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Risultati da 121 a 135 di 259

Discussione: Teologia di Paolo vs teologia di Giovanni

  1. #121
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Arco.

    Se ne accorge pure il pescivendolo quando uno dà segni
    di squilibrio e si mette a dire che col martirio avrebbe raggiunto subito
    la Gerusalemme Celeste, e così i Romani, togati, stufi di sentire questi
    squilibrati, al martirio ce li mandavano davvero per toglierseli di mezzo.
    Dio , che accoglie tutti, o quasi, avrà avuto pietà di questi scemarelli,
    non so dove se li tenga...in qualche limbo apposito dove non li vede e non li sente.
    Ciao.
    Certo, onore ai romani e scemarelli i martiri: una bella lettura delle persecuzioni e delle esecuzioni capitali. Onore ai soldati tedeschi e scemarelli gli ebrei trucidati.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  2. #122
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    Certo, onore ai romani e scemarelli i martiri: una bella lettura delle persecuzioni e delle esecuzioni capitali. Onore ai soldati tedeschi e scemarelli gli ebrei trucidati.
    @ Arco.

    Veramente difficile farsi capire da te.
    I veri martiri nella storia sono quelli come
    P.Maximilian Kolbe e Salvo d'Acquisto,
    equilibrati, santi.
    E' ovvio che in un'epoca in cui il martira veniva
    idolatrato con distribuzioni di reliquie( non ceneri),
    e mi chiedo spesso come prendessero queste reli-
    uie, con un'accetta, oppure usavano il metodo
    che fu usato
    per Luigi IX il santo, morto durante le crociate,
    lo misero in un gran pentolone a farlo bollire e
    lo disarticolarono tutto, distribuendo poi le re
    liquie in tutta Europa.
    Io ne ho conosciuti tanti di esaltati cattolici,
    tanti non ci stavano con la testa, hanno tutti
    una valigia pronta sotto il letto così appena torna
    Gesù scappano via con lui...
    Ebbene, tornando ai primi cristiani, se qualcuno
    faceva lo scemo per strada era facile arrestarlo,
    se i capi se ne accorgevano, potevano fargli una doccia fredda
    per calmarlo o lo legavano come un salame, per evitare che
    si immolasse
    per gli onori del paradiso, e quelli terreni.
    Che c'entra Hitler, che c'entrano i campi di sterminio.?

  3. #123
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    Lilia, la storia che ho imparato ci insegna che gli equilibrati romani dovevano ritenere divino l'imperatore. Magari un imperatore che nominava il proprio cavallo senatore (Caligola). Magari un imperatore che dava fuoco alla città per incolparne i cristiani (Nerone).
    Mi pare che non stiamo parlando né di docce fredde né di legature tipo salame, ma di crocifissioni e pasti di leoni.
    Lilia, i togati romani che condannarono al supplizio i presunti scemarelli, non furono fedeli tutori dell'ordine pubblico, ma grandi mascalzoni come i soldati di Hitler. Ecco cosa c'entrano i nazisti.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  4. #124
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    Lilia, la storia che ho imparato ci insegna che gli equilibrati romani dovevano ritenere divino l'imperatore. Magari un imperatore che nominava il proprio cavallo senatore (Caligola). Magari un imperatore che dava fuoco alla città per incolparne i cristiani (Nerone).
    Mi pare che non stiamo parlando né di docce fredde né di legature tipo salame, ma di crocifissioni e pasti di leoni.
    Lilia, i togati romani che condannarono al supplizio i presunti scemarelli, non furono fedeli tutori dell'ordine pubblico, ma grandi mascalzoni come i soldati di Hitler. Ecco cosa c'entrano i nazisti.
    @ Arco.

    Nerone ha dato fuoco a Roma perchè era vecchia e la voleva fare più bella.
    Hai visto mai la Domus Aurea a Colle Oppio? E poi c'era un lago immenso la'
    dove ora è il Colosseo, per abbellire la sua dimora, ma manco lo sapeva chi fossero
    sti cristiani.
    Caligola poi fu ucciso dai pretoriani, no? Avevano comunque un impero che
    occupava 1/4 delle terre emerse, non dovevano essere così squilibrati.
    Anche presso altri popoli antichi l'imperatore veniva divinizzato, e la gente
    ci credeva veramente, perfino a Re Artù portavano i malati e molti guarivano.
    Sarà stata suggestione...
    Erano i capi cristiani che quando vedevano uno squilibrato per fermarlo usavano
    funi e docce fredde, casomai lo gettavano anche in qualche cella per fargli dare una calmata.

  5. #125
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    @Lilia.

    Il concetto di "quiete" svincolato da ogni tempesta
    torna spesso in Leopardi. Nelle Operette Morali il
    poeta ci parla di "quiete altissima", indipendente-
    mente dalla tempesta. Nell'Infinito la chiama "profon
    dissima quiete" ( sono 200 anni che lo ha scritto).
    E' la quiete simile alla morte che sola da' tregua
    al grande pessimismo leopardiano.


    Non credo che il Leopardi la intendesse simile alla morte; io credo che lui intendesse l'annullamento mentale nel perdersi dei pensieri, una specie di yoga interiore, che è sempre evasione dal quotidiano che opprime.
    La morte appartiene a tutti ma la sua sofferenza no.[/QUOTE]

    @ Crep.

    Leopardi definisce la quiete, il sonno, in una delle Operette
    morali, una particella di morte. E solo così si può sopportare
    la vita, per questa particella di morte, che è il sonno o la quiete.

  6. #126
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ma tutto questo, storiella inclusa, cosa ha a che vedere con la questione di se e quanto sarebbe moralmente degradata la società di oggi rispetto al passato ???
    perché la questione in ballo, in effetti, è sempre la solita:

    chi postula il degrado della Modernità prende di fatto di mira i diritti individuali, che della Modernità sono il portato; la gente fa quello che vuole, non c'è più l'autorità, ecc... e la società è al degrado;
    quando nella società autoritaria avvenivano i crimini più efferati a tutti i livelli di potere, dallo stato alla famiglia;
    ovviamente, ci sono tanti nostalgici di quel potere, a livelli alti, e a livelli infimi, che sognano regressi.
    Se un frutto marcisce non marcisce tutto in una volta ma un pezzo alla volta, i fallimenti di oggi sono il marcio già iniziato prima.

  7. #127
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    Citazione Originariamente Scritto da Lilia Visualizza Messaggio
    Non credo che il Leopardi la intendesse simile alla morte; io credo che lui intendesse l'annullamento mentale nel perdersi dei pensieri, una specie di yoga interiore, che è sempre evasione dal quotidiano che opprime.
    La morte appartiene a tutti ma la sua sofferenza no.
    @ lilia

    Leopardi definisce la quiete, il sonno, in una delle Operette
    morali, una particella di morte. E solo così si può sopportare
    la vita, per questa particella di morte, che è il sonno o la quiete.[/QUOTE]

    -------------------------------------------------------------------------------------------------
    In sostanza la rinuncia ad essere così com'era, piuttosto il nulla, che, per un cristiano, è la negazione assoluta di tutto, anche di Dio .
    Tra il sonno e la morte c'è una bella differenza, anche se sembrano assomigliarsi, ma il sonno ha un prima ed un dopo che ci permette di riconoscerci sempre, cosa che la morte non ha.
    Quindi essendo diverso l'approccio non possono essere neanche simili.
    Per una persona normale il sonno è la quiete, non certo la morte.
    Chi invece soffre probabilmente arriva a confondere i due confini perché il sonno non è più quiete in quanto tutte le mattine ci si deve svegliare ed accettare quello che siamo.
    Ultima modifica di crepuscolo; 22-12-2019 alle 20:39

  8. #128
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Se un frutto marcisce non marcisce tutto in una volta ma un pezzo alla volta, i fallimenti di oggi sono il marcio già iniziato prima.
    ma la società non è un frutto e quello che tu intendo per marcire per me può essere maturare; per il possidente o lo schiavista la libertà e l'equità sono il marcio; per i molti oppressi la maturazione;
    se si vuole discutere o affermare cose tipo la società è al degrado, bisogna stabilire i valori di riferimento e comparare il dato di realtà del passato e del presente:
    la schiavitù va bene ? è un valore ?
    beh, se mi dici di no, allora "oggi" è vietata mentre "ieri" era praticata legalmente; questo vale.
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #129
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ma la società non è un frutto e quello che tu intendo per marcire per me può essere maturare; per il possidente o lo schiavista la libertà e l'equità sono il marcio; per i molti oppressi la maturazione;
    infatti sia l'oppressione che la schiavitù fisica son due delle cause dei molti effetti moderni.
    Qui non si tratta di considerare il divenire delle cose che non hanno rispettato i fondamenti ma di concepire il senso della giustizia.
    Il cristianesimo nonostante Cristo ha deviato ogni suo concetto morale trasceso in forma d'amore e giustizia divina.
    Lo stato della società da che cosa si può misurare, se non vogliamo attenerci alla singole sensazioni?
    Quando parlo di marciume intendo nella globalità, nel complesso; la parte buona ancora rimasta è lo schiavo costretto a d ubbidire ed essere conglobato nel marciume dell'ingiusto.
    La mela è marcia e non destinata a maturazione perché la società di schiavi ed oppressori è una società marcia.

  10. #130
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    beh, se mi dici di no, allora "oggi" è vietata mentre "ieri" era praticata legalmente; questo vale.
    Ovviamente essendo vietata da noi i mezzi per schiavizzare sono diventati più subdoli e poco appariscenti....come ai tempi del proibizionismo.
    Poi oggi va molto la schiavitù psicologica a qualsiasi livello, dove sembra di essere liberi ma ci si lascia trasportare in posti dove non vorremmo arrivare.

  11. #131
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    infatti sia l'oppressione che la schiavitù fisica son due delle cause dei molti effetti moderni.
    che vuol dire ? che sono "gli effetti moderni" ?

    Qui non si tratta di considerare il divenire delle cose che non hanno rispettato i fondamenti ma di concepire il senso della giustizia.
    Il cristianesimo nonostante Cristo ha deviato ogni suo concetto morale trasceso in forma d'amore e giustizia divina.
    non capisco di che scrivi; il senso della giustizia ?

    Lo stato della società da che cosa si può misurare, se non vogliamo attenerci alla singole sensazioni?
    chi è la sig.ra società ?
    esistiamo tu e io, individui; si può comparare quello che possiamo fare e neon fare, quello che ci può accadere col consenso della legge; tipo che vai in piazza Cavour e dici: "il governo non mi piace"; oggi puoi; 80 anni fa non potevi; se nasci figlio di contadino povero, oggi devi andare a scuola, e se hai voglia di studiare puoi farlo gratis, fino alla laurea; due secoli fa eri condannato alla servitù e alla miseria, solo per il fatto di esser nato in quella famiglia; certo, se i tuoi antenati erano grandi possidenti, un po' ci hai perso, posto che pure quelli potevano finire male;
    oggi puoi non dar retta ai preti e non ti succede niente; ecc...

    Quando parlo di marciume intendo nella globalità, nel complesso; la parte buona ancora rimasta è lo schiavo costretto a d ubbidire ed essere conglobato nel marciume dell'ingiusto.
    La mela è marcia e non destinata a maturazione perché la società di schiavi ed oppressori è una società marcia.
    non so dove e come tu veda più marcio rispetto al passato; almeno non finché non mi enunci i valori di riferimento;

    fatto questo, possiamo osservare se e come questi valori sono perseguiti e tutelati più o meno, oggi o in passato;

    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Ovviamente essendo vietata da noi i mezzi per schiavizzare sono diventati più subdoli e poco appariscenti....come ai tempi del proibizionismo.
    Poi oggi va molto la schiavitù psicologica a qualsiasi livello, dove sembra di essere liberi ma ci si lascia trasportare in posti dove non vorremmo arrivare.
    quindi, per te è peggio quella che chiami "schiavitù psicologica" - dove, di chi, riguardo a cosa di misurabile, reale ? - a quella delle catene materiali o alla condizione del bracciante sotto padrone, dall'alba al tramonto sulla terra per un pezzo di pane, quando andava bene, a rischio di bastonatura o peggio per il capriccio del padrone ?
    una volta, le mamme e le nonne ammonivano i bambini che non volevano mangiare, ricordando che c'erano i coetanei che morivano di fame; nonna Michela, cresciuta in Germania, in un paio di occasioni ha minacciato di ripropormi il piatto che avessi rifiutato, finché la fame non avesse avuto la meglio
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #132
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    che vuol dire ? che sono "gli effetti moderni" ?

    Si.
    Chi è credente sa che più si allontana dalla sorgente e più l'acqua s'inquina, mentre per il religioso l'acqua, ovunque si trovi gli risulta sempre pulita perché se n'è convinto.
    Se poi, laicamente, pensiamo a quanti effetti erronei possono generarsi da innumerevoli cause sbagliate, ancor più intrecciate, io direi che siamo in pieno stato di errore e di schiavitù da legami, od effetti detti sopra.

  13. #133
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    non capisco di che scrivi; il senso della giustizia ?

    Se hai il senso di giustizia mi dovresti capire. Comunque riformulo.
    Per me il senso di giustizia è un termometro che misura la temperature degli eventi; non hai bisogno delle leggi , come ti dissi una volta, e dell'evento che succede per sapere dove starai.
    Questo, per me, è il senso di giustizia; è come un gene che ci accompagna strada facendo dandoci la possibilità di adattarci all'ambiente, od alle situazioni quando si presentassero, per uscirne immuni e sempre a testa alta, poiché non c'è ingiustizia in te.

  14. #134
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    chi è la sig.ra società ?
    esistiamo tu e io, individui; si può comparare quello che possiamo fare e neon fare, quello che ci può accadere col consenso della legge; tipo che vai in piazza Cavour e dici: "il governo non mi piace"; oggi puoi; 80 anni fa non potevi; se nasci figlio di contadino povero, oggi devi andare a scuola, e se hai voglia di studiare puoi farlo gratis, fino alla laurea; due secoli fa eri condannato alla servitù e alla miseria, solo per il fatto di esser nato in quella famiglia; certo, se i tuoi antenati erano grandi possidenti, un po' ci hai perso, posto che pure quelli potevano finire male;
    oggi puoi non dar retta ai preti e non ti succede niente; ecc...

    Chiariamo bene il concetto; è vero che c'è molta più libertà nel poter fare, ma il brutto è che non si fa.
    faccio più esempi:
    Ci sono molte scuole ma agibili o in procinto di creare danni, come è già successo, ce n'è un'alta percentuale.
    La scuola è d'obbligo fino alle medie, era una bella cosa per scolarizzare la gente, ma oggi molti disertano per via delle difficoltà incontrate.
    Paghiamo fior di quattrini per far funzionare le università, in effetti funzionano, ma funzionano male se i soldi investiti nelle teste laureate se ne vanno all'estero insieme ai cervelli incastonati.
    Lasciamo perdere la libertà religiosa perché è bene parlarne con calma.
    Potrei fare altri esempi sulla nostra devianza e se vuoi potrei anche calcolarti lo scarto quadratici medio dalla società ideale, senza morti ammazzati, ladri, delinquenti ed aggiungo anche mafiosi per chi abita quei posti.
    E' passato per me il momento di scendere in piazza ad urlare come un matto bastonato, ho imparato ad accettare od adeguarmi a tutto, che son preparato anche al peggio.

  15. #135
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    non so dove e come tu veda più marcio rispetto al passato; almeno non finché non mi enunci i valori di riferimento;

    fatto questo, possiamo osservare se e come questi valori sono perseguiti e tutelati più o meno, oggi o in passato;

    Solo un cieco non vede o può fraintendere lo schifo ambientale che ci rincorre, e nella corsa si rimane invischiati, poiché lo schifo corre più di noi.
    E' l'ambiente, degradato da schifose persone, che fa schifo, ed anche le persone a contatto dello schifo faranno loro volta schifo.
    Chi appartiene alla mia generazione ha imparato il valore delle cose ed anche il valore o disvalore del denaro, ma soprattutto il valore della vita.
    E' inutile dire che la donna è più libere in casa perché c'è la lavatrice, la lavastoviglie, ecc. Ebbene, io mi faccio le cose da solo e lavare a mano è un gran risparmio di sapone che va ai pesci, e di energia che ci costa. Oggi il nostro tenore di vita è più altro di quel che dovrebbe, ecco perché i nostri nipoti dovranno tirare la cinghia.
    Se non è oggi sarà domani, e se non basta domani sarà dopodomani, come le previsioni dei vulcanologi

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