Risultati da 1 a 8 di 8

Discussione: Il senso dell'onore

  1. #1

    Il senso dell'onore

    Cosa intendiamo oggi per senso dell'onore? Che importanza gli date nella società di oggi?
    Bambol utente of the decade

  2. #2
    Opinionista L'avatar di follemente
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  3. #3
    Dai, non mi riferisco al quello dei nostri nonni siculo-tribali basati sulla gelosia e paura di infedeltà coniugali... piuttosto a qualcosa in senso più moderno ma che comunque ci riconduce allo stesso termine.
    Bambol utente of the decade

  4. #4
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
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    Da quando gli "onorevoli" sono diventati "disonorevoli" il senso dell'onore non va più di moda. E' rimasto relegato in soffitta tra balocchi e profumi di un'epoca lontana, quando si facevano pure i duelli per difendere il proprio "onore". In senso moderno, chiedi? Ma in senso moderno semplicemente non esiste più. Si macchia il proprio onore per convenienza, per paura, per arrivismo sociale senza più remore o rimorsi futuri. Guarda appunto i politici di oggi, passano da uno schieramento all'altro senza che nessuno protesti o smetta di votarli, vogliono solo mantenere la poltrona. Vai un po' a trovare qualcuno che attualmente meriti di essere "onorato", è da cercare col lanternino...
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  5. #5
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da bumble-bee Visualizza Messaggio
    Cosa intendiamo oggi per senso dell'onore? Che importanza gli date nella società di oggi?
    dovrebbe essere il sentirsi conformi ad una determinata morale, sistema di valori;

    ma, diversamente dalla "buona coscienza", che è questa conformità nel sentimento intimo, l'onore implica in qualche modo un referente esterno, reale e sociale, che tributi il riconoscimento; questa circostanza ha un suo rilievo:

    perché, finché coscienza e morale pubblica, il referente esterno, coincidono, ovviamente non c'è conflitto;
    ma, quando coscienza e reputazione confliggono, cominciano i guai;

    ognuno di noi ha bisogno dell'apprezzamento altrui e quindi è soggetto alla pressione dell'onore pubblico, della reputazione; perciò, spesso si scinde e obbedisce in misura diversa alla propria coscienza o all'ordine che proviene dalla morale sociale; questo avviene per le cose più infime - altrimenti, non avremmo segreti - a quelle più importanti;
    tutti si masturbano, ma la quasi totalità si vergogna di ammetterlo; ci si vergogna di cose che non sono affatto disdicevoli, temendo il giudizio di chi le ritiene tali;
    in effetti, l'onore è un concetto tribale;
    in certe comunità - vedi le 'ndrine - sono i famigliari a giustiziare chi collabora; certamente qualche conflitto c'è; e così per quei padri che lapidano la figlia adultera; possono farlo perché si conformano al senso dell'onore della loro comunità, salvando così la propria reputazione;
    anche l'esito di ordinari tradimenti di coppia può essere molto diverso se la cosa diventa nota o resta tra le quattro mura, benché la circostanza in sé sia quella;

    il punto è che se il senso dell'onore si respira automaticamente, crescendo in un determinato ambiente, e quindi è fortissimo, per dirimere in modo diverso ci vuole una potentissima strutturazione ideologica, cultura; pensa a Stauffenberg, che certamente conosci:
    cresciuto nei valori militari prussiani, la rottura del giuramento di obbedienza, la Kadavergehorsamkeit, gli è stata possibile solo perché aveva modo di elaborare una personale nozione diversa di patriottismo e onore; aveva la cultura, le idee, le capacità di astrarre; e queste capacità hanno aiutato la sua coscienza, anche se dopo un buon decennio in cui è rimasto dormiente;

    la maggior parte delle persone, però, non ha le strutture ideologiche necessarie ad argomentare per la coscienza a fronte della reputazione; infatti, i dittatori fanno sempre leva sull'"onore" - che consiste nell'obbedire loro - e temono la cultura, facendo leva sul conformismo di chi non è in grado di elaborare una propria identità forte, capace di prescindere dal giudizio altrui.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #6
    Bella riflessione. Riformulo perché avevo letto male un tuo passaggio e quindi interpretato diversamente il tuo pensiero...

    Quindi il senso dell'onore non dipende solo dalla nostra coscienza ma anche da un valore esterno, una sorta di esempio che ci spinge a emulare il concetto comune di senso dell'onore.

    Per dirla in altre parole un mafioso ha un senso dell'onore tutto suo, ma "eticamente" valido nel rispecchiare i valori in cui crede, nella società di cui fa parte, così come lo può avere un massone
    condividendo i valori della sua "setta" e quindi avere senso dell'onore altrettanto valido "eticamente" nel suo contesto, giusto?

    Mi viene in mente il pentito Buscetta, il quale disse a Falcone che seppur mafioso, lui aveva senso dell'onore, rispetto a tipi come riina, il quale aveva messo in atto stragi di innocenti inimmaginabili
    per crudeltà e spietatezza verso donne e bambini, considerati intoccabili persino nel concetto di moralità mafiosa.

    Stauffenberg pagò con la vita il fatto di aver realizzato che la Germania era caduta nelle mani di un pazzo... il suo senso dell'onore, ma anche la sua buona coscienza, gli aveva imposto di
    fare qualcosa per interrompere le sofferenze del suo paese... (non certo quelle causate dalla Germania alle altre nazioni, ma vabbè e pur sempre un ideale).

    Io penso però che il senso dell'onore cammini a braccetto con gli ideali in cui si crede, pertanto, la buona coscienza individuale, dovrebbe spingerci ad agire nella strada giusta, seguendo i propri valoriù
    sempre e comunque.

    Ma oggi come oggi, dove tutto muta, tutto cambia, anche il senso dell'onore si adegua ai cambiamenti, oppure, una volta formatosi in noi, una volta maturato, rimane immobile e agisce come sorta di
    grillo parlante, come farebbe la nostra coscienza, mettendoci in guardia quando prendiamo strade diverse dai nostri ideali? Basta lo strombazzare di gente alla tipo salvini, per riformulare un concetto
    dell'onore rivisto e adattato alla bisogna?
    Ultima modifica di bumble-bee; 26-01-2020 alle 21:56
    Bambol utente of the decade

  7. #7
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da bumble-bee Visualizza Messaggio
    Bella riflessione. Riformulo perché avevo letto male un tuo passaggio e quindi interpretato diversamente il tuo pensiero...

    Quindi il senso dell'onore non dipende solo dalla nostra coscienza ma anche da un valore esterno, una sorta di esempio che ci spinge a emulare il concetto comune di senso dell'onore.

    Per dirla in altre parole un mafioso ha un senso dell'onore tutto suo, ma "eticamente" giusto se rispecchi i valori in cui crede la società di cui fa parte, così come lo può avere un massone
    condividendo i valori della sua "setta" e quindi avere senso dell'onore altrettanto valido "eticamente" nel suo contesto.
    certo; ci deve essere sempre un codice d'onore di riferimento, diversamente da quanto avviene nella sfera intima, delle persone care, dove è possibile il perdono o la trasgressione;
    nell'omonimo film, due marines sono accusati di omicidio; c'è un conflitto tra la legge e il codice d'onore, informale ma potentemente incistato, in base al quale l'omicidio è stato ordinato; il caporale capisce prima del marine, al quale la questione deve essere spiegata, la questione della disobbedienza come necessità, perché è più intelligente e istruito;

    Stauffenberg pagò con la vita il fatto di aver realizzato che la Germania era caduta nelle mani di un pazzo... il suo senso dell'onore, ma anche la sua buona coscienza, gli aveva imposto di fare qualcosa per interrompere le sofferenze del suo paese... (non certo quelle causate dalla Germania alle altre nazioni, ma vabbè e pur sempre un ideale).
    il punto è che lui aveva gli strumenti culturali indispensabili per pensarsi classe dirigente responsabile ed elaborare a sua volta un concetto diverso di onore, immaginando un futuro in cui questo sarebbe stato un riferimento, oltre al momento di trovarsi di fronte a Freisler, il giudice;

    ma chi è ignorante, sottomesso, non è il conte Stauffenberg, è destinato ad obbedire, per la pressione a conformarsi al giudizio altrui; ma non è detto che venga protetto dalla devastazione del conflitto con la coscienza, che arriva nei modi più impensati, o magari no.
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #8
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Bella riflessione. Riformulo perché avevo letto male un tuo passaggio e quindi interpretato diversamente il tuo pensiero...

    Quindi il senso dell'onore non dipende solo dalla nostra coscienza ma anche da un valore esterno, una sorta di esempio che ci spinge a emulare il concetto comune di senso dell'onore.

    Per dirla in altre parole un mafioso ha un senso dell'onore tutto suo, ma "eticamente" giusto se rispecchi i valori in cui crede la società di cui fa parte, così come lo può avere un massone
    condividendo i valori della sua "setta" e quindi avere senso dell'onore altrettanto valido "eticamente" nel suo contesto.
    certo; ci deve essere sempre un codice d'onore di riferimento, diversamente da quanto avviene nella sfera intima, delle persone care, dove è possibile il perdono o la trasgressione;
    nell'omonimo film, due marines sono accusati di omicidio; c'è un conflitto tra la legge e il codice d'onore, informale ma potentemente incistato, in base al quale l'omicidio è stato ordinato; il caporale capisce prima del marine, al quale la questione deve essere spiegata, la questione della disobbedienza come necessità, perché è più intelligente e istruito;

    Stauffenberg pagò con la vita il fatto di aver realizzato che la Germania era caduta nelle mani di un pazzo... il suo senso dell'onore, ma anche la sua buona coscienza, gli aveva imposto di fare qualcosa per interrompere le sofferenze del suo paese... (non certo quelle causate dalla Germania alle altre nazioni, ma vabbè e pur sempre un ideale).
    il punto è che lui aveva gli strumenti culturali indispensabili per pensarsi classe dirigente responsabile ed elaborare a sua volta un concetto diverso di onore, immaginando un futuro in cui questo sarebbe stato un riferimento, oltre al momento di trovarsi di fronte a Freisler, il giudice;

    ma chi è ignorante, sottomesso, non è il conte Stauffenberg, è destinato ad obbedire, per la pressione a conformarsi al giudizio altrui; ma non è detto che venga protetto dalla devastazione del conflitto con la coscienza, che arriva nei modi più impensati, o magari no.
    c'� del lardo in Garfagnana

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