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Discussione: Necessità di diventare vegani. Come viene prodotto il latte.

  1. #1
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Necessità di diventare vegani. Come viene prodotto il latte.

    Al seguente link ho trovato questo articolo, che ho copiato integralmente:

    https://www.infolatte.it/etica/latte...e_animali.html

    La produzione di latte uccide vitelli e mucche

    Spesso, chi diventa vegetariano per ragioni etiche, quindi per non uccidere animali, in sostanza, è convinto che la produzione di latte non comporti la morte di nessun animale.
    Magari pensa che è vero che c'è dello sfruttamento dietro gli allevamenti di mucche da latte, ma il problema, allora, è cambiare i metodi di allevamento, di trattamento degli animali. Non è la produzione in sé di latte (e uova, ma qui trattiamo solo la questione latte), il problema. E' il metodo. Quindi, in linea di principio, mangiare questi alimenti non è sbagliato. Perché, comunque, non uccide.
    Così di solito si pensa. Va detto però che, anche fosse vero che il consumo di latte non uccide gli animali, questo ragionamento non sarebbe molto valido, perché occorre comunque dissociarsi e non contribuire allo sfruttamento, quando esiste.
    Purtroppo, purtroppo per gli animali, c'è un problema in più: non è "solo" una questione di sfruttamento. Ma di uccisione. Perché anche il consumo di latte implica, necessariamente, l'uccisione di animali. Non gli stessi individui che producono questi "alimenti" (o almeno, non subito), ma loro simili, i loro figli, che devono morire affinché questa produzione sia possibile. E' matematicamente, statisticamente, economicamente impossibile produrre latte senza uccidere un altissimo numero di animali. Spieghiamo ora perché. Per cui, alla fine, chi ha scelto di essere vegetariano per non uccidere dovrebbe, per lo stesso motivo, diventare vegano. Il motivo è identico, quindi è una decisione facile da prendere, perché ci si è già passati una volta. Si è già convinti della sua validità.
    Ci concentriamo sul fatto dell'uccisione proprio per questo: si trattasse solo di sfruttamento, uno potrebbe sempre scegliere di usare prodotti di allevamenti non intensivi (il che significherebbe comunque, se si è coerenti, limitare moltissimo il proprio consumo, renderlo minimale, perché gli allevamenti non intensivi non possono certo fornire prodotti a tutta la popolazione della Terra, nella quantità oggi considerata abituale). Ma si tratta invece di morte. E, chi è vegetariano per motivi etici, è di sicuro già convinto che non sia lecito UCCIDERE gli animali.
    Perché la produzione di latte comporta l'uccisione di animali (a parte le mucche da latte stesse, a fine carriera)?
    Un esempio, dal mondo reale della produzione della mozzarella di bufala, una testimonianza di prima mano (apparsa in una mailing list a diffusione pubblica):


    12 marzo 2002 - Il 12 di febbraio ultimo scorso, tornando a casa, ho intravisto una grande macchia scura sul bordo della strada. Avvicinandomi, ho visto che "la cosa"... era un bufalotto di alcuni giorni, ancora vivo. Devo dire che diverse volte negli anni mi è capitato di vedere carogne di bufalotti nei campi e lungo le strade, e ho sempre pensato che fossero morti di malattie perinatali. Ho segnalato il fatto all'autorità competente che è intervenuta per rimuovere la carcassa. Ma questa volta non si trattava di un cadavere, era un animale vivo. Un bufalotto maschio, senza marca nell'orecchio, senza padrone. L'ho caricato in macchina e l'ho portato a casa. Ho chiamato subito il Servizio Veterinario il cui responsabile ha detto che posso tenerlo per farlo crescere, perché probabilmente è stato abbandonato essendo un maschio. Allora i maschi vengono abbandonati? Si, mi è stato risposto, è l'abitudine in zona. Per legalizzarlo sono andata ai Carabinieri per fare la denuncia di "ritrovo". Anche il Comandante "sapeva": i maschi si uccidono, si lasciano lungo le strade, è "normale", non servono, non danno latte. Si parlava di soffocarli buttando la paglia in gola... Con il Servizio Veterinario abbiamo fatto i calcoli: circa 15.000 bufalotti maschi all'anno "non nascono" ufficialmente. Ma devono essere nati, perché la natura procura l'equilibrio: nascono tanti maschi come femmine. E se sono iscritti 40.000 bufali femmina devono essere minimo 15.000 i maschi che "spariscono". Ho sentito di altri "metodi" di uccisione: la maggior parte degli allevatori semplicemente lascia morire di fame i neonati, cioè li allontanano dalla mamma subito dopo il parto e non danno più attenzione. Muoiono! Basta! Ci sono quelli che li sotterrano vivi e ci sono quelli che li buttano nella fossa del letame. Qualche allevatore locale cresce i bufali maschi per la carne. Una percentuale molto bassa.


    Al di là dell'esempio specifico, quello che a molti sfugge è che per far produrre latte alla mucca occorre farle partorire un vitellino. La mucca non è una macchina che produce latte senza scopo, ma è un mammifero, e come tutti i mammiferi, esseri umani compresi, produce latte solo quando mette al mondo un figlio, per nutrirlo. E poi non continua certo a produrlo per sempre: dopo un anno, non ha più latte, e per continuare a produrlo deve partorire di nuovo!
    Se il vitellino è maschio non potrà vivere come "mucca da latte", perciò vivrà qualche mese e poi verrà macellato. Anche se è femmina, potrà vivere per prendere il posto della madre, ma solo una seguirà questo destino, le altre andranno al macello coi loro fratelli.
    I cuccioli vengono quindi tolti alla madre appena nati, a 1-2 giorni di vita, e la madre continuerà a piangere per mesi chiamandoli, e i piccoli vivranno la loro misera vita per 6 mesi, piangendo e chiamando la madre che non vedranno mai più e poi saranno portati al macello e uccisi.
    I bufaletti fanno una fine forse peggiore (o forse no, è difficile scegliere tra due tipi di morte): vengono ammazzati, o lasciati morire, appena nati. I vitellini invece vengono abitualmente mangiati, perciò vivono qualche mese per mettere su carne (6 mesi, di solito).
    Non è pensabile che possano essere mantenuti "a sbafo" animali improduttivi (i maschi, e le femmine in più). Anche nei piccoli allevamenti. Significherebbe far crescere i costi in maniera enorme. E se mai gli allevatori e i consumatori diventassero così (e comunque ADESSO non lo sono e quindi ADESSO il latte implica la morte dei vitelli) tanto sensibili al benessere degli animali da consentire agli animali maschi di vivere (ma dove mai li metterebbero? Non c'è spazio abbastanza al mondo)... credete davvero che non sarebbe più probabile che si arrivasse invece a una semplice rinuncia a quella piccolissima quantità di prodotti animali che allevamenti di questo genere consentirebbero di ottenere?
    Le mucche stesse, dopo 5-6 anni, vengono portate al macello, ridotte ormai in condizioni così estreme dallo sfruttamento, da non potersi più reggere in piedi da sole.
    Non esiste un latte "senza crudeltà", per produrlo vengono sempre e comunque uccisi e fatti soffrire animali: le mucche e i figli che sono costrette a partorire.


    Il credente, dopo aver letto questo articolo, può reagire con un: “Chi se ne frega.”?
    Dipende come è stato educato. Comunque, io sto cercando alternative a latte e latticini e penso che dovrebbero fare altrettanto tutti i credenti. I buddhisti sono vegani da sempre. Sappiamo che sorella White diventò prima vegetariana e poi vegana.
    Do dei link utili per l'informazione sulle alternative a latte e latticini:

    https://www.infolatte.it/vegetali/ - alternative vegetali a latte e latticini

    https://www.infolatte.it/vegetali/calcio.html - fonti alternative di calcio vegetali

    https://www.infolatte.it/vegetali/latti_vegetali.html - composizione delle bevande vegetali e comparazione col latte

    https://www.infolatte.it/vegetali/pr..._vegetali.html - prodotti a base di bevande vegetali

    Su un altro sito è possibile scaricare gratuitamente due ricettari, uno vegano e uno vegetariano:

    http://you.tipiace.it/ebook/

    Io ho scaricato quello vegano. Bisogna lasciare tanti dati sensibili, ma si può rifiutare di ricevere pubblicità successivamente, non spuntando le due caselle relative.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  2. #2
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    Io bevo latte vaccino quasi ogni giorno, non mi sento in colpa altrimenti mi dovrei sentire in colpa anche verso tutte quelle zanzare che faccio morire di fame, porelle son creature anche loro ed hanno diritto di vivere e succhiarmi il sangue.
    Non so l'articolo mi sembra un pochino esagerato, non so eh, magari mi sbaglio io, perchè sono entrata in un allevamento di mucche da latte(da miei parenti) e non ho visto mucche piangere per la mancanza dei figli e i vitellini tolti alla madre non li ho visti così sofferenti, per la mancanza della mamma.Vengono nutriti con latte in polvere e cresciuti fino a diventare mucche da latte oppure venduti o macellati per essere mangiati.
    Le mucche vengono munte e il latte raccolto in grandi cisterne quotidianamente che poi verranno avviate alle aziende che raccolgono latte da varie stalle e procedono alla trasformazione e lavorazione di latticini e formaggi che poi finiscono sulle nostre tavole, o della maggior parte della gente.
    Questa attività permette a diverse famiglie di lavorare e di vivere con questo tipo di attività, un'attività portata avanti da generazioni,gli vogliamo levare l'attività e cosa andranno a fare per sopravvivere?

    E poi l'alternativa al latte quale?
    La soia?
    Ci preoccupiamo degli allevamenti intensivi ma ci preoccupiamo mai di come avvengono le coltivazioni intensive? Quali sostanze chimiche usano per migliorare i raccolti?
    Non è che se diventiamo tutti vegetariani e vegani avremo garanzie di salubrità e rispetto per l'ambiente, visto che sfamare miliardi di persone costa parecchio e non credo che tecniche rispettose dell'ambiente basterebbero per sfamare tutti.

    Penso che per vivere occorra nutrirsi, non trovo così crudele nutrirmi di animali e derivati, basterebbe evitare tanti sprechi che oggi ci sono.

  3. #3
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    Lady, sicuramente non tutti gli allevatori si comportano allo stesso modo. La pulce nell'orecchio me la mise qualche anno fa un collega di lavoro, che divenne vegano da ragazzo, dopo aver assistito all'esecuzione di animali da allevamento. Io gli dissi che ero vegetariano da decenni, ma consumavo latte e latticini. Lui mi fece presente il problema che per produrre latte era necessario togliere il figlio alla mucca (o alla pecora o alla capra) e questo mi preoccupò e non mi piacque per nulla.
    Quell'anno andai in pensione, con tutte le relative pratiche. Successivamente ebbi molte cose da fare, anche per mia volontà (corso di spagnolo e corso di ginnastica antalgica, per es.), tant'è che avevo progettato di visitare Tenerife a novembre, ma ci riuscii ad andare solo a febbraio successivo. Decisi anche di far controllare ai sindacati la pratica pensione. Furono trovati alcuni periodi non calcolati. Da subito mi accorsi che c'era una differenza di circa un anno e mezzo/due tra i miei calcoli e il periodo riconosciuto dall'Ufficio scolastico provinciale (Provveditorato agli studi). Alcuni servizi non erano stati calcolati perché li avevo indicati su un modulo sbagliato, senza che nessuno mi dicesse nulla nella scuola dove lavoravo quando entrai in ruolo.
    Fatto sta che tra una cosa e l'altra solo ora ho fatto ricerche sulla questione latte.
    Io non posso che ribadire ciò che postai anni fa: secondo la Genesi biblica inizialmente l'uomo non fu creato onnivoro, ma vegetariano, come gli stessi animali.
    Quanto alla preoccupazione per gli allevatori, il problema evidentemente c'è, ma tu reagisci alla maniera di Salvini, che dà la precedenza ai problemi lavorativi dei macellai…, dei boia… nel caso di condanne a morte di uomini…
    Anche da altre fonti ho sentito che l'impatto ambientale per l'allevamento di bestiame da macello e da latte è altissimo. Anche di questo bisogna tenere conto.
    Eventualmente si cercherà di incentivare un cambio di mestiere per allevatori, macellai e boia.
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  4. #4
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    Eventualmente si cercherà di incentivare un cambio di mestiere per allevatori, macellai e boia.
    Giusto chiederranno anche loro il reddito di cittadinanza

    Quindi secondo la Genesi anche il leone brucava l'erbetta, come pure la tigre, il coccodrillo, e tutti i carnivori vivevano felici e contenti mangiando erba.

    Peccato che io non creda alla Genesi ma alla teoria dell'evoluzione, per cui ci sono specie animali erbivore e altre carnivore e che fanno parte di una catena alimentare, perchè così che dev'essere.
    Compreso l'uomo che si è evoluto grazie anche all'alimentazione onnivora.
    Ora ognuno è libero di alimentarsi come meglio crede purchè non venga ad imporre ad altri come alimentarsi.
    Io continuerò a bere latte, a mangiare carne, pesce, uova.
    La mia impressione invece che spesso si sia più sensibili alle condizioni degli animali che agli esseri umani, con questo non intendo dire che gli animali vadano maltrattati o allevati in condizioni crudeli ma farsi tanti problemi per il latte e l'articolo pubblicato mi pare esagerato. Poi ripeto ognuno è libero di nutrirsi come gli pare basta non venga imposto l'estremismo alimentare anche a me.

  5. #5
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    Lady, da credente credo che Dio possa imporre ai suoi devoti ciò che vuole, nella fattispecie una dieta vegana. Quindi, tu e tutti gli altri nutritevi come vi pare, ma io predico ciò che ritengo opportuno per il ritorno al paradiso terrestre. Se uno ha altri obiettivi, non si farà alcuno scrupolo anche per lo sterminio e il maltrattamento di animali.
    Pensare che allevatori e macellai siano pietosi verso gli animali mi sembra assurdo. Come ho detto, non tutti gli allevatori sono uguali, ma il maltrattamento - maggiore o minore - e il massacro sono inevitabili.
    Fate l'amore, non la guerra.
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  6. #6
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    Io bevo latte vaccino quasi ogni giorno, non mi sento in colpa altrimenti mi dovrei sentire in colpa anche verso tutte quelle zanzare che faccio morire di fame, porelle son creature anche loro ed hanno diritto di vivere e succhiarmi il sangue.
    Non so l'articolo mi sembra un pochino esagerato, non so eh, magari mi sbaglio io, perchè sono entrata in un allevamento di mucche da latte(da miei parenti) e non ho visto mucche piangere per la mancanza dei figli e i vitellini tolti alla madre non li ho visti così sofferenti, per la mancanza della mamma.Vengono nutriti con latte in polvere e cresciuti fino a diventare mucche da latte oppure venduti o macellati per essere mangiati.
    Le mucche vengono munte e il latte raccolto in grandi cisterne quotidianamente che poi verranno avviate alle aziende che raccolgono latte da varie stalle e procedono alla trasformazione e lavorazione di latticini e formaggi che poi finiscono sulle nostre tavole, o della maggior parte della gente.
    Questa attività permette a diverse famiglie di lavorare e di vivere con questo tipo di attività, un'attività portata avanti da generazioni,gli vogliamo levare l'attività e cosa andranno a fare per sopravvivere?

    E poi l'alternativa al latte quale?
    La soia?
    Ci preoccupiamo degli allevamenti intensivi ma ci preoccupiamo mai di come avvengono le coltivazioni intensive? Quali sostanze chimiche usano per migliorare i raccolti?
    Non è che se diventiamo tutti vegetariani e vegani avremo garanzie di salubrità e rispetto per l'ambiente, visto che sfamare miliardi di persone costa parecchio e non credo che tecniche rispettose dell'ambiente basterebbero per sfamare tutti.

    Penso che per vivere occorra nutrirsi, non trovo così crudele nutrirmi di animali e derivati, basterebbe evitare tanti sprechi che oggi ci sono.

    Non entro nel merito della questione se è lecito/etico o no servirsi degli animali come cibo, non sono vegana e non sono una vegetariana talebana, però ci sono alcune piccole precisazioni

    Ci sono molte alternative al latte animale, non solo la soia, latte di mandorle, nocciole, riso, avena.
    Io non bevo latte da anni, molto prima di smettere di mangiare carne, occasionalmente, forse un paio di volte all'anno bevo un bicchiere.
    Attualmente le coltivazioni di soia o altre coltivazioni intensive che hai nominato sono indirizzate alla produzione di foraggio per gli allevamenti animali e tali coltivazioni consumano acqua e suolo in proporzione maggiori di quelle che si avrebbero per la produzione di cibo per gli animali umani.
    Insomma meno allevamento intensivo (meno animali da carne), più suolo, più acqua e più cibo per tutti e ovviamente carne più costosa

  7. #7
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    Giusto chiederranno anche loro il reddito di cittadinanza

    Quindi secondo la Genesi anche il leone brucava l'erbetta, come pure la tigre, il coccodrillo, e tutti i carnivori vivevano felici e contenti mangiando erba.

    Peccato che io non creda alla Genesi ma alla teoria dell'evoluzione, per cui ci sono specie animali erbivore e altre carnivore e che fanno parte di una catena alimentare, perchè così che dev'essere.
    Compreso l'uomo che si è evoluto grazie anche all'alimentazione onnivora.
    Ora ognuno è libero di alimentarsi come meglio crede purchè non venga ad imporre ad altri come alimentarsi.
    Io continuerò a bere latte, a mangiare carne, pesce, uova.
    La mia impressione invece che spesso si sia più sensibili alle condizioni degli animali che agli esseri umani, con questo non intendo dire che gli animali vadano maltrattati o allevati in condizioni crudeli ma farsi tanti problemi per il latte e l'articolo pubblicato mi pare esagerato. Poi ripeto ognuno è libero di nutrirsi come gli pare basta non venga imposto l'estremismo alimentare anche a me.
    L'articolo non l'ho letto ma l'industria del latte è crudele

  8. #8
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    Pensare che allevatori e macellai siano pietosi verso gli animali mi sembra assurdo. Come ho detto, non tutti gli allevatori sono uguali, ma il maltrattamento - maggiore o minore - e il massacro sono inevitabili.
    Dipende dai punti di vista, come avevo già citato per me crudele può essere anche quel contadino che in buona fede alleva conigli al buio per nutrirsene convinto di salvarli dalle zanzare, oppure tiene il cane alla catena o un piccolissimo recinto tutto il giorno per liberarlo solo la notte, perchè per lui il cane non è animale da compagnia ma gli animali sono visti in funzione dell'utilità , quindi il coniglio serve per nutrirsi da secoli, così come maiali, mucche, così come un cane serve per far la guardia. Non significa che non provi affetto verso il cane, a modo suo ce l'ha, lo accudisce lo sfama.
    Altrettanto crudele è per me chi al contrario cerca di umanizzare un cane o un gatto, magari cercando pure di farlo diventare vegano, quando non si rispetta la sua natura e lo si costringe a vivere in pochi metri quadrati di appartamento tutta la vita.
    O chi si preoccupa più per il benessere,dal proprio punto di vista,di un animale che degli umani costretti a vivere in condizioni crudeli e disumane , spesso peggio di un animale da allevamento.
    Si può comunque nutrirsi e allevare bestiame cercando di rispettare l'animale rendendogli la vita, più o meno breve, meno sofferta possibile e anche nella sopressione meno crudele e dolorosa possibile. Per me questo significa rispettare l'animale per la funzione a cui è destinato.

    La vita può sembrare crudele dipende dai punti di vista, c'è chi mangia e chi è mangiato, da sempre.

  9. #9
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    Non entro nel merito della questione se è lecito/etico o no servirsi degli animali come cibo, non sono vegana e non sono una vegetariana talebana, però ci sono alcune piccole precisazioni

    Ci sono molte alternative al latte animale, non solo la soia, latte di mandorle, nocciole, riso, avena.
    Io non bevo latte da anni, molto prima di smettere di mangiare carne, occasionalmente, forse un paio di volte all'anno bevo un bicchiere.
    Attualmente le coltivazioni di soia o altre coltivazioni intensive che hai nominato sono indirizzate alla produzione di foraggio per gli allevamenti animali e tali coltivazioni consumano acqua e suolo in proporzione maggiori di quelle che si avrebbero per la produzione di cibo per gli animali umani.
    Insomma meno allevamento intensivo (meno animali da carne), più suolo, più acqua e più cibo per tutti e ovviamente carne più costosa
    Il fatto che ci siano alternative al latte non significa che si debba per forza rinunciare al latte vaccino se piace e a me piace,ma può essere anche questione di preferenze, intolleranze, allergie.
    Poi il punto non è solo la rinuncia al latte vaccino ma anche tutti quei prodotti derivati dal latte come formaggi.
    Sul discorso dell'allevamento intensivo sono d'accordo, come già detto bisognerebbe non tanto rinunciare alla carne e ai latticini ma evitare l'eccessivo consumo e gli allevamenti intensivi che non rispettano determinate condizioni.
    Io ho visto realmente e non solo per sentito dire, un allevamento di bovini da latte e non era un allevamento intensivo, non ho visto , dal mio punto di vista, tutta la crudeltà su cui si sta puntando con l'articolo.

  10. #10
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    La vita può sembrare crudele dipende dai punti di vista, c'è chi mangia e chi è mangiato, da sempre.
    Vista così è sicuramente crudele. Alcuni si impegnano per cambiarla.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  11. #11
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    Un mondo eternamente felice e privo d'ingiustizie, crudeltà come di animali ( tutti compresi i carnivori) che si nutrono solo di erba e insalata è un'utopia.

  12. #12
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    Un mondo eternamente felice e privo d'ingiustizie, crudeltà come di animali ( tutti compresi i carnivori) che si nutrono solo di erba e insalata è un'utopia.

    Legumi, cereali, radici, frutta, ortaggi, semi, uova (dal momento che non puoi mettere un tappo alle galline)
    La vita è crudele e il mondo è crudele certo. e sempre lo sarà.
    Perché abbiamo smesso di essere antropofagi? Ci faceva schifo? Eppure esistono antropofagi e cannibalismo, perché rinunciare?
    Perché non mangi i gatti?

  13. #13
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    Perchè non mangio i gatti? Perchè non sono vicentina

    I gatti sono considerati animali da compagnia come i cani, poi ci sono come saprai luoghi al mondo dive si mangiano come qualunque altro animale.
    Nessuno vieta di tenersi il porcello o la gallina da compagnia ma per la normativa italiana (se non erro) non può essere venduta e macellata, cucinata carne di cani e gatti.

    Che c'entra il cannibalismo?
    È un'altra cosa, e praticata per motivi diversi( se non ricordo male) dal nutrimento.
    Perchè i leoni non si nutrono di altri leoni?
    O le tigri di altre tigri?

  14. #14
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    Perchè i leoni non si nutrono di altri leoni?
    O le tigri di altre tigri?
    Perché non riescono a sillabare bene lo scioglilingua: tigre contro tigre.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  15. #15
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    Perchè non mangio i gatti? Perchè non sono vicentina

    I gatti sono considerati animali da compagnia come i cani, poi ci sono come saprai luoghi al mondo dive si mangiano come qualunque altro animale.
    Nessuno vieta di tenersi il porcello o la gallina da compagnia ma per la normativa italiana (se non erro) non può essere venduta e macellata, cucinata carne di cani e gatti.

    Che c'entra il cannibalismo?
    È un'altra cosa, e praticata per motivi diversi( se non ricordo male) dal nutrimento.
    Perchè i leoni non si nutrono di altri leoni?
    O le tigri di altre tigri?
    Tra i pesci il cannibalismo è la prassi (e dico pesci della stessa specie)
    I leoni mangiano i cuccioli del leone avversario
    Una gatta affamata arriva a mangiare i proprio cuccioli

    ps dimenticavo, anche i topi, i maiali si mangiano tra loro

    ps ps anche i cani mangiano i loro cuccioli in caso di necessità

    Per le tigri non so
    Ultima modifica di Breakthru; 19-12-2019 alle 12:29

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