Originariamente Scritto da
crepuscolo
Cono non so dove vuoi arrivare con le tue prediche da pulpito ecclesiastico.
Tu presumi sempre, e qui sei alquanto noioso perché ripetitivo, che fuori della Chiesa un cristiano non possa mettere Dio al centro della propria vita.
Io invece ho notato, nella mia lunga vita ecclesiastica, che chi è della Chiesa pretende di essere nel vero riguardo a Dio quanto lo pretendevano al tempo di Gesù; e di esempi nel Vangelo ce ne sono molti, cominciando dalla parabola del "figliol prodigo", o dei "vignaioli omicidi".
Come in ogni religione c'è un capo che dispone il pensare, come pensare, dove pensare e quando pensare e se a te non dispiace molto, poi se ti dispiace dovresti fare un esame di coscienza, non dal confessore ma dentro di te per capirne i motivi, io ormai mi sento come un "libero pensatore" in virtù del Cristo, il cui scopo non era quello di fondare una Chiesa, poiché già esisteva e con la quale si è sempre scontrato per diversità di vedute e di comportamento, ma di renderci "liberi", cioè di pensare con il nostro cervello, neuroni compresi
.
Non è difficile dire " Non abbiate paura, aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo" quando ricorre il centenario, ma anche perché la maggior parte degli uditori non sanno chi è Cristo. Ma così si rischia di aprire le porte a qualsiasi persona si presenti per lui, o quantomeno nel suo nome, trovandosi poi dentro casa malfattori delinquesti od assassini.
Perdonami la sottigliezza sai, ma è come se Papa Giovanni Paolo II autorizzasse se stesso ad entrare nelle case di chi non conosce Cristo, perché, per fortuna, chi lo conosce, Gesù, se lo tiene gelosamente ben stretto in casa e chiude tutte le porte per non farselo portar via
.
Rispondi Citando