Lo scrittore e drammaturgo francese Alphonse Daudet (1840 – 1897) nella raccolta di novelle titolata “Lettres de mon moulin” (= Lettere dal mio mulino), c’è un racconto dedicato a “Les trois Messes basses”, le tre messe non cantate, perciò basse, che il sacerdote celebrava il 24 dicembre.

La storia è ambientata alla fine del 18/esimo secolo. Don Balaguère, cappellano della chiesa nel castello sul monte Ventoux, è un prete goloso che viene tentato dal diavolo nelle sembianze del suo chierichetto, di nome Garrigou, che gli descrive lo squisito menù della vigilia di Natale, del gran lavoro in cucina per preparare la cena di mezzanotte:

“- Due tacchini tartufati, Garrigou? ...

- Sì, reverendo, due bellissimi tacchini ripieni di tartufo. Ne so qualcosa, dato che sono io che ho contribuito a riempirli. Sembrava che la loro pelle si spezzasse quando arrostita, così tesa era ...

- Gesù Maria! io che amo tanto il tartufo! ... Dammi subito la mia cotta, Garrigou ... E con i tacchini, cosa hai visto di nuovo in cucina? ...

- Oh! tutti i tipi di cose buone ... Da mezzogiorno abbiamo solo strappato fagiani, upupe, gelatine e galli cedroni. La piuma volava dappertutto ... Poi dal laghetto abbiamo portato anguille, carpe dorate, trote, gamberetti ...

- Quanto è grande, la trota, Garrigou?

- Grande come quello, Reverendo ... Enorme! ...

- Oh! Dio! mi sembra di vederli ... Hai messo il vino nelle ampolle?

Sì, reverendo, ho messo il vino nelle ampolle, ma non vale quello che berrete nel castello dopo la Messa di mezzanotte, tutte quelle caraffe piene di vini di tutti i colori ... E i piatti d'argento, i fiori, i candelabri! .... Il marchese ha invitato molti nobili.

- Andiamo, andiamo, bambino mio. Facciamo attenzione al peccato di gola, specialmente alla notte della Natività ... Vai veloce e accendi le candele e suona il primo colpo della Messa; perché è quasi mezzanotte e non dobbiamo essere in ritardo …”.

Il sacerdote vorrebbe resistere al “peccato di gola”, ma non riesce a liberarsi dall’idea della cena mentre si prepara per celebrare la terza Messa. E’ ormai preda del demone della golosità, e durante la celebrazione eucaristica salta frasi intere del messale, omette il “credo” e il pater” per l’ansia di sedersi a tavola.

All’ite missa est non lui solo, ma tutti i fedeli presenti furono contenti: “Deo gratias” risposero in coro, poi corsero fuori dalla chiesa per partecipare alla cena della vigilia nelle loro case. Invece don Balaguère partecipò insieme ai nobili alla cena organizzata dal marchese nella grande sala del castello.

Il prete mangiò e bevve così tanto che durante la notte morì d’infarto senza potersi pentire.

Per la sua empietà il Signore non lo fece entrare nel Paradiso e gli disse: “Tu mi hai rubato una Messa di mezzanotte…Me la ripagherai trecento volte e non entrerai in paradiso fino a quando non avrai celebrato trecento messe di Natale nella tua cappella, alla presenza di tutti quelli che hanno peccato con te e per colpa tua”.