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Discussione: Una conferma sulla saggezza di non sposarsi e non avere figli negli ultimi tempi.

  1. #166
    Opinionista L'avatar di Breakthru
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    Citazione Originariamente Scritto da ReginaD'Autunno Visualizza Messaggio
    Io vivo con dei genitori che letteralmente si odiano, mia madre si vorrebbe anche separare ma non può per l'egoismo di mio padre che non vuole sapersene di andare via. Ed io e le mie sorelle che abbiamo vissuto in questo clima ostile che cosa dovremmo dire?
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  2. #167
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    Tornando al tema di questo topic, vi faccio leggere sull’argomento cosa ha scritto oggi, 13 febbraio, il giornalista Mattia Feltri sul quotidiano “La Stampa”:

    “Sarà senz’altro vero, e lo scrivono in parecchi, che l’inarrestabile calo della natalità in Italia (1,29 figli per donna in età fertile, l’anno scorso 140 mila nati in meno rispetto al 2018) dipende in buona parte dalla carenza e dall’inadeguatezza di leggi in sostegno alla famiglia. In paesi in cui i genitori vengono ben assistiti, come Francia e Svezia, si sono recuperati quegli zero virgola che alleggeriscono l’allarme.

    Ancora più interessante è un dato diffuso giorni fa dalla Fondazione Agnelli: il contributo alla fertilità da parte delle coppie straniere si riduce progressivamente. Dai 2,69 figli per donna nel 2004 all’1,84 del 2018. E’ un andamento che Torino ha già conosciuto, quando i meridionali attirati dalla grande fabbrica prolificavano molto più dei torinesi, ma presto si adattarono alle medie locali.

    Come si vede, la vita comoda scoraggia dal complicarla coi marmocchi. E’ la tesi del sociologo Giuseppe De Rita: aumentano i depositi bancari, i risparmi nei fondi, l’economia in nero, e a diminuire sono i bambini. Certo, dice De Rita, c’è insicurezza, preoccupazione per la crisi, ma prevalgono il narcisismo di massa, l’indisponibilità al sacrificio, il desiderio di restare giovani, di divertirsi finché possibile. Non si vogliono figli, dice, perché la dittatura dell’Io ha spazzato via il Noi. Mi sembrava convincente, ma forse un po’ severo. Finché non ho visto un sondaggio Ipsos per ‘La 7’ secondo cui il 61% degli italiani (contro il 30,9 che ci deve pensare) rifiuterebbe di restare al lavoro più a lungo per garantire un’adeguata pensione ai figli. A quel punto lì, non farli non è la conseguenza peggiore”.

  3. #168
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    @doxa

    come da titolo il tema del topic è:

    Una conferma sulla saggezza di non sposarsi e non avere figli negli ultimi tempi

  4. #169
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Qualcuno ha mai chiesto davvero ad un bambino cosa pensa della separazione dei genitori?
    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    Hai mai chiesto invece ad un bambino cosa prova quando ogni volta che i genitori litigano di brutto, si mette a piangere da solo, nella sua cameretta, perchè magari non ha neanche fratelli con cui condividere il peso di quella situazione? Come si sente? E come cresce?
    Un bambino si sa che vorrebbe vedere i genitori insieme e felici ma se non è possibile meglio si separino, ma non sarà mai il bambino a dirlo e neanche desiderarlo, lo penserà e lo dirà magari quando sarà un adolescente, però intanto i danni questi genitori li hanno già fatti.
    La cosa giusta per i figli è crescere in un ambiente sereno, e i genitori che si separano come quelli che invece decidono di restare insieme dovrebbero tenerne conto.
    Citazione Originariamente Scritto da ReginaD'Autunno Visualizza Messaggio
    Io vivo con dei genitori che letteralmente si odiano, mia madre si vorrebbe anche separare ma non può per l'egoismo di mio padre che non vuole sapersene di andare via. Ed io e le mie sorelle che abbiamo vissuto in questo clima ostile che cosa dovremmo dire?
    Comunque c'è un lato positivo nell'essere figli di queste coppie, prima o poi tu te ne vai ed è una liberazione mentre loro rimangono lì

  5. #170
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    E' vero, i figli prima o poi se ne vanno, ma succede anche, per qualche coppia, che con la vecchiaia si danno una calmata,si adattano alla situazione e finiscono per battibeccare solamente.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  6. #171
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Tornando al tema di questo topic, vi faccio leggere sull’argomento cosa ha scritto oggi, 13 febbraio, il giornalista Mattia Feltri sul quotidiano “La Stampa”:

    “Sarà senz’altro vero, e lo scrivono in parecchi, che l’inarrestabile calo della natalità in Italia (1,29 figli per donna in età fertile, l’anno scorso 140 mila nati in meno rispetto al 2018) dipende in buona parte dalla carenza e dall’inadeguatezza di leggi in sostegno alla famiglia. In paesi in cui i genitori vengono ben assistiti, come Francia e Svezia, si sono recuperati quegli zero virgola che alleggeriscono l’allarme.
    zero virgola preceduti da decenni di demografia espansiva; va detto, altrimenti si falsa tutto il quadro;

    Ancora più interessante è un dato diffuso giorni fa dalla Fondazione Agnelli: il contributo alla fertilità da parte delle coppie straniere si riduce progressivamente. Dai 2,69 figli per donna nel 2004 all’1,84 del 2018. E’ un andamento che Torino ha già conosciuto, quando i meridionali attirati dalla grande fabbrica prolificavano molto più dei torinesi, ma presto si adattarono alle medie locali.
    questo, infatti, ti dice che, persino con un'immigrazione massiccia come quella a Torino, sono le circostanze materiali, immediate, a condizionare, e non la cultura, i valori, che evolvono più lentamente, soprattutto tra gruppi che restano coesi per presenza di massa;

    Come si vede, la vita comoda scoraggia dal complicarla coi marmocchi. E’ la tesi del sociologo Giuseppe De Rita: aumentano i depositi bancari, i risparmi nei fondi, l’economia in nero, e a diminuire sono i bambini. Certo, dice De Rita, c’è insicurezza, preoccupazione per la crisi, ma prevalgono il narcisismo di massa, l’indisponibilità al sacrificio, il desiderio di restare giovani, di divertirsi finché possibile. Non si vogliono figli, dice, perché la dittatura dell’Io ha spazzato via il Noi.
    De Rita è una persona seria; a meno che non si tratti di rincoglionimento senile, ho seri dubbi che si sia espresso in quel modo semplificato; io sociologia l'ho studiata in luogo proprio, ed escludo che queste possano essere valutazioni scientifiche;
    anche perché la stessa cultura dell'"io" e dell'individualismo vige, e in misura assai maggiore, in tanti paesi occidentali in cui i figli si fanno;
    infatti:
    Mi sembrava convincente, ma forse un po’ severo. Finché non ho visto un sondaggio Ipsos per ‘La 7’ secondo cui il 61% degli italiani (contro il 30,9 che ci deve pensare) rifiuterebbe di restare al lavoro più a lungo per garantire un’adeguata pensione ai figli. A quel punto lì, non farli non è la conseguenza peggiore”.
    cosa ti dice questo ?
    ti dice che l'egoismo, ad effetto differito e mascherato, non è funzione di un'ideologia edonista degli ultimi decenni; ma è quest'ultima, semmai, ad essere sintomo della frustrazione delle giovani generazioni a fronte dell'occupazione del potere a buffo delle vecchie; infatti, cosa è successo nella realtà dei fatti economici, che possiamo misurare ?

    è successo che tra gli anni '60 e tutti gli 80, un trentennio, le generazioni adulte di allora hanno indebitato le attuali per comprare letteralmente un consenso sociale, sollevando la società da conflitti di precariato, con effetti differiti da impegno di spesa:
    cioè:
    a) se eri agricoltore, avevi sussidi e pensione;
    b) se eri operaio e la Fiat andava male, lo stato sussidiava;
    c) se eri disoccupato, l'onorevole di riferimento poteva creare un posto da usciere da qualche parte, in un ufficio pubblico o all'ente per la tutela della mandorla di Monculi di sopra, con Monculi di sotto che immediatamente reclamava ente analogo per collocare i sui;
    si facevano concorsi, si favoriva la ricollocazione; il foggiano faceva il concorso in ferrovia, lo mandavano a Varese, poi dopo 3 anni tornava a Foggia, dove erano in sovrannumero, mentre a Varese mancavano, e via un nuovo concorso;
    d) se eri imprenditore incapace, ma "amico", la banca - allora pubblica, soldi dei contribuenti, dirigenti nominati dai partiti - finanziava;
    e) se eri commerciante o professionista, evadevi facilmente;

    il tutto, generava impegni di spesa ad effetti differiti, perché a tutta questa gente si garantiva la pensione - retributiva; che paghiamo oggi;
    la madre di un mio amico, insegnante, è andata in pensione 40 e passa anni fa, a 39 anni, dopo 15 di lavoro, grazie alla moltiplica degli anni in "sedi disagiate", le quali altro non erano che scuole montane; cioè, da Pistoia in un paesino ad un quarto d'ora d'auto; poveretta, lei incolpevole; quelle erano le regole, e lei se n'è avvalsa;

    tutta questa gente, però, poteva contare su un ruolo sociale sicuro, esattamente quello che produce la natalità all'estero, anche dove c'è una cultura molto più individualista;

    io trovo veramente SCANDALOSO che gente qualificata, studiosi, sociologi, moralisti vari, di età superiore ai 70 - non l'uomo della strada e poco istruito, anche se qualcosa dovrebbe realizzare pure quello - si permetta di dare dell'egoista alle nuove generazioni dopo essere stata protagonista e beneficiaria della più grande sottrazione di reddito e speranze, opportunità, a discapito delle nuove generazioni, su cui sono state scaricate migliaia di miliardi di debito;
    debito che significa precariato, mancanza di ruolo e stabilità sociale, insicurezza;

    e che poi questi vecchi tromboni dicano: noi, negli anni '50... GRAZIE AL CAZZO che negli anni 50 il laureato faceva figli da giovane e precario; quello sapeva che nel giro di pochissimi anni quella società in crescita e garantita da tutto gli avrebbe consentito uno standard in continuo miglioramento ed un ruolo sociale gratificante;
    oggi ti laurei e ti tocca il call center, se sei fortunato; o il praticantato a rimborso spese; quindi, non conti una ceppa; la tua identità sociale, autorevolezza, è pari a zero; zero; è chiaro che la sera pensi a divertirti, perché pure tu' madre si fida di più dell'avvocato tv che di te che lavori in uno studio legale a fare fotocopie per un rimborso spese e a chiedere la paghetta;

    oppure emigri;
    come mai gli stessi egoisti ed edonisti italiani, all'estero fanno figli ? ti passa la voglia di restare giovane e divertirti se vivi a Londra, in Germania o in Olanda ? non credo; quindi ?
    io me lo vorrei trovare di fronte in qualche dibattito pubblico uno di questi tromboni; ma prima o poi capita, vedrai...

    io non bestemmio mai, per educazione famigliare e mio personale rispetto;
    ma quando leggo queste cose mi sale davvero l'indignazione e l'incazzatura vera, ché Robespierre diventa un santino in confronto.
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #172
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    se Benigni non basta, leggiti un po' di Philip Roth
    poi, mi pare che quelli avessero il ripudio; i patriarchi biblici ne facevano di cotte e di crude, fino a tarda età...
    ad ogni modo, non esiste, come per l'Islam o i riformati, una dottrina centralizzata di prescrizioni inderogabili; non c'è un papa...

    si, ma con l'obbligo di castità perpetua, almeno secondo dottrina; ti separi a 35 anni e chiudi bottega; poi picchi la vecchina in coda al super se ti chiede di passare avanti perché c'ha il bisognino
    Io Philip Roth l'ho letto, se il matrimonio cattolico non va ti separi, l'obbligo di castit à perpetua se uno vuole fare la comunione, se non la vuole fare puo' fare i baccanali, come fanno tutti i confessori, se non hanno fatto in tempo a confessarsi lo fanno dopo in altra parte della città. Insomma per i casti non si deve fare l'amore fornicando e con concupiscenza e con lussuria, deve essere una cosetta rapida così, giusto per fecondare. Non é detto che il matrimonio assolva dalle porcherie, porcherie sono e tali restano. D'altronde chi è stato tutta la notte a sniffare coca e a scopare come un turco, non credo che il giorno dopo vada alla messa del mattino di corsa. Sono quelli che sono d'accordo nel vivere una sessualità sonnolenta che si ritrovano nei gruppi di preghiera, ecc, ecc.

  8. #173
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Lilia Visualizza Messaggio
    Io Philip Roth l'ho letto, se il matrimonio cattolico non va ti separi, l'obbligo di castit à perpetua se uno vuole fare la comunione, se non la vuole fare puo' fare i baccanali
    'spe... non è che "può", nel senso di lecito; lo fa sottraendosi al contraddittorio;

    se tu fai parte del club dei cattolici, la regola del club è quella; se tu vai dagli amministratori del club e postuli la tua discrezionalità nell'osservare la regola, quelli ti cacciano; sarebbe "può" se tale facoltà fosse contemplata come lecita.
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #174
    Sovrana di Bellezza L'avatar di ReginaD'Autunno
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    Citazione Originariamente Scritto da Breakthru Visualizza Messaggio
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    Cosa preferirei? Che divorziassero! Che senso ha mantenere un rapporto che praticamente non c'è e fa stare male tutti?
    Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI

  10. #175
    Opinionista L'avatar di Breakthru
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    Citazione Originariamente Scritto da ReginaD'Autunno Visualizza Messaggio
    Cosa preferirei? Che divorziassero! Che senso ha mantenere un rapporto che praticamente non c'è e fa stare male tutti?
    Grazie per la risposta

  11. #176
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    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    E' vero, i figli prima o poi se ne vanno, ma succede anche, per qualche coppia, che con la vecchiaia si danno una calmata,si adattano alla situazione e finiscono per battibeccare solamente.
    Io sono stata" fortunata" con i genitori. ..Mio babbo diceva ogni giorno a mia madre,
    idiota patentata, l'aveva solo sposata perchè era bellissima, mamma taceva perchè
    in fin dei conti ancora si usava così. Poi mio babbo, che aveva comprato un piccolo
    vigneto, andava a lavorare la terra e quando tornava mi diceva di andare a dormire che
    erano ore e ore che studiavo ( ero una di quelli che studiavano anche mentre si pran-
    zava...) poi non andava a letto finchè non avessi finito i compiti, ci interrogavano tut-
    ti i giorni, mi chiedeva, che studi? orbitali atomici? ti sveglio domani io alle 5 per ripassare
    e così mi svegliava e studiavo, e in macchina mentre mi accompagnava al collegio, studiavo,
    e prima che i preti aprissero i cancelli studiavo, poi c'era un parco con ulivi e studiavo, in attesa
    che aprissero gli altri cancelli, arrivavo al mio banchetto e studiavo, se non mi interrogavano
    studiavo per l'ora successiva, l'unica pausa il ritorno in macchina dal collegio a casa, mangiavo
    e studiavo, nel frattempo babbo diceva a mamma, idiota patentata non so quante volte,ma era l'uso...
    però almeno mi hanno fatto studiare in pace.

  12. #177
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    stai a vedere che la famiglia più serena e "tradizionale" qua dentro è quella dei miei: non-sposati da 62 anni; mia madre era separata coi miei due fratelli maggiori, cui papà ha fatto da padre, insegnandomi qualcosa di molto importante.
    c'� del lardo in Garfagnana

  13. #178
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
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    è successo che tra gli anni '60 e tutti gli 80, un trentennio, le generazioni adulte di allora hanno indebitato le attuali per comprare letteralmente un consenso sociale, sollevando la società da conflitti di precariato, con effetti differiti da impegno di spesa

    Fatta questa premessa, sembrerebbe di capire che secondo te il precariato è un destino ineludibile per i nostri giovani, per cui nel trentennio descritto lo abbiamo solo allontanato creandoci un debito che ora è insostenibile. A questo punto mi viene da pensare che se avessimo fatto il passo secondo la gamba, chissà, la denatalità si sarebbe manifestata assai prima. Infatti, come dici tu, non avremmo dovuto "sollevare la società da conflitti di precariato". Ma il precario giustamente decide di non mettere al mondo dei figli, proprio perché è precario. Dovremmo fare più figli per evitare l'estinzione, ma nello stesso tempo non possiamo contare sul lavoro fisso, per cui fare figli non è possibile. Non so nulla di economia ma il circolo vizioso lo vediamo tutti.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  14. #179
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    se ricorri a questa logica, distruggi la nozione stessa di famiglia ed educazione:
    chiediamo ad un bambino se ha voglia di andare a scuola oppure di passare tutta la giornata coi videogiochi ? se gli va un pasto sano o preferisce ingozzarsi di colorate schifezze o merendine pubblicizzate in tv ?


    appunto:
    se i genitori sono così, se il loro rapporto, i loro sentimenti, sono quelli, vuol dire che non avrebbero dovuto costituire quella famiglia, con quella persona; altro che Dio li ha fatti incontrare e indissolubilità...

    la dicitura "società naturale" della Cost. intende esattamente escludere un'ingerenza dello stato nei rapporti famigliari e di filiazione, perché non sarebbe concepibili un "commissario del popolo" che venga a casa tua a questionare sull'educazione dei tuoi figli; no, un'ora e mezza a messa è una violenza, non va bene... lei è inadatto a fare il padre, le togliamo i figli e li affidiamo ad un ente per l'educazione alla laicità

    purtroppo, questa tua libertà ha un costo, necessario; e cioè che la famiglia resti comunque un luogo in cui l'autorità pubblica può intervenire solo in presenza di violazioni della legge; ma non per una trascuratezza o cinismo; semplicemente perché il rischio di abusi d'autorità sarebbe troppo elevato;

    per decenni ho letto quotidianamente ipotesi normative espresse da persone dotate dell'autorità per formularle, ma incompetenti; ipotesi puntualmente bocciate;
    ci sono già gli assistenti sociali e i magistrati che devono vigilare; posta la legge, uno stato può solo garantire le condizioni economiche dei separati, evitare che la rottura determini situazioni di miseria e conflitti amplificati da questa;
    per questo insisto tanto sulla maturità delle scelte di coppia e sulla necessità che due persone che si impegnano conoscano bene se stesse, i propri bisogni e limiti, per evitare avventure azzardate.
    Su questo non ci piove: Ricordi quante volte anch'io ho sottolineato l'importanza di riscoprire il fidanzamento? Quel periodo nella vita delle due persone così importante per capire se davvero Dio le sta chiamando a vivere insieme per sempre? Ti ripeto che non viene messa in discussione la legge, che permette separazioni e divorzi. Viene messo in discussione il fatto che ci si separa e ci si divide prestissimo, ai primi dissapori. Anche in presenza di figli. Trattandoli come cose...come oggetti....come la casa, il mobilio, l'auto....
    Soffrono enormemente, i Bimbi, la separazione dei genitori. Non ne capiscono i motivi. Sono l'anello debole della catena. E purtroppo ne subiscono poi conseguenze che, crescendo, li segneranno per sempre. Lo sottolinea bene Claudio Risè nel libro che tratta la questione.

    L'Occidente contemporaneo è definito dalle scienze sociali "una società senza padri". Alcuni vi vedono la fine, positiva, di ogni "patriarcato"; altri, come l'autore, notano con preoccupazione il vuoto lasciato dall'assenza paterna. Per Claudio Risé, psicoanalista di formazione junghiana e docente di scienze politiche e sociali, il padre è la figura psicologica che collega la biografia individuale al piano trascendente e consente così l'integrazione del dolore e della perdita attraverso l'insegnamento esemplare del suo senso. La "società senza padri" appare, quindi, come un mondo che ha smarrito il senso religioso e, con esso, la capacità di dare significato alle prove della vita, cui l'individuo reagisce infantilmente attraverso il rifiuto e la negazione o con la depressione. Il libro entra nel vivo della cronaca di oggi mostrando come l'assenza paterna non nasca da fumosi processi psico-sociologici, ma dalla diffusione di separazioni e divorzi, che si concludono quasi sempre con l'espulsione dei padri da casa e con la rottura (o il grave indebolimento) del loro rapporto con i figli.

    https://www.ibs.it/padre-assente-ina...SABEgL3ZvD_BwE
    amate i vostri nemici

  15. #180
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    la società non è una persona, di cui dire se sia felice o meno; se parti da questa idea inevitabilmente ti poni su un piano abusivo; ti pare che io possa sindacare la felicità della tua condizione famigliare, dei tuoi figli educati come li educhi ?
    prova ad immaginare un'autorità che stabilisca: no, la castità pre-matrimoniale è un disvalore, perché i ragazzi vogliono trombare; non possiamo permettere al sig. Cono di educarli in quel modo.... ma ti pare ???


    quello che sembra a me è irrilevante; io non sono l'ombelico del mondo, né tantomeno l'autocrate depositario della verità; c'è già la legge, la morale condivisa, a stabilire i doveri; adempiuti quelli, ognuno decide per la sua parte, esattamente come tu decidi per la tua;
    postulare diversamente implica la disponibilità a vedersi un funzionario dello stato che questiona su quello che decidi, su come educhi i tuoi figli, renditi conto...


    ecco, vedi ?
    sei laureato in psicologia ? che qualifiche hai per determinare le motivazioni profonde di certe scelte ? a te, per tuoi motivi, può sembrare mancanza di spina dorsale quello che è un problema molto diverso, o anche semplicemente il risultato di una scelta condizionata da un ambiente ideologizzato; chi si rivolge a voi, verosimilmente, è il prodotto culturale dell'ideologia di famiglia della dottrina cattolica, altrimenti non verrebbe da voi, ma andrebbe da psicologi non orientati;
    niente di male, beninteso; ma è un percorso che difficilmente la professione della psicologia - quella vera, laureata e soggetta a training - ammetterebbe come tecnicamente appropriato;
    può benissimo essere che quelle "prime difficoltà" che pensi di osservare altro non siano che il pretesto per manifestare problemi diversi, che tu non hai la professionalità per riconoscere, quindi per il rigetto di una scelta maturata esattamente in quel quadro di forzature che si vogliono ribadire con l'indissolubilità;

    come esperienza personale, ti posso dire che due delle relazioni più importanti che io abbia avuto sono state con ragazze - si fa per dire, 30 e 27 all'inizio, donne - di estrazione cattolica ultra osservante e con seri problemi psicologici, e tipici di tutta la famiglia;
    sia chiaro: non sto dicendo che l'educazione cattolica sia la causa di quei problemi; i problemi di relazione li hanno tutti;

    ma facilmente, l'ideologia cattolica della sessualità e famiglia si presta a fornire corazze ideologiche che occultano e rimuovono quelle che sono solo nevrosi, e ritardano la maturazione psicologica di persone fragili per motivi loro; col rischio che la tua consulenza, nel momento in cui le difficoltà sorgono da fragilità personali che hanno indotto ad un matrimonio mal motivato, invece di facilitare la presa di coscienza di certi problemi, non fa altro che rafforzare quelle corazze nevrotiche e inficiare un possibile percorso di guarigione, perché si fa valere l'ideologia della conservazione di un vincolo viziato in partenza da quelle fragilità.
    Non ci siamo capiti: Facciamo Volontariato. Non siamo a partita iva.....
    Le Persone che vengono da noi hanno solamente bisogno di ritrovare un filo. Quello che all'inizio le ha portate a scegliersi e a promettersi il futuro davanti a Dio. Con noi e con la Chiesa iniziano un percorso. Che a volte si conclude con un nulla di fatto e a volte con la Riconciliazione. Ma come ti dicevo ieri, già fare quel passo, già uscire di casa, parlare, raccontare, sfogarsi....è tantissimo! Oggi il vero ostacolo nei rapporti di coppia è proprio rappresentato dall'incomunicabilità. Dal chiudersi in sè stessi. Alzando muri giorno dopo giorno più alti e massicci.
    amate i vostri nemici

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