Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
Ciao Crepuscolo. Si hai ragione, la fede senza dubbi diventa comoda rassicurazione, ostinata ideologia, idem la ragione troppo sicura di sé.

Fides e ratio sono agoniste nella ricerca della “verità”, nonostante il silenzio di Dio.

Il sacro postula la trascendenza come difesa psicologica contro l’angoscia dell’evento morte nell’homo religiosus.

L’Aldilà. Che cosa accade quando si muore? Attorno al pesante interrogativo si è sviluppata una ricerca filosofico-teologico-letteraria che offre risposte destinate a restare in sospeso. E la paura della morte incombe sull’umanità.

Il filosofo epicureista e poeta Tito Lucrezio Caro (94 a. C. – 50 a. C. circa) nel “De rerum natura” afferma che solo la morte è immortale.

Per Seneca, la morte è un dies natalis, una nuova nascita sulla quale si irraggia una lux divina, fermo restando che l’interrogativo “Mors quid est?” (la morte cos’è ?).

Tutti conveniamo e constatiamo la differenza tra l’aldiquà di una persona (in vita) e il suo aldilà (da morta), ma c’è la zona intermedia. Per esempio in ambito medico la fine delle funzioni cerebrali coincide con la fine dell’io. Ma un corpo non ancora colto dall’aldilà può essere utile come donatore di organi.
Mi dispiace smentire Tito Lucrezio, ma la morte finirà la sua immortalità quando la vita sarà finita. Evidentemente l'epicureista e poeta Lucrezio pensava forse che il mondo fosse immutabile come le immutabili stelle del cielo, ma oggi sappiamo che le stelle non hanno neanche una briciola di pensiero in quanto soggette a leggi immutabili; gli ex dei immortali nel cielo della notte si sono spenti con la conoscenza delle cause che è vera conoscenza.