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Discussione: La distruzione delle città.

  1. #16
    Opinionista L'avatar di esterno
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    -- Secondo questa tua ricostruzione gli ebrei sarebbero soddisfatti di ciò che hanno "sempre" ricevuto migliaia di anni fa…
    --



    Mi dispiace... ma posti delle assurdita' _ che anche per uno digiuno di ebraismo sarebbero tali.

    E comunque dovresti leggere qualche testo sulla genesi, sulla storia e sulla dottrina del popolo "eletto" _ ma redatto dai correligionari del Rabbi storico.
    Faresti meno figure.. del piffero.

    Per tua informazione quanto avevo postato lo puoi riscontrare in:
    - R. Calimani - Gesu' l' ebreo / editor Rusconi

  2. #17
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Citazione Originariamente Scritto da esterno Visualizza Messaggio
    Mi dispiace... ma posti delle assurdita' _ che anche per uno digiuno di ebraismo sarebbero tali.

    E comunque dovresti leggere qualche testo sulla genesi, sulla storia e sulla dottrina del popolo "eletto" _ ma redatto dai correligionari del Rabbi storico.
    Faresti meno figure.. del piffero.

    Per tua informazione quanto avevo postato lo puoi riscontrare in:
    - R. Calimani - Gesu' l' ebreo / editor Rusconi
    Certo, leggeremo tutti questo libro per essere edotti sullo stato di soddisfazione degli ebrei dopo l'olocausto.
    Questo è ciò che accade oggi in Israele:

    https://www.panorama.it/news/politic...donne-incluse/

    Il servizio militare in Israele, donne incluse
    In Israele le donne fanno il servizio militare. Per loro dura 24 mesi a fronte dei 36 obbligatori per gli uomini, e in questi giorni la Knesset discute una proposta di legge volta ad aumentare il periodo di leva…

    Quindi gli israeliti non aspettano nessuno che li liberi dalla schiavitù di 3 anni di servizio militare per non finire preda degli attacchi arabi?
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  3. #18
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Quella portata da Gesù Cristo, è una liberazione molto più grande, amici! Non dai Romani (come pensavano allora zeloti, sadducei e farisei) non dagli Arabi o dagli Usa o dai potenti del mondo....
    Gesù Cristo libera l'Uomo dal Peccato. Dalla Morte. E dalla paura che essa ci causa naturalmente....
    Una cosa sono i Regni terrestri. Altra il Regno dei Cieli. E' scritto.

    «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». (Gv 18)
    amate i vostri nemici

  4. #19
    رباني L'avatar di King Kong
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    non riesco a capire bene se il Qoelet faccia riferimento allo Spirito ed al buon comportamento del credente difronte al quale tutto ciò che è terreno diventa insignificante se non gli venga dato un ben determinato significato, o se sia pessimista fino al limite.

    Credo entrambe le cose.
    Qoelet, il predicatore, sembra aver vissuto una vita intensa, senza freni della quale non è pentito e anzi, raccomanda ai giovani il divertimento,

    “Stà lieto, o giovane, nella tua giovinezza,
    e si rallegri il tuo cuore nei giorni della tua gioventù.
    Segui pure le vie del tuo cuore
    e i desideri dei tuoi occhi.
    Sappi però che su tutto questo
    Dio ti convocherà in giudizio.
    [10]Caccia la malinconia dal tuo cuore,
    allontana dal tuo corpo il dolore,
    perché la giovinezza e i capelli neri sono un soffio.”

    Raccomanda loro però la consapevolezza di una realtà oltre le vicende terrestri.
    La vita è un soffio si presta ad almeno due interpretazioni:
    Tutto passa in fretta... quindi ciò di cui possiamo godere è effimero;
    La vita è il soffio (ruah) divino, senza il quale la nostra esistenza sarebbe impossibile.
    Aut hic aut nullubi

  5. #20
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». (Gv 18)
    Te lo ripeto, queste parole si riferivano alla sua prima venuta. La seconda venuta prevede un regno millenario su questa Terra, non in cielo, per trasformarla in qualcosa di gradito a Dio e pronta per il ristabilimento del paradiso terrestre, per chi ne sarà ritenuto degno.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  6. #21
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    No Arco: Il Principe di questo mondo è il Maligno, ma il suo potere di morte è limitato al breve lasso di tempo che va dalla culla alla bara. Dopo, Cristo ci ha spalancato il Suo Regno Eterno.....

    «Il Regno di Dio è simile a un campo dove crescono insieme il buon grano e la zizzania: il peggior errore sarebbe di voler intervenire subito estirpando dal mondo quelle che ci sembrano erbe infestanti». Ne è convinto il Papa, che nella catechesi dell'udienza di oggi, ha ricordato che «Dio non è come noi, Dio ha pazienza». «Non è con la violenza che si instaura il Regno nel mondo: il suo stile di propagazione è la mitezza», ha commentato Francesco: «Il Regno di Dio è certamente una grande forza, la più grande che ci sia, ma non secondo i criteri del mondo; per questo sembra non avere mai la maggioranza assoluta. È come il lievito che si impasta nella farina: apparentemente scompare, eppure è proprio esso che fa fermentare la massa. Oppure è come un granello di senape, così piccolo, quasi invisibile, che però porta in sé la dirompente forza della natura, e una volta cresciuto diventa il più grande di tutti gli alberi dell'orto».

    In questo «destino» del Regno di Dio, la tesi del Papa, «si può intuire la trama della vita di Gesù: anche lui è stato per i suoi contemporanei un segno esile, un evento pressoché sconosciuto agli storici ufficiali del tempo. Un chicco di grano si è definito lui stesso, che muore nella terra ma solo così può portare molto frutto. Il simbolo del seme è eloquente: un giorno il contadino lo affonda nella terra - un gesto che sembra una sepoltura - e poi, ‘dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa'». «Un seme che germoglia è più opera di Dio che dell'uomo che l'ha seminato», ha spiegato Francesco: «Dio ci precede sempre, Dio ci sorprende sempre. Grazie a lui dopo la notte del Venerdì santo c'è un'alba di Risurrezione capace di illuminare di speranza il mondo intero».

    https://www.toscanaoggi.it/Vita-Chie...l-Padre-ci-ama
    amate i vostri nemici

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