L’8 dicembre, in concomitanza della celebrazione dell’Immacolata Concezione, ci sono tre tradizionali eventi: l’allestimento del presepio e/o dell’albero di Natale, l’arrivo in città degli zampognari.
Gli zampognari sono così chiamati perché suonano la zampogna, un antico strumento musicale. Le canne sono collegate ad un otre di pelle nella quale il suonatore insuffla l’aria.
Il nome della zampogna deriva dal latino “symphōnĭa” (sembra impossibile crederci, ma è vero), che significa armonia, consonanza di suoni.
Questo strumento musicale era diffuso nel Vicino Oriente e in altre località del Bacino del Mediterraneo.
Nel Libro del profeta Daniele la zampogna è citata col nome in aramaico: “sumponyàh”.
In epoca romana le lunghe marce delle legioni erano accompagnate dal suono di vari strumenti musicali, fra i quali una particolare zampogna derivata dal flauto di Pan, denominata In latino “utriculus” o “tibia utricularis”.
Nel Medioevo e in epoca moderna la zampogna venne diversificata in varie tipologie territoriali, una delle quali è la cornamusa scozzese (“great highland bagpipe”), di quattro diversi tipi. Veniva usata anche durante le battaglie.
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Ancora oggi ci sono reggimenti scozzesi che continuano a marciare al suono delle cornamuse.