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Discussione: un italiano descrive gli italiani, o buona parte

  1. #46
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
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    Un finale horror (il voto ai 5 stelle, io ancora mi mangio le mani per averlo fatto tempo fa)...
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  2. #47
    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    Un finale horror (il voto ai 5 stelle, io ancora mi mangio le mani per averlo fatto tempo fa)...
    Questo film in un'ora e mezza circa , riassume tutto in ventennio fascista : https://www.youtube.com/watch?v=uxzYEqxrZHE



    Di persone così, ne ho conosciute... pienamente convinte, senza alcun ombra di dubbio... "forti".... e quindi deboli!!! Ho pena per loro... e di chi non usa la testa in piena autonomia!!!


    Consiglio di vederlo tutto, è molto istruttivo.
    Bambol utente of the decade

  3. #48
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    Allora... dico la mia senza peli sulla lingua....

    Sono nato e cresciuto in ambiente militare... pertanto per forza di cose sono stato pervaso da concetti come Dio, Patria e Famiglia, Onore, Educazione e Rispetto e bla bla bla su teorie che vedono l'uomo mostrarsi.... FORTE, ONESTO E RISOLUTO!!
    Pertanto da giovane mi ritenevo "missino"... poi, crescendo ho cominciato a ragionare in proprio e a valutare determinate cose che ho anche vissuto sulla mia pelle
    beh, ci vuole pietà per le proprie origini; il tuo caso in Italia è quello più innocente, tipico del sud, per tanti motivi;
    uno dei miei più grandi amici storici, 2/4 usticese, 1/4 palermitano, figlio di generale della finanza, ha avuto il tuo stesso percorso, con tratti anche più intensi; nonno orgogliosamente fascista e prigioniero di guerra, ecc... ha cambiato gradualmente opinione perché è diventato economista, e siccome è intellettualmente più che onesto e nel lavoro ha avuto modo di constatare la distanza tra realtà e retorica, gli sono rimasti solo alcuni tratti polemici da tifoso di calcio;
    e così tanti altri miei amici, soprattutto del sud;
    perché da voi il Fascismo è stato effettivamente un progresso: ha portato lo stato dove non c'era, ha assolto alla domanda di un potere centrale che è - nel bene e nel male - un tratto importante della socialità meridionale; pensa al paradosso del voto al referendum del 46: una dinastia davvero "poca", con quello ieri di inettitudine e fuga, culturalmente estranea e provinciale, con quella memoria di massacri e usurpazioni, ma votata massicciamente; pare uno psicodramma da sindrome di Stoccolma, se non si spiega col bisogno di un referente patronale così diffuso;

    da Roma, o Napoli, in su, la storia è stata molto diversa; al Fascismo-regime che, oltre al bastone, dispensava qualche carotina al posto del nulla, si è sovrapposta l'impressione dei torvi e disperati di Salò che portavano via dalle case i 18enni per immolarli nel finale tragico e già scritto di quella che era divenuta obbedienza ai volti temuti da secoli dei tedeschi; pensa alla scena del ten. Innocenzi/Sordi che torna a casa, col povero papà/Eduardo, ignaro di tutto, ma immerso nella sua retorica di buon popolano, che esorta il figlio emancipato da quelle stellette a presentarsi alla leva della RSI...

    non c'è quasi paese nel centro e nord Italia che non abbia la sua rappresaglia contro i civili, con italiani in camicia nera che accompagnavano l'alleato germanico nei rastrellamenti, che indicavano le famiglie di antifascisti da prendere come ostaggio trasversale; un incubo durato 20 mesi, che ha traumatizzato per decenni l'immaginario collettivo di una maggioranza di italiani e rafforzato - ce ne fosse stato bisogno - la percezione delle identità in modi plurimi e trasversali;

    L'uomo forte non esiste. E' un mito, qualcosa che si inventa.... per nascondere le proprie debolezze, appunto!!
    ...
    crescendo mi accorsi di quante debolezze avesse mio padre..... lo stesso Mussolini, ne aveva.... quindi slogan ("Spezzeremo le reni alla Grecia" - "Molto nemici molto onore")
    questa dell'"onore" è davvero una nevrosi da rimozione curiosa; un regime che ha pugnalato alle spalle un nemico già sconfitto e aggredito nazioni in prospettiva debolissime, finito col suo capo fucilato mentre tentava la fuga con pochi fedelissimi, soldi e documenti atti verosimilmente a ricattare un bel po' di gente; lo stesso duce, si era imboscato nella Grande guerra, dopo essersi lievemente ferito in un'esercitazione...

    e propaganda ("Noi siamo avanzati in territorio greco
    per 25 km... i greci durante la loro controffensiva sono avanzati solamente di 5 km".... salvo poi ributtarci in Albania)..... servivano solo per tenere a bada il popolo... cosa che fa oggi Salvini.
    ...
    Mi spiace ma il fascismo oggi è anacronistico.
    ...
    Ecco proprio perché nessuno ha il diritto di prevaricare sugli altri, dico che essere fascisti è un'idiozia, oggi come oggi... senza citare le altre ragioni, importantissime sui danni causati dal fascismo, che ancora paghiamo.
    Mi considero un moderato... e oggi voto 5 stelle.

    A voi il giudizio universale.
    qui nessuno ha titolo per giudicare nessun altro; qualche fascista in casa l'abbiamo avuto tutti; io con qualche grado in più di separazione, perché la famiglia repubblicana e azionista qualche distanza la doveva tenere per forza; più a distanza è stato solo un caso; volendo stiracchiare, tra gli addentellati veronesi ho anche il comandante del plotone che fucilò Ciano...

    purtroppo, alcuni tratti della questione riemergono ciclicamente come atteggiamento, più o meno mediato; spiace dirlo, perché ha coinvolto tanta brava gente, ma il decennale manganellamento mediatico e social su parole d'ordine semplicistiche, destinate a seppellire qualsiasi ragionamento e razionalità è stata una manifestazione collettiva di autentico fascismo, attualissimo, con tutto l'epilogo disastroso del più classico degli incaprettamenti politici; guarda il caso di oggi dell'ILVA:
    il M5S ha adottato all'origine un approccio tanto utopistico e massimalista, quanto surreale, della dismissione; ha preso tanti voti e ottenuto quel potere che lo rende egemone al governo; ma, nel calo di consensi, è rimasto prigioniero di quell'impostazione, nel rifiuto originario di predisporre altro, una normativa coerente, applicabile; i bastonati pidioti hanno perso i pezzi, come Calenda e Renzi, più o meno capaci di elaborare qualcosa, e hanno lasciato che le cose andassero alla deriva, col disastro che vediamo; idem per Alitalia...

    diverso è il caso di Salvini, che sdogana un sentimento più mediato e psicologico, meno selvatico; a proposito degli insulti social o da curva, appiattisce tutto, assolve, dicendo che gli insulti sono tutti brutti alla stessa maniera; col che, se si beccano e scontrano due tifoserie di ultrà è sostanzialmente una goliardata analoga a quella della mamma brianzola che grida "negro di merda" al ragazzino 11enne avversario del figlio alla partitella di calcio; il capo ultrà veronese è normalizzato, e nella psiche delle persone si fa strada l'idea che imporsi di non dare del mongoloide di merda al ragazzino down è solo un'ipocrisia buonista del cazzo, come tributare un plauso alla Segre - voto di merito a parte - o riconoscere l'italianità di Balotelli; tutto modulato con la tipica ambiguità assolutoria di tutto, che appiattisce tutto, in modo cinico e mediato, perché di suo Salvini non proviene affatto da un humus civico fascistoide; ha meno attenuanti;

    ma con un fine - diverso dall'utopismo aggressivo dei pentastellati originari - che è quello di predisporre le identità alla rimozione di qualsiasi sentimento di solidarietà, cominciando dai naufraghi, per finire chissà dove; non lo sa nemmeno lui, che cavalca quell'onda;

    neo-psico-fascista è la Meloni, che pure si accoda ad una narrazione falsa, a sfruculiare un'estetica neo-reazionaria del Dio-Patria-Famiglia, con la quale strizza l'occhiolino ad un'italianità pulcinellesca, che usa il sacro in modo blasfemo, come identità, che invoca una Patria che è un bluff verbale in un Europa senza confini da 30 anni, dove gli standard cambiano localmente ogni 50 km; in cui la Famiglia è il pretesto - analogo a quello dello sdoganamento salviniano - per dare ai "normali" come lei - donna emancipata, che può finalmente essere leader, essere madre concubina - un manipolo di vittime residuali, le famiglie "diverse", divenute capro espiatorio moralista, una volta salvate le sue chiappe "normali" e neutralizzato il vescovo che l'avrebbe scomunicata;

    non si sa di quale inferno umano e personale avere più pietà, perché la speculazione sugli ultimi e residuali è davvero il segno di un'afflizione; qui ha proprio ragione la Segre: mille volte meglio essere vittima che come quelli;
    o meglio, avrebbe; io sono stato educato al fucile

    Di una cosa sola rimango ancora affascinato di quel ventennio.... anzi due :

    La prima : i fatti d'arme (incursioni, battaglie) della X° Mas....
    in Veneto e Friuli ricordano la "guerra privata" di Borghese più che altro per i rastrellamenti e le impiccagioni di partigiani;
    La seconda : alcune canzoni dell'epoca.... solo ed esclusivamente perché le ritengo "oggettivamente" belle.... (perdonatemi) come ad esempio :

    - Faccetta nera
    - Giovinezza
    - L'inno dei sommergibili.

    (Allarmi siam fascisti invece non mi è mai piaciuta)
    appropriazione indebita; quello è l'inno di guerra dei bersaglieri, che a suo tempo imparai a memoria, assieme a tutto il repertorio storico; l'All'armi è metricamente un casino da cantare: sbagliano tutti

    chiudo con la buonanima del sen. Foà, rivolta al collega Pisanò, senatore missino ed ex-combattente di Salo:

    la differenza tra noi e voi è che quando comandavate voi, io ero in galera - con la simpatica opzione garantita di passare per il camino, in quanto ebreo - mentre con la nostra vittoria tu siedi in Senato;
    serve altro ?
    Ultima modifica di axeUgene; 05-11-2019 alle 11:00
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #49
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    "Anni ruggenti", devo rivederlo... sarò stato bambino...Dopodiché per tanti anni ho chiuso gli occhi di fronte alla realtà dei regimi comunisti...che purtroppo esistono tuttora.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  5. #50
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    "Anni ruggenti", devo rivederlo... sarò stato bambino...Dopodiché per tanti anni ho chiuso gli occhi di fronte alla realtà dei regimi comunisti...che purtroppo esistono tuttora.
    dove ? non mi citerai la Cina, spero, con 200 milioni di borghesi, imprenditori privati, ricchi e consumatori ?

    ecco, questa disinformazione plateale, la negazione del macroscopico, pure in buona fede, da aprte di persone istruite, in grado di esercitare un vaglio critico, am che preferiscono la rimozione, dettata da non si sa quale bisogno di rappresentare una realtà fittizia, che non esiste, è un elemento necessario per generare una mentalità di tipo fascista.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #51
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    La Cina è riuscita meravigliosamente ha unire gli aspetti peggiori del comunismo e del capitalismo insieme. Stanno diventando i prossimi dominatori del mondo.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
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  7. #52
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    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    La Cina è riuscita meravigliosamente ha unire gli aspetti peggiori del comunismo e del capitalismo insieme. Stanno diventando i prossimi dominatori del mondo.
    Turbo, non vedo marcatori essenziali di "comunismo" in Cina; quello è solo un capitalismo dirigista, con le sue belle classi, la sua borghesia ricca che di fatto dirige su mandato statale; ti pare che, anche nel peggior esempio di "socialismo reale" della storia, un tizio miliardario sarebbe venuto in Italia a comprare l'Inter, pagare 10 mln l'anno a Conte o Lukaku ? in nome di che, del proletariato ?

    ma che film stai vedendo ? allora sono "comunisti" anche gli ayatollah iraniani e gli emiri sauditi
    ma, a maggior ragione lo sarebbero gli americani, che salvano le loro banche col denaro pubblico...
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #53
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    Da wikipedia:

    La Cina (中國T, 中国S, ZhōngguóP, letteralmente "Regno di mezzo"[8]), ufficialmente la Repubblica Popolare Cinese (中華人民共和國T, 中华人民共和国S, Zhōnghuá Rénmín GònghéguóPascolta la pronuncia in mandarino standard[?·info]), è uno Statosituato nell'Asia orientale ed è il paese più popoloso del mondocon una popolazione di oltre 1,4 miliardi di persone.[4]

    Con una storia millenaria, la Cina è una Repubblica popolare in cui il potere è esercitato dal solo Partito Comunista Cinese (中国共产党 oppure 中共). Il governo ha sede nella capitale Pechino (北京首都) ed esercita la propria giurisdizione su ventidue province(省), cinque regioni autonome (自治区), quattro municipalità direttamente controllate 直辖市 (Pechino 北京, Tientsin 天津, Shanghai 上海 e Chongqing 重庆) e due regioni amministrative speciali 特别行政区 (Hong Kong 香港 e Macao 澳门) parzialmente autonome. La Cina rivendica la propria sovranità anche sull'isola di Formosa, che considera ufficialmente una sua provincia, sulla quale non esercita tuttavia alcun controllo diretto. L'isola è dal 1949 sotto il controllo del governo della Repubblica di Cina(Taiwan 中華民國). La complessa condizione politica di Taiwan è una delle conseguenze della guerra civile cinese che ha preceduto la fondazione della Repubblica Popolare Cinese.....


    Per conto mio dove il potere è esercitato solo da un partito politico è un regime,non c'è libertà, anche se si fa chiamare repubblica pincopalla, non so quanta differenza possa esserci tra il il comunismo del vecchio regime URSS o altri regimi di destra, anche se probabilmente non è più la Cina degli anni '50 .

  9. #54
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    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    Per conto mio dove il potere è esercitato solo da un partito politico è un regime,non c'è libertà, anche se si fa chiamare repubblica pincopalla, non so quanta differenza possa esserci tra il il comunismo del vecchio regime URSS o altri regimi di destra, anche se probabilmente non è più la Cina degli anni '50 .
    se il tuo benchmark è la libertà, poca;
    ma gli autoritarismi sono di tutti i colori;

    il punto è per definire "comunista" la Cina attuale non basta che il partito unico si definisca "comunista";
    il Comunismo, per essere tale, deve abolire la proprietà privata dei mezzi di produzione e le classi, con relative differenze patrimoniali; questo non avviene in sostanza in Cina, benché ci sia un sostanziale dirigismo di stato;

    così come non basta l'autoritarismo a definire il Fascismo, che non ne è sinonimo;

    per parlare correttamente di Fascismo devono ricorrere almeno altre due caratteristiche di sistema, oltre all'autoritarismo a partito unico: una mistica di esclusivismo, primato etno-nazionale, declinata in vari modi, a rappresentare il senso della politica come confronto/scontro tra entità-nazione;

    per cui il Nazismo, per esempio, sarebbe un fascismo peculiare; e il parallelo disconoscimento delle classi sociali e dei loro conflitti, composti a livello nazionale sotto un modulo che si richiama più o meno al "corporativismo", a negare la rilevanza di una dinamica competitiva nell'ambito della comunità nazionale e la staticità dei rapporti di forza; col risultato di contrastare il postulato marxista, per cui la storia sarebbe un confronto tra classi, laddove il fascista la vuole come confronto tra nazioni, che si vorrebbero rendere o presentare come corpi - fasci, appunto - omogenei, privi di conflitti interni e protesi ad una competizione con le altre nazioni.
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #55
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    Allora stando a quanto afferma Axe il comunismo non è mai esistito. Era solo nella mente di Carlo Marx. Il bello è che questo, da un certo punto di vista, potrebbe essere vero...
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  11. #56
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    Allora stando a quanto afferma Axe il comunismo non è mai esistito. Era solo nella mente di Carlo Marx. Il bello è che questo, da un certo punto di vista, potrebbe essere vero...
    non a caso, si chiama "socialismo reale"; peraltro, Marx lo aveva immaginato come esito di società capitaliste, non di latifondisti e contadini, come la Russia zarista;

    a metà Ottocento non c'era una sociologia politica che disponesse di esperimenti di democrazia inclusiva e compiuta, a porre il problema irresolubile per cui anche una burocrazia statale è una "classe", e inficia quell'utopia di "società senza classi" cui pensava Marx;

    certi percorsi di concentrazione della ricchezza però sono stati individuati in modo preciso, così come alcune dinamiche di realismo economico, che in termini probabilistici orientano i comportamenti di sistemi politico-economici; cioè, se leggi gli eventi in modo "marxixta" - nel senso analitico-descrittivo, non prescrittivo - il più delle volte riesci a prevedere e spiegare almeno le grandi tendenze di una società, che è poi un metodo consolidato in sociologia, dove si includono anche altre variabili.
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #57
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    beh, ci vuole pietà per le proprie origini; il tuo caso in Italia è quello più innocente, tipico del sud, per tanti motivi;
    uno dei miei più grandi amici storici, 2/4 usticese, 1/4 palermitano, figlio di generale della finanza, ha avuto il tuo stesso percorso, con tratti anche più intensi; nonno orgogliosamente fascista e prigioniero di guerra, ecc... ha cambiato gradualmente opinione perché è diventato economista, e siccome è intellettualmente più che onesto e nel lavoro ha avuto modo di constatare la distanza tra realtà e retorica, gli sono rimasti solo alcuni tratti polemici da tifoso di calcio;
    e così tanti altri miei amici, soprattutto del sud;
    perché da voi il Fascismo è stato effettivamente un progresso: ha portato lo stato dove non c'era, ha assolto alla domanda di un potere centrale che è - nel bene e nel male - un tratto importante della socialità meridionale; pensa al paradosso del voto al referendum del 46: una dinastia davvero "poca", con quello ieri di inettitudine e fuga, culturalmente estranea e provinciale, con quella memoria di massacri e usurpazioni, ma votata massicciamente; pare uno psicodramma da sindrome di Stoccolma, se non si spiega col bisogno di un referente patronale così diffuso;

    da Roma, o Napoli, in su, la storia è stata molto diversa; al Fascismo-regime che, oltre al bastone, dispensava qualche carotina al posto del nulla, si è sovrapposta l'impressione dei torvi e disperati di Salò che portavano via dalle case i 18enni per immolarli nel finale tragico e già scritto di quella che era divenuta obbedienza ai volti temuti da secoli dei tedeschi; pensa alla scena del ten. Innocenzi/Sordi che torna a casa, col povero papà/Eduardo, ignaro di tutto, ma immerso nella sua retorica di buon popolano, che esorta il figlio emancipato da quelle stellette a presentarsi alla leva della RSI...

    non c'è quasi paese nel centro e nord Italia che non abbia la sua rappresaglia contro i civili, con italiani in camicia nera che accompagnavano l'alleato germanico nei rastrellamenti, che indicavano le famiglie di antifascisti da prendere come ostaggio trasversale; un incubo durato 20 mesi, che ha traumatizzato per decenni l'immaginario collettivo di una maggioranza di italiani e rafforzato - ce ne fosse stato bisogno - la percezione delle identità in modi plurimi e trasversali;


    questa dell'"onore" è davvero una nevrosi da rimozione curiosa; un regime che ha pugnalato alle spalle un nemico già sconfitto e aggredito nazioni in prospettiva debolissime, finito col suo capo fucilato mentre tentava la fuga con pochi fedelissimi, soldi e documenti atti verosimilmente a ricattare un bel po' di gente; lo stesso duce, si era imboscato nella Grande guerra, dopo essersi lievemente ferito in un'esercitazione...


    qui nessuno ha titolo per giudicare nessun altro; qualche fascista in casa l'abbiamo avuto tutti; io con qualche grado in più di separazione, perché la famiglia repubblicana e azionista qualche distanza la doveva tenere per forza; più a distanza è stato solo un caso; volendo stiracchiare, tra gli addentellati veronesi ho anche il comandante del plotone che fucilò Ciano...

    purtroppo, alcuni tratti della questione riemergono ciclicamente come atteggiamento, più o meno mediato; spiace dirlo, perché ha coinvolto tanta brava gente, ma il decennale manganellamento mediatico e social su parole d'ordine semplicistiche, destinate a seppellire qualsiasi ragionamento e razionalità è stata una manifestazione collettiva di autentico fascismo, attualissimo, con tutto l'epilogo disastroso del più classico degli incaprettamenti politici; guarda il caso di oggi dell'ILVA:
    il M5S ha adottato all'origine un approccio tanto utopistico e massimalista, quanto surreale, della dismissione; ha preso tanti voti e ottenuto quel potere che lo rende egemone al governo; ma, nel calo di consensi, è rimasto prigioniero di quell'impostazione, nel rifiuto originario di predisporre altro, una normativa coerente, applicabile; i bastonati pidioti hanno perso i pezzi, come Calenda e Renzi, più o meno capaci di elaborare qualcosa, e hanno lasciato che le cose andassero alla deriva, col disastro che vediamo; idem per Alitalia...

    diverso è il caso di Salvini, che sdogana un sentimento più mediato e psicologico, meno selvatico; a proposito degli insulti social o da curva, appiattisce tutto, assolve, dicendo che gli insulti sono tutti brutti alla stessa maniera; col che, se si beccano e scontrano due tifoserie di ultrà è sostanzialmente una goliardata analoga a quella della mamma brianzola che grida "negro di merda" al ragazzino 11enne avversario del figlio alla partitella di calcio; il capo ultrà veronese è normalizzato, e nella psiche delle persone si fa strada l'idea che imporsi di non dare del mongoloide di merda al ragazzino down è solo un'ipocrisia buonista del cazzo, come tributare un plauso alla Segre - voto di merito a parte - o riconoscere l'italianità di Balotelli; tutto modulato con la tipica ambiguità assolutoria di tutto, che appiattisce tutto, in modo cinico e mediato, perché di suo Salvini non proviene affatto da un humus civico fascistoide; ha meno attenuanti;

    ma con un fine - diverso dall'utopismo aggressivo dei pentastellati originari - che è quello di predisporre le identità alla rimozione di qualsiasi sentimento di solidarietà, cominciando dai naufraghi, per finire chissà dove; non lo sa nemmeno lui, che cavalca quell'onda;

    neo-psico-fascista è la Meloni, che pure si accoda ad una narrazione falsa, a sfruculiare un'estetica neo-reazionaria del Dio-Patria-Famiglia, con la quale strizza l'occhiolino ad un'italianità pulcinellesca, che usa il sacro in modo blasfemo, come identità, che invoca una Patria che è un bluff verbale in un Europa senza confini da 30 anni, dove gli standard cambiano localmente ogni 50 km; in cui la Famiglia è il pretesto - analogo a quello dello sdoganamento salviniano - per dare ai "normali" come lei - donna emancipata, che può finalmente essere leader, essere madre concubina - un manipolo di vittime residuali, le famiglie "diverse", divenute capro espiatorio moralista, una volta salvate le sue chiappe "normali" e neutralizzato il vescovo che l'avrebbe scomunicata;

    non si sa di quale inferno umano e personale avere più pietà, perché la speculazione sugli ultimi e residuali è davvero il segno di un'afflizione; qui ha proprio ragione la Segre: mille volte meglio essere vittima che come quelli;
    o meglio, avrebbe; io sono stato educato al fucile

    in Veneto e Friuli ricordano la "guerra privata" di Borghese più che altro per i rastrellamenti e le impiccagioni di partigiani;

    appropriazione indebita; quello è l'inno di guerra dei bersaglieri, che a suo tempo imparai a memoria, assieme a tutto il repertorio storico; l'All'armi è metricamente un casino da cantare: sbagliano tutti

    chiudo con la buonanima del sen. Foà, rivolta al collega Pisanò, senatore missino ed ex-combattente di Salo:

    la differenza tra noi e voi è che quando comandavate voi, io ero in galera - con la simpatica opzione garantita di passare per il camino, in quanto ebreo - mentre con la nostra vittoria tu siedi in Senato;
    serve altro ?
    Axe sono stanco per scrivere dettagliando... ma volevo dirti che sono in piena sintonia con quanto detto da te... su tutto. strano vero?

    Non conoscevo la battuta del senatore Foà, il quale ha "spento" sul nascere ogni possibile replica con quella sua affermazione. Mi ha piacevolmente stupito.
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  13. #58
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    Conoscevo quell'aneddoto. Se nel 1948 le elezioni in Italia avessero dato un esito diverso da quello che fu, fortunatamente per noi, il senatore Pisanò non solo non si sarebbe seduto in Senato, ma dubito pure che sarebbe rimasto in vita.
    Ultima modifica di Turbociclo; 05-11-2019 alle 22:08
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  14. #59
    Ti riferisci ai comunisti? Di danni ne hanno combinato anche loro...
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  15. #60
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    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    Conoscevo quell'aneddoto. Se nel 1948 le elezioni in Italia avessero dato un esito diverso da quello che fu, fortunatamente per noi, il senatore Pisanò non solo non si sarebbe seduto in Senato, ma dubito pure che sarebbe rimasto in vita.
    oddio, il ministro della giustizia che amnistiò i fascisti si chiamava Togliatti, ma non lo fece perché era "buono"; un personaggio in chiaroscuro, per il quale non ho una grande simpatia; e nemmeno piccola, nel complesso;

    ma c'era un calcolo, realistico e intelligente in quella che era una vera e propria direttiva ai militanti; i fascisti si dividevano in due: gli anziani normo-fascisti, soprattutto al sud, irrecuperabili, se non dalla DC; poi c'erano i giovano di Salò, 20enni educati da fascisti, che invece rappresentavano comunque un'energia recuperabile; e infatti, una grandissima parte si convertì; l'elenco dei noti ragazzi di Salò è infinito...

    i criminali veri l'avevano svangata comunque, quasi tutti, col fallimento dell'apposita commissione;
    come in Germania, gli americani avevano bisogno di quietare tutto;
    no, nessuno avrebbe fucilato Pisanò, e le elezioni non potevano che andare più o meno in quel modo; anche perché gli americani non avrebbero permesso in Italia una guerra civile come in Grecia, né gli italiani la volevano, nemmeno i comunisti, tranne qualche esagitato; erano tutti parecchio stanchi dei 5 anni appena passati, dei lutti, ecc...
    c'� del lardo in Garfagnana

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