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Discussione: Il divino, una passione atea

  1. #1
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    Il divino, una passione atea

    Lo scrittore, poeta ed aforista Gesualdo Bufalino (1920 – 1996) nel suo libro titolato “Malpensante” (raccolta di aforismi e brevi racconti), in un suo aforisma afferma che “Solo negli atei sopravvive oggigiorno la passione per il divino”.

    Penso che abbia ragione. Ne abbiamo l’esempio con i nick Esterno e Xmanx. Sono due appassionati dei misteri cristiani.

    Il nick Esterno con la sua mente critica domina la scena, demitizza e dissacra, fa affiorare interrogativi e antinomie, vuoti e inquietudini sul tema della vita e della morte, nonché sul rovello di Dio.

    L’ateismo di Esterno (e mio) è di natura filosofica, nega l’esistenza di qualunque Dio e si oppone al teismo del nick Conogelato, ammirevole per come difende la sua fede.

    L'ateismo spiega le origini del mondo e di tutti i fenomeni naturali basandosi sulla ricerca scientifica; con la morte tutto ha fine, non c'è l'aldilà.

    Di fronte al problema di dio, l'ateo è indifferente.

    Purtroppo “Esterno” non è indifferente a Paolo di Tarso. Con questo apostolo ha un conto aperto. Se lo sogna anche la notte mentre duella con lui.

  2. #2
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Nessuno è realmente ateo o indifferente a Dio. Anche quando ne discute cercando di contestarLo e confutarLo.
    Tutti (credenti e non credenti) abbiamo passione per il divino: Questa è di gran lunga la sezione più frequentata del Forum. Come mai? Semplice: Siamo Uomini. Siamo stati voluti, pensati e creati a Immagine di Dio. Non siamo solo Corpo, solo Materia, solo Cervello. Il nostro Cuore non riposa fino a che non trova qualche riscattante significato al nostro lottare, gioire e soffrire quaggiù, sotto le Stelle.
    amate i vostri nemici

  3. #3
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Lo scrittore, poeta ed aforista Gesualdo Bufalino (1920 – 1996) nel suo libro titolato “Malpensante” (raccolta di aforismi e brevi racconti), in un suo aforisma afferma che “Solo negli atei sopravvive oggigiorno la passione per il divino”.

    L'ateismo spiega le origini del mondo e di tutti i fenomeni naturali basandosi sulla ricerca scientifica; con la morte tutto ha fine, non c'è l'aldilà.
    Questa non te l'appoggio.
    Non è assolutamente vero che la scienza afferma che con la morte tutto ha fine e non c'è l'aldilà.
    La scienza dice una cosa diversa. E cioè: la materia è una forma di energia e, nell'Universo, l'energia non si crea e non si distrugge, ma si trasforma passando da una forma ad un'altra.

    Facciamo un esempio:
    prendi una pentola d'acqua (cioè "materia"...cioè una particolare forma di energia che il nostro cervello percepisce come "materia" e che chiama "acqua") e mettila sul fuoco. Dopo qualche minuto l'acqua sarà evaporata trasformandosi in gas e ciò che rimane dell'acqua è un sedimento (sale) sul fondo della pentola.
    Noi diremmo: l'acqua è "morta" e ciò che è rimasto è il suo corpo interte (i sali sul fondo della pentola).

    In realtà, per la scienza, l'acqua non è "morta" (perchè nulla muore), ma ha subito un processo di trasformazione diventando gas. E i sali, che prima erano disciolti nell'acqua, rimangono sul fondo della pentola.

    L'acqua è una "forma di energia". E anche noi, homo (cioè il nostro corpo e la nostra coscienza individuale), siamo una forma di energia.
    Al momento della nostra morte, la nostra essenza (coscienza) si trasforma ed "evapora" proprio come fa l'acqua. Noi non la vediamo più...e i nostri sensi (cervello) non la percepiscono più. Ma sappiamo bene che i nostri sensi (e il nostro cervello) sono tarati per percepire solo certe frequenze della realtà. La "coscienza" che "evapora" e si trasforma in qualcosa che non sappiamo, i nostri sensi non riescono a percepirla nella sua "nuova" forma...esattamente come i nostri sensi non riescono a percepire il gas in cui l'acqua si trasforma.

    Che cosa rimane di ciò che eravamo dopo la "trasformazione" della nostra morte? Il corpo inerte. Esattamente come dopo l'evaporazione dell'acqua rimangono i sali in fondo alla pentola. La nostra "coscienza" è "evaporata"...o, meglio, si è trasformata in qualcosa che i nostri sensi non riescono a recepire e percepire ma che continua ad esistere sotto un'altra forma.

    TUTTO nell'universo funziona così. E anche noi funzioniamo così. Perchè nell'universo TUTTO è una forma di energia e, quindi, NULLA nasce e NULLA muore ma TUTTO si trasforma passando da una forma ad un'altra.

    Questo ci dice la scienza.
    E la scienza ci dice anche che il nostro cervello NON E' in grado di percepire questa che è l'essenza vera della realtà. Il nostro cervello chiama "nascita" ciò che apparentemente compare dal nulla...e chiama "morte" ciò che apparentemente svanisce nel nulla. Ma, in realtà, nulla appare dal nulla e nulla svanisce nel nulla. Ciò che avviene (e che il nostro cervello non riesce a percepire e che chiama "nascita" e "morte") è solo un cambio di forma cioè una trasformazione.
    Ultima modifica di xmanx; 24-03-2020 alle 12:21
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  4. #4
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    Buon pomeriggio xmanx. Grazie per la tua precisazione. Si, hai ragione! Sono d’accordo con te che il corpo post mortem cambia di stato, passa da una forma ad un’altra.

    Ma quella che chiami coscienza (ed anch’io) è l’anima dei cristiani ?

    Comunque sono perplesso riguardo l’evaporazione della coscienza, se questa è intesa come consapevolezza che il soggetto ha di sé, della propria identità e interiorità (= autocoscienza) e dell’ambiente esterno (= eterocoscienza).

    La coscienza è connessa con l'esistenza di un sistema cognitivo di tipo neurale ed è nel cervello.

    Secondo alcuni neuroscienziati, come Damasio, la coscienza percepisce se stessa senza potersi capire o spiegare, perché il cervello è nel contempo soggetto che studia e l’oggetto studiato.

    Per Damasio il cervello crea l'Io (Self), che non è un nucleo del cervello, ma un processo nervoso che si aggiunge all’inconscio della mente e nasce la coscienza, che è uno stato della mente in cui c'è la conoscenza di sé stessi e dell'ambiente.

    Secondo questo neurobiologo l’Io è l’insieme dei qualia, che sono parte dei meccanismi nervosi dell'esperienza del mondo esterno e di sé stessi, cioè parte essenziale della coscienza. Comunque egli è consapevole che questa teoria è arbitraria, perché se la coscienza nasce dall'incontro dell'Io con la mente, l'Io fino a quel momento è un “meccanismo” inconscio.

  5. #5
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Non credo si possa generalizzare.
    Secondo me schematizzare conforma, ed è un bisogno prettamente umano per capire come vanno le cose non certo come sono nella realtà, cioè prese singolarmente.
    Se esistessero la giustizia o la bontà divina tu credi che opererebbero per schemi?
    Io non sono ateo eppure ho la passione per il divino, e non sono l'unica eccezione che confermerebbe la regola.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Buon pomeriggio xmanx. Grazie per la tua precisazione. Si, hai ragione! Sono d’accordo con te che il corpo post mortem cambia di stato, passa da una forma ad un’altra.

    bravo! esiste anche la morte "civile", però. la quale di volta in volta viene comminata dal baraccone che, sempre di volta in volta, se ne àrroga il diritto. e c'entra anche molto la c.d."pubblica opinione", come certo saprai. ma, pur nella consapevolezza di deluderti, ti devo dire una buona volta che se di bettino ce ne era "uno", di "benedetto" però ce ne sono tanti, papi compresi. e allora "mai" tentare di dare un senso (qualsivoglia) alla morte. ma "sempre" confidare in ciò che la morte la "allontana". ad esempio la c.d. "rettitudine", la quale implica che ognuno la "morte" la veda a modo suo. e soprattutto la propria, e non quella degli altri.

    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Ma quella che chiami coscienza (ed anch’io) è l’anima dei cristiani ?

    ma non sia mai...

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    Comunque sono perplesso riguardo l’evaporazione della coscienza, se questa è intesa come consapevolezza che il soggetto ha di sé, della propria identità e interiorità (= autocoscienza) e dell’ambiente esterno (= eterocoscienza).

    guarda ti manca un "cicinino" e diventi come, che so, "platone".

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    La coscienza è connessa con l'esistenza di un sistema cognitivo di tipo neurale ed è nel cervello.

    si, padre "nobile". io fossi in te, più che ai neuroni penserei alla "dignità", che ovviamente si misura con il calibro...

    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Secondo alcuni neuroscienziati, come Damasio, la coscienza percepisce se stessa senza potersi capire o spiegare, perché il cervello è nel contempo soggetto che studia e l’oggetto studiato.

    si. allora (e so di dire il già detto) prova a guardarti nello specchio e a dare un giudizio "sereno"...

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    Per Damasio il cervello crea l'Io (Self), che non è un nucleo del cervello, ma un processo nervoso che si aggiunge all’inconscio della mente e nasce la coscienza, che è uno stato della mente in cui c'è la conoscenza di sé stessi e dell'ambiente.

    bravo. se ti piace il "nucleo", una volta c'era un sito apposito. anzi non proprio "uno", ma tanti. se frequenti quei siti vai tranquillo che puoi "conoscerti meglio". ovviamente "in mancanza d'altro".

    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Secondo questo neurobiologo l’Io è l’insieme dei qualia, che sono parte dei meccanismi nervosi dell'esperienza del mondo esterno e di sé stessi, cioè parte essenziale della coscienza. Comunque egli è consapevole che questa teoria è arbitraria, perché se la coscienza nasce dall'incontro dell'Io con la mente, l'Io fino a quel momento è un “meccanismo” inconscio.
    si. è inconscio al pari di "mammeta". (abbi pazienza).

  7. #7
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Buon pomeriggio xmanx. Grazie per la tua precisazione. Si, hai ragione! Sono d’accordo con te che il corpo post mortem cambia di stato, passa da una forma ad un’altra.

    Ma quella che chiami coscienza (ed anch’io) è l’anima dei cristiani ?

    Comunque sono perplesso riguardo l’evaporazione della coscienza, se questa è intesa come consapevolezza che il soggetto ha di sé, della propria identità e interiorità (= autocoscienza) e dell’ambiente esterno (= eterocoscienza).

    La coscienza è connessa con l'esistenza di un sistema cognitivo di tipo neurale ed è nel cervello.

    Secondo alcuni neuroscienziati, come Damasio, la coscienza percepisce se stessa senza potersi capire o spiegare, perché il cervello è nel contempo soggetto che studia e l’oggetto studiato.

    Per Damasio il cervello crea l'Io (Self), che non è un nucleo del cervello, ma un processo nervoso che si aggiunge all’inconscio della mente e nasce la coscienza, che è uno stato della mente in cui c'è la conoscenza di sé stessi e dell'ambiente.

    Secondo questo neurobiologo l’Io è l’insieme dei qualia, che sono parte dei meccanismi nervosi dell'esperienza del mondo esterno e di sé stessi, cioè parte essenziale della coscienza. Comunque egli è consapevole che questa teoria è arbitraria, perché se la coscienza nasce dall'incontro dell'Io con la mente, l'Io fino a quel momento è un “meccanismo” inconscio.
    La "coscienza" è la "vibrazione" che noi siamo.
    Che cos'è la "vibrazione" che noi siamo?

    Faccio un esempio:
    Il segnale radio o tv è una "vibrazione". Esistono macchine che noi chiamiamo "apparecchio radiofonico" e "apparecchio TV" che trasformano la "vibrazione" in suoni o immagini.
    Affermare che la "coscienza nasce dal cervello" è un po' come dire che l'immagine video e l'audio che noi percepiamo da un apparecchio TV vengono creati dall'apparecchio TV medesimo. Ciò ovviamente non è esatto. L'apparecchio TV è solo una macchina che trasforma il segnale "vibrazione" in immagini e suoni.
    Quindi, immagine e suoni non vengono creati dall'apparecchio TV poichè essi esistono GIA' in forma latente o potenziale nel "segnale vibrazione" presente nell'etere. L'appercchio TV è solo una macchina che elabora il "segnale vibrazione" e trasforma immagini e suoni presenti in uno stato latente o potenziale nel "segnale vibrazione" in immagini e suoni che noi possiamo percepire...vedere e ascoltare.

    Lo stesso è per il cervello. La "coscienza" non viene creata dal cervello. Il cervello (e tutto il nostro corpo) è solo una macchina che elabora la "vibrazione" che noi siamo (che ciascuno di noi è) e la trasforma nella nostra coscienza individuale creativa e pensante.
    Quando il nostro corpo "muore", non "muore" il "segnale vibrazione" che noi siamo. Il "segnale vibrazione" che noi siamo e che contiene tutto ciò che siamo in uno stato potenziale (quindi anche la nostra individualità e la nostra mente/pensiero) continua ad esistere.

    Tutto questo è confermato dalla scienza stessa e in particolare dalla fisica quantistica.
    Dalla fisica quantistica noi sappiamo che la realtà esiste sotto forma di "onda" (o di "segnale vibrazione"). E che in determinate circostanze avviene il cosiddetto "collasso della funzione d'onda"...cioè l'onda si trasforma in "particelle materiali".
    Ecco....il cervello è la macchina che causa il "collasso della funzione d'onda" e che trasforma ciò che noi siamo (un'onda) in "particelle materiali" che manifestano ed esplicitano la nostra "coscienza individuale"..."coscienza individuale" che però GIA' esiste PRIMA del nostro cervello sotto forma di "onda"...e continuerà a esistere anche DOPO il nostro cervello (cioè una volta che il nostro cervello si spegne con la "morte").

    Questo è il modo in cui funziona la realtà. E a dircelo NON E' una religione. Ma è la scienza.

    Ovviamente questo discorso vale PARI PARI per un cane, per un gatto. Ma anche per una pianta o per un sasso per una galassia o per un pianeta.
    Quindi ogni cosa ha un'anima. Dove per "anima" si intende proprio l'onda (o "segnale vibrazione") che noi effettivamente siamo.
    Nella REALTA' VERA, infatti, tutte queste "forme" (homo, cane, gatto, pianta, sasso, galassia o pianeta) altro non sono che particolari "segnali vibrazioni" che assumono una forma attraverso il processo di "collasso di funzione d'onda" che trasforma l'onda in "materia".


    Quindi....TUTTO (cioè l'universo) è una sinfonia di onde (o di "segnali vibrazioni") ciascuna delle quali "porta dentro di sè allo stato potenziale" la "forma materiale" che quell'onda assumerà quando si trasformerà, appunto, in "materia".
    Lo stagista.
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  8. #8
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Nessuno è realmente ateo o indifferente a Dio. Anche quando ne discute cercando di contestarLo e confutarLo.
    Tutti (credenti e non credenti) abbiamo passione per il divino: Questa è di gran lunga la sezione più frequentata del Forum. Come mai? Semplice: Siamo Uomini. Siamo stati voluti, pensati e creati a Immagine di Dio. Non siamo solo Corpo, solo Materia, solo Cervello. Il nostro Cuore non riposa fino a che non trova qualche riscattante significato al nostro lottare, gioire e soffrire quaggiù, sotto le Stelle.
    Semmai è l'argomento che, per vari motivi, può non lasciare indifferenti. Tu continui a girare la frittata quando da tanto tempo, in diversi ti tiriamo per così dire le orecchie e dirti che cavolo stai a raccontare, confutare tante baggianate.
    Poi, come sempre, se ci vuoi vedere ricerca di qualcosa, aneliti di infinito, fai come credi se così dormi meglio. Ormai i motivi del discutere e delle critiche te li abbiamo detti in mille modi.

    Forse ci sarebbe da domandarsi il motivo di tanta passione per le mutande altrui.
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  9. #9
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    Questa non te l'appoggio.
    Non è assolutamente vero che la scienza afferma che con la morte tutto ha fine e non c'è l'aldilà.
    La scienza dice una cosa diversa. E cioè: la materia è una forma di energia e, nell'Universo, l'energia non si crea e non si distrugge, ma si trasforma passando da una forma ad un'altra.

    Facciamo un esempio:
    prendi una pentola d'acqua (cioè "materia"...cioè una particolare forma di energia che il nostro cervello percepisce come "materia" e che chiama "acqua") e mettila sul fuoco. Dopo qualche minuto l'acqua sarà evaporata trasformandosi in gas e ciò che rimane dell'acqua è un sedimento (sale) sul fondo della pentola.
    Noi diremmo: l'acqua è "morta" e ciò che è rimasto è il suo corpo interte (i sali sul fondo della pentola).

    In realtà, per la scienza, l'acqua non è "morta" (perchè nulla muore), ma ha subito un processo di trasformazione diventando gas. E i sali, che prima erano disciolti nell'acqua, rimangono sul fondo della pentola.

    L'acqua è una "forma di energia". E anche noi, homo (cioè il nostro corpo e la nostra coscienza individuale), siamo una forma di energia.
    Al momento della nostra morte, la nostra essenza (coscienza) si trasforma ed "evapora" proprio come fa l'acqua. Noi non la vediamo più...e i nostri sensi (cervello) non la percepiscono più. Ma sappiamo bene che i nostri sensi (e il nostro cervello) sono tarati per percepire solo certe frequenze della realtà. La "coscienza" che "evapora" e si trasforma in qualcosa che non sappiamo, i nostri sensi non riescono a percepirla nella sua "nuova" forma...esattamente come i nostri sensi non riescono a percepire il gas in cui l'acqua si trasforma.

    Che cosa rimane di ciò che eravamo dopo la "trasformazione" della nostra morte? Il corpo inerte. Esattamente come dopo l'evaporazione dell'acqua rimangono i sali in fondo alla pentola. La nostra "coscienza" è "evaporata"...o, meglio, si è trasformata in qualcosa che i nostri sensi non riescono a recepire e percepire ma che continua ad esistere sotto un'altra forma.

    TUTTO nell'universo funziona così. E anche noi funzioniamo così. Perchè nell'universo TUTTO è una forma di energia e, quindi, NULLA nasce e NULLA muore ma TUTTO si trasforma passando da una forma ad un'altra.

    Questo ci dice la scienza.
    E la scienza ci dice anche che il nostro cervello NON E' in grado di percepire questa che è l'essenza vera della realtà. Il nostro cervello chiama "nascita" ciò che apparentemente compare dal nulla...e chiama "morte" ciò che apparentemente svanisce nel nulla. Ma, in realtà, nulla appare dal nulla e nulla svanisce nel nulla. Ciò che avviene (e che il nostro cervello non riesce a percepire e che chiama "nascita" e "morte") è solo un cambio di forma cioè una trasformazione.
    O forse è da un pò che i neuroni sono evaporati per tali perle di "scienza"!
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  10. #10
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Tutto questo è confermato dalla scienza stessa e in particolare dalla fisica quantistica.
    Sì, sì, come no! Prima di evaporare, i neuroni son stati scossi un po' troppo dalle vibrazioni!!
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  11. #11
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    Xmanx ha scritto:
    La "coscienza" non viene creata dal cervello. Il cervello (e tutto il nostro corpo) è solo una macchina che elabora la "vibrazione" che noi siamo (che ciascuno di noi è) e la trasforma nella nostra coscienza individuale creativa e pensante.
    Ciao xmanx, è interessante la teoria del cervello che consideri come elaboratore di vibrazioni, ma nel caso della coscienza non riesco a comprendere come quelle vibrazioni possano diventare consapevolezza che il soggetto ha di sé, dell’ambiente in cui vive, coscienza della propria identità e dei propri stati d’animo, coscienza del bene e del male, del libero arbitrio o libertà di coscienza.

    Alla nozione di "coscienza” si deve aggiungere quella di autocoscienza, che permette al soggetto di volgere l’attenzione verso se stesso attraverso l’introspezione. Tale funzione ci permette di percepirci nella nostra unicità, come esseri umani distinti rispetto agli altri. Il ragionamento riflessivo rappresenta la parte più evoluta dell’autocoscienza.

    Certamente hai ragione nel considerare le vibrazioni l’energia attivata dalle nostre percezioni sensoriali che si trasformano in processi bio-chimici-fisici. Infatti i processi mentali sono analizzabili studiando le onde elettriche del cervello.

    Sappiamo che un cervello disconnesso dall’ambiente può essere cosciente: accade ogni notte, quando sogniamo. Ma se subentrano alterazioni lo stato di coscienza “crolla”. Basta l’anestesia per averne la dimostrazione.

    Le ricerche hanno dimostrato negli individui che la decisione mentale della scelta di un oggetto precede di circa un secondo lo stato di coscienza della scelta. Mi spiego meglio. Quando credo di aver scelto qualcosa, in realtà questa scelta è stata già fatta dal mio cervello in maniera inconscia e la mia coscienza non fa che riprodurre meccanicamente questa scelta.

    Ovviamente quando si muore ogni attività cerebrale, ogni "vibrazione" cessa in modo definitivo. La mente auto-cosciente che ha avuto un’esistenza autonoma nel cervello ed ha svolto durante la vita del soggetto la sua azione di scansione, esplorazione e controllo, smette di funzionare.
    Ultima modifica di doxa; 24-03-2020 alle 23:44

  12. #12
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Xmanx ha scritto:

    Ciao xmanx, è interessante la teoria del cervello che consideri come elaboratore di vibrazioni, ma nel caso della coscienza non riesco a comprendere come quelle vibrazioni possano diventare consapevolezza che il soggetto ha di sé, dell’ambiente in cui vive, coscienza della propria identità e dei propri stati d’animo, coscienza del bene e del male, del libero arbitrio o libertà di coscienza.

    Alla nozione di "coscienza” si deve aggiungere quella di autocoscienza, che permette al soggetto di volgere l’attenzione verso se stesso attraverso l’introspezione. Tale funzione ci permette di percepirci nella nostra unicità, come esseri umani distinti rispetto agli altri. Il ragionamento riflessivo rappresenta la parte più evoluta dell’autocoscienza.

    Certamente hai ragione nel considerare le vibrazioni l’energia attivata dalle nostre percezioni sensoriali che si trasformano in processi bio-chimici-fisici. Infatti i processi mentali sono analizzabili studiando le onde elettriche del cervello.

    Sappiamo che un cervello disconnesso dall’ambiente può essere cosciente: accade ogni notte, quando sogniamo. Ma se subentrano alterazioni lo stato di coscienza “crolla”. Basta l’anestesia per averne la dimostrazione.

    Le ricerche hanno dimostrato negli individui che la decisione mentale della scelta di un oggetto precede di circa un secondo lo stato di coscienza della scelta. Mi spiego meglio. Quando credo di aver scelto qualcosa, in realtà questa scelta è stata già fatta dal mio cervello in maniera inconscia e la mia coscienza non fa che riprodurre meccanicamente questa scelta.

    Ovviamente quando si muore ogni attività cerebrale, ogni "vibrazione" cessa in modo definitivo. La mente auto-cosciente che ha avuto un’esistenza autonoma nel cervello ed ha svolto durante la vita del soggetto la sua azione di scansione, esplorazione e controllo, smette di funzionare.
    mi piacevi di più quando parlavi dei mausolei a "pavia".

  13. #13
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Xmanx ha scritto:
    Ciao xmanx, è interessante la teoria del cervello che consideri come elaboratore di vibrazioni, ma nel caso della coscienza non riesco a comprendere come quelle vibrazioni possano diventare consapevolezza che il soggetto ha di sé, dell’ambiente in cui vive, coscienza della propria identità e dei propri stati d’animo, coscienza del bene e del male, del libero arbitrio o libertà di coscienza.
    Non posso darti la risposta in poche righe perchè sono argomenti molto complessi che non si possono liquidare in poche righe.
    Io faccio riferimento al modello ORCH-OR (ORCHestrated Objective Reduction) che è un modello della mente ideato da Roger Penrose (matematico e fisico teorico britannico) e Stuart Hameroff (anestesiologo e neurobiologo statunitense).

    https://it.wikipedia.org/wiki/Orch-Or

    Se vuoi approfondire, in rete trovi tutto il materiale che vuoi.
    Per facilitarti il lavoro ti fornisco un link che spiega in modo sintetico e chiaro ciò di cui stiamo parlando e risponde anche alle tue legittime perplessità.

    https://www.ricerchenoetiche.org/sin...MENT-CEREBRALE

    Coniugando la neurobiologia con la fisica quantistica e ragionando in termini strettamente rigorosi, Hameroff e Penrose giungono ad affermare che è scientificamente possibile asserire che la coscienza (che si evidenzia e prende forma nel cervello umano) abbia la sua “origine” in una sorta di “realtà assoluta”, rappresentata dalla schiuma quantistica al livello della scala di Plank.

    A tale conclusione i due scienziati non sono arrivati attraverso astratte speculazioni, ma piuttosto analizzando specifiche funzioni del cervello, riuscendo ad individuare in una sua “caratteristica strutturale” (il microtubulo) l’elemento in grado di “connettersi” con tale “realtà di fondo”.

    Tale “realtà di fondo” è da Penrose associata al (e identificata col) “mondo assoluto” di Platone (mondo delle Idee).

    Per Penrose, infatti, le caratteristiche della schiuma quantistica (ossia quella “geometria fondamentale” che risiede al livello della scala di Plank) sono comparabili ai “valori platonici” (matematici, etici, estetici). Nei “momenti di coscienza” l’uomo è in grado di accedere a tali “valori”, attraverso il suo cervello, che funge da trasduttore quantistico di informazione.

    In altre parole, l’informazione presente nel campo di Plank rappresenta, per dir così, il “sistema di riferimento assoluto” dell’Universo, alla stregua di una “zona” che accomuna tutta la “realtà” e che può essere percepita solo nel corso dei momenti di coscienza.

    È come dire che tutti i “valori” (estetici, etici, matematici: bello, bene, vero … ecc.) sussistono nella “banca dati” al livello della scala di Plank e possono essere percepiti nel momento in cui, nel nostro cervello, i nostri microtubuli (e le tubuline, al loro interno) collassano, dando origine alla coscienza.

    Questo è il modo con cui l’uomo (in quanto “individuo”) ha la possibilità di interagire con la “realtà fondamentale” dell’universo.

    In tale prospettiva, il cervello è paragonabile ad uno “strumento” (trasduttore gravito-quantistico) che, attraverso i microtubuli, permette all’essere umano di “restare in contatto” con la “realtà fondamentale” almeno 40 volte ogni secondo.


    Io chiamo questa "realtà fondamentale e assoluta dell'Universo" - che è alla base della realtà visibile e percepibile e che si trova al livello della scala di Planck - col nome di Mente Cosmica.
    Ultima modifica di xmanx; 25-03-2020 alle 10:27
    Lo stagista.
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  14. #14
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Sì, sì, come no! Prima di evaporare, i neuroni son stati scossi un po' troppo dalle vibrazioni!!
    Tu vai a studiare invece di perdere tempo in battutine toscane.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  15. #15
    Opinionista L'avatar di Tiberio
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    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    Questa non te l'appoggio.
    Non è assolutamente vero che la scienza afferma che con la morte tutto ha fine e non c'è l'aldilà.
    La scienza dice una cosa diversa. E cioè: la materia è una forma di energia e, nell'Universo, l'energia non si crea e non si distrugge, ma si trasforma passando da una forma ad un'altra.

    Facciamo un esempio:
    prendi una pentola d'acqua (cioè "materia"...cioè una particolare forma di energia che il nostro cervello percepisce come "materia" e che chiama "acqua") e mettila sul fuoco. Dopo qualche minuto l'acqua sarà evaporata trasformandosi in gas e ciò che rimane dell'acqua è un sedimento (sale) sul fondo della pentola.
    Noi diremmo: l'acqua è "morta" e ciò che è rimasto è il suo corpo interte (i sali sul fondo della pentola).

    In realtà, per la scienza, l'acqua non è "morta" (perchè nulla muore), ma ha subito un processo di trasformazione diventando gas. E i sali, che prima erano disciolti nell'acqua, rimangono sul fondo della pentola.

    L'acqua è una "forma di energia". E anche noi, homo (cioè il nostro corpo e la nostra coscienza individuale), siamo una forma di energia.
    Al momento della nostra morte, la nostra essenza (coscienza) si trasforma ed "evapora" proprio come fa l'acqua. Noi non la vediamo più...e i nostri sensi (cervello) non la percepiscono più. Ma sappiamo bene che i nostri sensi (e il nostro cervello) sono tarati per percepire solo certe frequenze della realtà. La "coscienza" che "evapora" e si trasforma in qualcosa che non sappiamo, i nostri sensi non riescono a percepirla nella sua "nuova" forma...esattamente come i nostri sensi non riescono a percepire il gas in cui l'acqua si trasforma.

    Che cosa rimane di ciò che eravamo dopo la "trasformazione" della nostra morte? Il corpo inerte. Esattamente come dopo l'evaporazione dell'acqua rimangono i sali in fondo alla pentola. La nostra "coscienza" è "evaporata"...o, meglio, si è trasformata in qualcosa che i nostri sensi non riescono a recepire e percepire ma che continua ad esistere sotto un'altra forma.

    TUTTO nell'universo funziona così. E anche noi funzioniamo così. Perchè nell'universo TUTTO è una forma di energia e, quindi, NULLA nasce e NULLA muore ma TUTTO si trasforma passando da una forma ad un'altra.

    Questo ci dice la scienza.
    E la scienza ci dice anche che il nostro cervello NON E' in grado di percepire questa che è l'essenza vera della realtà. Il nostro cervello chiama "nascita" ciò che apparentemente compare dal nulla...e chiama "morte" ciò che apparentemente svanisce nel nulla. Ma, in realtà, nulla appare dal nulla e nulla svanisce nel nulla. Ciò che avviene (e che il nostro cervello non riesce a percepire e che chiama "nascita" e "morte") è solo un cambio di forma cioè una trasformazione.
    Si
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

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