Nello “Srimad Bhagavatam” (6):

10:8 Chi non ha compassione per l'umanità sofferente e non sacrifica
il suo corpo temporaneo per la causa piú elevata dei principi
religiosi o della gloria eterna, è certamente commiserato perfino
dagli esseri immobili.
9 Le persone elevate, che sono considerate benevole e pie,
giudicano imperituri i principi religiosi di colui che soffre nel
vedere l'infelicità degli esseri viventi ed è felice di assistere alla
felicità altrui.
10 Questo corpo, che dopo la morte diventa cibo per cani e sciacalli,
in realtà non è causa di alcun bene per me, che sono un'anima
spirituale. E’ utile solo per un breve lasso di tempo e può morire a
ogni istante. Il corpo e i suoi possessi, le sue ricchezze e i suoi
parenti devono essere impegnati a beneficio degli altri, altrimenti
saranno causa di tormenti e di miserie.


28 Quando persone insignificanti e piene di collera usano parole
dure per lanciare false accuse contro le persone sante, le loro
sterili parole non disturbano le grandi personalità.