Da "Tesori delle Testimonianze" (vol. II):

Viene continuamente sottolineato il dovere di aver cura dei fratelli e delle sorelle in età avanzata, i quali non hanno una casa. Che cosa si può fare per loro? Mi è stata ripetuta la luce datami dal Signore: la migliore soluzione non consiste nello stabilire delle istituzioni dove i vecchi vengano curati e convivano insieme. Essi non dovrebbero neppure essere allontanati da casa per ricevere altrove la necessaria assistenza. I membri di ogni famiglia provvedano ai propri parenti. Quando ciò non è possibile, allora sarà compito della chiesa intervenire. In tal caso, la cosa dovrebbe essere considerata come un dovere e un privilegio. Tutti coloro che posseggono lo spirito di Cristo avranno per i deboli e i vecchi rispetto e tenerezza. {TT2 336.6}

Quelli che possiedono l’amore di Dio, aprano i loro cuori e le loro case per accogliere questi piccoli. Mettere gli orfani nei grandi istituti non è la migliore soluzione. Se gli orfani non hanno dei parenti che possano provvedere, i membri delle chiese dovrebbero adottare questi fanciulli nelle proprie famiglie, oppure trovare per loro un’adeguata ospitalità presso altre famiglie. {TT2 343.3}

Da "La famiglia cristiana", testo avventista:

Il solo pensiero di aver contribuito al benessere dei propri genitori procura ai figli soddisfazione per tutta la vita, e sarà per loro una fonte di gioia il giorno in cui essi stessi avranno bisogno di simpatia e affetto. Coloro il cui cuore è pieno di amore considereranno un privilegio inestimabile poter rallegrare la vita dei loro genitori, giunti alla vecchiaia. Essi saranno contenti di aver potuto rendere felici e sereni i loro ultimi giorni. Al contrario, se rifiutiamo a coloro che sono anziani e deboli le cure affettuose di un figlio o di una figlia, vivremo con il cuore pieno di rimorsi, a meno che non sia indurito e freddo come una pietra. {FC 150.3}