Pagina 1 di 3 1 2 3 UltimaUltima
Risultati da 1 a 15 di 34

Discussione: Il perdono

  1. #1
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
    Data Registrazione
    28/04/19
    Località
    Roma
    Messaggi
    5,572

    Il perdono

    Pensandoci bene il concetto di "perdono" è assurdo. Se non esiste il caso, se tutto ciò che ci accade accade perché è necessario che accada, se le esperienze che viviamo ci servono per apprendere ed evolvere, chi mai dovremmo perdonare e di cosa? Dio stesso, l'Assoluto, è al di là del concetto di "perdono". E' Egli stesso negli eventi che accadono, eventi necessari, mai casuali, nel rispondere ai quali sta la nostra libertà, il nostro libero arbitrio.
    Beninteso queste sono considerazioni del tutto personali, derivanti da studi ed esperienze durati molti anni.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  2. #2
    Opinionista
    Data Registrazione
    07/10/10
    Località
    Roma
    Messaggi
    3,091
    si. carissimo, permetti una domanda: hai perdonato il tuo avatar?

  3. #3
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
    Data Registrazione
    17/07/06
    Località
    Empoli
    Messaggi
    60,234
    Riusciamo a perdonare gli Altri, solo se prima ci sentiamo profondamente perdonati da Dio. Altrimenti non è perdono. Altrimenti, al massimo, si finge di dimenticare il torto subìto. ("ti perdono, ma non farlo più")
    Dio, invece, le nostre colpe le cancella. Le cancella proprio! Fa un reset completo!! Ed è questo, in definitiva, che ci salva

    Ciao, ci risentiamo nel 2020.
    amate i vostri nemici

  4. #4
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
    Data Registrazione
    31/12/16
    Messaggi
    3,385
    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    Pensandoci bene il concetto di "perdono" è assurdo. Se non esiste il caso, se tutto ciò che ci accade accade perché è necessario che accada, se le esperienze che viviamo ci servono per apprendere ed evolvere, chi mai dovremmo perdonare e di cosa? Dio stesso, l'Assoluto, è al di là del concetto di "perdono". E' Egli stesso negli eventi che accadono, eventi necessari, mai casuali, nel rispondere ai quali sta la nostra libertà, il nostro libero arbitrio.
    Beninteso queste sono considerazioni del tutto personali, derivanti da studi ed esperienze durati molti anni.
    E meno male che per arrivare a certe conclusioni ti ci sono voluti molti anni di studi ed esperienze!
    Qui passiamo da chi afferma che tutto è casuale - Vega - a chi afferma che tutto è necessario che avvenga - Turbociclo.
    Anche riferendosi a contesti diversi, rimangono posizioni opposte.
    Io, con i miei studi ed esperienze, non sono arrivato a nessuna delle due conclusioni di cui sopra.
    Se uno si distrae alla guida, può capitare un incidente oppure no. Se capita, c'è una causa - la distrazione -, ma è pure un caso; se non capita, è un caso. E allora? Come si fa a stabilire regole fisse per tutti gli accadimenti e le variabili delle nostre vite? Per me è impossibile.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  5. #5
    Opinionista
    Data Registrazione
    07/10/10
    Località
    Roma
    Messaggi
    3,091
    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Come si fa a stabilire regole fisse per tutti gli accadimenti e le variabili delle nostre vite? Per me è impossibile.
    scusa se mi permetto, ma credo di poterti rispondere da "studente". le regole ci sono tutte: quello che manca è tutto il resto. cioè per conoscere le regole dovresti poterle "intimamente" sentire "giuste" e "utili", così da poterle osservare. ma per fare questo dovresti saper essere "felice" della vita, di come è, di quello che ti riserva, insomma accettarla. non tutti, anzi quasi nessuno, riesce a vivere in pace, interiore, innanzitutto. e i motivi sono tanti, veri o meno. probabilmente cono ti direbbe che l'infelicità è il risultato dell'originario allontanamento dell'uomo da dio, insomma del peccato "originale". questo dice la religione. la scienza ti direbbe che la fisica di galileo non conta niente se non esiste una umanità capace di capirla, che di fatto non c'è. poi abbiamo avuto i movimenti politici del secolo scorso, tipo comunismo e nazismo, che hanno tentato per l'appunto di "fabbricare" un uomo "nuovo", cioè migliore, cioè in grado di vivere "felicemente". ovviamente hanno fallito, e purtroppo "non" perché non siano riusciti nell'intento, ma proprio perché hanno prodotto il risultato opposto. cioè, anziché ripristinare l'eden, hanno creato dei "rispettabili" inferni. e non è che ci sia molto da fare...buon natale.

  6. #6
    Opinionista L'avatar di xmanx
    Data Registrazione
    10/10/11
    Messaggi
    2,782
    Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
    Pensandoci bene il concetto di "perdono" è assurdo. Se non esiste il caso, se tutto ciò che ci accade accade perché è necessario che accada, se le esperienze che viviamo ci servono per apprendere ed evolvere, chi mai dovremmo perdonare e di cosa? Dio stesso, l'Assoluto, è al di là del concetto di "perdono". E' Egli stesso negli eventi che accadono, eventi necessari, mai casuali, nel rispondere ai quali sta la nostra libertà, il nostro libero arbitrio.
    Beninteso queste sono considerazioni del tutto personali, derivanti da studi ed esperienze durati molti anni.
    Caro Turbo, la questione che sollevi è una questione fondamentale.
    E, proprio per questo, mi permetto di dirti che nella tua ricostruzione c'è un errore.
    E l'errore è questo: è vero che non esiste il caso. Ma non è vero che ciò che ci accade accade perchè è necessario.
    Nella parola "necessario" sta l'errore.

    Le cose accadono e accadono secondo - o seguendo - una logica ben precisa. Quindi il caso non esiste.
    Le cose che ci accadono sono "esperienza" e ci servono per apprendere ed evolvere e per manifestare la nostra individualità.
    Ma quello che ci accade NON è "necessario".

    Esempio:
    John si alza la mattina e fa colazione, poi prende la macchina ed esce.
    Nello stesso tempo, Jack si alza e fa colazione anche lui, poi prende la macchina ed esce.
    John e Jack percorrono due strade diverse e arrivano contemporaneamente ad un incrocio. John dovrebbe dare la precedenza e non lo fa, le due macchine si scontrano e Jack muore nello scontro.

    Ciò che è avvenuto, cioè lo scontro, non è casuale.
    John e Jack hanno seguito due spazio-tempo diversi, ciascuno seguendo una propria logica. Il fatto che John non ha dato la precedenza ha causato l'incidente. E quell'incidente è il risultato logico e non casuale di due eventi diversi, ciascuno con la propria logica.
    L'incidente, quindi, non è casuale perchè è il risultato inevitabile e logico di una precisa catena di causa-effetto nello spazio-tempo.

    Ora la domanda è: era "necessario" che accadesse?
    No. Non era necessario. Era inevitabile che l'incidente accadesse (proprio perchè non è casuale, infatti c'è una precisa catena di cause-effetto che ha determinato quell'incidente), ma non era "necessario".

    Noi viviamo nello spazio-tempo e in esso ci muoviamo seguendo delle regole e una logica ben precisi. E quello che accade non è casuale perchè è il risultato di una precisa catena di cause-effetto. Quindi il caso non esiste. Tutto accade perchè è il risultato di una logica (causa-effetto).
    E quello che ci accade è ciò che noi chiamiamo "esperienza". E queste esperienze fanno sì che noi possiamo apprendere ed evolvere e manifestare la nostra individualità.
    Ma non sono pre-determinate o "necessarie"...nel senso che NON "era proprio ciò che ci doveva accadere".

    Nell'esempio, l'incidente è avvenuto perchè John non ha dato la precedenza. E' stato quindi l'effetto di una precisa azione-scelta di John che ha determinato una precisa "logica" nella catena di cause-effetto che si sono verificate e che hanno portato a quell'incidente.
    Perchè noi abbiamo il libero arbitrio...abbiamo il potere "creativo", cioè di "determinare" la realtà con le nostre scelte, azioni e comportamenti.

    John può essere perdonato, perchè noi sappiamo che nessuno in realtà "nasce" e nessuno in realtà "muore". Quindi Jack non è "morto" nell'incidente.
    L'individualità "Jack" continua ad esistere, anche se non è più manifestata in un corpo (che purtroppo è "morto" in quell'incidente).
    Tuttavia noi assumiamo un corpo per manifestare la nostra individualità. La nostra vita "materiale" è quindi preziosa e importante.
    Che significa questo? Significa che possiamo perdonare John per aver tolto la vita a Jack, tuttavia proprio perchè la vita di ciascun individuo è preziosa perchè consente a quell'individuo di manifestare la propria individualità, come minimo togliamo a John la patente per evitare che faccia altri danni (oppure lo manidamo in galera). Fino a quando John non avrà maturato la consapevolezza di aver commesso un errore. Cioè fino a quando John non sarà diventato più consapevole.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  7. #7
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
    Data Registrazione
    28/04/19
    Località
    Roma
    Messaggi
    5,572
    La questione è complessa...Tu stesso dici che le cose accadono secondo una logica ben precisa, per cui il caso non esiste. Ma appunto per questo tutto ciò che accade è NECESSARIO che accada. Se io non do la precedenza all'incrocio ho magari una possibilità su dieci di causare un incidente. MA COSA DETERMINA il fatto che l'incidente accada o non accada? Rimettiamo in gioco il caso? Se si verifica l'incidente posso ricavarne, poniamo, un danno permanente ad una gamba. E' un caso perché invece potevo farmi male a un braccio? Io una certa idea generica ce l'avrei sulla cosa. Ciò che accade per me deve accadere, altrimenti non accadrebbe. Lapalissiano. Quello che conta è la risposta. Vedi ad esempio quel ragazzo ventenne cui hanno sparato per sbaglio...e che è rimasto paralizzato alle gambe. Proprio lui, il nuotatore. Io al posto suo mi sarei potuto suicidare. Lui ha reagito con una forza e un ottimismo incredibile, non ha mai perso il sorriso e sta facendo il possibile per recuperare. E vuoi vedere che da un evento che avrebbe distrutto chiunque, specialmente a vent'anni, ricaverà un insegnamento che gli sarà utile per chissà quanto tempo?
    Tornando all'incidente per me era necessario che accadesse. Da quell'incidente Jack e John dovevano ricavare qualcosa. Che cosa, erano loro a decidere nella loro libertà di risposta. Jack è morto? Fa niente, continua ad esistere su un altro piano. Riguardo gli eventi, se non ci fosse necessità che avvengano avremmo un Dio ingiusto e malvagio. Avviene un terremoto, migliaia di vittime. Se non fosse stato per qualche motivo "necessario" cosa potremmo dire, citare un certo papa che in un caso del genere disse che Dio aveva voltato le spalle agli uomini? Ma del resto lo dici anche tu, l'incidente è legato alla catena causa-effetto. E allora non è forse inevitabile?
    Poi se John ha sbagliato causando una morte è giusto che quanto meno gli venga tolta la patente. Ma questa è giustizia umana. Non si sa cosa John debba ora imparare, può pure darsi che in un'altra vita ci sia qualcuno che non rispetta lo stop e lo uccida. Ma qui parliamo di leggi imperscrutabili tante volte ridicolmente intese con rigide corrispondenze matematiche.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  8. #8
    Opinionista L'avatar di xmanx
    Data Registrazione
    10/10/11
    Messaggi
    2,782
    @Turbo
    La "logica" a cui mi riferivo sono le leggi della fisica che governano lo spazio-tempo.
    Il caso non esiste perchè noi ci muoviamo nello spazio-tempo secondo le leggi della fisica che governano lo spazio-tempo.
    Noi siamo "entità" che, esattamente come tutte le altre cose, si muovono nello spazio-tempo (universo) secondo precise leggi. Interagiamo con altre "cose" nello spazio-tempo e, secondo leggi ben precise, ci trasformiamo a seguito di queste interazioni (che noi chiamiamo "sciagure")

    Un aereo precipita, muoiono tutti i passeggeri tranne uno che si salva. E' stato un caso? No. In base a delle precise leggi che regolano lo spazio-tempo, la meccanica e la chimica quella persona è uscita illesa dallo schianto. In questo senso non è un caso. Nè un miracolo nè un caso.
    Se infatti si ricostruisce tutta l'esatta catena di micro cause-effetto (e di tutte le leggi fisico-chimiche coinvolte) si riesce a comprendere perchè quella persona si è salvata dallo schianto.

    E qui subentra l'altro aspetto.
    Siamo noi UMANI che introduciamo il concetto di "sciagura", di "caso" o di "fortuna", perchè dal nostro punto di vista, un disastro aereo o un terremoto sono una "sciagura", sopravvivere è una "fortuna" e morire è una "sfortuna".
    Ma, dal punto di vista dell'universo, non esistono "sciagure", non esiste nè la fortuna nè la sfortuna. Nè la vita nè la morte.
    Dal punto di vista dell'universo (o di Dio) le cose semplicemente ACCADONO seguendo una "logica", cioè seguendo le leggi dello spazio-tempo, della fisica, della meccanica, della chimica e del nostro libero arbitrio. E queste cose che ACCADONO producono delle TRASFORMAZIONI.
    Se tu, nel caso dell'incidente automobilistico, invece di vedere john e jack vedessi due palle da biliardo che si scontrano diresti: "Ah, è chiaro. Si sono scontrate perchè seguivano traiettorie coincidenti, quindi era inevitabile che le due palle da biliardo si scontrassero e che la pallina rossa finisse in buca". Su john e jack, invece, il nostro ragionamento cambia e diciamo: "C'è stata una sciagura...un incidente. E che sfortuna ha avuto jack...è finito in buca (cioè è morto)".

    Per comprendere come funziona l'universo dobbiamo ELIMINARE ogni riferimento implicito al nostro desiderio di vivere (o sopravvivere). Dobbiamo ELIMINARE ogni nostro pensiero relativo a "ah, ti sei rotto solo un braccio, sei stato fortunato. Potevi anche romperti la testa". L'universo (o Dio) non ragiona così.
    Ogni istante, sul nostro pianeta, avvengono morti e nascite. In questo istante una gazzella sta mangiando (e uccidendo) l'erba. Un leona sta mangiando una gazzella. Questa è la legge dell'universo. Cioè la TRASFORMAZIONE.

    Il fatto che quel ragazzo è rimasto su una sedia a rotelle è il risultato delle leggi fisiche che governano lo spazio-tempo. E' semplicemente accaduto come inevitabile conseguenza delle leggi che regolano lo spazio-tempo. Esattamente come quando due palle da biliardo si scontrano e una finisce in buca oppure no. Esistono delle precise leggi dello spazio-tempo e della fisica che determinano se una palla finisce in buca oppure no. E quelle stesse leggi (con l'aggiunta della legge del libero arbitrio) hanno determinato che, quel giorno, quel ragazzo si è beccato una pallottola ed è rimasto sulla sedia a rotelle.
    L'universo funziona così: esistono delle leggi e queste leggi portano le "cose" a entrare in relazione le une con le altre. Non in modo casuale, ma appunto come risultato di queste leggi. E l'entrare in relazione produce delle trasformazioni secondo leggi ben precise. Questa è la logica che regola l'universo.
    Poi noi diciamo "che fortuna, si è rotto solo un braccio e non la gamba". Ma la "fortuna" non esiste. Esistono solo le leggi che regolano l'universo che fanno accadere le cose e trasformano i soggetti coinvolti.

    Altro esempio il terremoto. Il terremoto segue la sue legge e, in un terremoto, delle persone "muoiono" a causa di altre leggi (lo schiacciamento subito da un soffitto che crolla). Tutto è il risultato delle leggi che regolano l'universo. Poi interveniamo noi che diciamo "C'è stato un terremoto...una sciagura...e che fortuna ho avuto, io mi sono salvato e gli altri no". Dal punto di vista dell'universo non c'è nessuna "sciagura" e nessuna "fortuna". Semplicemente eri sotto un tavolo e quel tavolo ti ha protetto dallo schiacciamento. Cioè sono subentrate altre leggi (causa-effetto) che hanno fatto sì che tu ti salvassi.
    Perchè mi sono salvato? Perchè ti sei messo sotto a un tavolo.
    Perchè io mi sono salvato e gli altri no? Che significato ha questa cosa? Era necessario che solo io mi salvassi e gli altri no?
    Gli altri non sono "morti", hanno subito una trasformazione. E tu non sei morto perchè ti sei messo sotto un tavolo.
    Dopodichè tu puoi usare questa esperienza nella tua vita. Ma non c'è nessun "disegno" particolare per te. Nessun karma. Tu non sei più "fortunato" degli altri perchè ti sei salvato. PErchè in realtà non è successa NESSUNA sciagura. Gli altri non sono morti ma si sono semplicemente trasformati. E tu sei rimasto in vita per le leggi di causa-effetto.
    Non sei un "privilegiato" perchè ti sei salvato. L'idea di essere un privilegiato nasce dal fatto di ritenere che il terremoto sia una sciagura e gli altri siano morti e che quindi per loro è accaduta una sciagura e per te che sei rimasto in vita invece no. Quindi, tu pensi, o ho avuto fortuna o era "necessario" perchè ne tressi qualche insegnamento.
    Ma non è così. NON c'è stata nessuna sciagura. Nessuno è morto. C'è stato un evento che ha causato delle trasformazioni.
    Poi, certo, tu puoi trarre insegnamento da questa esperienza...esattamente come puoi trarre insegnamento da qualunque altra esperienza.
    Tu sei shocckato perchè hai subito un terremoto.
    Ma dal punto di vista dell'universo, quel terremoto è semplicemente un fatto accaduto seguendo precise leggi e che ha causato delle trasformazioni. Dal punto di vista dell'universo vita e morte sono due semplici "forme" del tutto equivalenti. Non è che chi è rimasto in vita è stato fortunato e gli altri no. Dal punto di vista dell'universo la morte NON E' una "sciagura", vita e morte sono due forme, o stati, del tutto equivalenti. Sono due "modi" di essere. Perchè nell'universo NESSUNO, in realtà, nasce e NESSUNO, in realtà, muore. Ma le cose si trasformano.

    Ora tu dici: ma un Dio così è ingiusto.
    No. E' ingiusto dal tuo punto di vista che reputi "ingiusto" il fatto che uno muoia o rimanga sulla sedia a rotelle. Da un punto di vista dell'universo (o di Dio) il "morire" o il "rimanere sulla sedia a rotelle" sono semplici "trasformazioni" subite a causa di precise leggi fisiche di causa-effetto. Non c'è niente di giusto o di ingiusto, dal punto di vista dell'universo. Dal punto di vista dell'universo le cose semplicemente accadono in base a delle precise leggi di causa-effetto, quindi secondo una precisa logica. E questi accadimenti producono delle trasformazioni. Punto.
    Siamo noi che vediamo come una sciagura la "morte"...o "il rimanere su una sedia a rotelle" e diciamo: poverino...gli è capitato perchè era "necessario"...per il karma o per mille altre cose. Non è così.

    Dal punto di vista dell'universo esiste solo la "trasformazione". Seguendo le leggi della fisica e dello spazio-tempo, le cose entrano in "relazione" tra loro e si trasformano: un incidente causa la morte di jack...un aereo cade tutti muoiono e uno si salva...uno spara e il ragazzo rimane sulla sedia a rotelle. Da un punto di vista dell'universo queste sono semplici "trasformazioni". Siamo NOI che diamo a queste trasformazioni una valenza positiva o negativa e tiriamo in ballo concetti come "fortuna" o "sfortuna", "caso" o "karma"...o quello che vuoi.
    Dal punto di vista dell'universo nessuno "muore", nessuno "rimane su una sedia a rotelle", non esistono "incidenti", non esistono "sciagure". Dal punto di vista dell'universo le cose semplicemente ACCADONO e producono una TRASFORMAZIONE seguendo delle leggi. Esattamente come l'esempio delle due bocce da biliardo che si "scontrano" e una finisce in buca e l'altra no. Non esiste "fortuna" per la palla che è andata in buca. Non è una "sciagura" che le due palle si siano scontrate. Semplicemente hanno seguito le leggi fisiche ed è avvenuta una "trasformazione": la palla è in buca.

    Tu dirai: ma Dio è ingiusto perchè ha permesso che quel ragazzo finisse su una sedia a rotelle.
    E qui stai ancora applicando il tuo metro di giudizio umano che ti porta a pensare che "morire" sia un male o una sfortuna. Che rimanere su una sedia a rotelle sia una sfortuna.
    Dal punto di vista dell'universo non esiste fortuna o sfortuna. E rimanere su una sedia a rotelle o morire non è "male" o una "sfortuna". Sono semplici "trasformazioni".
    Finchè non esci dalla logica tutta umana che un incidente sia una "sciagura", che "morire" sia una sciagura o una sfortuna...che rimanere su una sedia a rotelle sia una sciagura o una sfortuna, non riuscirai mai a cogliere come funziona l'universo e come Dio si manifesta attraverso l'universo.

    Ma, allora, se rimanere su una sedia a rotelle è una semplice trasformazione (e non una sciagura) perchè dovremmo punire il colpevole? Perchè lui soffre e i suoi parenti soffrono? Se tutto è semplice trasformazione (compresi la nascita e la morte) nessuno farebbe più niente per evitare le "sciagure".
    Non è così. Non è così perchè noi abbiamo l'istinto di sopravvivenza che ci porta a soffrire. Abbiamo i legami affettivi che ci portano a soffrire se un nostro amico o parente "muore". Queste sono altre leggi dell'universo (o di Dio) che servono a perpetuare la vita. E, in più, noi abbiamo la "compassione" (altra legge) che ci "spinge" a fare di tutto per evitare le sciagure o a curare i malati.
    Di fatto, l'homo incarna una legge (o una qualità) che noi chiamiamo "compassione". E il nostro scopo è proprio quello di curare e guarire le "ferite".
    Con l'homo si è manifestata nell'universo una specifica qualità: la compassione. Che prima dell'homo non era presente nell'universo.
    Ultima modifica di xmanx; 21-12-2019 alle 10:23
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  9. #9
    Eufonista L'avatar di BiO-dEiStA
    Data Registrazione
    22/02/10
    Località
    La terra delle tre stirpi
    Messaggi
    5,403
    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    Se tu, nel caso dell'incidente automobilistico, invece di vedere john e jack vedessi due palle da biliardo che si scontrano diresti: "Ah, è chiaro. Si sono scontrate perchè seguivano traiettorie coincidenti, quindi era inevitabile che le due palle da biliardo si scontrassero e che la pallina rossa finisse in buca". Su john e jack, invece, il nostro ragionamento cambia e diciamo: "C'è stata una sciagura...un incidente. E che sfortuna ha avuto jack...è finito in buca (cioè è morto)".
    Per quale motivo il nostro ragionamento non dovrebbe cambiare? Le palle da biliardo non hanno organi di senso, non decidono dove andare, non si muovono di moto proprio o comandando altri mezzi, né tantomeno rischiano di farsi male o di passare a miglior vita dopo un urto.
    Se sei tanto affezionato ai paragoni, almeno trovane uno valido.
    Citazione Originariamente Scritto da Careful with that Visualizza Messaggio
    i miei post in media sono di una dozzina di righe, al più;
    Citazione Originariamente Scritto da Ned Flanders Visualizza Messaggio
    Sono stato tanto...ma tanto Laurina, lontano dal Signore: Ne ho combinate di cotte e di crude. Ti basti sapere soltanto questo....

  10. #10
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
    Data Registrazione
    28/04/19
    Località
    Roma
    Messaggi
    5,572
    Per comprendere come funziona l'universo dobbiamo ELIMINARE ogni riferimento implicito al nostro desiderio di vivere (o sopravvivere). Dobbiamo ELIMINARE ogni nostro pensiero relativo a "ah, ti sei rotto solo un braccio, sei stato fortunato. Potevi anche romperti la testa". L'universo (o Dio) non ragiona così.
    Ogni istante, sul nostro pianeta, avvengono morti e nascite. In questo istante una gazzella sta mangiando (e uccidendo) l'erba. Un leona sta mangiando una gazzella. Questa è la legge dell'universo. Cioè la TRASFORMAZIONE.

    Il fatto che quel ragazzo è rimasto su una sedia a rotelle è il risultato delle leggi fisiche che governano lo spazio-tempo. E' semplicemente accaduto come inevitabile conseguenza delle leggi che regolano lo spazio-tempo.


    Ponendo l'Assoluto fuori dal tempo, fuori da concetti di male-bene come sostengo anch'io, noi, che viviamo invece nello spazio-tempo, forse intuiamo che ci sono delle leggi che regolano la nostra dimensione. Ma è quello che dico anch'io. Però dire questo mi sembra non basti. Esiste o no una possibilità di evoluzione dell'essere che man mano lo porta ad affinare le proprie conoscenze su certe leggi? Io sono convinto di sì. Io sono convinto che esista un motivo per cui Jack muore e John invece no, per cui due palle da biliardo scontrandosi prendono poi direzioni diverse. Tutto qui. Le leggi fisiche che causano un terremoto sono quelle e sono del tutto precise. Ma ci sarà anche un motivo per cui un terremoto accade in un punto invece che in un altro? Quando le leggi fisiche si applicano agli esseri umani implicano considerazioni assai profonde che sono alla base dell'accadimento. Altrimenti saremmo tutti schiavi del caso cieco che ci porta a scivolare su una buccia di banana rompendoci il ginocchio, anche se il ginocchio rotto è causato da leggi precise che governano la caduta. Sì, ma al di là di questo c'è un motivo per cui è capitato proprio a me in quel momento.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  11. #11
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
    Data Registrazione
    28/04/19
    Località
    Roma
    Messaggi
    5,572
    Per comprendere come funziona l'universo dobbiamo ELIMINARE ogni riferimento implicito al nostro desiderio di vivere (o sopravvivere). Dobbiamo ELIMINARE ogni nostro pensiero relativo a "ah, ti sei rotto solo un braccio, sei stato fortunato. Potevi anche romperti la testa". L'universo (o Dio) non ragiona così.
    Ogni istante, sul nostro pianeta, avvengono morti e nascite. In questo istante una gazzella sta mangiando (e uccidendo) l'erba. Un leona sta mangiando una gazzella. Questa è la legge dell'universo. Cioè la TRASFORMAZIONE.

    Il fatto che quel ragazzo è rimasto su una sedia a rotelle è il risultato delle leggi fisiche che governano lo spazio-tempo. E' semplicemente accaduto come inevitabile conseguenza delle leggi che regolano lo spazio-tempo.


    Ponendo l'Assoluto fuori dal tempo, fuori da concetti di male-bene come sostengo anch'io, noi, che viviamo invece nello spazio-tempo, forse intuiamo che ci sono delle leggi che regolano la nostra dimensione. Ma è quello che dico anch'io. Però dire questo mi sembra non basti. Esiste o no una possibilità di evoluzione dell'essere che man mano lo porta ad affinare le proprie conoscenze su certe leggi? Io sono convinto di sì. Io sono convinto che esista un motivo per cui Jack muore e John invece no, poi se due palle da biliardo scontrandosi prendono direzioni diverse ciò accade solo per leggi fisiche. Ma parliamo di oggetti. Le leggi fisiche che causano un terremoto sono quelle e sono del tutto precise. Ma ci sarà anche un motivo per cui un terremoto accade in un punto invece che in un altro? Quando le leggi fisiche si applicano agli esseri umani implicano considerazioni assai profonde che sono alla base dell'accadimento. Altrimenti saremmo tutti schiavi del caso cieco che ci porta a scivolare su una buccia di banana rompendoci il ginocchio, anche se il ginocchio rotto è causato da leggi precise che governano la caduta. Sì, ma al di là di questo c'è un motivo per cui è capitato proprio a me in quel momento.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  12. #12
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    14,623
    Mah...considerando le disgrazie, a che scopo dovrebbero accadere? Non si sa, perché un conto immaginarsi chissà quali destini, piani, motivi superiori e farsi cullare da casi che passano alla ribalta di gente che ce la fa, cambia, fa qualcosa di speciale. Ma il resto? C'è chi non si riprende, passa la vita a logorarsi o gestire problemi con cui ci deve vivere. E qui che scopo c'è? Mah...
    Vorrei vedere a dire queste cose a chi sta morendo, a chi muore di fame, malattie parecchio brutte, a maggior ragione se riguardano i bambini.
    Lo diresti ai bimbi africani che hanno fame o malattie che gli sta capitando questo per un perché, che stanno morendo perché se lo meritano o perché c'è un senso, un motivo particolare della loro sofferenza/morte?

    I terremoti accadono laddove le zone sono sismiche, con o senza le nostre case sopra.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  13. #13
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
    Data Registrazione
    28/04/19
    Località
    Roma
    Messaggi
    5,572
    Se alla nascita siamo tutti uguali, esisterà o no un motivo per cui un bambino nasce nella zona più povera dell'Africa con altissime probabilità di morire di fame e un altro in una casa ricca e confortevole, viziato da tutti? Io non credo alla banalità crudele del "ti è andata male, ti è andata bene". E penso che se guardassimo all' essere umano come essere eterno, forse capiremmo che sulla strada di ognuno di noi c'è tanto "bene" e tanto "male". Però mi sento lontano sia dall'ateismo che dalle religioni formalizzate.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  14. #14
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    14,623
    Eterno di che? Eterno dove? Boh...a me questi, scusami, sembrano discorsi con poco senso, ridondanti dei soliti termini e fantasie legati all'uomo ed alla sua esistenza.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  15. #15
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
    Data Registrazione
    28/04/19
    Località
    Roma
    Messaggi
    5,572
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Eterno di che? Eterno dove? Boh...a me questi, scusami, sembrano discorsi con poco senso, ridondanti dei soliti termini e fantasie legati all'uomo ed alla sua esistenza.
    Va bene, ma tu cosa pensi a riguardo? Della mia ho parlato. Qual è la tua, di fantasia?
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato