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Discussione: Perché gli animali non devono avere un anima?

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  1. #1
    No Excuses L'avatar di Jerda
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    Perché gli animali non devono avere un anima?

    Parlando di anima con Turbociclo, mi sono rammentato di un argomento su cui volevo discutere da tempo.

    Ci sono due tipi di parole, quelle concrete e quelle astratte. Su quelle concrete nessun problema, impariamo cos'è una zappa e quando ne vediamo una la riconosciamo. Ma libertà, amore, fedeltà sono parole che costruiamo concettualizzando vaghe sensazioni comuni: Il bimbo vuole sfuggire dalla mano della mamma per essere libero. Poi arriveranno nella vita a dirti che la vera libertà è altro, oppure a parlarci di amore e confondendolo con il rapporto matrimoniale. Sappiamo tutti cosa sono, ma discutiamo con tutti per imporre la nostra idea.

    Ma altre parole astratte sono perfino sfacciate, ruffiane. Perché non hanno nessun corrispondente se non nella cultura delle persone, infatti senza un gruppo sociale di riferimento nessuno starebbe a interrogarsi su anima o verginità, o pudore per fare un altro esempio di recente memoria. Non sono nemmeno basate su esperienze comuni, ma solo su un incanalamento verso qualcosa di pensato da altri. Ci si può discutere intendiamoci, ma solo spiegando bene cosa si intende e per quale funzione ci siamo appropriati di quella parola di riferimento. Tra l'altro essendo parole usate e riusate in modo diverso da tutti, siamo già nel marasma delle interpretazioni passate, quindi il discorso è molto più falsato.

    Vorrei perciò restringere il discorso e collegarmi al topic: siamo coerenti quando parliamo in astratto e quando invece le parole escono di bocca, o neghiamo coi fatti e le parole dette quotidianamente senza pensare a quello che dovremmo dire "socialmente"?

    L'esempio mi viene spontaneo dalla caratteristica più "blindata" di questa parola, che che non è ben definita ma le caratteristiche che "deve avere" sembrano scritte nel cemento: gli animali non ce l'hanno.

    Un bullone di ferro costruito su una nuvola indistinta. Non ne sappiamo niente, non ci fermiamo a pensare cos'è, ma "sappiamo" gli animali non devono avercela.

    Ma siamo coerenti nel linguaggio parlato con queste definizioni? Secondo me no.

    Gli animali mostrano chiaramente sentimenti di gioia, richiesta d'attenzione, gelosia, ansia da distacco, espressioni di felicità al ritorno di chi amano eccetera. Anche chi non ha un animale non può negarlo. Ovviamente possiamo porci il dubbio se queste manifestazioni esterne si riconducano effettivamente a delle emozioni come le nostre. Pur non essendo un cultore del rasoio di occam, non vedo perché. La vita non è fatta per porsi tutte le domande del mondo anche più inutili e distruttive. Altrimenti non staremmo a scrivere con altre persone su un forum, potremmo essere solo delle monadi perse in un sogno solipsistico, ma un minimo di evidenze dovranno pur essere accettate per iniziare a vivere. Gli animali questi sentimenti ce li hanno, si attivano gli stessi trasmettitori nel cervello, hanno tutte le aree deputate all'elaborazione del sentimento e li dimostrano.

    Gli animali, un po' tutti con un certo distacco dall'uomo, non hanno la capacità di spiegarli a posteriori. O di spiegarseli.
    Ma caratteristica distintiva dell'uomo, rispetto agli animali, è una corteccia cerebrale estremamente più sviluppata. Solo su questo siamo tutti d'accordo.

    Cosa fa allora questa corteccia che ci rende diversi dagli altri animali, elabora le emozioni? No, presiede a funzioni cognitive, di linguaggio, di calcolo e memoria. Unica cosa a cui ci si può attaccare per distinguersi dagli animali.

    Allora, immaginiamo per un attimo di doversi trovare nella sfortunata occorrenza di andare al funerale di un amico e che ci abbiano chiesto di dire due parole: cosa diremmo?

    "Era una persona molto rapida nei calcoli, con una visione globale dei problemi molto accentuata, molto capace di esternare le proprie emozioni in modo adeguato e una memoria incredibile"? Non credo.

    Faremmo tutti accenno, penso, banalmente a come era attento alla famiglia, a come era simpatico, come era buono. Bontà d'animo come si usa dire, (appunto) non derivante da un'educazione che può solo educare a esserlo di più. Appunto, le stesse cose che un animale prova.
    I cani si lasciano morire di fame quando muore il padrone, le femmine in natura mostrano chiaramente come delle persone sentimenti di stress post-traumatico dopo la morte della prole, persino depressione. Sono paurosi come noi, ma si frammettono tra un predatore molto più grande e la prole quando c'è una minaccia.

    Allora cos'è che noi abbiamo di più?
    Ultima modifica di Jerda; 24-10-2019 alle 21:10
    Citazione Originariamente Scritto da BiO-dEiStA Visualizza Messaggio
    Questa sì che è vita, altro che la marea di boiate pseudoscientifiche con cui una mandria di dilettanti pagati a peso d'oro continua a riempirci la testa e a mandare a puttane il paese.
    Ben ritrovati.

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