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Risultati da 31 a 45 di 62

Discussione: La Setta

  1. #31
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Per una volta sono d'accordo con Axe nel non considerare la psicanalisi una scienza. E come potrebbe esserlo una terapia che muta nel tempo e che manifesta mille tendenze, tecniche, punti di riferimento diversi?
    guarda, non sarebbe nemmeno la pluralità di tendenze il punto; è proprio l'oggetto ad essere indefinito; l'analisi si occupa delle nevrosi - al contrario della psichiatria, che tratta le psicosi; un ossessivo compulsivo compie dei gesti rituali rendendosi conto della loro nevroticità, mentre lo psicotico è davvero convinto che quei gesti abbiano una funzione nel mondo reale, e che se non accenderà e spegnerà la luce 5 volte prima di uscire di casa verrò rapito dagli alieni in giornata;

    il punto è che la soglia di patologicità delle nevrosi deve manifestarsi in comportamenti fortemente anomali, appunto, fuori della norma; al contrario, l'analisi tende ad un approccio olistico alla personalità che va a scandagliare aspetti "normali" di malessere, col risultato che è impossibile definire una "guarigione" che non sia valutazione del tutto arbitraria del terapeuta; e questo nonostante codici deontologici, quasi impossibili da verificare in termini di operato;

    io ho convissuto more uxorio per 5 anni con una paziente in analisi, e ho evitato di denunciare all'ordine l'analista solo per non dare un dispiacere a lei, benché ci fossero oggettivamente gli estremi per un espulsione al volo, dato che il soggetto in questione era intervenuto pesantemente con ingerenze extra-terapeutiche: aveva presentato a lei un suo amico, il quale le ha offerto un lavoro che implicava il trasferimento in un luogo lontano...
    c'� del lardo in Garfagnana

  2. #32
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Però il fatto che una tecnica dia buoni risultati non è di per sé prova di "scientificità". Non è detto che li dia sempre e comunque, in ogni situazione. Io sono reduce da decenni di psicoterapie diverse (freudiana, junghiana, bioenergetica loweniana ecc.) che non hanno dato grandi risultati...Anche le tecniche di manipolazione di massa, che certo hanno dato grossi risultati, magari non funzionano più quando incontrano una massa più scaltrita...
    Anche le tecniche di manipolazione di massa, che certo hanno dato grossi risultati, magari non funzionano più quando incontrano una massa più scaltrita...

    Questa tua frase è proprio la conferma della validità della teoria.
    Cioè, solo persone più consapevoli riescono a decifrare "l'inganno" della manipolazione di massa. Proprio perchè la manipolazione di massa si rivolge direttamente al sub-conscio bypassando la parte conscia.
    Questa è la prova che la nostra psiche è fatta da una parte conscia e una inconscia (l'Ombra). E che la parte inconscia determina gran parte delle nostre azioni. E che maturare in consapevolezza significa "rendere conscio l'inconscio".

    Per quanto riguarda la tua situazione particolare, non so.
    Come ho già detto, l'inconscio è, per definizione, ignoto. Ed è per questo che a volte il metodo funziona e altre no. Possono esistere, cioè, nell'inconscio delle motivazioni oscure che rendono inefficace il lavoro. Una delle motivazioni classiche è che, inconsciamente, "tu non vuoi cambiare" ("tu" in senso generale ovviamente...non rivolto a te nello specifico)...e quindi il metodo non funziona. Si chiama "resistenza al cambiamento".
    Dico per dire eh...non conosco la tua situazione. Il mio è solo un esempio.
    Ultima modifica di xmanx; 24-11-2019 alle 09:47
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  3. #33
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Citazione Originariamente Scritto da King Kong Visualizza Messaggio
    Jung ha affrontato il problema della psiche in modo sperimentale dopo aver sentito qualcosa dal cocainomane Freud e dopo essersi servito a piene mani dell'alchimia taoista.
    I "guru", ad esempio tibetani e genericamente buddisti, vengono insigniti di questo titolo e autorizzati all'insegnamento dopo lunghi anni di training su sè stessi seguendo discipline praticate e via via migliorate nei millenni.
    Ripeto la mia critica: hai una conoscenza molto rudimentale della religione.
    La scoperta dell'inconscio - o sub-conscio - è una delle più grandi scoperte del XX secolo, insieme alla teoria della relatività di Einstein.
    Che ti piaccia o no, questa è la realtà.
    Per quanto riguarda la mia conoscenza della religione, quello che so è che gli psichiatri/psicoterapueti campano - per il 90% - proprio grazie alle persone che arrivano da una esperienza religiosa e sono state "violentate psicologicamente" (e non solo) dalle religioni e dalle persone che hanno "fede".
    Ultima modifica di xmanx; 24-11-2019 alle 09:48
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  4. #34
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Tornando all'argomento, un particolare che mi ha sempre dato da pensare sta nel fatto che non è affatto detto che la persona che cade vittima di una setta sia una persona almeno culturalmente arretrata...Ci sono laureati, professionisti, perfino attori e attrici famosi, come sappiamo. Tendenza umana è quella di cercare una scorciatoia per risolvere i propri problemi, le angosce, le difficoltà che si incontrano nella vita, la solitudine
    Me lo sono domandata anch'io, perchè anche gente colta, laureata, istruita, finisca nelle rete di una setta.Forse perchè tutti abbiamo punti deboli e bisogni da soddisfare, non necessariamente di salute, magari ambizioni da soddisfare, come successo lavorativo ad esempio, per cui se qualcuno con un forte potere carismatico, segnalato da qualcuno di cui ti fidi, ti assicura che mangiando solo insalata, mantenendoti puro compreso decidere se e quando devi trombare, decide per te chi devi avere al tuo fianco e chi no, che avrai successo nel lavoro e nella vita e poco per volta ti allontana dalle persone che potrebbero "svegliarti", ti indebolisce nel fisico e di conseguenza anche nella mente, dopo aver testato un successo lavorativo, be'può accadere, come ad esempio è accaduto alla Hunzicher, che si finisce vittima di setta.
    Certo non tutti ci cascano e si fanno intortare, però chi abbraccia certe filosofie di vita, non mette mai in discussione, può essere più vulnerabile.

    Con questo non intendo dire che dietro alle filosofie di vita orientali, o naturalistiche, per fare un esempio,si nasconde una setta, diventa una manipolazione quando non puoi più decidere autonomamente ciò che è meglio per te e non metti in discussione, almeno penso.
    Accade anche per i testimoni di Geova, il gruppo decide per te, se trasgredisci manifestando una tua volontà, veni tagliato fuori, allontanato anche dai tuoi stessi famigliari.

  5. #35
    رباني L'avatar di King Kong
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    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    La scoperta dell'inconscio - o sub-conscio - è una delle più grandi scoperte del XX secolo, insieme alla teoria della relatività di Einstein.
    Che ti piaccia o no, questa è la realtà.
    Storie di principi che di notte, rapiti da un cattivo genio, diventano freddi assassini ne è pieno la „Mille e una notte“.

    E discorsi su una misteriosa energia che sottotende tutti i fenomeni dell’universo ridotto alla fine a vacuità ne hai quanti ne vuoi nei “Veda”.

    Che alcuni lo abbiano scoperto solo nel ventesimo secolo percorrendo altre vie non può che farmi piacere.
    Aut hic aut nullubi

  6. #36
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Me lo sono domandata anch'io, perchè anche gente colta, laureata, istruita, finisca nelle rete di una setta.Forse perchè tutti abbiamo punti deboli e bisogni da soddisfare, non necessariamente di salute, magari ambizioni da soddisfare, come successo lavorativo ad esempio, per cui se qualcuno con un forte potere carismatico, segnalato da qualcuno di cui ti fidi, ti assicura che mangiando solo insalata, mantenendoti puro compreso decidere se e quando devi trombare, decide per te chi devi avere al tuo fianco e chi no, che avrai successo nel lavoro e nella vita e poco per volta ti allontana dalle persone che potrebbero "svegliarti", ti indebolisce nel fisico e di conseguenza anche nella mente, dopo aver testato un successo lavorativo, be'può accadere, come ad esempio è accaduto alla Hunzicher, che si finisce vittima di setta.
    Certo non tutti ci cascano e si fanno intortare, però chi abbraccia certe filosofie di vita, non mette mai in discussione, può essere più vulnerabile.

    Con questo non intendo dire che dietro alle filosofie di vita orientali, o naturalistiche, per fare un esempio,si nasconde una setta, diventa una manipolazione quando non puoi più decidere autonomamente ciò che è meglio per te e non metti in discussione, almeno penso.
    Accade anche per i testimoni di Geova, il gruppo decide per te, se trasgredisci manifestando una tua volontà, veni tagliato fuori, allontanato anche dai tuoi stessi famigliari.
    a me pare una cosa molto legata alla solitudine, che può colpire chiunque; più in certe società, tipo quella americana;
    dove non c'è ideologia della famiglia - tipo il nostro sud - non ci sono le chiese come aggregazione, è facile che un qualsiasi interesse o filosofia soppianti la ragione; può essere un club di ultrà del calcio, l'estremismo politico, un culto feticistico qualsiasi o una para-religione, una setta; cultura e agiatezza non frappongono alcun argine, proprio perché si cerca esattamente un'estraneità a quegli status;
    quando andavo alle fiere americane, c'era un chirurgo di Seattle, che mi dicevano miliardario, collezionista di Elvis che veniva al motel texano di Austin dove stavano noi solo per condividere la situazione con la sua "setta", e si vedeva perfettamente che quello, con tutta probabilità, era uno dei momenti felici in cui si sentiva realizzato e non avrebbe voluto essere in nessun altro posto .
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #37
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Le teorie di Lamarck non erano solo di Lamarck, ma anche dello stesso Darwin.
    Cosa dice infatti Darwin sulla "variabilità"...cioè sulla "mutazione delle forme"? Ai tempi di Darwin il DNA non era ancora stato scoperto. Quindi, come giustificava Darwin, la comparsa della "variabilità genetica" che lui chiamava solo "variabilità"?
    E' lui stesso a dircelo:
    Secondo Darwin la variabilità è regolata da molte leggi sconosciute, “le condizioni di vita (clima, alimentazione), la correlazione di crescita (quando si verifica una leggera variazione a carico di un organo spesso viene modificato anche il suo organo omologo come il sesamoide del polso e della tibia del panda) ma un certo effetto, forse più grande, può essere attribuito all'uso o al non uso di alcune parti”.

    Quindi Darwin recupera il principio di Lamarck dell’uso o non uso degli organi (“è ben noto che parecchi animali, appartenenti alle classi più diverse, che abitano nelle caverne della Stiria e del Kentucky, sono cieche. Siccome è difficile pensare che gli occhi, per quanto inutili, possono essere in qualche modo dannosi per gli animali che vivono al buio, io ne attribuisco la perdita interamente al disuso”) che, da molti testi scolastici, è attribuito unicamente a Lamarck.

    Darwin NON HA MAI DETTO - come invece sostiene la moderna teoria dell'evoluzione - che la variabilità si ottiene per puro caso (cioè da mutazioni casuali di DNA).

    In altri post che puoi trovare nel mio 3d-blog ci sono esperimenti scientifici di laboratorio che dimostrano in modo scientifico e inoppugnabile che l'evoluzione avviene proprio grazie "all'uso o al non uso", cioè sono una risposta dell'organismo alle condizioni ambientali. Il caso non c'entra proprio nulla.
    Se ti riferisci all'epigenetica ed al collegamenento con Lamarck non è che sia proprio tutto pappa e ciccia con la sua teoria. Che tu venga a,dire che l'evoluzione si basa sull'uso e non uso è la solita menata, la solita mistificazione per provocare.
    Se ti riferisco all'epigenetica, ti rammento che non viene modificato il DNA, il o i geni ma avviene una metilazione.
    E non è detto che resti lì fissa.
    La,selezione naturale è sempre importante e meccanismo fondamentale.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  8. #38
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Se ti riferisci all'epigenetica ed al collegamenento con Lamarck non è che sia proprio tutto pappa e ciccia con la sua teoria. Che tu venga a,dire che l'evoluzione si basa sull'uso e non uso è la solita menata, la solita mistificazione per provocare.
    Se ti riferisco all'epigenetica, ti rammento che non viene modificato il DNA, il o i geni ma avviene una metilazione.
    E non è detto che resti lì fissa.
    La,selezione naturale è sempre importante e meccanismo fondamentale.
    Non mi riferisco all'epigenetica. Mi riferisco alle mutazioni genetiche e agli esperimenti di John Cairns.
    Tra l'altro fai confusione tra "variabilità genetica" (che è il motore dell'evoluzione) e "selezione naturale" (che è il "volante" dell'evoluzione)...che indirizza l'evoluzione selezionando la mutazione genetica (o variabilità genetica) che meglio si adatta alle condizioni ambientali.

    Io sto parlando di come funziona la "variabilità genetica" e NON della "selezione naturale" che opera sulla "variabilità genetica".
    Ora....la moderna teoria dell'evoluzione afferma che la "variabilità genetica" è il risultato di mutazioni genetiche casuali...cioè mutazioni genetiche che avvengono senza uno scopo ben preciso e indipendenti dalla funzione che si rivelerebbe utile in un determinato contesto ambientale. Su queste "mutazioni casuali, senza scopo e indipendenti dalla funzione" opera la "selezione naturale" che garantisce la sopravvivenza della mutazione più adatta a sopravvivere.
    E, quindi, l'evoluzione è il risultato del "cieco caso"...è guidata dal cieco caso e produce risultati del tutto casuali. Quindi l'homo è un risultato casuale di una evoluzione guidata dal cieco caso.

    E' davvero così?
    La risposta è NO.

    Nel 1988, il genetista John Cairns ha pubblicato quello che, da allora, è divenuto un articolo rivoluzionario: “The Origin Of Mutants” (Nature 335:142, 1988). Cairns ha riconosciuto che le mutazioni genetiche non erano il risultato di eventi chimici casuali come oggi perlopiù si pensa.

    Egli ha posto dei batteri con un’anomalia nel gene relativo all’assimilazione del lattosio in colture che contenevano solo lattosio come fonte di sostentamento. I batteri non erano, quindi, in grado di nutrirsi. La logica neo-Darwiniana avrebbe condannato a morte tutti i batteri.

    Invece, dopo un breve periodo, i batteri hanno cominciato a crescere e a proliferare. All’esame, si è scoperto che i batteri avevano mutato specificatamente il gene che non rispondeva alla lattasi e riparato la sua funzione. La ricerca di Cairns ha rivelato che, in risposta a mutate condizioni ambientali, gli organismi possono attivamente indurre mutazioni genetiche di geni selezionati nel tentativo di sopravvivere.

    Primo punto: i batteri hanno mutato specificatamente il gene difettoso incapace di digerire il lattosio. Cioè hanno seguito una logica "lamarckiana" per modificare una specifica funzione dell'organismo in base alla nuova situazione ambientale e per rispondere alla nuova situazione ambientale.
    Secondo punto: come hanno fatto i batteri a mutare il gene difettoso? Hanno innescato deliberatamente una serie di mutazioni casuali del gene difettoso e solo di quel gene. Alcune di queste mutazioni, per via della selezione naturale, non sono sopravvissute (perchè non erano in grado di digerire il lattosio). Fino a quando una di queste mutazioni si è rivelata adatta. A quel punto, i nuovi batteri col gene modificato, hanno cominciato a digerire il lattosio e si sono riprodotti.

    Morale della favola: le mutazioni genetiche che portano all'evoluzione non sono "casuali, senza scopo e indipendenti dalla funzione". Ma vengono innescate deliberatamente dall'organismo quando l'organismo si trova in una mutata situazione ambientale che crea stress o difficoltà a sopravvivere. E quindi le mutazioni genetiche sono una risposta intelligente dell'organismo alle mutate condizioni ambientali e hanno lo scopo di consentire all'organismo di adeguarsi alle mutate condizioni ambientali.

    Secondo: le mutazioni genetiche non sono "casuali e indipendenti dalla funzione", perchè la moltiplicazione random (o casuale) delle mutazioni ha riguardato nello specifico proprio il gene difettoso che non riusciva a digerire il lattosio...cioè hanno riguardato una specifica funzione dell'organismo (l'assimilazione del lattosio) che, in quel contesto ambientale, non funzionava adeguatamente.

    Grazie a John Cairns, la concezione che l'evoluzione avviene per selezione naturale di "mutazioni casuali di DNA"...dove per "mutazioni casuali" si intende mutazioni casuali che avvengono senza scopo e indipendenti dalla funzione (cioè dall'uso/non uso) è finita nel CESSO della storia.

    E' vero...l'organismo usa la tecnica della generazione casuale di mutazioni genetiche, ma questa tecnica (o meccanismo) viene utilizzato all'interno di un processo intelligente che ha uno scopo ben preciso (rispondere adeguatamente alle mutate condizioni ambientali per sopravvivere) ed è vincolato alla funzione (uso/non uso), cioè riguardano la specifica funzione che risulta essere inadeguata nella nuova situazione ambientale in cui l'organismo si trova.

    Dopodichè...prendi la pillola blu, vai a dormire e domani, quando ti risvegliereai, crederai a ciò che vuoi.
    Ultima modifica di xmanx; 25-11-2019 alle 14:47
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  9. #39
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    a me pare una cosa molto legata alla solitudine, che può colpire chiunque; più in certe società, tipo quella americana;
    dove non c'è ideologia della famiglia - tipo il nostro sud - non ci sono le chiese come aggregazione, è facile che un qualsiasi interesse o filosofia soppianti la ragione .
    Sono d'accordo che un fattore predisponente può essere la solitudine, inteso come isolamento e mancanza di affetti, mi pare di averlo detto anch'io,ma non credo sia l'unico. Sempre per fare lo stesso esempio, la Hunzicher non era sola, era sposata all'epoca con Eros Ramazzotti e aveva una figlia, quindi non credo soffrisse di solitudine, penso che il punto debole su cui avranno approfittato per avvicinarla e far leva sia stato un altro.
    Appena mi capiterà cercherò di procurarmi il suo libro e leggerlo, penso sia una testimonianza interessante.

  10. #40
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    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    Sono d'accordo che un fattore predisponente può essere la solitudine, inteso come isolamento e mancanza di affetti, mi pare di averlo detto anch'io,ma non credo sia l'unico. Sempre per fare lo stesso esempio, la Hunzicher non era sola, era sposata all'epoca con Eros Ramazzotti e aveva una figlia, quindi non credo soffrisse di solitudine, penso che il punto debole su cui avranno approfittato per avvicinarla e far leva sia stato un altro.
    Appena mi capiterà cercherò di procurarmi il suo libro e leggerlo, penso sia una testimonianza interessante.
    Avendo vissuto qualcosa di simile, posso dire che nella vita può non bastare formarsi una famiglia, avere un lavoro per evitare la depressione, quel senso di insoddisfazione che deriva da cause profonde. Forse sembra di avere smarrito il senso vero della vita, quel famoso chi siamo, dove andiamo può prenderti specialmente se non hai un carattere che si accontenta facilmente. Non so cosa sia accaduto alla Hunziker, così carina e simpatica, perché di solito nelle persone che riscuotono un grande successo sociale certe crisi appaiono quando si avvicina la terza età e si vede il successo sfiorire e le persone allontanarsi...
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  11. #41
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    Non mi riferisco all'epigenetica. Mi riferisco alle mutazioni genetiche e agli esperimenti di John Cairns.
    Tra l'altro fai confusione tra "variabilità genetica" (che è il motore dell'evoluzione) e "selezione naturale" (che è il "volante" dell'evoluzione)...che indirizza l'evoluzione selezionando la mutazione genetica (o variabilità genetica) che meglio si adatta alle condizioni ambientali.

    Io sto parlando di come funziona la "variabilità genetica" e NON della "selezione naturale" che opera sulla "variabilità genetica".
    Ora....la moderna teoria dell'evoluzione afferma che la "variabilità genetica" è il risultato di mutazioni genetiche casuali...cioè mutazioni genetiche che avvengono senza uno scopo ben preciso e indipendenti dalla funzione che si rivelerebbe utile in un determinato contesto ambientale. Su queste "mutazioni casuali, senza scopo e indipendenti dalla funzione" opera la "selezione naturale" che garantisce la sopravvivenza della mutazione più adatta a sopravvivere.
    E, quindi, l'evoluzione è il risultato del "cieco caso"...è guidata dal cieco caso e produce risultati del tutto casuali. Quindi l'homo è un risultato casuale di una evoluzione guidata dal cieco caso.

    E' davvero così?
    La risposta è NO.

    Nel 1988, il genetista John Cairns ha pubblicato quello che, da allora, è divenuto un articolo rivoluzionario: “The Origin Of Mutants” (Nature 335:142, 1988). Cairns ha riconosciuto che le mutazioni genetiche non erano il risultato di eventi chimici casuali come oggi perlopiù si pensa.

    Egli ha posto dei batteri con un’anomalia nel gene relativo all’assimilazione del lattosio in colture che contenevano solo lattosio come fonte di sostentamento. I batteri non erano, quindi, in grado di nutrirsi. La logica neo-Darwiniana avrebbe condannato a morte tutti i batteri.

    Invece, dopo un breve periodo, i batteri hanno cominciato a crescere e a proliferare. All’esame, si è scoperto che i batteri avevano mutato specificatamente il gene che non rispondeva alla lattasi e riparato la sua funzione. La ricerca di Cairns ha rivelato che, in risposta a mutate condizioni ambientali, gli organismi possono attivamente indurre mutazioni genetiche di geni selezionati nel tentativo di sopravvivere.

    Primo punto: i batteri hanno mutato specificatamente il gene difettoso incapace di digerire il lattosio. Cioè hanno seguito una logica "lamarckiana" per modificare una specifica funzione dell'organismo in base alla nuova situazione ambientale e per rispondere alla nuova situazione ambientale.
    Secondo punto: come hanno fatto i batteri a mutare il gene difettoso? Hanno innescato deliberatamente una serie di mutazioni casuali del gene difettoso e solo di quel gene. Alcune di queste mutazioni, per via della selezione naturale, non sono sopravvissute (perchè non erano in grado di digerire il lattosio). Fino a quando una di queste mutazioni si è rivelata adatta. A quel punto, i nuovi batteri col gene modificato, hanno cominciato a digerire il lattosio e si sono riprodotti.

    Morale della favola: le mutazioni genetiche che portano all'evoluzione non sono "casuali, senza scopo e indipendenti dalla funzione". Ma vengono innescate deliberatamente dall'organismo quando l'organismo si trova in una mutata situazione ambientale che crea stress o difficoltà a sopravvivere. E quindi le mutazioni genetiche sono una risposta intelligente dell'organismo alle mutate condizioni ambientali e hanno lo scopo di consentire all'organismo di adeguarsi alle mutate condizioni ambientali.

    Secondo: le mutazioni genetiche non sono "casuali e indipendenti dalla funzione", perchè la moltiplicazione random (o casuale) delle mutazioni ha riguardato nello specifico proprio il gene difettoso che non riusciva a digerire il lattosio...cioè hanno riguardato una specifica funzione dell'organismo (l'assimilazione del lattosio) che, in quel contesto ambientale, non funzionava adeguatamente.

    Grazie a John Cairns, la concezione che l'evoluzione avviene per selezione naturale di "mutazioni casuali di DNA"...dove per "mutazioni casuali" si intende mutazioni casuali che avvengono senza scopo e indipendenti dalla funzione (cioè dall'uso/non uso) è finita nel CESSO della storia.

    E' vero...l'organismo usa la tecnica della generazione casuale di mutazioni genetiche, ma questa tecnica (o meccanismo) viene utilizzato all'interno di un processo intelligente che ha uno scopo ben preciso (rispondere adeguatamente alle mutate condizioni ambientali per sopravvivere) ed è vincolato alla funzione (uso/non uso), cioè riguardano la specifica funzione che risulta essere inadeguata nella nuova situazione ambientale in cui l'organismo si trova.

    Dopodichè...prendi la pillola blu, vai a dormire e domani, quando ti risvegliereai, crederai a ciò che vuoi.
    Mutazione puntiforme indotta quella per il lattosio dei batteri messi a coltura. È possibile che in condizioni particolari sia partito un qualche segnale all'interno della cellula per riparare il danno, riattivando il gene o accellerare le mutazioni disattivando i meccanismi correttivi. Ricordiamoci che stiamo poi parlando di un essere unicellulare. Su un organismo pluricellulare dobbiamo andare a cascare sui gameti e sul fatto che l'evento genetico accada lì.

    Anche se cachi il beep con Lamarck e Cairns, non è che l'evoluzione è falsa come raccontata finora perché, a tuo dire, non avverrebbe secondo i meccanismi genetici e selettivi noti.
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  12. #42
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    Avendo vissuto qualcosa di simile, posso dire che nella vita può non bastare formarsi una famiglia, avere un lavoro per evitare la depressione, quel senso di insoddisfazione che deriva da cause profonde. Forse sembra di avere smarrito il senso vero della vita, quel famoso chi siamo, dove andiamo può prenderti specialmente se non hai un carattere che si accontenta facilmente. Non so cosa sia accaduto alla Hunziker, così carina e simpatica, perché di solito nelle persone che riscuotono un grande successo sociale certe crisi appaiono quando si avvicina la terza età e si vede il successo sfiorire e le persone allontanarsi...
    Per questo dicevo che possono essere diversi i motivi per cui si può finire vittime di una setta, momenti di crisi, di depressione che rendono più vulnerabili le persone, come dicevo tutti abbiamo un punto debole e dei bisogni, quindi chiunque potrebbe cadere vittima in determinate circostanze.

  13. #43
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Mutazione puntiforme indotta quella per il lattosio dei batteri messi a coltura. È possibile che in condizioni particolari sia partito un qualche segnale all'interno della cellula per riparare il danno, riattivando il gene o accellerare le mutazioni disattivando i meccanismi correttivi. Ricordiamoci che stiamo poi parlando di un essere unicellulare. Su un organismo pluricellulare dobbiamo andare a cascare sui gameti e sul fatto che l'evento genetico accada lì.

    Anche se cachi il beep con Lamarck e Cairns, non è che l'evoluzione è falsa come raccontata finora perché, a tuo dire, non avverrebbe secondo i meccanismi genetici e selettivi noti.
    Quando parli così sei come Cono. Uguale uguale. Spiaccicata.
    Tu: "Un dio tutto amore non esiste perchè lui manda i peccatori all'inferno". E lui: "Si dio è amore e ama tutti...perchè sei tu che decidi di andare all'inferno".
    Esattamente come Cono neghi l'evidenza dei fatti.
    La tua è una religione e una fede dogmatica ESATTAMENTE come quella di Cono.

    E a me, sinceramente, fai un po' ridere.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  14. #44
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Sì la fede!!

    Ora pé du' caate che hai letto, ora rivoluzionare tutta la genetica e l'evoluzione!
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  15. #45
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Sì la fede!!
    Ora pé du' caate che hai letto, ora rivoluzionare tutta la genetica e l'evoluzione!
    Anche se i risultati di Cairns sono stati veementemente contestati dai tradizionalisti (che bello...sei finita nella setta dei "tradizionalisti conservatori"...manco fossi un "Cono" qualunque ), Harris et al. hanno presentato un meccanismo molecolare che rende ragione delle sue osservazioni in un articolo intitolato “Recombination in Adaptive Mutation” (Science 264:258, 1994). Quest’ultima pubblicazione ha rivelato che organismi primitivi come i batteri contengono “geni per l’ingegneria genetica”.

    A questa classe di geni di recente individuazione l’organismo può accedere attivamente allo scopo di mutare selettivamente i geni esistenti. Attraverso efficaci mutazioni “adattative” di geni selezionati, gli organismi sono in grado di creare nuove proteine, la cui struttura o funzione alterata può consentire una migliore opportunità di sopravvivenza rispetto agli stress ambientali. Nasce così il termine “mutazione adattativa".

    Io studio, sorella, e cresco in consapevolezza. E riporto esperimenti di laboratorio e pubblicazioni scientifiche. Tu parli per sentito dire e ti attacchi ai tuoi "dogmi di fede".
    Manco fossi un "Cono" qualunque.
    Ultima modifica di xmanx; 25-11-2019 alle 19:07
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

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