Lo scrittore francese Gustave Flaubert (1821 – 1880), è noto, in particolare, come autore del famoso romanzo “Madame Bovary”.

Non avendo la possibilità di viaggiare, Emma Bovary si era comprata una carta stradale di Parigi e tentava di soddisfare la sua immaginazione “passeggiando” con la punta del dito sulla mappa nei diversi quartieri della città.

In una lettera del 1861 Flaubert scrisse: “Avete proprio ragione nell’amare i viaggi. E’ la maniera più divertente di annoiarsi, ossia di vivere, che esista al mondo. Tale piacere, quando si libera, non tarda a diventare un vizio, una sete insaziabile”… anche per evadere dalla noia quotidiana.

Nel 1840, all’età di 19 anni, Gustave intraprese il suo primo viaggio lontano dai genitori al termine degli studi liceali. In compagnia del dottor Cloquet, un amico di famiglia, il 22 agosto partì verso il sud della Francia e da Marsiglia s’imbarcò per la Corsica. Fece ritorno a Parigi il primo novembre dello stesso anno. Raccontò il suo viaggio nel libro titolato “Pyrénèes-Corse”, pubblicato postumo.

Del suo primo viaggio gli rimase l’entusiasmo per il Mediterraneo, per il sole, la storia antica, l’archeologia, elementi questi che permearono i suoi romanzi.

Nel 1845 fece un altro viaggio fuori dalla Francia in compagnia della famiglia, in occasione del matrimonio della sorella. Fu il suo primo “Voyage en Italie”, nel quale visitò alcune città della penisola, fra le quali Genova, Torino, Milano, Pavia, i laghi di Como e Maggiore.

Il 12 giugno di quell’anno ritornò a casa, dopo due mesi e mezzo, e dichiarò: “viaggiare deve essere un lavoro serio. Infatti Flaubert considerava i viaggi opportunità per vedere, conoscere, capire e poi raccontare.