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Discussione: Teologia di Paolo vs teologia di Giovanni

  1. #256
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    "Non sappiamo più parlare d’amore. Come se la retorica stile Twitter da una parte e il cinismo materialistico dall’altra avessero spezzato le gambe alla lingua poetica dell’amore. Aggiungiamo la sentenza delle neuroscienze che vorrebbero ridurre l’amore a scosse biochimiche del cervello destinate fatalmente a esaurirsi col passare del tempo. Aggiungiamo anche il neo-libertinismo del nostro tempo che vorrebbe rendere risibile il “per sempre” dell’amore. Abbiamo bisogno di ricostruire un lessico amoroso che ci indichi che le ragioni del cuore hanno un peso senza il quale la vita umana appare mutilata. Il nostro tempo sputa sulla promessa di eternità che si ripete in ogni amore. Preferisce il disincanto che riduce l’amore al sesso o al cosiddetto poliamore.
    beh, in teoria io dovrei essere il campione di tutta questa roba che qui viene censurata, visto che vi aderisco piuttosto convintamente;
    in pratica questa ideologia mi ha fatto comunque vivere storie tradizionalissime e felici, cariche di romanticismo e impegno, nonché rispetto dei limiti altrui; ma, ti posso assicurare, senza alcun egoismo meschino o scetticismo preventivo;

    essere consapevoli della biologia dell'attrazione e del suo ciclo non è un ostacolo ai sentimenti, ma consapevolezza in più per capirne il funzionamento e i limiti; cosa utile soprattutto nel gestire le crisi; se tua moglie ha un problema di depressione e tu non sai cos'è, facilmente lo fraintendi e fai casini, anche buona fede; solo per fare un esempio tra i tanti possibili...

    Bisognerebbe rileggere i poeti per ritrovare le parole più profonde dell’amore. Quel «duro desiderio di durare», come diceva Paul Éluard, in cui consiste la promessa coraggiosa degli amanti."
    ah, il motto di Rocco Siffredi, certo
    c'� del lardo in Garfagnana

  2. #257
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Anche quando dormiamo vegliamo l’uno sull’altro
    e questo amore più greve del frutto maturo di un lago
    senza riso e senza pianto dura da sempre
    un giorno dopo l’altro una notte dopo di noi.
    (P. Éluard)

    Nella traduzione di Franco Fortini, questa poesia di Paul Éluard è contenuta nella
    raccolta “Il duro desiderio di durare”. Il poeta suggerisce la speranza di giungere ai
    propri traguardi non in solitudine ma insieme, un moltiplicarsi dei destini, una
    creazione infinita, l’esigenza di un tempo esistenziale a carattere universale.
    Volendo citare il celebre verso di John Donne, nessun uomo è un’isola, ogni uomo è
    parte integrante dell’umanità e ne partecipa, desidera e spera, e questi sentimenti
    sono innegabilmente legati alla durata.

    Scriveva Pasolini in uno dei tanti epiloghi: “Della nostra vita sono insaziabile, perché
    una cosa unica al mondo non può essere mai esaurita”. Da questo insaziabile
    bisogno della vita, scaturisce un continuo movimento generativo, una ricerca che
    non ha termine, “un giorno dopo l’altro una notte dopo di noi”.
    In un indimenticabile film di Ridley Scott, perfino un replicante, creatura artificiale,
    sembra sentirne forte il richiamo; per diventare pienamente umano, la sua richiesta
    è quasi una preghiera: “Io voglio più vita, padre”, è una delle molte frasi rimaste
    celebri.

    http://www.timeoutintensiva.it/downl...i%20durare.pdf
    amate i vostri nemici

  3. #258
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    "Non sappiamo più parlare d’amore. Come se la retorica stile Twitter da una parte e il cinismo materialistico dall’altra avessero spezzato le gambe alla lingua poetica dell’amore. Aggiungiamo la sentenza delle neuroscienze che vorrebbero ridurre l’amore a scosse biochimiche del cervello destinate fatalmente a esaurirsi col passare del tempo. Aggiungiamo anche il neo-libertinismo del nostro tempo che vorrebbe rendere risibile il “per sempre” dell’amore. Abbiamo bisogno di ricostruire un lessico amoroso che ci indichi che le ragioni del cuore hanno un peso senza il quale la vita umana appare mutilata. Il nostro tempo sputa sulla promessa di eternità che si ripete in ogni amore. Preferisce il disincanto che riduce l’amore al sesso o al cosiddetto poliamore. Bisognerebbe rileggere i poeti per ritrovare le parole più profonde dell’amore. Quel «duro desiderio di durare», come diceva Paul Éluard, in cui consiste la promessa coraggiosa degli amanti."

    https://www.avvenire.it/agora/pagine...sare-le-parole

    vabbè...poesia....slancio di passione....vabbè
    Sì cono mi dispiace, ma per l'ennesima volta ti ripeto che con le poesiole e le pippe sul per sempre si va poco lontano. Capisco che il rischio potrebbe essere più noioso o pesante, di lezione universitaria, ma dietro l'amore, i sentimenti ed i rapporti di coppia ci stanno tanti elementi, tanti meccanismi, che non si possono non considerare per vendere che bastino parole, ideali romantici a tenere due persone unite. Tutto fa, ma non è tutto e se le parole sono importanti non si esaurisce lì il problema dell'amore e delle unioni. Parti a monte col cervello ed i neurotrasmettitori per arrivare a definire dinamiche psicologiche individuali e di coppia.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  4. #259
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Allora Almitra di nuovo parlò e disse: Che cos'è il matrimonio, maestro?
    E lui rispose dicendo:
    Voi siete nati insieme ed insieme starete per sempre.
    Sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.
    E insieme nella silenziosa memoria di Dio.
    Ma vi sia spazio nella vostra unione,
    e tra voi danzino i venti dei cieli.

    Amatevi l'un l'altro, ma non fatene una prigione d'amore:
    Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
    Riempitevi l'un l'altro le coppe, ma non bevete da un'unica coppa.
    Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane.
    Cantate e danzate insieme e siate allegri, ma ognuno di voi sia solo,
    come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.

    Donatevi il cuore, ma l'uno non sia di rifugio all'altro,
    perché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
    E siate uniti, ma non troppo vicini:
    Le colonne del tempio si ergono distanti,
    e la quercia ed il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro.

    Da: Il Profeta di Kahlil Gibran.

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