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Risultati da 61 a 71 di 71

Discussione: Saper stare da soli

  1. #61
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Dark quando ti chiedevo della cosa della dipendenza emotiva, che magari la si riscontra più nelle donne che negli uomini
    Io ci toglierei un po’ di romanticismo e ci metterei il pragmatismo
    Più che emotivamente, per i carismi virtuosi di Cono, molte donne sono dipendenti economicamente
    Solo che fa tanto amore indorare la pillola
    Per tutti
    Messi tutti nella libertà di decidere la vorrei proprio vedere tutta sta dipendenza
    Si si ma la dipendenza economica per molte donne è una triste realtà. Avevo capito cosa intendi. E ovvio che lì ci puoi fare ben poco.
    Però una che passa da un partner all'altro cercando non si sa bene cosa perché non vuole stare da sola non ha un problema di dipendenza emotiva, ma proprio di incapacità a stare con se stessa.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  2. #62
    Posh&Rebel L'avatar di efua
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    Si si ma la dipendenza economica per molte donne è una triste realtà. Avevo capito cosa intendi. E ovvio che lì ci puoi fare ben poco.
    Però una che passa da un partner all'altro cercando non si sa bene cosa perché non vuole stare da sola non ha un problema di dipendenza emotiva, ma proprio di incapacità a stare con se stessa.
    È la è una disadagiata Dark
    -Healthy body, clear mind, peaceful spirit-

    -Where there’s will there’s a way-

    -Work hard have fun & be nice-



  3. #63
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    È la è una disadagiata Dark
    Sai quanti ce ne sono, di disagiati? Stanno attorno a noi!
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  4. #64
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
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    Una separazione dopo tanti anni di matrimonio è un trauma enorme, io ho avuto un momento terribile pochi anni fa. Ero caduto (per motivi che magari spiegherò in seguito) in un periodo di depressione assai grave. Come altre volte in casi del genere, avevo ripreso gli psicofarmaci (Tavor) per poter sopravvivere. Solo che dopo mesi e mesi la dose non bastava più, alla fine assumevo almeno 5 pasticche al giorno. A mia moglie, già preoccupatissima, non mi sentivo di confidare questa cosa. Le avevo detto che ne assumevo due. Solo che a un certo punto ha scoperto la verità e disperata mi ha accusato di averla presa in giro (da specificare che mia moglie ha il terrore dei farmaci in generale). Così mi ha lasciato; per un mese sono stato ospite di un amico psicologo che aveva il compito di "disintossicarmi" (ma veramente non mi sentivo "un tossico"). Non so come, scalando i farmaci, sono riuscito a smettere. Preso atto di ciò mia moglie ha deciso di tornare insieme. Nonostante tutto, l'esaurimento non è finito lì, la dipendenza che avevo accumulato non era assolutamente fisica, ma psicologica. Ero convinto di poter sentirmi male in ogni momento, da mia moglie non riuscivo a staccarmi un attimo, credete...ero come un cane al guinzaglio. Ero incapace pure di salire su un autobus da solo. Le notti erano orribili...Passavo ore ed ore a letto anche di giorno senza trovare la forza di alzarmi. Poi a poco a poco chissà come e perché ho cominciato a stare meglio, a ritrovare il mio spazio di autonomia, ho ripreso almeno dieci chili (ne avevo persi anche di più in un paio di mesi). Ora anche il rapporto con mia moglie va meglio e spero che periodi così non ne debba vivere mai più, meglio morire...
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  5. #65
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Che storia, Turbo!

  6. #66
    No Excuses L'avatar di Jerda
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    Mia moglie è stata depressa a lungo. Aveva l'epilessia piccolo male, per cui aveva delle assenze senza convulsioni. Ciò le dava problemi nel tenersi lavori, perché ogni tanto si bloccava e rimaneva nel suo mondo a minuti. Ciononostante non voleva entrare nelle categorie protette. Non voleva essere considerata malata. Sempre detto ok. Però ogni volta che veniva mandata via a calci e piangeva tutta la sera, la portavo a cena fuori per svagarla. I problemi di epilessia si accompagnavano agli sbalzi di umore per via dei farmaci. Era bellissima e piaceva a tutti, non solo a me. Per me questi problemi erano un motivo per prendermene più cura, volevo che leggesse di più, ma la sera era stanca, allora le leggevo libri con la sua testa sulla spalla. Ho sempre trovato normale, ed anche lei dimostrava di trovarlo tale, che mi occupassi di tutto. Non si tirava a dadi per chi montava in auto a guidare, i nostri soldi erano nostri, anche quando non guadagnava niente mi arrabbiavo se me li chiedeva. Ingenua, ma per quello di brutto che potevo prendermi del mondo senza rovinarle il carattere, ero pronto a prendermelo. Non era per me: vederla felice era la mia gioia, vederla piangere mi faceva stare malissimo. A 35 anni iniziò a imparare il tedesco con me professore, dovevamo andare in Germania a provare per l'ennesima volta. Eravamo due stagionali e quando trovavamo lavoro, dovevamo scegliere hotel vicini ma non lo stesso, le coppie non le prendono. Anche quando avevo vitta e alloggio prendevo la casa in affitto per me e per lei, rideva sempre. Eravamo più amici che amanti e come amanti andavamo alla grande ma era la mia colonna. Prendermene cura così è stato qualcosa in più, sì d'accordo sono stato anche padre e infermiere ma più amante e ancora più amico. Gli altri li vedevo poco.
    Nonostante la serie colossale di sfighe mi amava alla follia e anch'io. Poi l'ennesima cosa andata male in Germania, e esce con frasi tipo "se non abbiamo un bambino, il rapporto tra noi non sarà più lo stesso".
    La programmazione genetica stava subentrando oltre tutti i nostri principi, la Manu era anche una donna oltre che una bella persona. A noi che stare insieme "finché morte non ci separi" sembrava anche riduttivo. Adesso ero uno stallone da monta per la riproduzione. Poi ha cominciato mentalmente a riscrivere la nostra storia in senso di mie colpe. Tutto, anche cose di 10 anni prima che si erano vissute insieme, erano colpa mia. Entrai in depressione, io che le compravo l'agomelatina a 120 euro al mese in montagna perché era l'unico antidepressivo permesso dal neurologo, per sei mesi di depressione sono stato scartato da una che della Manuela non aveva più niente.
    Comincia a dirmi che non ho fatto niente per lei, che suo padre ha fatto di più, comincia a fare confronti con le altre coppie... a parte la schifezza dei discorsi, cose che non diceva né credeva fino a prima. E a quel punto davanti all'impudenza ho rinfacciato quello che non ha fatto né lei né la sua famiglia. Non l'avrei mai fatto se non di fronte a tanta faccia tosta.

    Poi ci si separa, il resto l'ho un po' raccontato...

    Ma la cosa peggiore è stato vedere dall'esterno questo suo processo adattativo che contemplava la mia distruzione dell'immagine per stare meglio, vedere lei che si comportava come se le fossero venute le sue cose, solo che erano le cose dei 40 anni, non durano 5 giorni, e aveva perso libero arbitrio, ricordi, capacità di prioritizzare... viveva per illudersi che il processo di mia totale obliterazione mentale fosse giusto. E non potei pensare che le donne sono in tutto definite dal loro corredo genetico, anche le cose più elaborate che dicono riguardano quei tre istinti di base di autoconservazione, a costo di passare sopra la logica e la minima preoccupazione di come fai stare chi era tutto per te.
    Donne che vanno a trovare i figli pluriomicidi in carcere se devono, ma lasciano i mariti e se ne disinteressano perché "l'amore è finito"
    Nel suo caso amore finito= anedonia in tutto. Non ha mai più provato piacere nella musica, nella luce, nelle passeggiate e dovrei stupirmi se non mi ama più. Manco cercasse qualcuno.
    E so che la Manuela c'è lì dentro ancora, in ogni momento se volesse. E' peggio che avere un morto, è più come avere una persona di famiglia sotto sequestro. Mi ha detto che mi odia per averla fatta diventare così, io che non vorrei che la sua felicità, devo rinunciare ai miei e evidentemente ai suoi sogni per delle starnazzanti seghe mentali che so non essere vere perché mi riguardano.
    Non vuole soffrire e questo evitare la sofferenza lo mette davanti a una felicità che so che lei vuole, perché mi vuole bene ancora e lo so, che io voglio. Qui impalati a vita perché ha una concezione errata di cosa la renderebbe più infelice.
    Quando io mi sarei preso la sua infelicità in qualsiasi momento.
    Ho pensato per 25 anni in termini di "noi" anche per una moglie malata che ora mi sputa da lontano mentre la amo. E ho le fitte ogni giorno. Ma non mi posso più fidare, nemmeno se tornasse lei, ho bisogno di stare con qualcuno he se dice una cosa, la dice anche la settimana dopo. Non in base ai bioritmi, io sono andato oltre ogni istinto vitale per i miei principi, tu se dici di stare con me non è che devi essere costretta, ma diventare mia nemica perché ti serve?

    Bah, adesso cercherei qualcosa di tutto diverso comunque. Mi manca stare in coppia ma non a tutti i costi, non è quello il male della separazione, quello è legato a una e una sola persona, anche con 15 veri amici sempre accanto.
    Citazione Originariamente Scritto da BiO-dEiStA Visualizza Messaggio
    Questa sì che è vita, altro che la marea di boiate pseudoscientifiche con cui una mandria di dilettanti pagati a peso d'oro continua a riempirci la testa e a mandare a puttane il paese.
    Ben ritrovati.

  7. #67
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
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    Mi colpisce una tua frase, Jerda (a parte tutto il racconto). E' quando scrivi "E non potei pensare che le donne sono in tutto definite dal loro corredo genetico, anche le cose più elaborate che dicono riguardano quei tre istinti di base di autoconservazione, a costo di passare sopra la logica e la minima preoccupazione di come fai stare chi era tutto per te". Pensi che le donne, più degli uomini, siano condizionate in qualche modo, anche geneticamente, dalle tendenze famigliari? Per quanto riguarda la logica sfondi una porta aperta. Anche in mia moglie, che amo, ritrovo certi atteggiamenti che sembrano fuori da ogni razionalità. A volte sembra autoinfliggersi delle punizioni senza senso con pretesti vari...Altre volte mi accusa di cose assurde o comunque banali, mentre non si accorge dei miei difetti veri che sono enormi...Oppure, al contrario, mi elogia per delle stupidaggini delle quali neanche mi accorgo...Mah, quanto siamo diversi uomini e donne, eppure è questa la ben nota croce e delizia...
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

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  8. #68
    No Excuses L'avatar di Jerda
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    Mi colpisce una tua frase, Jerda (a parte tutto il racconto). E' quando scrivi "E non potei pensare che le donne sono in tutto definite dal loro corredo genetico, anche le cose più elaborate che dicono riguardano quei tre istinti di base di autoconservazione, a costo di passare sopra la logica e la minima preoccupazione di come fai stare chi era tutto per te". Pensi che le donne, più degli uomini, siano condizionate in qualche modo, anche geneticamente, dalle tendenze famigliari? Per quanto riguarda la logica sfondi una porta aperta. Anche in mia moglie, che amo, ritrovo certi atteggiamenti che sembrano fuori da ogni razionalità. A volte sembra autoinfliggersi delle punizioni senza senso con pretesti vari...Altre volte mi accusa di cose assurde o comunque banali, mentre non si accorge dei miei difetti veri che sono enormi...Oppure, al contrario, mi elogia per delle stupidaggini delle quali neanche mi accorgo...Mah, quanto siamo diversi uomini e donne, eppure è questa la ben nota croce e delizia...
    Se ho ben capito, tua moglie ti ha lasciato perché prendevi 5 pastiglie di tavor anziché 2. Mi pare che sia l'interpretazione del fatto che prendi 5 tavor, che non è certo per divertimento, sia il fatto che glielo nascondi, e mi pare umanissimo e protettivo per lei, e ti lascia per questo, è come prendere a calci uno che agonizza per terra.
    Si, in breve intendevo quello.
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    Questa sì che è vita, altro che la marea di boiate pseudoscientifiche con cui una mandria di dilettanti pagati a peso d'oro continua a riempirci la testa e a mandare a puttane il paese.
    Ben ritrovati.

  9. #69
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
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    E allora, per dirla tutta...o quasi tutta...Ci sono delle scale di valori, in molte donne, che probabilmente noi uomini non riusciamo a capire. Parlo di mia moglie per fare un esempio. Una persona autorevole per lei le dice che il consumo di tavor può portare all'alzheimer. Lei parte già da una certa idea di salutismo. Nella sua scala di valori il tavor diventa il diavolo. Io mi trovo con le spalle al muro costretto a mentire. Lei scopre la bugia e ne rimane sconvolta. Mi ama, dice, ma non può sopportare di assistere alla mia autodistruzione. E certo che, a parte il tavor che era conseguenza e NON causa come pensava lei, stavo messo parecchio male e ammetto, in quel periodo non era facile convivere per lei. Ma non era certo il tavor la pietra dello scandalo! Il fatto è che poi in genere una donna non ti perdona una bugia, seppure detta per un motivo serio. Io non ho mai creduto alla sincerità ad ogni costo.
    Vabbè. Ma nel tuo caso, Jerda, sei sicuro che non abbia giocato un po' di idealizzazione della persona? Te lo dico perché io ho idealizzato tante donne in vita mia e questo mi ha portato alla woodiallenizzazione della mia vita...(se hai visto i suoi primi film).
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
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  10. #70
    No Excuses L'avatar di Jerda
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    Se ha giocato l'idealizzazione di una persona, è stata un condizionamento collettivo: mia moglie piaceva a tutti, maschi e femmine... amici e amiche, andava forte con le lesbiche e con tutti i miei amici e non..
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  11. #71
    Opinionista L'avatar di latino70
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Oggi mi sento di proporre una nuova riflessione in campo sentimentale/relazionale. Noto sempre più spesso l'incapacità di restare soli, di pensare a stare bene con se stessi.
    Conosco persone che chiudono storie lunghe anni e, invece di godersi la libertà, si affannano cercando qualcun altro con cui legare, magari buttandosi tra le braccia del primo/prima che capita e collezionando una delusione dietro l'altra. E quelli che non trovano qualcuno, vivono lamentandosi del proprio essere single.
    Il problema di fondo, secondo me, è che molte persone non sanno stare da sole. Non sanno vivere con se stesse, non sanno trovare la propria felicità dentro di sé e la cercano continuamente negli altri. Cosa ne pensate?
    Prima dell'ultima relazione che sto vivendo ormai da 6 anni ho imparato a stare solo, devo dire che nella mia solitudine avevo mille possibilità di uscire e andare dove volevo, di legarmi con chi volevo e poi tornare sempre da solo senza farne un dramma, mi ero organizzato bene e da soli non è vero che si sta proprio male. La mia relazione attuale nasce 6 anni fa con una donna che dista a 150 km da me, non sono tanti ma ora con questa pandemia sono 2 mesi circa che non ci vediamo, martedi sarò di nuovo da lei. Dovrei essere felicissimo di questo ed invece mi sento contento a metà, dovrò rinunciare di nuovo a tanti dei miei spazi che mi fanno star bene: leggere, uscire per fare foto, uscire per trovare un'amico oppure andare a pescare, saper stare da soli è una cosa difficile ma quando la impari alla fine ci stai bene, tanto bene da rimpiangerla...la solitudine

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