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Discussione: Una conferma sulla saggezza di non sposarsi e non avere figli negli ultimi tempi.

  1. #286
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Contrariamente ai nostri animali non mi sembra che l'uomo abbia imparato a molto a discernere, ed anche se discernesse il male lo fa lo stesso.
    Sei tu il primo a dire che l'uomo è peccatore, anche se sa dove sta il bene, mica io; la tua per me è una svalutazione dell'umano; che è venuto a fare Gesù Cristo se per te continuiamo a peccare?
    Un cieco (peccatore) che vuol guidare un altro cieco, cadono entrambi nel fosso.
    Te non hai bisogno di essere perdonato? Davvero il peccato è una realtà lontana dalla tua vita? Beh, complimenti Crep. Davvero.

    "Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa. Se diciamo che non abbiamo peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi."

    (1 Giovanni, 1)

    Gesù Cristo non è venuto a farsi una passeggiata sulla terra, amico mio. E' venuto per prendere su di sè i peccati del mondo!
    amate i vostri nemici

  2. #287
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    se non prevedi il divorzio, questo avviene, con l'oppressione di uno e l'immeschinimento dell'altro, che fai carceriere; poi spiegalo tu un Gesù che contempla questo...
    "Per la durezza del vostro cuore Mosè vi concesse il divorzio...." Non lo dice Conogelato di Empoli, Axe. Lo dice Gesù di Nazareth!

    L'Occidente contemporaneo è definito dalle scienze sociali "una società senza padri". Alcuni vi vedono la fine, positiva, di ogni "patriarcato"; altri, come l'autore, notano con preoccupazione il vuoto lasciato dall'assenza paterna. Per Claudio Risé, psicoanalista di formazione junghiana e docente di scienze politiche e sociali, il padre è la figura psicologica che collega la biografia individuale al piano trascendente. La "società senza padri" appare, quindi, come un mondo che ha smarrito il senso religioso e, con esso, la capacità di dare significato alle prove della vita, cui l'individuo reagisce infantilmente attraverso il rifiuto e la negazione o con la depressione. Il libro entra nel vivo della cronaca di oggi mostrando come l'assenza paterna non nasca da fumosi processi psico-sociologici, ma dalla diffusione di separazioni e divorzi, che si concludono quasi sempre con l'espulsione dei padri da casa e con la rottura (o il grave indebolimento) del loro rapporto con i figli.



    https://www.libreriauniversitaria.it...E&gclsrc=aw.ds
    amate i vostri nemici

  3. #288
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    "Per la durezza del vostro cuore Mosè vi concesse il divorzio...." Non lo dice Conogelato di Empoli, Axe. Lo dice Gesù di Nazareth!

    L'Occidente contemporaneo è definito dalle scienze sociali "una società senza padri". Alcuni vi vedono la fine, positiva, di ogni "patriarcato"; altri, come l'autore, notano con preoccupazione il vuoto lasciato dall'assenza paterna. Per Claudio Risé, psicoanalista di formazione junghiana e docente di scienze politiche e sociali, il padre è la figura psicologica che collega la biografia individuale al piano trascendente. La "società senza padri" appare, quindi, come un mondo che ha smarrito il senso religioso e, con esso, la capacità di dare significato alle prove della vita, cui l'individuo reagisce infantilmente attraverso il rifiuto e la negazione o con la depressione. Il libro entra nel vivo della cronaca di oggi mostrando come l'assenza paterna non nasca da fumosi processi psico-sociologici, ma dalla diffusione di separazioni e divorzi, che si concludono quasi sempre con l'espulsione dei padri da casa e con la rottura (o il grave indebolimento) del loro rapporto con i figli.

    nel diritto civile, di cui quello di famiglia è una branca, ci si occupa di posizioni legittime che entrano in conflitto, come quelle di chi abbia stipulato un contratto, o un negozio giuridico pattizio, come il matrimonio;

    un contesto pattizio, soprattutto il matrimonio, che non è sottoponibile a condizioni, si basa sulla volontà delle parti;

    mettere in discussione la volontà delle parti, anche di una sola di esse, significa cambiare la natura del rapporto pattizio, che da esercizio della libertà diventa norma cogente; e si tratta sempre di due posizioni paritarie;
    solo che nell'implicito di Risé, la risoluzione del problema del padre dovrebbe essere pagata dalla madre, e dagli stessi figli, costretti a vivere nel conflitto, che non di forma, ma di sostanza;

    la persona matura e responsabile indica soluzioni ai problemi: ritieni dannoso il divorzio ? benissimo; aboliscilo;
    poi però non ti lamentare se la gente non si sposa proprio più;
    perché in molti non si sposano proprio sapendo che in caso di rottura, ancorché si possa divorziare, la cosa implica traumi e problemi che vanno ben al di là delle implicazioni psicologiche e di relazione;

    ho poca stima per questi tardi scritti di Risé, che ha avuto anche brillanti intuizioni da psicanalista, ma poi si è messo a fare marchette per il tradizionalismo; marchette stupidelle, di retroguardia;
    uno come lui avrebbe la preparazione per spiegare che l'idea tradizionale di famiglia si basa su presupposti antropologici oramai insostenibili, su una morale appoggiata ad un immaginario di oltre due secoli fa;

    guarda che per avere un'Umanità in qualche modo ricettiva dei concetti che espone Risé dovresti bruciare tutti i libri scritti negli ultimi tre secoli, e molti prima, tutti i film e tutta la cultura popolare, le canzoni, ecc... sterminare chiunque abbia memoria di quei testi e quella memoria sia in grado di trasmettere;
    una donna normale, come le utentesse che leggono qui, quando legge il passo di Risé che citi e che ti sembra tanto sensato, legge tra le righe e capisce immediatamente l'antifona:

    ah, questo è il solito patriarcale, che con giri di parole strizza l'occhiolino e vorrebbe il Pakistan talebano, la prevalenza dell'autorità maschile, i ruoli, i carismi... ma sai i calci in culo...

    così, tu sei contento, dai una veste morale alla tua bolla, ma il prezzo è la distanza umana che sperimenti quando discuti con le persone in carne ed ossa; ti ha reso un servizio 'sto Risé ?
    a me pare di no.
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #289
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Te non hai bisogno di essere perdonato? Davvero il peccato è una realtà lontana dalla tua vita? Beh, complimenti Crep. Davvero.

    "Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa. Se diciamo che non abbiamo peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi."

    (1 Giovanni, 1)

    Gesù Cristo non è venuto a farsi una passeggiata sulla terra, amico mio. E' venuto per prendere su di sè i peccati del mondo!
    Il peccato si può vincere, altrimenti in che cosa credi; se tu sei così convinto che il peccato faccia parte sempre dell'uomo non mi meraviglio che puoi attribuirmi il pensiero che hai sintetizzato alla fine, di un Gesù che viene a passeggiare pel mondo.
    I tuoi pensieri non sono obiettivi ma riflettono ciò che ti rimugina dentro.

    Certo che difronte a Dio Gesù è venuto a prendere i peccati del mondo, ma difronte agli uomini è venuto ad insegnare la via per non peccare; a che servirebbe prendere i peccati del mondo per poi riprenderli continuamente? E' da masochisti.
    Se il buon maestro ha cancellato alla lavagna tutto ciò che c'era scritto, sarebbe osceno riscrivere le stesse cose.

    Giovanni parlava del passato, ed anche Paolo nella lettera ai Romani quando dice: "...tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù. Dio lo ha prestabilito a servire come strumento di espiazione per mezzo della fede, nel suo sangue, al fine di manifestare la sua giustizia, dopo la tolleranza usata verso i peccati passati, nel tempo della divina pazienza. Egli manifesta la sua giustizia nel tempo presente, per essere giusto e giustificare chi ha fede in Cristo".

    Caro cono, se si vuol essere un buon cristiano non si deve uccidere Cristo sempre.
    Ultima modifica di crepuscolo; 03-03-2020 alle 11:01

  5. #290
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    L'Occidente contemporaneo è definito dalle scienze sociali "una società senza padri".
    ma in compenso pieno di nonni

  6. #291
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    Come vuoi, allora. Se ti sembra inutile possiamo chiudere quì. Io penso invece si possa dialogare anche partendo da posizioni distanti. Specie fra persone ormai in là con gli anni come noi, che oltretutto siamo genitori.
    Vabbè, non importa.
    Cono, non ho detto che non si possa dialogare, su altri argomenti magari. Non prenderla a male, quello che c'era da dire sul discorso e sul post iniziale se sia saggio o meno di questi tempi e nell'ipotesi della "fine del mondo" di sposarsi e mettere al mondo dei figli è già stato detto, cos'altro si deve dire? Per me quanto è stato espresso è sufficiente.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  7. #292
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Non si dona la Vita dopo essersi messi a un tavolino a valutare se convenga o no. La Vita non ha prezzo, Ladyhawke. Un Figlio, non ha prezzo.
    Mi sa che hai ragione sai? Siamo troppo distanti.
    amate i vostri nemici

  8. #293
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    ma in compenso pieno di nonni
    Appunto! Ma i nonni muoiono, purtroppo. E i nostri ragazzi cresceranno soli, senza radici o punti di riferimento. Ci sarà un anello-mancante. Diviene dunque FONDAMENTALE recuperare la figura paterna.
    amate i vostri nemici

  9. #294
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    nel diritto civile, di cui quello di famiglia è una branca, ci si occupa di posizioni legittime che entrano in conflitto, come quelle di chi abbia stipulato un contratto, o un negozio giuridico pattizio, come il matrimonio;

    un contesto pattizio, soprattutto il matrimonio, che non è sottoponibile a condizioni, si basa sulla volontà delle parti;

    mettere in discussione la volontà delle parti, anche di una sola di esse, significa cambiare la natura del rapporto pattizio, che da esercizio della libertà diventa norma cogente; e si tratta sempre di due posizioni paritarie;
    solo che nell'implicito di Risé, la risoluzione del problema del padre dovrebbe essere pagata dalla madre, e dagli stessi figli, costretti a vivere nel conflitto, che non di forma, ma di sostanza;

    la persona matura e responsabile indica soluzioni ai problemi: ritieni dannoso il divorzio ? benissimo; aboliscilo;
    poi però non ti lamentare se la gente non si sposa proprio più;
    perché in molti non si sposano proprio sapendo che in caso di rottura, ancorché si possa divorziare, la cosa implica traumi e problemi che vanno ben al di là delle implicazioni psicologiche e di relazione;

    ho poca stima per questi tardi scritti di Risé, che ha avuto anche brillanti intuizioni da psicanalista, ma poi si è messo a fare marchette per il tradizionalismo; marchette stupidelle, di retroguardia;
    uno come lui avrebbe la preparazione per spiegare che l'idea tradizionale di famiglia si basa su presupposti antropologici oramai insostenibili, su una morale appoggiata ad un immaginario di oltre due secoli fa;

    guarda che per avere un'Umanità in qualche modo ricettiva dei concetti che espone Risé dovresti bruciare tutti i libri scritti negli ultimi tre secoli, e molti prima, tutti i film e tutta la cultura popolare, le canzoni, ecc... sterminare chiunque abbia memoria di quei testi e quella memoria sia in grado di trasmettere;
    una donna normale, come le utentesse che leggono qui, quando legge il passo di Risé che citi e che ti sembra tanto sensato, legge tra le righe e capisce immediatamente l'antifona:

    ah, questo è il solito patriarcale, che con giri di parole strizza l'occhiolino e vorrebbe il Pakistan talebano, la prevalenza dell'autorità maschile, i ruoli, i carismi... ma sai i calci in culo...

    così, tu sei contento, dai una veste morale alla tua bolla, ma il prezzo è la distanza umana che sperimenti quando discuti con le persone in carne ed ossa; ti ha reso un servizio 'sto Risé ?
    a me pare di no.
    Ma si invece!!! Non si tratta Axe mio di abolire il divorzio. Si tratta (come ti avrò ripetuto decine di volte) di renderlo EXTREMA RATIO. Ultima opzione. Ultima chance. Proprio come dice la tanto vituperata Chiesa Cattolica. Tutti (a torto o a ragione) pensiamo che sia un diritto. Si, lo è. Ma soprattutto degli adulti. Idem l'aborto. Ma nessuno parla mai del diritto dei più indifesi. Dei più piccoli, dei minori, dei figli, dei nascituri ancora nel grembo della madre....Loro non hanno il diritto di venire al mondo? Di avere un babbo, un papà, un padre? Anche se a volte litiga con mamma? No? Ahhh no...no....meglio separarsi....meglio troncare subito....
    amate i vostri nemici

  10. #295
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    Ma si invece!!! Non si tratta Axe mio di abolire il divorzio. Si tratta (come ti avrò ripetuto decine di volte) di renderlo EXTREMA RATIO. Ultima opzione. Ultima chance. Proprio come dice la tanto vituperata Chiesa Cattolica. Tutti (a torto o a ragione) pensiamo che sia un diritto. Si, lo è. Ma soprattutto degli adulti. Idem l'aborto. Ma nessuno parla mai del diritto dei più indifesi. Dei più piccoli, dei minori, dei figli, dei nascituri ancora nel grembo della madre....Loro non hanno il diritto di venire al mondo? Di avere un babbo, un papà, un padre? Anche se a volte litiga con mamma? No? Ahhh no...no....meglio separarsi....meglio troncare subito....
    ti ho spiegato più volte che questi che descrivi non sono diritti, perché non possono esserlo nei termini che descrivi; sono solo vuota retorica;

    è la Costituzione a dirlo, con la definizione di società naturale, con cui si vuole intendere esattamente che famiglia e filiazione non possono essere un costrutto meramente giuridico, nel riconoscimento che i figli si fanno e basta;

    ti ho spiegato che un diritto ha la prerogativa di essere erga omnes, vale per tutti; se si stabilisse un diritto ad una mamma ed un papà come lo formuli tu, il vedovo o la vedova avrebbero la capacità di pretendere dallo stato un compagno per far valere il diritto del minore;

    posto che poi si potrebbe dire altrettanto del diritto del minore a vivere in una famiglia serena, che non puoi garantire, sempre per il suddetto principio costituzionale della non ingerenza; non è che puoi costringere due coniugi ad andare d'accordo, eh...

    vuoi rendere più difficile - ed economicamente oneroso, come in certe proposte di "mediazione" - il divorzio ? benissimo; il risultato sarà che, consapevoli della circostanza, ancora meno coppie si sposeranno; la toppa peggio del buco...

    quanto ai diritti dei più deboli, dei minori, non c'è società al mondo in cui questi siano stati più tutelati di quella attuale occidentale; guarda che succede e che succedeva nelle società "tradizionali": schiavitù, prostituzione infantile...
    c'� del lardo in Garfagnana

  11. #296
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    E' la durezza del nostro cuore, Axe. E' quella (come ai tempi di Mosè e poi di Gesù) che considera impossibile il Perdono, il mutuo Perdono....
    Anche gli Apostoli si scandalizzano alle Parole di Gesù: "Se questa è la condizione del Matrimonio, conviene non sposarsi" gli dicono. Ma il Maestro risponde che il Perdono è possibile. Dipende da cosa si mette come Roccia, come Pietra fondante dell'Unione.

    "Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà paragonato a un uomo avveduto che ha costruito la sua casa sopra la roccia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno investito quella casa; ma essa non è caduta, perché era fondata sulla roccia. E chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica sarà paragonato a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno fatto impeto contro quella casa, ed essa è caduta e la sua rovina è stata grande».
    Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, la folla si stupiva del suo insegnamento." (Matteo 7)

    I Bambini hanno diritto di vivere in una Famiglia. La cui serenità sai da cosa dipende? Dalla capacità dei genitori di accettarsi, rispettarsi e perdonarsi a vicenda.
    amate i vostri nemici

  12. #297
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    Appunto! Ma i nonni muoiono, purtroppo. E i nostri ragazzi cresceranno soli, senza radici o punti di riferimento. Ci sarà un anello-mancante. Diviene dunque FONDAMENTALE recuperare la figura paterna.
    Non ti sei accorto che la mia era una spiritosaggine?
    Io non ho nulla da rimproverarmi in fatto di figli, quindi è inutile che rispondi a me.
    L'amore che ho ricevuto dai miei genitori l'ho travasato ai miei figli.
    Perché difronte alla morte scrivi purtroppo, vorresti forse vivere sempre alle tu condizioni?
    Ultima modifica di crepuscolo; 05-03-2020 alle 09:16

  13. #298
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    E' la durezza del nostro cuore, Axe. E' quella (come ai tempi di Mosè e poi di Gesù) che considera impossibile il Perdono, il mutuo Perdono....
    Anche gli Apostoli si scandalizzano alle Parole di Gesù: "Se questa è la condizione del Matrimonio, conviene non sposarsi" gli dicono. Ma il Maestro risponde che il Perdono è possibile. Dipende da cosa si mette come Roccia, come Pietra fondante dell'Unione.
    questa del perdono è una rappresentazione falsata della realtà, ideologica;
    il perdono si esercita quando si subisce un torto, e a condizione che dall'altra parte ci si riprometta di non reiterare il torto; altrimenti è remissività di fronte alla prepotenza;

    ma, l'ideologia sottesa a questo argomento è che il cambiamento del sentimento sia un torto; per carità, puoi anche pensarla così; ma ti scontri con secoli di sensibilità cresciuta in modo diverso, contro una morale diversa, e dovresti ricostruire un'antropologia umana che non esiste più da almeno due secoli;

    I Bambini hanno diritto di vivere in una Famiglia. La cui serenità sai da cosa dipende? Dalla capacità dei genitori di accettarsi, rispettarsi e perdonarsi a vicenda.
    non hai modo di costringere gli individui ad esprimere il tuo mondo ideale, anche se la tua psiche ha bisogno di pensare questo;

    del resto, il rifiuto del tuo modello è generato proprio in seno a quel modello preferito; i figli e i nipoti che si separano, divorziano, non sono aperti alla vita, non sono forse cresciuti nel contesto che piace a te ?
    se questo non fosse disfunzionale, dovresti avere l'emulazione in massa; tutti vorrebbero replicarlo;

    è veramente paradossale la circostanza per cui correttamente noti che questi sono aspetti essenziali nella vita delle persone, ma al tempo stesso non realizzi che evidentemente i motivi delle scelte delle persone non possono essere futili, non ponderati, non essenziali;

    se tu ricorressi alla tua intelligenza, di cui certamente sei dotato, attingeresti alla tua esperienza di credente, la cui fede viene messa in discussione da argomentazioni di persone che non ne comprendono l'esigenza e la forza, e la declassano a superstizione;

    tu fai il medesimo errore: declassi a futile immoralità o egoismo il sentimento di chi non condivide il tuo approccio all'esistenza; non è un una cosa particolarmente intelligente.
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  14. #299
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    A me puoi dare dello sciocco: No problem. Ma quando a parlare di Famiglia e di Bene Comune è il nostro Presidente? Te la senti di definire sciocco anche lui?

    «Chi è anziano come me ha ben presente l’abbassamento di scala della natalità nelle generazioni. Due generazioni prima della mia, i figli erano numerosi; poi si sono ridotti ancora. E questo è un problema che riguarda l’esistenza del nostro Paese». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricevendo al Quirinale ieri, 11 febbraio, una delegazione del Forum nazionale delle associazioni familiari, guidata dal presidente Gigi De Palo. «Le famiglie – ha incalzato il Capo dello Stato – non sono il tessuto connettivo dell’Italia, le famiglie sono l’Italia. Perché l’Italia non è fatta dalle istituzioni ma dai suoi cittadini, dalle persone che vi vivono».

    Ineludibile il riferimento al rapporto sugli indicatori demografici relativo al 2019, presentato nella stessa giornata dall’Istat, che fotografa il crollo demografico del Paese. «Il dato più recente di questi giorni – ha osservato Mattarella – indica che il numero delle famiglie in Italia è diminuito considerevolmente. Come conseguenza dell’abbassamento di natalità vi è un abbassamento del numero delle famiglie. Questo significa che il tessuto del nostro Paese si indebolisce e va assunta ogni iniziativa per contrastare questo fenomeno».

    https://www.romasette.it/mattarella-...-sono-litalia/

    Mattarella: "Una società senza solidarietà è sterile. Preoccuparsi del bene comune non è buonismo"

    "Sempre più spesso leggo considerazioni piene di ironia nei confronti dei buoni sentimenti. Voglio dire con garbo ma con chiarezza che preoccuparsi del bene comune non è una espressione buonista da libro Cuore". Sergio Mattarella parla durante la cerimonia di consegna delle onorificenze dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferite il 20 dicembre 2019. "Bisogna tutti attivarsi concretamente per il bene comune, per la solidarietà che porta progresso al Paese". E conclude: "Una società di liberi e uguali ma senza solidarietà sarebbe una società sterile e alla fine verrebbero meno anche uguaglianza e libertà".

    https://www.repubblica.it/politica/2...ale-248808353/

    Se ci limitiamo invece a fare 2 assurde equazioni (non ci sposiamo, non facciamo figli, viviamo da soli, cambiamo partner, famiglie allargate, famiglie arcobaleno = Essere evoluti, liberi, di sinistra)
    (fidanzarsi, sposarsi, aprirsi alla vita, incontrare gli altri, fare volontariato = Essere retrogradi, reazionari, di destra) cerchiamo e salvaguardiamo solo il bene dell'individuo.
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  15. #300
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    A me puoi dare dello sciocco: No problem. Ma quando a parlare di Famiglia e di Bene Comune è il nostro Presidente? Te la senti di definire sciocco anche lui?
    io non giudico le persone, ma le idee, che sono un'articolazione complessa; non semplifico;
    nel caso, mostri questa totale incomprensione della società moderna, delle sue basi fondamentali:

    Se ci limitiamo invece a fare 2 assurde equazioni (non ci sposiamo, non facciamo figli, viviamo da soli, cambiamo partner, famiglie allargate, famiglie arcobaleno = Essere evoluti, liberi, di sinistra)
    (fidanzarsi, sposarsi, aprirsi alla vita, incontrare gli altri, fare volontariato = Essere retrogradi, reazionari, di destra) cerchiamo e salvaguardiamo solo il bene dell'individuo.
    o non capisci, o fai finta di non capire; non so cosa sia peggio:
    qui, il discrimine non è lo stile di vita personale e le scelte, a cui tu attribuisci una mia presunta ideologia; peraltro, io mi sarei pure sposato e avrei voluto figli, fossero ricorse le circostanze; non a qualsiasi prezzo sulle spalle altrui; quindi, questa bipartizione ideologica che mi attribuisci è una sciocchezza;

    tu non sei reazionario perché hai famiglia e figli, ma perché immagini, coltivi l'idea di una società dirigista, uno stato etico, che può esistere solo con una dittatura di pochi, nel quale la massa degli individui dovrebbe essere "educata" a desiderare secondo la tua morale, decisa da pochi "saggi";
    intendiamoci: questa è un'opzione;
    ma, a prescindere dal merito, è sciocca, nella migliore delle ipotesi; oppure è una finzione nevrotica; perché si tratta di un mondo che non esiste più da secoli, e in effetti se ne osserva un'emulazione in certe teocrazie, come ve n'è stata nel Socialismo reale, dove volevano costruire "l'uomo nuovo socialista"

    esattamente come sarebbe impossibile costringere te a non praticare il tuo credo e la tua etica famigliare, cioè farti cambiare idea sui tuoi valori, è impossibile fare altrettanto con le persone che, su questioni così fondamentali, seguono i loro sentimenti e valori, diversi dai tuoi;

    ti trovi di fronte ad un paio di generazioni che, provenendo da famiglie tradizionali rifiutano quel modello, che hanno vissuto come oppressivo e iniquo, nevrotico, e perciò rifiutato, e tu glielo riproponi argomentando il solito falso millenario della decadenza, che mai ha convinto nemmeno un moscerino;

    il guaio di questa prospettiva in cui ti poni non è pubblico, visto che l'unico risultato che ottieni è quello di constatare un motivato rifiuto da tutti; ma, piuttosto, privato; perché in questo modo rischi di non comprendere nemmeno l'individualità dei tuoi stessi figli, che comunque vivono in un mondo di sensibilità diverse dalla tua;
    se tu consideri questa peccaminosa, sbagliata, finisci per procurarti una non necessaria amarezza, come accade a tanti genitori per i motivi più disparati, persone incapaci di realizzare il distacco e la pari dignità delle scelte di quei figli;
    pensare di controllare il mondo, i desideri e le scelte altrui è più frustrante dello stato di quelle persone che, avendo la fortuna di invecchiare, invece di godersela, si fanno plastiche facciali per sembrare più giovani e alla fine sembrano mostriciattoli.
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