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Discussione: Teologia di Paolo vs teologia di Giovanni

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  1. #10
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Ancora non rispondi: Il grido d'allarme di quegli studiosi, di quei sociologi, filosofi, scrittori illustri, del Papa, dell'Onu, della UE, dell'Istat e dell'Inps (non di un Conogelato qualsiasi!) ha ragione d'essere o no? Mica mettono in dubbio la democrazia, no? Lanciano semmai un sasso nell'acqua stagnante della Società Occidentale. Te non hai figli e ti importa il giusto del triste mondo che stiamo lasciando in eredità ai nostri giovani. Da quando ti conosco non fai altro che dire "prima si stava peggio, ci son state le guerre, prova ad andare in Cina eccetera": Ti fa un baffo, a te, Ponzio Pilato.

    Dalle pagine del rapporto Istat 2019 viene fuori una vecchia e irrisolta storia: le culle vuote. Nel 2018 sono stati registrati all’anagrafe nemmeno 500 mila bambini - 439 mila per la precisione, ovvero circa 140 mila in meno rispetto al 2008. Ma questa recessione demografica che sta colpendo l’Italia, ormai dal 2015, ha qualcosa di epocale. E’ inevitabile, i figli del «baby boom» hanno dovuto smettere da alcuni lustri di poter aver loro i figli e quindi di qui al 2050 la quota dei 15-64 anni - la cosiddetta popolazione attiva - scenderà drammaticamente. In una stima si calcola che ci si fermerà a poco più del totale della popolazione, ovvero il 52 per cento. Non c’è possibilità di ricambio nella popolazione. Ma a guardare il rapporto Istat del 2019 non c’è nemmeno possibilità di riscatto. Dice Giancarlo Blangiardo, presidente dell’Istat che stiamo vivendo un calo demografico di cui «si ha memoria nella storia d’Italia solo risalendo ad un secolo fa, ovvero al lontano biennio 1917-1918, un’epoca segnata dalla Grande Guerra e dai successivi drammatici effetti dell’epidemia di `spagnola». Quello che Blangiardo non esplicita lo si piò leggere nelle pagine del rapporto.

    Si può leggere di un «conflitto» generazionale che si misura in stili e qualità della vita, con i nonni sempre più pimpanti e più ricchi e i giovani e giovanissimi inchiodati ad un ascensore sociale che non accenna a decollare. I ragazzi escono sempre più tardi dalla famiglia di origine e nel 2018 su 9 milioni 630 mila ragazzi tra i 20 e i 34 anni è più della metà - 5,5 milioni - che vive a casa con mamma e papà. Del resto se guardiamo gli indicatori della povertà assoluta che risultano più che raddoppiati negli ultimi dieci anni (dal 3,6 all’8,4%) vediamo che l’indicatore tocca il massimo proprio tra i minorenni e i giovani tra i 18 e i 34 anni per i quali si registra il maggior incremento degli ultimi dieci anni (rispettivamente +8,9 e +6,4 punti percentuali).

    https://www.corriere.it/economia/lav...03df18c5.shtml

    Ahhhhh che bello!
    Ultima modifica di conogelato; 23-01-2020 alle 23:41
    amate i vostri nemici

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