piace farlo anche se ciò è una bella componente ma faccio quello che faccio perché con il mio fare so che contribuisco all'avvento di un mondo migliore.
    e lì sta il tuo piacere, no ? quindi è sempre perché ti piace;

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    Caro axe, sono convinto di quello che dici ma io esprimo soltanto i miei sentimenti senza sapere da dove vengono e dove vanno; non ho né voglia né tempo di capirlo, inoltre sono sicuro che esaminandomi troppo a fondo perderei la freschezza proprio del sentire
    vedi, l'errore è proprio nel pensare che esistano sentimenti spontanei, ed altri mediati, coi primi che sarebbero freschi e genuini;

    il sentimenti sono comunque costruiti, anche quando ci sembrano spontanei; costruiti perché immediatamente li percepiamo e li agiamo in un quadro predisposto dall'educazione e dalle strutture della psiche;
    poi, io questa cosa la faccio presente non per vessare te o altri, ma solo per segnalare cosa può succedere quando non si ha contezza della funzione dei sentimenti:
    se si omette la gratificazione personale e si rappresenta una relazione con l'oggetto del sentimento in modo falsato, si creano spesso tensioni distruttive e non necessarie;
    tanto per fare un esempio comune, l'aggressività tra ex-partner dipende quasi sempre da una rappresentazione di tradimento del proprio amore altruistico per l'altro, irriconoscente: con quello che ho fatto per lei/lui... un po' ce lo siamo detti tutti in qualche occasione;
    tra persone civili e pacifiche non succede niente; ma altri reagiscono violentemente;

    se si fosse educati a percepire il lato egoistico dell'abnegazione, sarebbe più difficile l'auto-indulgenza all'aggressività nella fine di una relazione: beh, ho fatto quello che mi piaceva, e ricevuto tanto, finché è durata; guarderà il bicchiere mezzo pieno e mi riterrò fortunato, lasciando andare in pace...
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #63
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    e lì sta il tuo piacere, no ? quindi è sempre perché ti piace;


    [/I]
    Ora mi sembri un pochino esagerato.
    Chi fa del bene lo fa perché gli piace, chi fa del male lo fa perché gli piace,chi soffre lo fa perché gli piace, chi gioisce lo fa perché gli piace, chi si sacrifica lo fa perché gli piace e chi è egoista lo fa perché gli piace.
    Insomma è un'unificazione generale di piacere, ma così si perde il senso delle cose e tutto avviene perché il nostro cervello fa solo quel che gli piace: cos'è dunque che non gli piace?
    Cosa dicono le scienze psicologiche?

  4. #64
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Ora mi sembri un pochino esagerato.
    Chi fa del bene lo fa perché gli piace, chi fa del male lo fa perché gli piace,chi soffre lo fa perché gli piace, chi gioisce lo fa perché gli piace, chi si sacrifica lo fa perché gli piace e chi è egoista lo fa perché gli piace.
    Insomma è un'unificazione generale di piacere, ma così si perde il senso delle cose e tutto avviene perché il nostro cervello fa solo quel che gli piace: cos'è dunque che non gli piace?
    Cosa dicono le scienze psicologiche?
    che le persone agiscono per gratificazione, ma possono avere maggiore o minore percezione di un trade-off di gratificazione differita; il ladro preferisce quella immediata, rimuovendo la possibilità della prigione, il fumatore del cancro, ecc...

    abbiamo continuamente alternative, in cui scegliamo tra una gratificazione ed una maggiore, che può essere quella della "virtù", se nella nostra educazione e struttura psicologica c'è quell'investimento; il comportamento responsabile e oblativo del genitore nei confronti dei figli produce la gratificazione di sentirsi un buon padre e camminare a testa alta di fronte agli altri, anche se questo comporta sacrifici;

    ma questa constatazione non produce un cinismo a-morale; non è che, una volta compreso questo, si toglie il pane ai bimbi per andare a giocarsi i soldi alle corse dei cavalli, eh...
    se eri una testa di minchia lo sei allo stesso modo, e con gli stessi rimorsi, mentre se sei una brava persona tale resti;
    quello che cambia è la consapevolezza di certi inganni retorici, che diventa essenziale quando i sentimenti - come è l'ordinario - sono più intricati e ambivalenti rispetto ad un modello bianco/nero come quello che ho fatto del padre e del figlio;
    un esempio lampante l'hai con Cono, che applica un modello retorico ed estremamente semplificato, bianco/nero, per inferire che le tue scelte abitative implicano maggior amore per i calopsiti che per tua moglie, col risultato si una tensione ridondante e non necessaria;

    ma sono molte le circostanze in cui una rappresentazione finto-spontanea dei sentimenti produce tensioni e scontri, distruttività o incomprensioni; visto che a te piace metterla sul piano dell'esperienza personale, ti posso dire che vedere i miei e gli altrui sentimenti sul piano della gratificazione personale è stato di grande aiuto per avere pietà, di me stesso e degli altri, e ridurre le occasioni e i motivi di conflitto;
    vale la pena ? ognuno lo decida da sé...
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #65
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    Se ti dico che l'amore è disinteressato devi credermi, è effettivamente donazione di se, rinuncia di se per l'altro: è farlo star bene nonostante me; l'unica soddisfazione è una certa gioia interiore ed anche pace, ma non è mai tornaconto, non si fanno conti, deve venire naturale perché si è fatti così. Nell'amore prevale il sentimento, mai il ragionamento, perché l'amore è uno stato d'animo.
    Sì. E vissero tutti felici e contenti...
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  6. #66
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    che le persone agiscono per gratificazione, ma possono avere maggiore o minore percezione di un trade-off di gratificazione differita; il ladro preferisce quella immediata, rimuovendo la possibilità della prigione, il fumatore del cancro, ecc...

    abbiamo continuamente alternative, in cui scegliamo tra una gratificazione ed una maggiore, che può essere quella della "virtù", se nella nostra educazione e struttura psicologica c'è quell'investimento; il comportamento responsabile e oblativo del genitore nei confronti dei figli produce la gratificazione di sentirsi un buon padre e camminare a testa alta di fronte agli altri, anche se questo comporta sacrifici;

    ma questa constatazione non produce un cinismo a-morale; non è che, una volta compreso questo, si toglie il pane ai bimbi per andare a giocarsi i soldi alle corse dei cavalli, eh...
    se eri una testa di minchia lo sei allo stesso modo, e con gli stessi rimorsi, mentre se sei una brava persona tale resti;
    quello che cambia è la consapevolezza di certi inganni retorici, che diventa essenziale quando i sentimenti - come è l'ordinario - sono più intricati e ambivalenti rispetto ad un modello bianco/nero come quello che ho fatto del padre e del figlio;
    un esempio lampante l'hai con Cono, che applica un modello retorico ed estremamente semplificato, bianco/nero, per inferire che le tue scelte abitative implicano maggior amore per i calopsiti che per tua moglie, col risultato si una tensione ridondante e non necessaria;

    ma sono molte le circostanze in cui una rappresentazione finto-spontanea dei sentimenti produce tensioni e scontri, distruttività o incomprensioni; visto che a te piace metterla sul piano dell'esperienza personale, ti posso dire che vedere i miei e gli altrui sentimenti sul piano della gratificazione personale è stato di grande aiuto per avere pietà, di me stesso e degli altri, e ridurre le occasioni e i motivi di conflitto;
    vale la pena ? ognuno lo decida da sé...
    Lasciando da parte la finzione dei sentimenti che è sempre ipocrisia ed è insopportabile per chi non è abituato a mentire con gli altri, anche se a volte mente a se stesso, posso essere d'accorso sul fatto dell'inconscia gratificazione anche se non è mai così palese.
    Per quanto riguarda poi l'amore, forse meglio l'affetto, che nutro per mia moglie come essere umano, o per i miei calopsiti che sono animali mi trovo in disaccordo con cono perché l'approccio è diverso, lei è ormai indipendente come lo sono io, ed anche se spesso ci incontriamo e scontriamo esiste una dialettica di fondo perché c'è rispetto, se invece vivi con gli animali il rapporto è più complicato e se gli vuoi veramente bene devi pensare a che cosa può frullare nel loro cervelletto e quale sia il loro bene; un animale strapiantato dai genitori quasi appena nato è completamente disadattato e sta a me riadattarlo nel miglior modo possibile e se non faccio cose a loro gradite mi sbeccano e si inquietano, il contrario se faccio cose a loro gradite, sembra quasi mi sorridano, e per me è una gran soddisfazione e motivo di gioia.
    Quasi quasi è più facile andare d'accordo con mio figlio che con loro....mi piacerebbe vedere cono alle prese con 5 calopsiti
    Secondo me cono non riflette perché ha una gerarchia di valori ben consolidata, prima viene tizio poi caio e poi sempronio senza sapere che i vari tizi sanno badare bene a se stessi.
    Con i miei calopsiti mi devo inventare continuamente.
    Ultima modifica di crepuscolo; 11-10-2019 alle 00:17

  7. #67
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    La qualità del Matrimonio è strettamente legata alla qualità della nostra Fede: Sempre! E' nelle difficoltà e negli ostacoli che vi si incontrano, che il rapporto matura e si evolve. Finchè và tutto bene, la questione non si pone nemmeno. E' quando arrivano le nuvole, Crep, che diventa necessario aprire l'ombrello della Fede. Se non lo abbiamo, oppure risulta bucato, fatalmente si può gettare la spugna e alzare bandiera bianca. Tornando da mammà o a vivere da soli.
    amate i vostri nemici

  8. #68
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    Sì. E vissero tutti felici e contenti...
    Chi?

  9. #69
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    La qualità del Matrimonio è strettamente legata alla qualità della nostra Fede: Sempre!
    Con questo vorresti dire che la qualità della mia fede è scarsa e fa acqua da tutte le parti?
    Da quando ti sei convertito ti sei mai messo in discussione?
    Se piove sto a casa, così controllo che non mi si allaghi.
    Perché dovrei gettare la spugna od alzare bandiera bianca?
    Tu non sei meglio di me come io non sono meglio di te, questo è un concetto basilare per qualsiasi dialogo, spiegami perché dovrei essere d'accordo con le tue idee?

  10. #70
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    E' un dato di fatto: Hai gettato la spugna. Ti sei separato. Ma, bada bene, ciò non vuol dire che sei peggio di chi rimane fedele alla Promessa. Solamente...si, hai difettato nella Fede. Sei stato incredulo.
    Ma Dio ti ama. Ti aspetta. Sei ancora giovane, perchè non torni da tua moglie? Cosa ti impedisce di dormire con lei, abitare con lei, condividere di nuovo insieme quel che vi resta da vivere? I tuoi pappagallini li puoi accudire egualmente: Ma vuoi mettere tornare con tua moglie?
    amate i vostri nemici

  11. #71
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    Conoooooo, non sento più il bisogno di scopare, come non lo sente mia moglie; questo non toglie che l'affetto rimane tale e quale, anzi si è consolidato poiché non siamo più gelosi e non ci incacchiamo più. L'amore non si misura nei matrimoni; se io sono contento del tuo stato non vedo perché tu, od il tuo modo di pensare a Dio, non lo possa essere con me, a questo punto mi sembra che il fissato sei tu; cosa c'entra il mio matrimonio con la mia fede.
    Non sono le cose in sé ad essere sacre ma siamo noi a renderle sacre.
    Ultima modifica di crepuscolo; 15-10-2019 alle 11:39

  12. #72
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Chi?
    Tu parli di "amore" come disinteresse, rinuncia di sé, donazione di sé e questo è l'amore cristico, o di san Francesco. Noi esseri comuni invece come funzioniamo? Come affettività che il tempo rinsalda, sforzo per venirsi incontro al di là delle diversità, sacrificarsi quando si può (e già l'idea di "sacrificio" fa a pugni con l'amore cristico). Cristo NON si è "sacrificato" per noi, l'idea di sacrificio indica un qualcosa che si fa forzatamente, quando si fa spontaneamente non è più sacrificio. E' pura e semplice manifestazione del proprio essere. Cristo non rinuncia a nulla col suo sacrificio. O, per meglio dire, si sacrifica solo al termine della sua vita, proprio perché accetta di affrontare la Croce da semplice essere umano, coi suoi dubbi e le sue paure, cosa necessaria perché "tutto si compia" e gli uomini siano redenti. Altrimenti sarebbe morto come i martiri cristiani, col sorriso sulla bocca, non avrebbe avuto bisogno di invocare il Padre sentendosi abbandonato. Questo almeno fa capire la narrazione evangelica.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  13. #73
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    Il tuo "e vissero tutti felici e contenti" mi è sembrata una presa in giro al mio discorso che probabilmente non hai ben compreso.
    Io mi rivolgo non a quello che siamo realmente ma quello che potremmo, senza dovremmo, essere.
    La rinuncia o sacrificio la intendo come superamento della parte negativa che è in noi per poter essere e vederci migliori, sia a noi stessi e di conseguenza agli altri che rappresentano il nostro prossimo, ossia intendo andare alla ricerca della parte migliore di me, anche se fosse sepolta sotto un cumulo di macerie.
    Non parlo di un essere ma di un divenire, che in fondo è quello che ci accompagna fino alla fine.
    IL tuo "e vissero felici e contenti", come in molte favole, è lo stadio finale di un precedente stato negativo; ti sei mai chiesto che cosa succederà poi in quelle favole? Nessuno può saperlo visto che la storia finisce lì.
    Non è quel continuo divenire che intendo e che permette ogni tanto di fermarci per breve tempo per poter essere e dire: sono diventato migliore.
    L'amore che io intendo ha un senso profondo, difficilmente quantificabile, tant'è che sono spesso propenso ad usare il termine affetto.
    Questo è il sacrificio che io intendo, è soprattutto un sacrificio che ha lo scopo di miglioramento personale; è un sacrificio interiore e ragionato e fatto per durare, non quello che tu intendi come spontaneo è momentaneo.
    Per quanto riguarda la figura di Gesù preferisco non rispondere perché sarebbe da fare un lungo discorso, e comunque risulterebbe difficile definire il senso che Gesù intendesse della sua vita.

  14. #74
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    Se si tratta di quello che potremmo/dovremmo essere, va bene, è cosa abbastanza scontata, discorsi che facciamo adesso dal punto dove ci troviamo, con tutte le nostre imperfezioni, i nostri problemi, le nostre paure. Non mi interessa sapere cosa prova e vive san Francesco, tanto in questa vita non potrò di certo essere come lui. Cerco di migliorare me stesso, un passettino alla volta, come fanno tutti. Essendo noi esseri dotati di un'anima in grado di riflettere l'infinito, togliamo almeno un po' di fango da questo specchio. Il cammino è eterno...
    Tornando al discorso di coppia, io e mia moglie non ci siamo mai sognati di prometterci "eterno amore". Perché sarebbe un'inutile ipocrisia, un voler scommettere sul futuro che non ha senso. ORA posso dirti che ti amo, con tutti i miei limiti, con tutti i limiti che l'amore umano contiene in sé. E' già abbastanza, direi.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

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  15. #75
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Mi stai scambiando per cono?
    Condivido quello che dici e sono felicemente separato da mia moglie e dalla Chiesa, anche se allora era consuetudine sposarsi davanti al prete, ed anche per non dare dispiacere ai propri cari.
    Non darei però tanto per scontato e facile voler essere migliori, per me è soprattutto questione di volontà e di rottura: è cercare se stessi per quello che siamo e non per quello che gli altri pensano di noi.
    La cattiva o poca volontà è come un treno che viaggia tranquillamente sui propri binari, deragliare è un'eventualità che ci piace poco.

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