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Risultati da 31 a 45 di 60

Discussione: Al di là dell'aldilà

  1. #31
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Dice il saggio: "Al di là dell'aldilà c'è l'andirivieni".
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  2. #32
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Non c'è niente di più concreto della Morte, amico Turbociclo. In fondo è l'unica cosa certa della Vita, se ci pensi. A noi fa così impressione e spavento perchè Dio ci ha creati A SUA IMMAGINE: Fatti per la Vita, cioè! E una Vita che non finisce....
    Cono, anche senza credere ad un aldilà e per forza a un Dio, la morte è l'unica certezza che abbiamo e che accomuna tutti, credenti e non, non è affatto un'illusione, si parla naturalmente della morte fisica, del corpo.

  3. #33
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    Citazione Originariamente Scritto da bumble-bee Visualizza Messaggio
    .

    Laldilà lo immagino un posto in cui la propria coscienza viene rimossa, azzerata e poi riassegnata ad un corpo... il primo che capita che stia venendo alla luce in una qualunque parte dell'universo.
    Anch'io sarei più propensa a credere al ciclo delle rinascite, quindi se esiste un'anima eterna che si reincarni in un nuovo individuo, però non si spiega come mai la popolazione mondiale nel corso del tempo, dalla preistoria ad oggi, è aumentata e continua ad aumentare, da dove vengono le anime in più?

  4. #34
    Opinionista L'avatar di Breakthru
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    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    Anch'io sarei più propensa a credere al ciclo delle rinascite, quindi se esiste un'anima eterna che si reincarni in un nuovo individuo, però non si spiega come mai la popolazione mondiale nel corso del tempo, dalla preistoria ad oggi, è aumentata e continua ad aumentare, da dove vengono le anime in più?
    Se nulla si crea, si distrugge ma tutto si trasforma le anime in più arrivano dalle trasformazioni di organismi che non esistono più, oppure , secondo un'altra ipotesi le anime in più sono dovute a divisioni, dunque nei secoli, da una sola anima, di divisione in divisione ora abbiamo l'impressione che ce ne siano di più. Insomma un'anima che si espande

  5. #35
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Ciao Crepuscolo. Si hai ragione, la fede senza dubbi diventa comoda rassicurazione, ostinata ideologia, idem la ragione troppo sicura di sé.

    Fides e ratio sono agoniste nella ricerca della “verità”, nonostante il silenzio di Dio.

    Il sacro postula la trascendenza come difesa psicologica contro l’angoscia dell’evento morte nell’homo religiosus.

    L’Aldilà. Che cosa accade quando si muore? Attorno al pesante interrogativo si è sviluppata una ricerca filosofico-teologico-letteraria che offre risposte destinate a restare in sospeso. E la paura della morte incombe sull’umanità.

    Il filosofo epicureista e poeta Tito Lucrezio Caro (94 a. C. – 50 a. C. circa) nel “De rerum natura” afferma che solo la morte è immortale.

    Per Seneca, la morte è un dies natalis, una nuova nascita sulla quale si irraggia una lux divina, fermo restando che l’interrogativo “Mors quid est?” (la morte cos’è ?).

    Tutti conveniamo e constatiamo la differenza tra l’aldiquà di una persona (in vita) e il suo aldilà (da morta), ma c’è la zona intermedia. Per esempio in ambito medico la fine delle funzioni cerebrali coincide con la fine dell’io. Ma un corpo non ancora colto dall’aldilà può essere utile come donatore di organi.
    Mi dispiace smentire Tito Lucrezio, ma la morte finirà la sua immortalità quando la vita sarà finita. Evidentemente l'epicureista e poeta Lucrezio pensava forse che il mondo fosse immutabile come le immutabili stelle del cielo, ma oggi sappiamo che le stelle non hanno neanche una briciola di pensiero in quanto soggette a leggi immutabili; gli ex dei immortali nel cielo della notte si sono spenti con la conoscenza delle cause che è vera conoscenza.

  6. #36
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da bumble-bee Visualizza Messaggio
    L'unica cosa di cui non sono curioso è quella di scoprire cosa c'è nell'aldilà... perlomeno, fino a quando sto aldiquà.

    Immagino, giusto per un'idea di uguaglianza e giustizia, che, così come non è eterna la vita, non dovrebbe essere eterna neanche la morte.

    Laldilà lo immagino un posto in cui la propria coscienza viene rimossa, azzerata e poi riassegnata ad un corpo... il primo che capita che stia venendo alla luce in una qualunque parte dell'universo.
    Mi sembra che tale credenza sia stata sconfessata poco fa dal Dalai Lama.

  7. #37
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Dio ha parlato, Doxa. Si è rivelato. Non è affatto rimasto in silenzio nella Storia dell'Umanità. Siamo noi che, spesso, non vogliamo ascoltarLo e non vogliamo credere alla Resurrezione di Cristo e, di riflesso, alla nostra.

    "Io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza!" (Giovanni 10)
    @ cono.

    No, Cono, anche Isaia parla del silenzio di Dio. Il nostro è un Dio nascosto
    e silenzioso. Non dardeggia all'orizzonte salmodiando tutti i giorni ma ci
    lascia liberi e non ci asfissia. Casomai è il Papa che asfissia.

  8. #38
    Opinionista L'avatar di Breakthru
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Mi sembra che tale credenza sia stata sconfessata poco fa dal Dalai Lama.

    Magari mi sbaglio e ho capito male, ma il Dalai Lama ha negato la reincarnazione del Dalai Lama non tutto il sistema della reincarnazione

  9. #39
    L'avatar di dietrologo
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    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    Anch'io sarei più propensa a credere al ciclo delle rinascite, quindi se esiste un'anima eterna che si reincarni in un nuovo individuo, però non si spiega come mai la popolazione mondiale nel corso del tempo, dalla preistoria ad oggi, è aumentata e continua ad aumentare, da dove vengono le anime in più?
    il ciclo di rinascita non è un automatismo , ci si rincarna quando lo spirito ritiene il momento giusto per assimilare quel tipo di esperienza e in quelle condizioni di vita a intervalli brevissimi o lunghissimi
    Ultima modifica di dietrologo; 22-11-2019 alle 06:37

  10. #40
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    Sto pensando alla delusione dei devoti alle tre religioni abramitiche se nell’aldilà anziché provare la beatitudine per la vicinanza alla divinità non troveranno una realtà fisica ma il nulla in senso filosofico.

    Il nulla ci sfida a pensare all’assoluto. Infatti circa 2500 anni fa Il filosofo Parmenide di Elea elaborò il concetto di “nulla assoluto”, come assoluto “non essere”, pertanto impensabile e inesprimibile.

    Nell’ambito dell’antica filosofia greca il concetto del “nulla” fu originato dall’antitesi tra “essere” e “non essere”, nella quale il secondo termine fu considerato come “nulla”.

    Il nulla come concetto filosofico ovviamente non è una realtà fisica, né tanto meno qualcosa di sperimentabile.

    Allora come sinonimo del nulla va bene il “vuoto” ? No ! Per la fisica non esiste un luogo senza niente all’interno: ci sono masse, energie, ecc., invece per la filosofia il vuoto esiste in modo speculare.

    Sono due lemmi con significati distinti.

    Il nulla è un “quantificatore”, indica l’assenza di un’unità (per es. “non c’è nulla”).

    Il “vuoto fisico”, invece, sarebbe un luogo senza atomi, privo di materia.

    In senso metaforico nella filosofia tedesca il vuoto coincide col nulla all’interno del nichilismo e la caduta dei valori privi di fondamento ultimo o metafisico (Schopenhauer e Nietzsche).

    La concezione di "essere" parmenideo-platonica è collegata con quella giudeo-cristiana della “creatio ex nihilo”, del Dio creatore dal nulla.

    Il nulla assoluto immaginato dai mortali come destino ultimo può creare angoscia oppure indifferenza. Ma perché temerlo ?

  11. #41
    رباني L'avatar di King Kong
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Sto pensando alla delusione dei devoti alle tre religioni abramitiche se nell’aldilà anziché provare la beatitudine per la vicinanza alla divinità non troveranno una realtà fisica ma il nulla in senso filosofico. ...
    Doxa, penso che la delusione non sia una delle possibili emozioni nell'aldilá. Anche nell'ipotesi che hai formulato, cioé se anzichè la divinità troveranno il nulla, chi o cosa resterá consapevole ad esperimentare la delusione? Se la realtá é il nulla, non é possibile una consapevolezza esterna al nulla che lo possa sperimentare.

    Se poi me lo consenti, nelle Scritture delle religioni abramitiche, si trovano termini come Padre ...che ha creato il mondo in sei giorni... che si é dato un figlio... che siede sul trono nell'alto dei cieli e così via. Personalmente credo che sia possibile una interpretazione diversa da quella antropomorfa e che il linguaggio usato non sia necessariamente equivalente al concetto che si vuole esprimere. L'uso di metafore, parabole, espressioni figurate é largamente presente nella letteratura e nella lettura popolare dei fenomeni, non per questo "Il sole che domani nasce alle 7,40" nasce... eppure cosí é scritto su giornali di tutto rispetto. Anche sullo scontrino del supermercato, laddove é scritto "mele; 1,50 kg X 1,65 €", sullo scontrino non ci sono nè mele, nè Euro. Quindi se vogliamo davvero discutere di Religioni, al di lá del dogma confessionale, dovremmo meglio differenziare fra i limiti del linguaggio e i concetti che si vogliono esprimere.
    Aut hic aut nullubi

  12. #42
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Cono, anche senza credere ad un aldilà e per forza a un Dio, la morte è l'unica certezza che abbiamo e che accomuna tutti, credenti e non, non è affatto un'illusione, si parla naturalmente della morte fisica, del corpo.
    Chiaro! E può diventare terrore o Sorella. Dipende dalla Fede che abbiamo o che non abbiamo.
    amate i vostri nemici

  13. #43
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Lilia Visualizza Messaggio
    @ cono.

    No, Cono, anche Isaia parla del silenzio di Dio. Il nostro è un Dio nascosto
    e silenzioso. Non dardeggia all'orizzonte salmodiando tutti i giorni ma ci
    lascia liberi e non ci asfissia. Casomai è il Papa che asfissia.
    "Dov'era Dio ad Auschwitz?" chiede Primo Levi.
    Era in questa Immagine che vedi a sinistra. Era (E'!) nei crocifissi di tutte le epoche. Nei poveri, negli ultimi, negli scartàti dal mondo.
    amate i vostri nemici

  14. #44
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da King Kong Visualizza Messaggio
    Doxa, penso che la delusione non sia una delle possibili emozioni nell'aldilá. Anche nell'ipotesi che hai formulato, cioé se anzichè la divinità troveranno il nulla, chi o cosa resterá consapevole ad esperimentare la delusione? Se la realtá é il nulla, non é possibile una consapevolezza esterna al nulla che lo possa sperimentare.

    Se poi me lo consenti, nelle Scritture delle religioni abramitiche, si trovano termini come Padre ...che ha creato il mondo in sei giorni... che si é dato un figlio... che siede sul trono nell'alto dei cieli e così via. Personalmente credo che sia possibile una interpretazione diversa da quella antropomorfa e che il linguaggio usato non sia necessariamente equivalente al concetto che si vuole esprimere. L'uso di metafore, parabole, espressioni figurate é largamente presente nella letteratura e nella lettura popolare dei fenomeni, non per questo "Il sole che domani nasce alle 7,40" nasce... eppure cosí é scritto su giornali di tutto rispetto. Anche sullo scontrino del supermercato, laddove é scritto "mele; 1,50 kg X 1,65 €", sullo scontrino non ci sono nè mele, nè Euro. Quindi se vogliamo davvero discutere di Religioni, al di lá del dogma confessionale, dovremmo meglio differenziare fra i limiti del linguaggio e i concetti che si vogliono esprimere.
    amate i vostri nemici

  15. #45
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Sto pensando alla delusione dei devoti alle tre religioni abramitiche se nell’aldilà anziché provare la beatitudine per la vicinanza alla divinità non troveranno una realtà fisica ma il nulla in senso filosofico.

    Il nulla ci sfida a pensare all’assoluto. Infatti circa 2500 anni fa Il filosofo Parmenide di Elea elaborò il concetto di “nulla assoluto”, come assoluto “non essere”, pertanto impensabile e inesprimibile.

    Nell’ambito dell’antica filosofia greca il concetto del “nulla” fu originato dall’antitesi tra “essere” e “non essere”, nella quale il secondo termine fu considerato come “nulla”.

    Il nulla come concetto filosofico ovviamente non è una realtà fisica, né tanto meno qualcosa di sperimentabile.

    Allora come sinonimo del nulla va bene il “vuoto” ? No ! Per la fisica non esiste un luogo senza niente all’interno: ci sono masse, energie, ecc., invece per la filosofia il vuoto esiste in modo speculare.

    Sono due lemmi con significati distinti.

    Il nulla è un “quantificatore”, indica l’assenza di un’unità (per es. “non c’è nulla”).

    Il “vuoto fisico”, invece, sarebbe un luogo senza atomi, privo di materia.

    In senso metaforico nella filosofia tedesca il vuoto coincide col nulla all’interno del nichilismo e la caduta dei valori privi di fondamento ultimo o metafisico (Schopenhauer e Nietzsche).

    La concezione di "essere" parmenideo-platonica è collegata con quella giudeo-cristiana della “creatio ex nihilo”, del Dio creatore dal nulla.

    Il nulla assoluto immaginato dai mortali come destino ultimo può creare angoscia oppure indifferenza. Ma perché temerlo ?
    Interessante, una bella analisi.
    Fattore importante, per capire, è ragionare come ragionavano loro, quelli che nella catena della conoscenza scientifica erano condizionati dal loro mondo, gli antichi; credo che il " non essere" fosse considerato solo in maniera assoluta ma oggi possiamo dire in maniera relativa: io non sono ( non essere) Arcobaleno ed Arcobaleno non è cono, io non sono te e tu non sei me, e così via.
    L'occidente contrariamente all'oriente ragiona in modo analitico anziché sintetico, più che una sintesi noi occidentali amiamo l'analisi dei fatti.
    Quello che vorrei dire è che il "non essere" non solo risulta inconcepibile ma non è neanche il contrario dell'essere.

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