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Risultati da 91 a 105 di 259

Discussione: Teologia di Paolo vs teologia di Giovanni

  1. #91
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Se vuoi posso dirti che per me quella di oggi è l'epoca moralmente peggiore,...... per chi è normale.
    Ci sarebbe da chiedersi chi è normale.

  2. #92
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    Ci sarebbe da chiedersi chi è normale.
    Ricordati che "Visto da vicino, nessuno è normale."
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  3. #93
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    Invece secondo la gaussiana la normalità sale al centro della campana. Raggiunge l'1, la totalità quando i governi sono autoritari ed impongono un solo modo di pensare come ad esempio la religione, il comunismo ed il capitalismo per non parlare del totalitarismo, dove invece dei preti ci sono i militari.
    Tutti normali e tutti al centro della campana, non so come facciamo a starci tutti.

    Gli anormali sono invece rari perché sono gli estremi, quelli che al passare del tempo si allontanano sempre più dal centro, cioè dai normali,..... solo all'infinito ne trovi qualcuno.
    Ultima modifica di crepuscolo; 19-12-2019 alle 18:59

  4. #94
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    Se vuoi posso dirti che per me quella di oggi è l'epoca moralmente peggiore,......
    beh, se quella odierna è la peggiore, allora spiega il perché e mostra un'epoca secondo te moralmente migliore nel passato; posto che se questa è la peggiore, tutte le altre dovrebbero essere migliori; ivi incluse atomiche sui civili, campi di sterminio, ecc...

    però esprimiti; non fare come il solito, che la butti in caciara;

    questo è un punto importante; perché l'opinione negativa in effetti informa la realtà: se tu sei insoddisfatto per qualcosa, spesso dimentichi tutto quello che hai di buono - e non avevi prima - e contribuisci alla distruzione;
    pensa che qualsiasi re o potente del passato darebbe tutto pur di avere la metà del benessere di una persona qualsiasi di oggi.
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #95
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    Facciamo prima a capirci poi casomai facciamo un ragionamento logico e realistico; io provo a cominciarlo da parte mia.

    Nel passato remoto non c'ero, quindi non posso sapere esattamente come fosse, e poi i mezzi di comunicazione-persuasione di massa erano limitati e spesso le notizie venivano stravolte a pro; nel mio passato invece si, c'ero, ed è un si che mi permette di esprimere un giudizio, non sui tempi, ma sul mio tempo.
    Ebbene ripeto, sarà pure una mia sensazione ma per me, questo che viviamo ora è il periodo peggiore.

    Visto che il Leopardi va ed è un mio compaesano, posso prendere spunto da lui per dire che mi sembra di assistere alla quiete, non dopo la tempesta sopravvissuta dall'autore, ma prima della tempesta, che non si sa come sarà.

  6. #96
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Nel passato remoto non c'ero, quindi non posso sapere esattamente come fosse,
    sei laureato; un po' di storia dovresti averla studiata;

    nel mio passato invece si, c'ero, ed è un si che mi permette di esprimere un giudizio, non sui tempi, ma sul mio tempo.
    Ebbene ripeto, sarà pure una mia sensazione ma per me, questo che viviamo ora è il periodo peggiore.
    spiega il perché, argomenta;
    la tua sensazione, l'abbiamo più o meno sempre tutti; perché si invecchia, perché ci si abitua alle cose positive e si danno per scontate;
    sai quante volte ho avuto nostalgia pure io ?
    poi, però, ho fatto mente locale, perché la memoria mi assiste, e mi sono ricordato della realtà oggettiva...

    finché si chiacchiera, poco male; si rischia solo la figura dei vecchi rintronati che si sono dimenticati di esser stati giovani, a loro volta "degradati" per la morale dei loro anziani, con quell'atteggiamento triste, diffidente e pessimista;

    ma poi la chiacchiera diventa "politica" e si blatera di degrado morale, propugnando reali ritorni ad un passato, cercando di convincere che quello fosse migliore; e allora, non ci si può sottrarre al confronto sul dato reale: quale passato era migliore ? andiamo a vedere se in passato le persone sono state più morali; andiamo a vedere che succedeva davvero in quel passato e poi valutiamo.

    Visto che il Leopardi va ed è un mio compaesano, posso prendere spunto da lui per dire che mi sembra di assistere alla quiete, non dopo la tempesta sopravvissuta dall'autore, ma prima della tempesta, che non si sa come sarà.[/QUOTE]
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #97
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    -- ogni volta ti chiedo di citarmi un periodo o un'epoca moralmente migliore e ogni volta svicoli… --




    Un periodo "migliore", sia dal punto di vista morale che materiale, ci "sarebbe" stato ( solo !) sotto re Davide.

    Infatti proprio da questo monarca preso avvio quel messianesimo-messianismo ( di tipo Regale).
    E proprio nei momenti tragici delle storia degli israeliti _ il messianesimo rappresentava la "speranza" di un RI-torno di quel fulgido passato del piu' amato re israelita !!

    La celeberrima profezia di Natan _ ovvero la concretizzazione di un re - Discendente - dal casato davidico ha "sepmre" rappresentato IL futuro (sebbene Utopistico ) radioso per questo martoriato popolo !!

    Ecco dunque _ esauritosi il filone del profetismo (GIA' pre-conizzato da Amos), tuttavia rimaneva sempre "vivo" proprio quel filone del messianesimo (o messianismo) _ ovvero l' agognata quanto sospirata attesa del "Messia" _ l' Unto di Yahwè.

    Come anche i sassi sanno, quel mitico-favoloso Consacrato-Unto-Messia di Yahwè fungeva come IL Liberatore del popolo oppresso / e altresi' come l' instauratore di quel tanto enfatizzato Regno dell' Abba' (il mitico regno degli esaltati millenaristi _ antichi e "moderni" ).

    Detto fatidico Regno non poteva che essere governato dal "vero" Re (ovviamente il divinGeloso) e sarebbe caratterizzato da tutta quella cantilena che... esce anche dalle orecchie:

    - trionfo della giustizia, ineccepibile era la moralita, cosi' come la prosperita' economica, la fratellanza universale, l' assenza delle malattie / la scomparsa (addirittura) della morte _ insomma un Vero regno paradisiaco !!

    (e dopo i fatidici 1000 anni ?? _ non è dato sapere ...........)

    Che poi, come ben si sa, il Tarso interpreto' a modo suo il tutto.. "quel messianesimo _ questa è un' altra storia.

  8. #98
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Se non ci fosse stato il Peccato, Gesù Cristo non si sarebbe incarnato, non sarebbe morto e non sarebbe risorto. E noi staremmo discutendo del niente, Lilia cara....
    Egualmente, la Religione più diffusa al mondo, attraverso la quale le Persone nei secoli e nei millenni hanno orientato le loro vite, si rivelerebbe una balla di dimensioni inaudite. La Storia divisa e spaccata in due parti dal Suo Divin Fondatore, una panzana nella quale tutti quanti noi siamo immersi. L'Arte, la Letteratura, l'Antropologia, la Cultura che da Essa procede....una montatura mal riuscita.
    Conosci il testo del Preconio Pasquale? E' veramente mirabile! E riassume come meglio non potremmo fare, tutta la questione:

    Questa è la notte che salva su tutta la terra i credenti nel Cristo
    dall'oscurità del peccato e dalla corruzione del mondo,
    li consacra all'amore del Padre
    e li unisce nella comunione dei santi.

    "Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte,
    risorge vincitore dal sepolcro.
    O immensità del tuo amore per noi! O inestimabile segno di bontà:
    per riscattare lo schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio!

    Davvero era necessario il peccato di Adamo,
    che è stato distrutto con la morte del Cristo.
    Felice colpa, che meritò di avere un così grande redentore!"
    @

    Conogelato.

    Per carità non tirare fuori la storiella del peccato originale
    per cui il Cristo, secondo Adamo, deve incarnarsi, morire,
    scendere agli Inferi e risuscitare. Io non so come tutte queste
    cose false abbiano fatto versare tonnellate di inchiostro.
    Potevamo parlare benissimo di Parmenide, tradurcelo noi
    dal greco, non c'era bisogno di queste falsità.
    Dici che è la religione più diffusa al mondo, certo, il cristianesimo
    fu scelto da Costantino perchè aveva più seguaci dell'arianesimo,
    Teodosio fu quello che distrusse definitivamente l'arianesimo.
    Una volta associato all'Impero di Roma, anche se oramai alla fine,
    facilmente si espanse, imparò la pax romana e l'applicò, o stai
    con me o ti impicco.
    Carlomagno trapassò centinaia di migliaia di Sassoni a fil di spada
    per farli convertire, certo e ci riuscì, peccato che le ferite rimasero
    vive e, come dice in modo efficace Esterno, dopo alcuni secoli
    arrivò quel panzer tedesco che diede una botta tale al cattolicesimo
    che si portò via tutta l'Europa del Nord.
    Non credo assolutamente che dobbiamo continuare a parlare di un
    peccato delle origini che appartiene al mito e all'allegoria, e affermare
    che grazie a questo peccato un certo Cristo si è fatto carne. Se é venu-
    to Cristo sarà stato per altri motivi.
    Ciao.

  9. #99
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da esterno Visualizza Messaggio
    Ma questa è la solita stramberia dottrinaria inventata dal Tarso.. l' artefice di quell' "Astratto-virtuale-immaginario" Primo Adam // e che sarebbe stato scalzato dal fatidico Secondo Adam.
    Ma cio' è valido - solamente - per i credenti della croce !!

    Infatti:
    - 1 ) per gli "altri" mono-teisti tale bizzarra tesi tarsiota NON la prendono nemmeno in considerazione..(anzi la condannano come emerita "stravaganza" crociata),

    - 2 ) per gli altri devoti, che monoteisti Non sono.. sono del tutto indifferenti a questo Tabu' / mistero della fede del pagan-cristianesimo !


    Quindi, come ti è stato postato varie volte, dovresti sempre integrare.. con quel:
    - Secondo noi, Secondo la nostra dottrina, Secondo la nostra verita'..eccc.. !!

    Proprio perche' il catto-cristianesimo vien rigettato/respinto come "assoluto" !


    Quindi quel poetico annunciatore-banditore.. (il preconio della Pasqua) ovviamente, essendo un canto liturgico della santa ekklesia, vale _ esclusivamente _ per i "suoi" credenti - Stop !
    Non importa che lo ripeti tutte le volte: E' chiaro che se mi viene chiesto conto della mia Fede Cattolica, rispondo citando gli Scritti Cattolici....
    Incarnazione, Morte e Risurrezione del Figlio di Dio sono i cardini....i fondamenti della nostra Fede!
    Te non ci credi? Dove sta il problema amico mio? Pace. Amen. Ce ne faremo una ragione. Andiamo avanti lo stesso: Da secoli! Possiamo continuare a farlo? Vossignorìa ci dà il suo permesso?
    amate i vostri nemici

  10. #100
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    la decadenza etica e morale l'aggiungi tu, come fanno i vecchi da millenni;

    ogni volta ti chiedo di citarmi un periodo o un'epoca moralmente migliore e ogni volta svicoli;
    se non sei in grado di farlo, vuol dire che non c'è alcuna decadenza morale, ma, al più, l'ignoranza su quanto accadeva in passato.
    Eh...chiaro: Come no? E' sempre stato così o peggio, di così: Vuol dire che i gridi di allarme congiunti, di Istituti laicamente ineccepibili e Cattolicamente irreprensibili, non hanno ragion d'essere. Ok, molto bene. La solita solfa di chi tira il sasso e poi nasconde la mano. Fare figli è di destra. Essere single è di sinistra. Sposarsi e aprirsi alla Vita è reazionario, vivere da soli è progressista. E avanti così. Povero Axe. Poveri noi.

    Calo delle nascite è allarme nazionale

    E il calo dei matrimoni si accompagna con quello delle nascite, un trend in corso dal 2008 e che quest’anno batterà un nuovo record negativo, visto che nel primo semestre s’è verificato un nuovo calo del 2%. Se ne è parlato in Senato in un convegno sull’ermergenza denatalità. «La trasformazione socio demografica da molto tempo interessa il nostro Paese - ha osservato la presidente Elisabetta Casellati - il suo progressivo invecchiamento generazionale e il calo delle nascite ha acquisito, specie negli ultimi anni, le proporzioni di un’autentica emergenza nazionale. Secondo i più recenti dati pubblicati dall’Istat, nel 2017 sono stati iscritti in anagrafe per nascita 458,151 bambini, oltre 14 mila in meno rispetto al 2016 e oltre 26 mila in meno rispetto al 2015. Se si considera il triennio 2014-2017, le nascite sono diminuite di circa 45mila unità, mentre sono quasi 120mila in meno rispetto al 2008. Un dato destinato ad aggravarsi anche quest’anno, se consideriamo che a giugno, il numero delle nascite registrate nel primo semestre del 2019 è pari a poco più di 206 mila bambini. Tutto questo porta l’Istat ad affermare che la fase di calo della natività, innescatasi nel 2008 e proseguita con andamento negativo costante, ha ormai assunto caratteristiche strutturali».
    Una politica per la famiglia

    Secondo la Casellati bisogna invertire la rotta con politiche pubbliche di lunga lena. «Anche se tornassimo domani ai tassi di natalità da baby boom che si registravano nell’immediato dopo guerra, certamente non riusciremmo nel breve periodo a recuperare il tempo perduto. Per produrre effetti tangibili sul mercato del lavoro e sul sistema produttivo, un aumento della natalità avrebbe infatti quanto meno bisogno di un arco temporale tra i 20 e i 30 anni - ha proseguito il presidente del Senato -. Ecco perché il mio auspicio è che il dibattito odierno sappia anche essere occasione per esortarci a guardare al futuro del nostro Paese da una prospettiva più ampia e previdente. Perché, ammesso anche che si riesca a porre un freno al calo della natalità, dobbiamo anche pensare a quale sarà tra vent'anni il futuro dei nostri figli. E questo significa soprattutto immaginare, anticipare, programmare i cambiamenti che il contesto globale ci suggerisce».

    https://www.ilsole24ore.com/art/spos...igioso-ACGEPG0

    Può interessarsi davvero al futuro dei figli una società che non li genera? E come può essere accogliente una società che non accoglie neanche più se stessa?

    Prima queste domande arriveranno, con soluzioni adeguate, nell’agenda politica europea, e dei suoi governi nazionali, e meglio sarà per tutti.

    Eugenio Mazzarella, Filosofo, Università Federico II Napoli

    https://www.avvenire.it/opinioni/pag...e-non-accoglie
    Ultima modifica di conogelato; 20-12-2019 alle 02:54
    amate i vostri nemici

  11. #101
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    Citazione Originariamente Scritto da Lilia Visualizza Messaggio
    @

    Conogelato.

    Per carità non tirare fuori la storiella del peccato originale
    per cui il Cristo, secondo Adamo, deve incarnarsi, morire,
    scendere agli Inferi e risuscitare. Io non so come tutte queste
    cose false abbiano fatto versare tonnellate di inchiostro.
    Potevamo parlare benissimo di Parmenide, tradurcelo noi
    dal greco, non c'era bisogno di queste falsità.
    Dici che è la religione più diffusa al mondo, certo, il cristianesimo
    fu scelto da Costantino perchè aveva più seguaci dell'arianesimo,
    Teodosio fu quello che distrusse definitivamente l'arianesimo.
    Una volta associato all'Impero di Roma, anche se oramai alla fine,
    facilmente si espanse, imparò la pax romana e l'applicò, o stai
    con me o ti impicco.
    Carlomagno trapassò centinaia di migliaia di Sassoni a fil di spada
    per farli convertire, certo e ci riuscì, peccato che le ferite rimasero
    vive e, come dice in modo efficace Esterno, dopo alcuni secoli
    arrivò quel panzer tedesco che diede una botta tale al cattolicesimo
    che si portò via tutta l'Europa del Nord.
    Non credo assolutamente che dobbiamo continuare a parlare di un
    peccato delle origini che appartiene al mito e all'allegoria, e affermare
    che grazie a questo peccato un certo Cristo si è fatto carne. Se é venu-
    to Cristo sarà stato per altri motivi.
    Ciao.
    Si, forse doveva studiare l'atmosfera terrestre...o gli usi e costumi degli indigeni palestinesi...chissà!

    Lilia cara, purtroppo il Peccato è la realtà più stringente dell'Uomo. Più vicina. Più prossima. Come li chiami tu gli odii, gli sterminii, le guerre, le stragi? E quando l'Uomo mente, ruba, prevarica, causa ingiustizia, tradisce eccetera...di chi è preda? Quale meccanismo lo spinge a muoversi così?

    "l'istinto del cuore umano è incline al male fin dall'adolescenza!" (Genesi 8)

    Ma Dio, vedendo la nostra imperfezione e la nostra sofferenza, non se n'è rimasto semplicemente a guardare: Si è compromesso! Ha preso Lui, sulle Sue spalle, il peccato di Adamo (il nostro, peccato)

    "Disprezzato e reietto dagli uomini,
    uomo dei dolori che ben conosce il patire,
    come uno davanti al quale ci si copre la faccia,
    era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
    Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
    si è addossato i nostri dolori
    e noi lo giudicavamo castigato,
    percosso da Dio e umiliato.
    Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
    schiacciato per le nostre iniquità.
    Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
    per le sue piaghe noi siamo stati guariti."

    ISAIA 53

    Ciao, ci risentiamo a gennaio
    amate i vostri nemici

  12. #102
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    Eh...chiaro: Come no? E' sempre stato così o peggio, di così: Vuol dire che i gridi di allarme congiunti, di Istituti laicamente ineccepibili e Cattolicamente irreprensibili, non hanno ragion d'essere. Ok, molto bene. La solita solfa di chi tira il sasso e poi nasconde la mano. Fare figli è di destra. Essere single è di sinistra. Sposarsi e aprirsi alla Vita è reazionario, vivere da soli è progressista. E avanti così. Povero Axe. Poveri noi.
    no, povero te che non sai comprendere il senso di ciò che leggi, o fai finta e attribuisci idee che l'interlocutore non ha scritto;

    prima di tutto, io non ho mai sostenuto che sposarsi e avere figli sarebbe reazionario, ecc...
    la maggior parte delle persone con famiglie numerose che conosco non è cattolica o, se lo è formalmente, non mette piede in una chiesa da mezzo secolo;
    nelle società più secolarizzate e laiche si fanno più figli che in Italia, e soprattutto più che nella parte d'Italia più tradizionalista, che invece si spopola;

    del calo della natalità ho scritto più volte io stesso, quindi è inutile che tu mi attribuisca un pensiero opposto a quello che sostengo;

    il tuo problema è che non capisci e non ammetti il conflitto tra opinioni diverse, annulli l'altro nel "degrado", perché questo ti fa sentire nel giusto, ma ti allontana dalla realtà:
    nelle analisi Istat si parla di "politiche per la famiglia", cioè incentivi economici e sociali, non di "degrado morale", come invece sostieni tu;

    infatti, si rileva che la denatalità si sovrappone alla povertà, non a questa o quella morale; in Francia, hanno almeno due figli o più due su tre fratelli della mia ex, di estrazione cattolica ultra-tradizionalista, sebbene con genitori divorziati e risposati, ma anche i miei 5 cugini parigini;

    non ti passa nemmeno per l'anticamera del cervello l'idea che chi non fa figli è esattamente a sua volta figlio di quel modello tradizionale, che - a differenza dei miei cugini - rifiuta, perché quello è avvertito come degrado, iniquità, ingiustizia, ipocrisia;
    voglio vedere quanti nipotini avrai, se e quando i tuoi figli avranno ritenuto di emularti, perché il tuo modello si è dimostrato felice, attraente;

    quanto al calo demografico, ci sono loro, che per alcuni non sono "italiani"; mentre io non vedo l'ora di farmi assistere da qualcuno di loro, che sarà medico, avvocato, funzionario pubblico, carabiniere:

    c'� del lardo in Garfagnana

  13. #103
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    Bene il video: commovente, natalizio, di apertura mentale, di accoglienza, breve, intenso…
    Nati in Italia e contenti di essere italiani.
    C'è chi posta video di mezz'ora e più, ma chi ha il tempo di guardarli?
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  14. #104
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    sei laureato; un po' di storia dovresti averla studiata;


    spiega il perché, argomenta;
    la tua sensazione, l'abbiamo più o meno sempre tutti; perché si invecchia, perché ci si abitua alle cose positive e si danno per scontate;
    sai quante volte ho avuto nostalgia pure io ?
    poi, però, ho fatto mente locale, perché la memoria mi assiste, e mi sono ricordato della realtà oggettiva...

    finché si chiacchiera, poco male; si rischia solo la figura dei vecchi rintronati che si sono dimenticati di esser stati giovani, a loro volta "degradati" per la morale dei loro anziani, con quell'atteggiamento triste, diffidente e pessimista;

    ma poi la chiacchiera diventa "politica" e si blatera di degrado morale, propugnando reali ritorni ad un passato, cercando di convincere che quello fosse migliore; e allora, non ci si può sottrarre al confronto sul dato reale: quale passato era migliore ? andiamo a vedere se in passato le persone sono state più morali; andiamo a vedere che succedeva davvero in quel passato e poi valutiamo.

    Visto che il Leopardi va ed è un mio compaesano, posso prendere spunto da lui per dire che mi sembra di assistere alla quiete, non dopo la tempesta sopravvissuta dall'autore, ma prima della tempesta, che non si sa come sarà.
    [/QUOTE]
    Sono contento che ti sei sfogato
    Per quanto riguarda il primo punto si, l'ho studiata, anche se a pappagallo ho imparato col tempo che la storia non rappresenta in alcun modo l'universalità che ha acquisito lo storico oggi; chi scriveva era al soldo dell'impero o della chiesa per sbarcare il lunario.
    Oggi non ti calcolano per indurti all'impotenza, allora ti calcolavano così tanto da bruciarti vivo insieme alle pagliuzze dei tuoi pensieri; farisei ipocriti come sempre,l'uomo non è poi mica tanto cambiato è diventato solo più superbo rispetto agli oranghi che eravamo, loro non si accontentavano di farla fuori dal vaso ma la facevano addosso ai malcapitati che dovevano camminare per terra.
    Al secondo punto posso rispondere dicendo con educazione che sono cose mie; ritengo già da svariato tempo che le storie non dicono niente di qunto dovrebbero dire perché il meglio rimane dentro e ben nascosto. Ai tempi di Salomone quando si diceva che far conoscere il proprio nome era come consegnarsi ormai ineste nelle mani dell'avversario; in fondo è una deriazione un po' deviata, in quanto la superstizione era accompagnata anche da incantesimoi la cui formula doveva restare segreta, guai a scoprirla, l'incantesimo non avrebbe prodotto più i suoi effetti, benefici o malefici.
    Anch'io sono un po' superstizioso e quindi malvolentieri parlo di me, contrariamente a quanto faccio per esprimere i miei pensieri, anche se mi devo sforzare molto.
    la politica non mi interessa e non mi ha mai interessato eccetto il periodo universitario, che l'ho subita perché ero diventato amico dei borsisti sessantottini della mia città.
    Mi è bastato per capire che dire: " tanto è tutto politica, quindi qualsiasi decisione o ribellione è sempre politica", non significa un cacchio, anzi è una gran cacchiata buttata lì per non impegnarsi direttamente.

  15. #105
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    Citazione Originariamente Scritto da axeugene Visualizza Messaggio
    sei laureato; un po' di storia dovresti averla studiata;


    spiega il perché, argomenta;
    la tua sensazione, l'abbiamo più o meno sempre tutti; perché si invecchia, perché ci si abitua alle cose positive e si danno per scontate;
    sai quante volte ho avuto nostalgia pure io ?
    Poi, però, ho fatto mente locale, perché la memoria mi assiste, e mi sono ricordato della realtà oggettiva...

    Finché si chiacchiera, poco male; si rischia solo la figura dei vecchi rintronati che si sono dimenticati di esser stati giovani, a loro volta "degradati" per la morale dei loro anziani, con quell'atteggiamento triste, diffidente e pessimista;

    ma poi la chiacchiera diventa "politica" e si blatera di degrado morale, propugnando reali ritorni ad un passato, cercando di convincere che quello fosse migliore; e allora, non ci si può sottrarre al confronto sul dato reale: Quale passato era migliore ? Andiamo a vedere se in passato le persone sono state più morali; andiamo a vedere che succedeva davvero in quel passato e poi valutiamo.

    Visto che il leopardi va ed è un mio compaesano, posso prendere spunto da lui per dire che mi sembra di assistere alla quiete, non dopo la tempesta sopravvissuta dall'autore, ma prima della tempesta, che non si sa come sarà.
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