Ti rispondo subito perché per me non quadra subito il tuo con il mio modo di vedere.
Innanzi tutto Gesù ha operato ogni qual volte ce ne fosse stato bisogno, e non dopo l'avvento; è ovvio che con quella maledetta morte tra gli uomini si stava facendo strada il senso che tutto il tempo trascorso con Gesù fosse stato inutile ed illusorio; questo perché credevano che Gesù li avrebbe liberati dai Romani.
Grande delusione e nervosa attesa.
In più a rendersi conto di come fosse andata veramente la realtà furono delle donne in un mondo dove le donne erano poco affidabili e sognatrici, insomma è meglio che una donna sia zitta ed ubbidisca.
Gesù non ha insegnato a come fare per non peccare ma ha insegnato ad avere molto di più a volte anche fino a cento resistendo al peccato che non cedendogli.
Nella parabola del Seminatore c'è l'esame dei tipi di terreno che siamo noi e come accogliamo il messaggio che Gesù porta.
E' infatti nella lotta al suo peccato che il buon cristiano affila tutte le sue armi, non armi materiali ma armi intellettive; infatti la spada non serve per uccidere, come credeva Pietro, ma serve a separare in noi stessi definitivamente il male dal bene.
Allora per me umanizzare Gesù, che è quello che faccio spesso, vuol dire pensare che questa battaglia contro ciò che ci vuole male, fosse anche noi stessi, si può vincere in tutta tranquillità ed armonia.