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Risultati da 241 a 255 di 259

Discussione: Teologia di Paolo vs teologia di Giovanni

  1. #241
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    come sarebbe nessuno discute...tu discuti e giudichi proprio, attribuisci sentimenti e propensioni di egoismo, edonismo, ecc...

    che ti posso dire ? il papa fa il mestiere suo e perora una certa dottrina; peraltro, tu gli dai retta quando ti pare; perché quando dice: paternità responsabile la cosa ti mette parecchio in imbarazzo e svicoli; poi, chi abbia ragione e chi torto sono affari vostri, nei quali non mi intrometto;


    Non si tratta di avere 12 figli, Axe. O 14 o 18. Si tratta di aprirsi un minimo di più. Qua siamo a zero!!! Maternità e Paternità responsabili: Certo. Ma qui non è che il Papa, Recalcati, l'ONU, l'Istat, l'Inps fanno semplicemente il loro mestiere. Analizzano una situazione e, partendo dalla loro concezione della Vita, dell'Amore, dell'Economia....lanciano un grido d'allarme che, concedimelo, ha tutte le ragioni d'essere.
    amate i vostri nemici

  2. #242
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Du cojoni!
    Ma chi se ne frega di questa gente che vende discorsi per fare in TV il poeta dell'amore. Siamo seri e coi piedi per terra per piacere, questo è vendere la mente e la complessità dei rapporti umani come qualcosa all'acqua di rose, che con due frasi retoriche e due smancerie pare di risolvere ogni problema.

    La fine di un rapporto è spesso un problema un trauma Ma la possibilità di una fine esiste e per vari motivi.
    La fissazione del per sempre è una fissazione appunto e chi la vende a tutti i costi sta pisciando fuori dal vaso, magari convinto davvero, oppure sa di non raccontarla tutta giusta. E uno psicanalista dovrebbe saperlo.
    Quindi te ne sai di più di lui. Addirittura arrivi a dettargli cosa dovrebbe dire.
    Sei un mostro, Vega. Un mostro di ilarità e comicità.
    amate i vostri nemici

  3. #243
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Lilia Visualizza Messaggio
    @ Cono.

    Cono non te la prendere, le culle vuote'? Prendiamoci i bambini turchi o iracheni,
    gurda come sono belli, stessa nostra razza, caucasica, e riempiamo le culle, oh.
    Ponzia Pilata. Ok, ho capito. Pensiero davvero illuminante.
    amate i vostri nemici

  4. #244
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Quindi te ne sai di più di lui. Addirittura arrivi a dettargli cosa dovrebbe dire.
    Sei un mostro, Vega. Un mostro di ilarità e comicità.
    Ma dai cono, questo vende fumo e retorica. Invece di raccattare ogni pisseraggine e banalità retoriche che ti ingegni a scovare e copia-incollare, perché non fai uno sforzo per uscire da questo loop zuccheroso del sole, cuore, amore e non cerchi invece di approfondire?
    Guarda, a lavoro ogni tanto ci organizzano dei seminari su vari temi, che direi inseriti in quel welfare aziendale fatto non solo di benefit economici. Pochi giorni fa ci parlava una psicologa di disturbi alimentari. Non è che è arrivata questa a raccontarci di eterno, vangelo, fede e poesiole romantiche.
    Non credere che solo perché se il tema è l'amore e la coppia, basti andare a cascare su quei discorsi di Recalcati e tutto si risolve.
    Parliamone seriamente che è meglio.
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  5. #245
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ponzia Pilata. Ok, ho capito. Pensiero davvero illuminante.
    @Cono.

    Non so perché questa tua ossessione per le culle vuote mi abbia
    fatto tornare in mente ciò che accadde subito dopo la guerra, con
    un Sud che moriva di fame e un Nord che stava molto meglio, per
    cui si pensò di affidare i bambini del Sud alle famigliedel Nord e così'
    fecero.Crebbero così bene che neanche riconoscevano i genitori
    d'origine( partirino in fasce),alcuni considerarno per sempre i veri genitori
    quelli del Nord, al Sud, intanto, ne sfornarono altri.
    Che c'è di strano a riempire le culle vuote con bambini iracheni?

  6. #246
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Ma dai cono, questo vende fumo e retorica. Invece di raccattare ogni pisseraggine e banalità retoriche che ti ingegni a scovare e copia-incollare, perché non fai uno sforzo per uscire da questo loop zuccheroso del sole, cuore, amore e non cerchi invece di approfondire?
    Guarda, a lavoro ogni tanto ci organizzano dei seminari su vari temi, che direi inseriti in quel welfare aziendale fatto non solo di benefit economici. Pochi giorni fa ci parlava una psicologa di disturbi alimentari. Non è che è arrivata questa a raccontarci di eterno, vangelo, fede e poesiole romantiche.
    Non credere che solo perché se il tema è l'amore e la coppia, basti andare a cascare su quei discorsi di Recalcati e tutto si risolve.
    Parliamone seriamente che è meglio.
    Non ti sembra una persona seria, Recalcati? La terza rete nazionale affiderebbe una rubrica che parla di temi etici a qualcuno poco affidabile? L'Amore è il centro, della nostra Vita. Con tutte le sue sfaccettature, Laura. Quando smettiamo di amare e di sentirci amati (dagli Altri e da Dio) muoriamo. Dentro.
    amate i vostri nemici

  7. #247
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Lilia Visualizza Messaggio
    @Cono.

    Non so perché questa tua ossessione per le culle vuote mi abbia
    fatto tornare in mente ciò che accadde subito dopo la guerra, con
    un Sud che moriva di fame e un Nord che stava molto meglio, per
    cui si pensò di affidare i bambini del Sud alle famigliedel Nord e così'
    fecero.Crebbero così bene che neanche riconoscevano i genitori
    d'origine( partirino in fasce),alcuni considerarno per sempre i veri genitori
    quelli del Nord, al Sud, intanto, ne sfornarono altri.
    Che c'è di strano a riempire le culle vuote con bambini iracheni?
    Meno male che ci sono gli immigrati, Lilia, che tamponano il calo verticale demografico italiano. Meno male! Le statistiche (non solo la Chiesa) ci dicono che a questi ritmi gli italiani si estingueranno presto. Se te non ti senti chiamata in causa (come Persona e come Cittadina) come ti devo chiamare se non Ponzia Pilata?

    "è pur vero che a mitigare gli effetti del calo demografico c’è il saldo migratorio, ma fare affidamento sull’arrivo in Italia di cittadini stranieri rappresenta, a mio avviso, un errore e una resa.

    Un errore perché i fenomeni migratori non possono essere arrestati, ma devono essere governati per scongiurare rischi di creazione di nuove marginalità sociali e minacce al sistema civile e valoriale italiano ed europeo. Senza contare che fare affidamento sugli immigrati per permettere la sopravvivenza di determinate attività economiche o della previdenza pubblica è offensivo proprio nei confronti di chi emigra, accolto non per solidarietà ma per mera utilità. Ed è una resa perché la politica non può trincerarsi dietro fenomeni esogeni e indipendenti (e se un domani prossimo i flussi migratori si arrestassero come potremmo far fronte alla scomparsa del principale argine al calo demografico?), ma individuare soluzioni per invertire la tendenza e favorire un incremento delle nascite. Partendo da una semplice domanda: quali sono le ragioni per cui in Italia nascono sempre meno bambini? Domanda a cui è possibile dare una risposta completa, approfondita ed esaustiva solo coinvolgendo le migliori intelligenze che operano in campo demografico, sociologico, economico, culturale, sanitario. Già nel 2014 in occasione della presentazione del Piano nazionale per la fertilità, emerse la necessità di approfondire con attenzione i fattori all’origine della contrazione della fecondità: sanitari, economici, sociali, culturali.

    A distanza di cinque anni ciò ancora non è avvenuto. Se vogliamo scongiurare il rischio di ritrovarci nel 2050 con l’84% di popolazione inattiva è necessario che la politica, sino a oggi incapace di dare soluzioni efficaci, si proietti nei prossimi decenni, avendo la consapevolezza che un grande progetto, per invertire la rotta, deve partire dalle competenze, per poi declinare in norme le risultanze degli approfondimenti. Una sorta di impegno etico e morale che deve andare oltre le appartenenze partitiche. Un impegno che la classe politica si deve assumere per disinnescare questo timer che ci sta portando verso un tracollo socioeconomico e – non sembri apocalittico – persino all’estinzione."

    https://www.avvenire.it/opinioni/pag...are-al-declino
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  8. #248
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Non ti sembra una persona seria, Recalcati? La terza rete nazionale affiderebbe una rubrica che parla di temi etici a qualcuno poco affidabile? L'Amore è il centro, della nostra Vita. Con tutte le sue sfaccettature, Laura. Quando smettiamo di amare e di sentirci amati (dagli Altri e da Dio) muoriamo. Dentro.
    Cono via, non si può ridurre i rapporti umani a due poesiole e due bei discorsi. Abbi pazienza.
    Se il canale voleva fare intrattenimento più leggero, pazienza, ma non è il modo di parlare di questo argomento.
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  9. #249
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Intrattenimento più leggero????? Per fare intrattenimento si chiamano Crozza o Fiorello.

    Massimo Recalcati (Milano, 28 novembre 1959) è uno psicoanalista, saggista e accademico italiano.
    Figlio di floricoltori, dopo il diploma di agrotecnico compie gli studi universitari sotto la guida del professor Franco Fergnani e consegue la laurea in Filosofia nel 1985 presso l'Università degli Studi di Milano, discutendo una tesi dal titolo Désir d'être e Todestrieb. Ipotesi per un confronto tra Sartre e Freud. Nell'estate dello stesso anno, la lettura degli Scritti di Jacques Lacan orienta la sua formazione verso la psicoanalisi. Nel 1989 si specializza in Psicologia Sociale presso la Scuola di Psicologia di Milano diretta da Marcello Cesa-Bianchi. Svolge la sua formazione analitica tra Milano e Parigi, dal 1988 al 2007.
    Ha insegnato a contratto presso le Università di Milano, Padova, Urbino, Bergamo, Losanna. Attualmente è professore a contratto di Psicopatologia del comportamento alimentare a Pavia, e insegna Psicoanalisi e scienze umane all'Università di Verona.

    Collabora con riviste specializzate, nazionali ed internazionali (Aut Aut, Pedagogika, LETTERa , Psychanalyse, Revue de la Cause freudienne, Clinique Lacanienne, Psiche).

    Ha scritto per le pagine culturali del Manifesto (2001-2013) e di Repubblica (dal 2011).
    Nel 2018 tiene quattro brevi lezioni in Lessico famigliare per Rai 3 sulle figure della madre, del padre, del figlio e sulla scuola. Nello stesso anno, si racconta in A libro aperto, il documentario de La Effe che, in tre capitoli, delinea la sua storia dall'arrivo a Milano fino a oggi.

    Cura la consulenza drammaturgica agli spettacoli "In nome del padre" (2018) e "Della madre" (2019) di Mario Perrotta.

    Dal 2018 al 2019 dirige la rivista di psicoanalisi LETTERa con Federico Leoni. Nel 2018 entra a far parte del comitato scientifico della rivista "Studi sartriani", edita da Roma TrE-Press.

    Dal 2019 dirige con Federico Leoni la collana "KUM!" edita da Il Melangolo (Genova).

    Sempre nel 2019, tiene sette lezioni sull'amore in Lessico Amoroso, che va in onda su Rai3 e cura l'introduzione a "L'idiota della famiglia" di Jean-Paul Sartre

    https://it.wikipedia.org/wiki/Massimo_Recalcati
    amate i vostri nemici

  10. #250
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    Cono il "pedigree" non mi interessa, interessa cosa uno dice e se in mezzo a qualche punto giusto ci deve essere poi la dose di supercazzole per intrattenere poeticamente chi guarda la tv, anche no.
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  11. #251
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    Non fa intrattenimento, parla della Vita delle Persone. Tocca temi sensibili, che ci riguardano tutti.

    Recalcati accoglie coraggiosamente quell’invito avventurandosi in un’impresa tanto delicata quanto difficile: rivolgere il discorso della psicoanalisi al grande pubblico affrontando un tema che attraversa la vita di tutti in un modo che è sempre unico per ciascuno. È per questa ragione che lo psicoanalista milanese chiarisce subito che non si tratta di spiegare l’amore per dissolverne il mistero, quanto di provare a raccontare quei principi che preservano uno spazio e un tempo per l’esperienza dell’amore, un’esperienza che è sempre singolare e che non ammette alcun desiderio mimetico.

    “È necessario che la vita dei nostri figli conosca l’amore per potersi accendere, per poter rimanere viva”. Con queste parole Massimo Recalcati apre Lessico amoroso, un nuovo programma televisivo che prosegue il cammino avviato lo scorso anno con Lessico famigliare. Il discorso riparte da quell’ultimo filmato proiettato dove Roberto Benigni esortava i giovani a innamorarsi e a scegliere bene le parole per esprimere l’amore.

    https://lettera.alidipsicoanalisi.it...-di-recalcati/
    amate i vostri nemici

  12. #252
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    ma 'sto Recalcati giocava per caso a pallacanestro?

  13. #253
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    Cono, abbi pazienza, ma buttarla nel programma tv molto in poesia, parole e slanci di passione è guardare l'argomento dallo spioncino della porta. Senza contare la strizzata d'occhio, poco neutrale e poco scientifica, all'amore eterno e rimandi di religione.
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  14. #254
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    "Non sappiamo più parlare d’amore. Come se la retorica stile Twitter da una parte e il cinismo materialistico dall’altra avessero spezzato le gambe alla lingua poetica dell’amore. Aggiungiamo la sentenza delle neuroscienze che vorrebbero ridurre l’amore a scosse biochimiche del cervello destinate fatalmente a esaurirsi col passare del tempo. Aggiungiamo anche il neo-libertinismo del nostro tempo che vorrebbe rendere risibile il “per sempre” dell’amore. Abbiamo bisogno di ricostruire un lessico amoroso che ci indichi che le ragioni del cuore hanno un peso senza il quale la vita umana appare mutilata. Il nostro tempo sputa sulla promessa di eternità che si ripete in ogni amore. Preferisce il disincanto che riduce l’amore al sesso o al cosiddetto poliamore. Bisognerebbe rileggere i poeti per ritrovare le parole più profonde dell’amore. Quel «duro desiderio di durare», come diceva Paul Éluard, in cui consiste la promessa coraggiosa degli amanti."

    https://www.avvenire.it/agora/pagine...sare-le-parole

    vabbè...poesia....slancio di passione....vabbè
    amate i vostri nemici

  15. #255
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    Scusate, in che mondo siamo?

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