Pagina 1 di 4 1 2 3 4 UltimaUltima
Risultati da 1 a 15 di 47

Discussione: Intellettualismo e anti-intellettualismo

  1. #1
    Opinionista
    Data Registrazione
    30/04/19
    Messaggi
    1,505

    Intellettualismo e anti-intellettualismo



    Stasera ho intenzione di annoiarvi un po’, o forse no. Leggete, giudicate, poi esprimete la vostra opinione.

    Cosa s’intende per “intellettualismo” ? Questo sostantivo deriva da “intellettuale” (dal latino tardo “intellectualis”), e si riferisce alla persona di alta cultura specifica, capace di influenzare un’organizzazione politica o una ideologia.

    L’intellettualismo indica l'atteggiamento di chi pone in primo piano l'attività dell'intelletto per comprendere ed analizzare concetti e fenomeni.

    Ma c’è chi critica l’intellettualismo, perché produrrebbe un modo di pensare astratto, astruso e lontano dai bisogni e dal linguaggio della gente comune. Perciò l’intellettualismo così inteso assume un valore negativo e gli anti-intellettuali ridicolizzano le élite, allora prevale la reciproca aggressione verbale e la delegittimazione.

    In Europa il forte risentimento verso le èlite dominanti al potere ha portato notevole popolarità a tutti quei movimenti e partiti politici che utilizzano il populismo e l’anti-intellettualismo come marchio distintivo del loro operare.

    L’anti-intellettualismo si caratterizza con la predominanza dell’emotività a scapito del ragionamento logico e argomentativo. Il linguaggio, semplificato e diretto mira alla persuasione e manipolazione degli ascoltatori, non all’analisi critica e al ragionamento.

    L’anti-intellettualismo ha talmente permeato la politica e la società che esso si esprime non solo in quelle forze e movimenti che si oppongono alle élite al potere, ma viene ampiamente utilizzato anche dalle elite dominanti, che vengono accusate di essere intellettuali e quindi distanti dai veri bisogni dei cittadini.

    Questo fenomeno può essere spiegato in parte con il fatto che la politica è sempre più arte retorica e persuasiva e poco arte del fare. In questo senso la retorica anti-intellettuale si presta ad un tale approccio.

    Secondo studi americani effettuati per analizzare il linguaggio ed i discorsi dei candidati alla presidenza, risulta che, nei dibattiti, ha due volte maggiori possibilità di successo chi impiega un approccio (un linguaggio) anti-intellettuale rispetto a chi non impiega un tale approccio.

    L’anti-intellettualismo è un fenomeno che ha radici antiche, tuttavia nel mondo contemporaneo, a causa di fattori economici, politici, sociali e tecnologici, ha assunto un ruolo di primo piano. Per questo merita un’attenzione particolare.

    Johan Huizinga nel suo libro titolato “La crisi della civiltà”, scrisse: “I pensieri del giorno vogliono agire all’istante. Invece in questo mondo le grandi idee si sono affermate solo con grande lentezza”. Ne è un esempio la religione. Le sue intuizioni sui valori e sulla società si proiettano nel lungo periodo, ben oltre la vita di una singola generazione o di un modello economico e politico. Per questa sua visione di lungo periodo la religione preserva valori forti, svolge un ruolo di coesione sociale. Ma questo ruolo può favorire anche la funzione di controllo sociale, e l’uso dei valori religiosi può diventare un potente strumento politico.

    Mi sembra che in gran parte della storia le religioni hanno svolto proprio questo ruolo, macchiandosi spesso di errori e colpe gravi.

    Fortunatamente nei secoli recenti in Occidente si è realizzata un apparente, maggiore separazione tra Stato e organizzazioni religiose, accanto allo sviluppo del pensiero scientifico autonomo dalla religione. Proprio questo processo permette oggi alle religioni di recuperare un forte ruolo morale, occupando “meno” l’ambito della politica.

    Così è se vi piace, oppure “Così è (se vi pare)”, usando il titolo di un’opera teatrale di Luigi Pirandello.
    Ultima modifica di doxa; 11-11-2019 alle 13:42

  2. #2
    Opinionista L'avatar di xmanx
    Data Registrazione
    10/10/11
    Messaggi
    2,782
    @doxa

    Ma c’è chi critica l’intellettualismo, perché produrrebbe un modo di pensare astratto, astruso e lontano dai bisogni e dal linguaggio della gente comune. Perciò l’intellettualismo così inteso assume un valore negativo e gli anti-intellettuali ridicolizzano le élite, allora prevale la reciproca aggressione verbale e la delegittimazione.

    In Europa il forte risentimento verso le èlite dominanti al potere ha portato notevole popolarità a tutti quei movimenti e partiti politici che utilizzano il populismo e l’anti-intellettualismo come marchio distintivo del loro operare.


    Non sono per niente d'accordo.
    Questo tuo discorso trae origine dalla visione un po' arrogante per cui le èlite "usano l'attività dell'intelletto per comprendere ed analizzare concetti e fenomeni". Mentre i cosiddetti "populisti" si basano solo sulle pulsioni istintive un po' volgarotte del popolino bue e "non usano l'attività dell'intelletto per comprendere ed analizzare concetti e fenomeni".
    Niente di più falso.
    Il cosiddetto "populismo"/"sovranismo" ha una precisa visione "intellettuale". Che è in contrasto con la visione "intellettuale" delle èlite.
    Non è che da una parte c'è l'èlite con una visione intellettuale...e dall'altra ci sono i populisti che sono guidati solo dalle loro pulsioni istintive.
    "America first" o "Prima gli italiani" o "We want our country back" sono slogan che hanno dietro una precisa e solida visione intellettuale.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  3. #3
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    20,806
    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    Il cosiddetto "populismo"/"sovranismo" ha una precisa visione "intellettuale". Che è in contrasto con la visione "intellettuale" delle èlite.
    Non è che da una parte c'è l'èlite con una visione intellettuale...e dall'altra ci sono i populisti che sono guidati solo dalle loro pulsioni istintive.
    "America first" o "Prima gli italiani" o "We want our country back" sono slogan che hanno dietro una precisa e solida visione intellettuale.
    sono d'accordo;
    eccezion fatta per la dicotomia populismo/sovranismo vs élites, e per un dato di fatto incontrovertibile:

    i capi mondiali del sovranismo/populismo sono essi stessi campioni delle élites finanziarie, come Trump, Johnson, Reese Mogg, gli oligarchi russi che finanziano, infiltrano e armeggiano dietro ai nazionalismi europei, qualificandoli, in effetti, come movimenti di traditori e spie;

    ma è vero che c'è un'ideologia e un piano preciso: sono le élites interne che si sentono minacciate nei loro privilegi dalla globalizzazione e temono di non poter sfruttare più a lungo quei privilegi e venir soppiantate da altre élites;

    questa, storicamente, è la quintessenza della reazione; di fronte alle rivoluzioni, come quella borghese dell'89, gli aristocratici facevano leva sul paternalismo identitario per convincere i loro servi a combattere per i privilegi aristocratici; con noi, vivete a palazzo, siete i famigli del barone, più rispettati dei cafoni, braccianti, ecc... con la rivoluzione, verrete equiparati a quelli, tutti uguali, e rimpiangerete quello che avevate a palazzo;

    il populismo/sovranismo nazionale oggi compie la stessa operazione: svia verso l'esterno l'attenzione che altrimenti cadrebbe sui conflitti di classe interna, illudendo l'opinione pubblica che le élites nazionali siano, in quanto tali, più buone e ben disposte dei competitori;
    quello che in realtà si determina, è un monopolio di potere, che neutralizza la contendibilità, il pluralismo;

    non è un caso che i nazionalismi populisti siano da sempre le ideologie delle dittature autoritarie di estrema destra, con la tipica individuazione di una minaccia esterna nello straniero, e interna. chi vi collabora, da additare all'odio del "popolo", al quale vengono negate le chiavi interpretative del conflitto di classe; prendetevela con lo straniero, l'immigrato, l'ebreo, ecc... così non vedete lo sfruttatore della porta accanto; odiate l'austriaco e crepate in trincea, così ci farete vendere tante armi e vettovaglie, che pagherete voi stessi, per andarci a morire;
    la solita storia...
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #4
    Opinionista L'avatar di xmanx
    Data Registrazione
    10/10/11
    Messaggi
    2,782
    @axe
    Mah!
    Secondo te un operaio di una fabbrica americana dovrebbe votare per la Clinton che vuole favorire politiche di delocalizzazione nelle fabbriche messicane e/o cinesi invece di votare Trump che blocca le delocalizzazioni imponendo i dazi?
    E in più vai anche a dire a quell'operaio che è un fascista...uno che vota per sostenere il suo padroncino locale e che non capisce che la Clinton gli porterebbe benessere?
    Vorrei vedere te a 56 anni licenziato da una fabbrica italiana perchè la multinazionale ha deciso di delocalizzare in cina.
    Tu soffri di "ideologia".
    L'ideologia è quella strana malattia che non ti fa vedere le cose per quelle che sono.

    Per non parlare dell'immigrazione clandestina che ha il solo scopo di abbattere i salari e le garanzie/diritti dei lavoratori.
    Ultima modifica di xmanx; 11-11-2019 alle 13:44
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  5. #5
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    20,806
    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    @axe
    Mah!
    Secondo te un operaio di una fabbrica americana dovrebbe votare per la Clinton che vuole favorire politiche di delocalizzazione nelle fabbriche messicane e/o cinesi invece di votare Trump che blocca le delocalizzazioni imponendo i dazi?
    se fosse sufficientemente intellettualizzato, sì, soprattutto negli USA;
    per un paese ricco e avanzato, la suddivisione internazionale del lavoro su base di mercato incrementa la ricchezza netta del paese, per il vincolo matematico del commercio estero, in cui vengono utilizzate più intensamente le capacità più produttive di cui si dispone in misura maggiore, generando scambi di valore aggiunto; ma conviene anche al paese più povero; questo perché il commercio funziona come una tecnologia che trasforma la capacità di produrre un bene in quella di produrne anche un altro, senza sobbarcarsi del costo di avviamento, costi fissi, ricerca, ecc...

    il punto, però - e qui hai ragione nella diffidenza - è che la maggior ricchezza va poi redistribuita; ed è questo che le élites nazionali populiste non vogliono assolutamente, proprio perché sono élites; perciò, preferiscono i dazi, che per definizione diminuiscono la ricchezza interna; certamente non a danno delle élites stesse; Trump, infatti, voleva abolire l'Obamacare;

    solo che il meccanismo non è immediato, e quindi l'operaio non lo percepisce per tempo; capisce che il suo posto è a rischio e pensa a l suo, comprensibilmente;

    E in più vai anche a dire a quell'operaio che è un fascista...uno che vota per sostenere il suo padroncino locale e che non capisce che la Clinton gli porterebbe benessere?
    Vorrei vedere te a 56 anni licenziato da una fabbrica italiana perchè la multinazionale ha deciso di delocalizzare in cina.
    Tu soffri di "ideologia".
    certo, ho un'ideologia; io sono un laburista; per me, bisogna tassare in modo equo tutti e redistribuire a chi ha meno; ma non serve a nulla drogare il mercato con soldi che sono comunque quelli dei contribuenti, senza un futuro strategico;

    all'operaio 56enne si deve dare un sussidio che consenta una vita decorosa, finché non ha un nuovo lavoro; ma non ha senso economico e strutturale sovvenzionare, oltre al suo salario sostitutivo, sacrosanto, anche investimenti improduttivi e burocrazie, dirigenti e altro come foglia di fico per creare o mantenere lavori fittizi;

    ti pago stipendio e formazione alternativa, ma le Alfasud non te le faccio costruire, perché tanto fanno schifo, non le vuole nessuno e mi tocca pagare ricchi stipendi a dirigenti, e tutti i costi connessi alla produzione, con l'aggravio che faccio concorrenza sleale a potenziali imprenditori del settore che potrebbero essere intenzionati ad investire e garantire lavoro vero; il soldi per produrre li do a chi è bravo, regolando i tassi d'interesse, se ho moneta sovrana; in caso contrario, con infrastrutture e servizi, agevolazioni fiscali generali, paritarie; se uno vuol produrre le auto, lo faccia assumendosi il rischio d'impresa e facendo profitti;

    L'ideologia è quella strana malattia che non ti fa vedere le cose per quelle che sono.

    Per non parlare dell'immigrazione clandestina che ha il solo scopo di abbattere i salari e le garanzie/diritti dei lavoratori.
    vedrai; se mancano centinaia di migliaia di posizioni, vuol dire che italiani non se ne trovano; in conceria o fonderia vanno solo stranieri, eppure sono pagati bene; ci credo: a respirare l'anilina si prende il cancro... ma anche il fornaio non trova gente italiana;
    non so quanti italiani si alzerebbero alle 4 per caricare sul fugone la merce per il mercato rionale, dove oramai la metà delle bancarelle è affittata a stranieri...
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #6
    Opinionista L'avatar di xmanx
    Data Registrazione
    10/10/11
    Messaggi
    2,782
    @axe

    In realtà non c'è nessuna paura dello straniero.
    C'è una lucida analisi politica che fa riferimento ad intellettuali di un certo rango.
    Ad esempio Marx.

    Il 9 aprile 1870, Karl Marx scrisse una lunga lettera a Sigfrid Meyer e August Vogt, due dei suoi collaboratori negli Stati Uniti.1 In essa Marx toccava una serie di temi, ma il suo obiettivo principale era la “questione irlandese”, compresi gli effetti dell’immigrazione irlandese in Inghilterra. Questa discussione pare sia stata la più estesa trattazione di Marx sull’immigrazione.

    Dati i dibattiti intensi e spesso amari sull’immigrazione che si stanno svolgendo negli Stati Uniti e in Europa, la lettera a Meyer e Vogt ha ricevuto sorprendentemente poca attenzione dalla sinistra moderna. I sostenitori dei diritti degli immigrati, in particolare, hanno ignorato i pensieri di Marx sulla questione, in particolare la sua osservazione – che riflette la sua valutazione del modo in cui il sistema capitalista opera – che l’afflusso di immigrati irlandesi sottopagati in Inghilterra forzava verso il basso i salari e i diritti dei lavoratori inglesi nativi.

    Oddio...non ci vuole un intellettuale o un master a Oxford per capire un concetto così elementare.
    E' sufficiente non essere del PD e si comprende tutto in un batter d'occhio.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  7. #7
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    20,806
    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    @axe

    In realtà non c'è nessuna paura dello straniero.
    C'è una lucida analisi politica che fa riferimento ad intellettuali di un certo rango.
    Ad esempio Marx.

    Il 9 aprile 1870, Karl Marx scrisse una lunga lettera a Sigfrid Meyer e August Vogt, due dei suoi collaboratori negli Stati Uniti.1 In essa Marx toccava una serie di temi, ma il suo obiettivo principale era la “questione irlandese”, compresi gli effetti dell’immigrazione irlandese in Inghilterra. Questa discussione pare sia stata la più estesa trattazione di Marx sull’immigrazione.

    Dati i dibattiti intensi e spesso amari sull’immigrazione che si stanno svolgendo negli Stati Uniti e in Europa, la lettera a Meyer e Vogt ha ricevuto sorprendentemente poca attenzione dalla sinistra moderna. I sostenitori dei diritti degli immigrati, in particolare, hanno ignorato i pensieri di Marx sulla questione, in particolare la sua osservazione – che riflette la sua valutazione del modo in cui il sistema capitalista opera – che l’afflusso di immigrati irlandesi sottopagati in Inghilterra forzava verso il basso i salari e i diritti dei lavoratori inglesi nativi.

    Oddio...non ci vuole un intellettuale o un master a Oxford per capire un concetto così elementare.
    E' sufficiente non essere del PD e si comprende tutto in un batter d'occhio.
    beh, appunto; l'uso degli immigrati per contrarre i salari interni è una SCELTA delle élites interne, non un automatismo ineluttabile; se il capitale è costretto ad un livello retributivo, il sistema semplicemente assorbe gli immigrati che chiede, a coprire i posti mancanti;

    peraltro, Marx invitava i lavoratori di tutto il mondo ad unirsi, non a nazionalizzarsi gli uni contro gli altri; strategia, questa, che attribuiva esattamente al capitale;

    ad ogni modo, la stessa contrazione delle retribuzioni e del potere d'acquisto l'avresti con una moneta sovrana svalutata, ovunque non ci fossero materie prime ed energia; genera una contrazione del reddito e del potere d'acquisto anche il dazio, perché sottrae al lavoratore/consumatore la possibilità di mercato;

    a parità di ricchezza interna prodotta non esiste un "trucco" politico che la faccia crescere; i dazi e le chiusure, le svalutazioni competitive, i sussidi, ecc... possono servire per brevissimi periodi di assestamento interno successivo ad uno shock esogeno; non per drogare un sistema squilibrato strutturalmente;

    negli anni 80, gli USA fecero la guerra commerciale alle auto giapponesi; il messaggio ottenne l'effetto opposto: i consumatori americani si convinsero che quella misura fosse dovuta all'estrema affidabilità di quei prodotti, che acquisirono uno status di estrema desiderabilità anche nelle aree di consumo dove non erano particolarmente di moda; potente pubblicità gratuita.
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #8
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
    Data Registrazione
    28/04/19
    Località
    Roma
    Messaggi
    5,572
    Anti intellettualismo per me non significa semplicioneria, approssimazione, superficialità, ignoranza, come qualcuno può pensare. Per dirla in breve, può essere il tentativo di rendere con parole semplici concetti difficili, coadiuvati dal dono della sintesi, in parole povere il vero anti intellettualismo praticato con coscienza e capacità è una dote rara, propria solo di intelletti addestrati e soprattutto capaci di comprendere a fondo le persone alle quali ci si sta rivolgendo.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  9. #9
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    20,806
    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    Anti intellettualismo per me non significa semplicioneria, approssimazione, superficialità, ignoranza, come qualcuno può pensare. Per dirla in breve, può essere il tentativo di rendere con parole semplici concetti difficili, coadiuvati dal dono della sintesi, in parole povere il vero anti intellettualismo praticato con coscienza e capacità è una dote rara, propria solo di intelletti addestrati e soprattutto capaci di comprendere a fondo le persone alle quali ci si sta rivolgendo.
    questo non è anti-intellettualismo, visto che chi compia un'operazione del genere deve essere a sua volta un fior di intellettuale, padrone della materia; altrimenti è un truffatore; ma può esserlo anche un intellettuale, per suggerire ai non competenti idee false;
    un medico che affermi di curare il cancro con l'aspirina ti può spiegare in modo semplice e molto convincente il funzionamento della sua "cura", se non sei a tua volta medico, o farmacista, biochimico, ecc...

    ma è anti-intellettuale anche il no-vax, che esprime perfettamente il concetto per cui la sua ignoranza è alla pari con la competenza dell'immunologo; il principio affermato è che il sapere non serve; con un doppio risultato:
    convincere i nesci a sentirsi superiori, istigandoli alla rimozione di qualsiasi protocollo e, allo stesso tempo, a coltivare l'ignoranza che li renderà schiavi;

    se un intellettuale si presenta a me con una tesi, io chiamo un altro intellettuale a confutargliela - o leggo dei libri - e poi mi regolo in base alle capacità e agli argomenti.
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #10
    Opinionista
    Data Registrazione
    07/10/10
    Località
    Roma
    Messaggi
    3,091
    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    "America first" o "Prima gli italiani" o "We want our country back" sono slogan che hanno dietro una precisa e solida visione intellettuale.
    si. se però vuoi "divulgare" quegli slogan te devi mette "fondotinta" , e non quello di quart'ordine di berlusconi, e poi ti devi tingere i capelli di "giallo" (non biondo ma proprio "giallo") così sembri un bianco da "manifest destiny". e ovviamente anche questo è uno slogan che vale "ancora oggi". pietà!

  11. #11
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
    Data Registrazione
    28/04/19
    Località
    Roma
    Messaggi
    5,572
    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    si. se però vuoi "divulgare" quegli slogan te devi mette "fondotinta" , e non quello di quart'ordine di berlusconi, e poi ti devi tingere i capelli di "giallo" (non biondo ma proprio "giallo") così sembri un bianco da "manifest destiny". e ovviamente anche questo è uno slogan che vale "ancora oggi". pietà!
    Vedi, a volte motivi giusti risultano sbagliati se sono sbagliate le persone che li portano avanti...
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  12. #12
    Opinionista
    Data Registrazione
    07/10/10
    Località
    Roma
    Messaggi
    3,091
    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    Vedi, a volte motivi giusti risultano sbagliati se sono sbagliate le persone che li portano avanti...
    scusa ma non ho capito bene. mi puoi spiegare?

  13. #13
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
    Data Registrazione
    28/04/19
    Località
    Roma
    Messaggi
    5,572
    Se Salvini dice "Prima gli italiani" dice una cosa giusta oltre che ovvia. Ma se Salvini si dovesse rivelare un politico ipocrita, egoista e bugiardo sarebbe una persona sbagliata che ha detto una cosa giusta. E porterebbe avanti una politica giusta, di conseguenza, in modo sbagliato. E poi...nun me fate impiccia' co le parole, mannaggia a morte!
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  14. #14
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    20,806
    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    Se Salvini dice "Prima gli italiani" dice una cosa giusta oltre che ovvia.
    ecco, non dice una cosa "giusta";
    dice una cosa superficiale, che può sembrare più o meno giusta, ma non viene sostanziata; così acchiappa in molti, ma molti di quelli sono destinati a prenderla in tasca, esattamente come i fanti dell'armiamoci e partite;

    se vai a ragionare in termini concreti, di quello che significa "prima gli italiani", vedrai che non vuol dire nulla di realmente praticabile; prova a tradurre lo slogan in postulazioni di legge e immaginare applicazioni concrete, e poi annamo a discute' su quello che la cosa comporterebbe in concreto; così magari ti accorgi della presa per il culo colossale che sono questi discorsi-slogan e delle realtà che ci si modellano.
    c'� del lardo in Garfagnana

  15. #15
    Opinionista
    Data Registrazione
    07/10/10
    Località
    Roma
    Messaggi
    3,091
    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    Se Salvini dice "Prima gli italiani" dice una cosa giusta oltre che ovvia. Ma se Salvini si dovesse rivelare un politico ipocrita, egoista e bugiardo sarebbe una persona sbagliata che ha detto una cosa giusta. E porterebbe avanti una politica giusta, di conseguenza, in modo sbagliato. E poi...nun me fate impiccia' co le parole, mannaggia a morte!

    allora tu sei un fan******** alla beatles. continuo a non capire quello che scrivi, ma credo di capire la ragione per cui non capisco. la ragione è ovviamente che le insinuazioni vanno fatte bene. se le fai in modo che non vengano neanche percepite come tali, allora puoi ridere. ma da solo...

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato