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Discussione: I testi falsi del Nuovo testamento. Un esempio: le lettere di Paolo ai Tessalonicesi

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  1. #1
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    @axe

    una definizione un po' tranchant, che andava bene fino ad una 60ina d'anni fa, prima del Concilio; ovvio che tanti cattolici - e pure non-cattolici - siano intrisi di quella mentalità e nozioni;
    però, devo dirti che la tua concezione di una fede alla quale si arriverebbe per conoscenza in effetti fa parte a pieno titolo di quella mentalità perché in questo caso dipende solo dall'iniziato che istruisca, depositario di quella conoscenza - perché non un capo, un papa ? - la quale, per definizione, deve essere trasmissibile; infatti, tu ne proponi dei latori, come il tipo della clip; il quale, appunto, comunica, evidentemente, per convincere;


    Direi che c'è una profonda differenza.
    In questo caso non c'è nessun iniziato depositario "esclusivo" di verità segrete e misteriche che istruisce i suoi "adepti".
    Antony Flew ha studiato la stessa scienza che ho studiato io. Che puoi studiare tu. E che può studiare chiunque.
    Ed è arrivato alla vera fede a seguito di questo suo lavoro e per deduzioni tutte e solo razionali e logiche (come si evince chiaramente dal filmato).
    Deduzioni razionali e logiche che possono essere logicamente e razionalmente comprese da chiunque. Che possono essere valutate e criticate. Perchè sono considerazioni che rimangono nel campo della oggettività. Non derivano da verità inizatiche "misteriose" o da conoscenze "esclusive" di un iniziato.

    Antony Flew non è depositario di nessuna verità "esclusiva" e "misteriosa". Ha fatto un percorso di conoscenza.
    E io non ho fede per quello che dice Antony Flew. Ma ho la sua stessa fede perchè ho fatto il suo stesso percorso di conoscenza e sono arrivato alle sue stesse conclusioni logiche e razionali.

    Infatti, nel filmato non si parla di cose "misteriose". Non si parla di reincarnazioni, di paradisi, inferni e di cose per cui un iniziato potrebbe dire: "Conosco cose che so solo io...e tu mi devi credere per fede".
    No. Si parte dall'esperienza e dalla conoscenza oggettiva della realtà e dalla interpretazione logica e razionale di ciò che si osserva.
    Che osserva lui. Che osservo io. Che può osservare chiunque...perchè sono patrimonio comune della Scienza.
    Ed il ragionamento che fa è un ragionamento oggettivo, privo di qualsiasi verità "misterica" o di una verità che sia di esclusiva proprietà di un "iniziato" e inaccessibile agli altri e che debba essere accettata "per fede".
    Ultima modifica di xmanx; 21-11-2019 alle 22:59
    Lo stagista.
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  2. #2
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Direi che c'è una profonda differenza.
    In questo caso non c'è nessun iniziato depositario "esclusivo" di verità segrete e misteriche che istruisce i suoi "adepti".
    Antony Flew ha studiato la stessa scienza che ho studiato io. Che puoi studiare tu. E che può studiare chiunque.
    questo è vero, ma così si resta nella dianoetica, cioè la scienza;

    se quello che potremmo apprendere "democraticamente" non genera un precetto morale, etico, puoi pure chiamarla "fede", ma a che serve ? con la conoscenza, se eri incazzato col mondo perché la mamma non t'ha voluto bene, resti incazzato col mondo; magari ci puoi fare un po' i conti;
    ma pure se vai in analisi per un problema, l'analista ci mette 5 minuti, o 5 sedute, a capire qual è il tuo problema, ma 5 anni, o 15, a lavorare sulle tue emozioni e sentimenti, perché sapere è un conto, sentire un altro.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #3
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    questo è vero, ma così si resta nella dianoetica, cioè la scienza;

    se quello che potremmo apprendere "democraticamente" non genera un precetto morale, etico, puoi pure chiamarla "fede", ma a che serve ? con la conoscenza, se eri incazzato col mondo perché la mamma non t'ha voluto bene, resti incazzato col mondo; magari ci puoi fare un po' i conti;
    ma pure se vai in analisi per un problema, l'analista ci mette 5 minuti, o 5 sedute, a capire qual è il tuo problema, ma 5 anni, o 15, a lavorare sulle tue emozioni e sentimenti, perché sapere è un conto, sentire un altro.
    Come ho già detto, da una nuova consapevolezza deriva una nuova etica.
    Quando tu maturi una nuova consapevolezza, automaticamente da questa nuova consapevolezza ne deriva una nuova etica.
    La differenza, semplicemente, sta nel fatto che non è un'etica che tu prendi a scatola chiusa da qualcun altro. Ma è una nuova etica che nasce da te e dal tuo nuovo livello di consapevolezza.
    Sicuramente Flew ha vissuto in modo diverso la sua vita dopo la sua "conversione".
    Ma non perchè ha abbracciato una nuova etica presa da una religione.
    Ma perchè il suo nuovo livello di consapevolezza lo ha portato a vivere seguendo un'etica nuova.

    E poi...l'analista non c'entra nulla.
    Ho citato Jung alla fine....ma non per dire che c'è bisogno dell'analista.
    Lo stesso lavoro di conoscenza e apprendimento che facciamo sul mondo esterno va fatto anche sul mondo interno.
    Cioè...quando ho parlato di conoscenza che porta alla fede mi riferivo a un lavoro di conoscenza sia del mondo esterno che del mondo interno.
    Il lavoro di conoscenza implica anche di lavorare sulle proprie emozioni e sui propri sentimenti sulle proprie motivazioni e sulla nostra visione del mondo.

    In sostanza, in questo discorso il soggetto sei tu...o sono io. Cioè il protagonista è la singola persona.
    Non è come nelle religioni in cui il "fedele" è passivo...cioè acquisisce una verità/etica da qualcuno (il papa o il guru) ed ha fede. Questa non è fede...è sottomissione al branco e al capobranco.
    La vera fede nasce da un lavoro personale in cui il soggetto sei tu...sono io...è ciascuno. Un lavoro di ricerca, di apprendimento, di conoscenza.
    Che porta alla maturazione di una nuova consapevolezza....dalla quale deriva una nuova etica.
    Lo stagista.
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  4. #4
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Come ho già detto, da una nuova consapevolezza deriva una nuova etica.
    Quando tu maturi una nuova consapevolezza, automaticamente da questa nuova consapevolezza ne deriva una nuova etica.
    no, ecco; io non sono affatto convinto di questo; secondo me, l'etica in minima parte dipende da cosa si sa - che può essere utile a confermare - ma in massima misura dai sentimenti; se incontri qualcuno che odia qualcun altro con un pretesto, puoi smontargli il pretesto e renderlo consapevole che si tratta di una bufala, ma l'odio resta, e si trova un altro pretesto.
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    no, ecco; io non sono affatto convinto di questo; secondo me, l'etica in minima parte dipende da cosa si sa - che può essere utile a confermare - ma in massima misura dai sentimenti; se incontri qualcuno che odia qualcun altro con un pretesto, puoi smontargli il pretesto e renderlo consapevole che si tratta di una bufala, ma l'odio resta, e si trova un altro pretesto.
    Evidentemente non mi sono spiegato.
    Tu dici: se incontri qualcuno che odia qualcun altro con un pretesto, puoi smontargli il pretesto e renderlo consapevole che si tratta di una bufala, ma l'odio resta

    La consapevolezza non può essere "trasmessa". Cioè....io non potrò mai rendere te consapevole. O tu non potrai mai rendere me consapevole.
    Perchè la consapevolezza non può essere "trasmessa".
    La consapevolezza non è una semplice "trasmissione" di concetti.
    La consapevolezza nasce da un lavoro personale. La consapevolezza è qualcosa che matura intimamente a seguito di un lavoro personale di approfondimento, di introspezione.
    Se quella persona odia e non fa un lavoro personale, continuerà ad odiare....anche se tu gli dimostri razionalmente che il suo odio è ingiustificato.
    Perchè la consapevolezza non si può "trasmettere".
    Al massimo...tu con le tue osservazioni e argomentazioni puoi innescare un dubbio...puoi stimolare quella persona a riflettere sul perchè prova quell'odio. Ma se qualla persona non fa un lavoro personale di introspezione, la sua consapevolezza non evolve e quindi quell'odio rimarrà. Nonostante tutto quello che tu gli dici.

    Non sono io che trasmetto la consapevolezza a te. Ma sei tu che, tramite un lavoro personale, acquisisci una nuova consapevolezza e quindi una nuova etica.
    Senza un lavoro personale di ricerca e approfondimento PERSONALE non si cresce in consapevolezza e si rimane sempre fermi al punto in cui si è.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  6. #6
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    @Axe

    PS:
    E' molto importante sottolineare il ruolo della madre (chiesa).
    Se la madre (chiesa) avesse detto a Jimmy: si...hai ragione ad aver paura...il fulmine è una punizione di dio...vieni qui da me che ti proteggo...devi avere fede nella mia capacità di salvarti dall'ira divina dei fulmini....e ogni sera gli legge storie (inventate di sana pianta che chiama "Scritture") di fulmini che uccidono bambini....se la madre avesse detto una cosa del genere e avesse seguito un comportamento del genere avrebbe IMPEDITO a Jimmy di crescere in consapevolezza...e oggi Jimmy avrebbe ancora paura e correrebbe ancora dalla madre. Questa è una madre che non ha a cuore la crescita del figlio...ma usa le paure del figlio per mantenere il suo potere e compiacersi del suo potere....del potere che ha sulla coscienza del figlio. E, di fatto, IMPEDISCE al figlio di crescere.

    E non solo. Il povero Jimmy passerebbe tutta la vita a dire ai suoi amici di avere paura dei fulmini perchè sono una punzione di dio. Non importa quanto i suoi amici cerchino di convincerlo del contrario. Jimmy rimarrà bloccato in questa "fede" per tutta la vita.

    Una madre, invece, che ama davvero suo figlio e ha a cuore la CRESCITA della consapevolezza di suo figlio gli dice: vai a scuola Jimmy...studia...cerca...apprendi...indaga. E capirai da solo...capirai da te tutto ciò che c'è da sapere. Vai...studia...cerca...approfondisci.
    Ultima modifica di xmanx; 22-11-2019 alle 10:54
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  7. #7
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    @axe

    fosse come dici tu, le persone colte dovrebbero essere automaticamente più buone

    La cultura come semplice collezione di nuove nozioni non serve a nulla.
    E' il lavoro di introspezione che fa crescere in consapevolezza.
    Dove introspezione significa: "mettere in relazione la cultura e l'esperienza acquisita con la mia visione del mondo...mettere in discussione la mia visione del mondo con le nuove informazioni che ho acquisito grazie alla cultura e all'esperienza".
    La cultura da sola non basta. Come non basta la semplice esperienza. E' il lavoro personale di ridefinizione della mia visione del mondo...delle mie mappe di riferimento interiori.. a partire dalle nuove informazioni che ho acquisito dalla cultura e dalla esperienza, che porta a una nuova consapevolezza.
    Se manca questo lavoro personale introspettivo di ricerca e di ridefinizione della mia visione del mondo e delle mie mappe interiori di riferimento...posso arrivare a conoscere a memoria anche tutta la Treccani...e posso aver fatto il giro del mondo 40 volte e vissuto esperienze di ogni tipo... ma, dal punto di vista della consapevolezza personale, non mi sarò mosso di un centimetro.
    Ultima modifica di xmanx; 22-11-2019 alle 11:08
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  8. #8
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    @axe

    fosse come dici tu, le persone colte dovrebbero essere automaticamente più buone

    La cultura come semplice collezione di nuove nozioni non serve a nulla.
    E' il lavoro di introspezione che fa crescere in consapevolezza.
    Dove introspezione significa: "mettere in relazione la cultura e l'esperienza acquisita con la mia visione del mondo...mettere in discussione la mia visione del mondo con le nuove informazioni che ho acquisito grazie alla cultura e all'esperienza".
    La cultura da sola non basta. Come non basta la semplice esperienza. E' il lavoro personale di ridefinizione della mia visione del mondo...delle mie mappe di riferimento interiori.. a partire dalle nuove informazioni che ho acquisito dalla cultura e dalla esperienza, che porta a una nuova consapevolezza.
    Se manca questo lavoro personale introspettivo di ricerca e di ridefinizione della mia visione del mondo e delle mie mappe interiori di riferimento...posso arrivare a conoscere a memoria anche tutta la Treccani...e posso aver fatto il giro del mondo 40 volte e vissuto esperienze di ogni tipo... ma, dal punto di vista della consapevolezza personale, non mi sarò mosso di un centimetro.
    appunto; ma la "tua visione del mondo" al momento dato, da che dipende ?

    la stessa introspezione non basta, di solito; magari aiuta, conforta; prima ho citato l'analisi perché è un esempio calzante: l'analista riconosce immediatamente i problemi, che sono tipici, i soliti; ma non li svela al paziente, proprio perché la consapevolezza razionale va a sostituirsi all'elaborazione di emozioni e costruisce ulteriori corazze nevrotiche;
    il lavoro di trasformazione non avviene per via razionale, ma emotiva, andando a ripescare le circostanze dei traumi, perché sia l'emotività ad essere sollecitata, non la razionalità.
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #9
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    appunto; ma la "tua visione del mondo" al momento dato, da che dipende ?

    la stessa introspezione non basta, di solito; magari aiuta, conforta; prima ho citato l'analisi perché è un esempio calzante: l'analista riconosce immediatamente i problemi, che sono tipici, i soliti; ma non li svela al paziente, proprio perché la consapevolezza razionale va a sostituirsi all'elaborazione di emozioni e costruisce ulteriori corazze nevrotiche;
    il lavoro di trasformazione non avviene per via razionale, ma emotiva, andando a ripescare le circostanze dei traumi, perché sia l'emotività ad essere sollecitata, non la razionalità.
    appunto; ma la "tua visione del mondo" al momento dato, da che dipende ?

    Dal tuo livello di consapevolezza attuale. "Tuo" si fa per dire...non sto parlando di te nello specifico.
    Dal nostro livello di consapevolezza (dato dalla nostra parte conscia più la parte inconscia) attuale deriva la nostra visione del mondo. Ciò significa che la nostra visione del mondo deriva anche da tutto ciò di cui siamo inconsapevoli e che appartiene al nostro sub-conscio ancora inconscio.
    E' quello che Jung chiamava "l'Ombra".
    E non c'è nulla da fare...per far maturare il nostro grado di consapevolezza occorre lavorare su se stessi...come diceva Jung: "Affrontare la propria Ombra e rendere conscio l'inconscio".
    Come si fa a lavorare su se stessi?
    Se uno vuole lavorare su se stesso un modo e un metodo lo trova. Esistono tanti autori psicologi/psichiatri che scrivono libri divulgativi e possono darci degli spunti.
    Poi...se uno non lo vuole fare è un altro discorso.
    Rimane nella sua inconsapevolezza. Affari suoi.
    Senza lavorare sodo non si ottiene nessun risultato. Niente è gratis.
    Se il piccolo Jimmy non fosse andato a scuola....se non avesse studiato i fulmini...e non avesse fatto un lavoro di introspezione per rivedere le sue paure e la sua concezione di fulmine, il piccolo Jimmy avrebbe ancora paura dei fulmini.
    Cioè, le motivazioni della sua paura sarebbero rimaste nel sub-conscio....Jimmy non avrebbe reso "conscio l'inconscio" e Jimmy sarebbe rimasto con la sua paura dei fulmini.

    La paura dei fulmini, ovviamente, è solo un esempio.
    Esistono mille paure radicate nel nostro sub-conscio...esistono mille motivazioni che si sono radicate durante la nostra infanzia. Un esempio di cui ho già parlato: se un bambino viene maltrattato dai genitori che non si prendono cura di lui, quel bambino crescerà con la convinzione che il mondo "è un luogo pericoloso e infame in cui non bisogna fidarsi di nessuno"...perchè quando siamo bambini i nostri genitori sono il "mondo". Se quel bambino non fa un lavoro su se stesso non potrà mai maturare la consapevolezza che un conto sono i suoi genitori....altra cosa è il mondo. Senza un lavoro su se stesso quel bambino trasferirà sul "mondo" il fatto che non poteva fidarsi dei suoi genitori....e quindi "odierà" ogni figura "autoritaria" e odierà il mondo perchè in ogni figura autoritaria e nel mondo continuerà a vedere i suoi genitori.

    Questo bambino ha un livello di consapevolezza in cui per lui il mondo è un ambiente ostile...e in cui le figure "autoritarie" sono inaffidabili e pericolose (come lo erano i suoi genitori). E quindi le sue emozioni e le sue azioni saranno condizionate da questo suo livello di consapevolezza. Sarà quindi depresso, timoroso e insicuro nei confornti del mondo...perchè vive l'emozione negativa di vivere in un mondo ostile "che ce l'ha con lui"...e odierà qualunque figura autoritaria che incontrerà nella sua vita perchè in esse continuerà a vedere i suoi genitori. Magari scenderà anche in piazza per buttare molotov contro la polizia....perchè nella polizia (figura autoritaria) continuerà a vedere i suoi "genitori" violenti e inaffidabili.

    Questa persona, se vuole maturare in consapevolezza, deve lavorare sulla sua Ombra...cioè analizzare e rivedere le sue convinzioni e motivazioni profonde (le sue mappe di riferimento interiori...o "fedi") e relazionarle con la sua esperienza passata e attuale. Solo in questo modo può rendersi conto e maturare la consapevolezza che il mondo non sono i suoi genitori...e che se i suoi genitori sono stati inaffidabili e violenti con lui questo non significa che il mondo è un luogo ostile e che tutte le figure autoritarie ce l'hanno con lui e vogliono fargli del male.
    Finche non renderà "conscio l'inconscio" con questo lavoro di introspezione, questo adulto-bambino continuerà ad odiare il mondo e le figure autoritarie, perchè in esse continuerà a vedere la figura dei suoi genitori.
    Questo è solo un esempio ovviamente. Di situazioni come queste, dentro di noi, ce ne sono MILLE.

    Questo è ciò che viene definito il "lavoro di crescita spirituale" che...come è del tutto evidente...non c'entra una mazza con le religioni. La crescita spirituale è un concetto che con la "fede" delle religioni non c'entra nulla. Sono due concetti diversissimi. Anzi. come ho già detto, la "fede" religiosa è un OSTACOLO alla crescita spirituale. Perchè IMPEDISCE alle persone di lavorare su sè stesse...sulla propria Ombra e maturare in consapevolezza. Perchè tiene e mantiene le persone nella loro attuale consapevolezza o inconsapevolezza.
    Con tutte le fregnacce sul peccato, la salvezza, i giudizi universali, la sottomissione a una gerarchia e a una etica, le relgioni, di fatto, BLOCCANO il processo di crescita spirituale...e impediscono alle persone di CRESCERE in consapevolezza.
    Ultima modifica di xmanx; 22-11-2019 alle 17:13
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  10. #10
    L'avatar di dietrologo
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    ecco un altro che sa tutto su Dio...presunzione a parte

  11. #11
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    ecco un altro che sa tutto su Dio...presunzione a parte
    So che beveva.

  12. #12
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Perchè la Legge non bastò a Israele per ottenere la Salvezza? Perchè rimase vuota. Rimase a livello farisaico. Legale, appunto.
    Gesù Cristo è venuto a riscriverla, per cosiddire. Non su una pietra, come accadde a Mosè. Ma nei nostri cuori. Non è più sufficiente dire "Ho fatto questo e quest'altro e dunque ho diritto alla Salvezza. Non ho mai rubato, non ho mai ucciso nessuno, non ho mai tradito mia moglie: Mi aspetta il Paradiso". La Legge che ha portato il Cristo è l'Amore.

    "Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" (Giovanni 13)

    Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato». (Luca 18)

    Dio è Onnipotente, dunque: Ma nella Sua Onnipotenza ha scelto di darsi un limite: La nostra Libertà! Di sceglierLo coscientemente o di rifiutarLo. Dio non cala niente dall'alto. Ci coinvolge, ci chiama direttamente in causa.
    amate i vostri nemici

  13. #13
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Perchè la Legge non bastò a Israele per ottenere la Salvezza? Perchè rimase vuota. Rimase a livello farisaico. Legale, appunto.
    Gesù Cristo è venuto a riscriverla, per cosiddire.
    ma questa è una storiella che puoi raccontare ai bambini o a persone assolutamente ineducate alla riflessione critica;
    un adulto intelligente ti chiederà: ma allora, che dio onnisciente era quello che si è sbagliato e ha dovuto correggere, riscrivere, sapendo in anticipo come sarebbero andate le cose ? poteva in qualche modo la Sua creazione essere imperfetta in un qualsiasi momento, tanto da dover rimettere mano a tutto, come se fosse "sorpreso" da quel farisaismo che dici ?
    in questo modo, stai rappresentando Cristo stesso come un professore che dia ripetizione agli studenti più tonti o pigri; oppure che il professore/Dio che ha spiegato in aula è un incapace;

    e ancora:

    Dio è Onnipotente, dunque: Ma nella Sua Onnipotenza ha scelto di darsi un limite: La nostra Libertà! Di sceglierLo coscientemente o di rifiutarLo. Dio non cala niente dall'alto. Ci coinvolge, ci chiama direttamente in causa.
    ripeto: se tu cali quest'affermazione nel contesto della dottrina sul peccato originale, stai sostenendo che, nonostante questo, la condizione umana nel peccato sarebbe redimibile per un semplice esercizio di ragione di fronte alla Rivelazione, scritta o predicata; torni al "via" del tuo gioco dell'oca, perché allora non si capisce perché non bastasse la Legge di prima;
    e hai un uomo che "si salva da solo": ascolta le predicazioni, legge le Scritture, e magicamente viene redento, emendato, per sua capacità e intenzione, merito; mentre c'è chi rifiuta, scientemente;

    il tutto, a fronte di un dio che sa giù prima chi farà cosa;
    quindi, che aspetta a giudicare ? come può essere vincolato nei Suoi programmi a ciò che farebbero/faranno gli uomini, visto che lo sa già dal primo istante ?
    tu citi il Vangelo a pezzetti, con quello che ti torna in quel momento;
    ma Gesù dice: coloro che il Padre mi manda, non coloro che decideranno di venire da me... il testo è chiaro; dove sta il libero arbitrio nel Padre che manda ??? chiaro come lo sono tanti altri passi, incluso Paolo stesso;

    non è che te la puoi cavare con le formulette di mirabile sintesi, perché un teorema lo devi dimostrare, se lo esponi ad adulti pensanti; se non lo fai, l'effetto è il contrario di quello che ti proponi: la tua tesi rappresenta una cosa non credibile, un giochino delle tre carte.
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #14
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    La mia tesi? Ahahahahahahahahaha quale onore, ma mi spieghi perchè mi sopravvàluti così?

    Le parole di San Paolo in contrasto con la Legge sono dettate dalla sua nuova concezione della salvezza: a partire dall’evento di Damasco ( At 9; Fil 3) egli comprende che ormai essa è basata – per tutti, ebrei e gentili – unicamente sull’adesione a Cristo mediante la Fede in lui, e non sull’osservanza della Legge con le sue opere....

    "quello che poteva essere per me un guadagno, l'ho considerato una perdita a motivo di Cristo. Anzi, tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in lui, non con una mia giustizia derivante dalla legge, ma con quella che deriva dalla fede in Cristo, cioè con la giustizia che deriva da Dio, basata sulla fede.!"

    L’alternativa fra la giustizia per le opere della Legge e quella per la fede in Cristo diventa così uno dei motivi dominanti che attraversano le sue Lettere: “Noi, che per nascita siamo Giudei e non pagani peccatori, sapendo tuttavia che l’uomo non è giustificato per le opere della Legge, ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù, per essere giustificati per la Fede in Cristo e non per le opere della Legge; poiché per le opere della Legge non verrà mai giustificato nessuno” (Gal 2,15-16).

    La Chiesa non ha fatto altro che prendere gli assunti paolini e codificarli come Dottrina: Dio è Onnipotente e Onnisciente. E ci chiama a Libertà. A sceglierLo liberamente.
    amate i vostri nemici

  15. #15
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    La mia tesi? Ahahahahahahahahaha quale onore, ma mi spieghi perchè mi sopravvàluti così?

    Le parole di San Paolo in contrasto con la Legge sono dettate dalla sua nuova concezione della salvezza: a partire dall’evento di Damasco ( At 9; Fil 3) egli comprende che ormai essa è basata – per tutti, ebrei e gentili – unicamente sull’adesione a Cristo mediante la Fede in lui, e non sull’osservanza della Legge con le sue opere....
    appunto, quello che chiami "evento di Damasco"
    che cos'era quell'"evento" se non l'intervento diretto di Dio ???
    non è che sulla via di Damasco Paolo riflettesse sulla sua empietà e, improvvisamente, per raziocinio si sia convinto di sbagliare e si sia convertito

    La Chiesa non ha fatto altro che prendere gli assunti paolini e codificarli come Dottrina: Dio è Onnipotente e Onnisciente. E ci chiama a Libertà. A sceglierLo liberamente.
    sì, tu puoi ripetere all'infinito che 2+2=5, ma poi devi convincere le persone e stravolgere tutto ciò che nelle Scritture è logico e forzoso;
    poi, se vuoi cancellare la storia, Agostino e gli ultimi 5 secoli, in cui a partire dalle Scritture e da quegli assunti paolini mezza Cristianità se n'è andata - ma lo ha fatto fondando il pensiero moderno, quello di tutti noi - fai pure...
    c'� del lardo in Garfagnana

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