6 dicembre: san Nicola

San Nicola nacque a Pàtara di Licia (Anatolia) nel 270 e morì nel 343 a Myra (attuale Demre, nella Turchia meridionale) città in cui fu vescovo. Questo santo è conosciuto come Nicola di Myra o Nicola di Bari. Le sue reliquie, dopo varie vicissitudini, sono custodite, secondo la tradizione, a Bari e Venezia.



La devozione verso san Nicola, considerato taumaturgo, protettore dei marinai e uomo caritatevole, venne diffusa dal VI secolo nel bacino del Mediterraneo ed in Europa. I monaci ortodossi diffusero in Russia il culto per questo santo.

L’etimo del nome “Nicola” deriva dall’unione di due parole greche “Nike” (= vincitore) + “Laos” (= popolo), cioè: “vincitore del popolo”.
Nella mitologia greca la dea Nike è la personificazione della vittoria, raffigurata come una donna con le ali, da cui deriva l'appellativo di “Vittoria Alata”. Viene menzionata per la prima volta da Esiodo nella Teogonia. Nike è celebrata in occasione delle vittorie nelle gare atletiche o artistiche, ma anche negli scontri bellici.
Le spoglie di Nicola, vescovo di Myra, furono conservate nella cattedrale di Myra fino al 1087. In quell’anno furono trafugate da una spedizione di 62 persone tra marinai e mercanti partiti da Bari a bordo di una nave. Tornarono nel capoluogo pugliese il 9 maggio 1087 col “sacro bottino” e furono accolti trionfalmente dalla popolazione. Le reliquie vennero custodite nella chiesa dell’abbazia benedettina.

A questo santo la leggenda ha assegnato un gesto che persino Dante rievoca quando parla della “larghezza che fece Niccolao a le pulcelle, per condurre ad onor la giovinezza” (Purgatorio XX,31-33): tre giovani donne, che un padre in miseria le voleva destinare alla prostituzione per ragioni di sopravvivenza.
Nicola per aiutarle s’introdusse di notte nella loro stamberga e regalò loro tre piccole borse con monete d’oro. Quell’immaginario dono dette origine all’uso dei regali di “Sankt Niklaus”, così denominato nell’area anglosassone. Col tempo il nome fu deformato in “Santa Claus”. In Italia è conosciuto come “Babbo Natale”.
Nei dipinti viene rappresentato con l’abito talare vescovile e la mitra; con la mano sinistra sorregge il bastone pastorale e con la mano destra benedice nel modo greco-ortodosso; altri simboli collegati alla sua figura carismatica sono: il libro dei Vangeli, le tre sfere d’oro, oppure tre sacchetti con le monete, per ricordare il suo leggendario aiuto alle tre ragazze.



In Italia e all'estero sono molte le chiese dedicate San Nicola e numerose sono le tradizioni in suo onore. Nell’attuale Turchia, dove nacque e fu vescovo, viene chiamato “Noel Baba”.



Statua di Noel Baba a Demre (ex Myra, dove san Nicola fu vescovo). In precedenza nello stesso luogo c’era la statua che rappresentava san Nicola. Il cambio è stato effettuato con la speranza di aumentare l’afflusso di turisti.