Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
E allora parliamo di "emancipazione individuale" (o "individuazione" come la definiva Jung) da contrapporre all'"individualismo" che lo possiamo vedere come una degenerazione della sana emancipazione individuale.
Secondo me la tua visione del mondo è troppo semplicistica. Infatti, tra coloro che soffrono di "solitudine", c'è anche molta gente che non è capace di concepirsi da sola. C'è molta gente che rifiuta l'emancipazione individuale e vorrebbe tornare nell'utero materno...vorrebbe continuare a vivere sempre nella comoda situazione di "figli". Ma non ci sono scorciatoie: per diventare adulti DOBBIAMO IMPARARE a concepirci da soli e, al tempo stesso, imparare a vivere in comunità. Le due cose vanno di pari passo.
Soffre la solitudine chi non si è emancipato individualmente, chi cerca continuamente di reiterare la propria condizione di "figlio" e si aspetta che altri risolvano i suoi problemi. Chi si è emancipato individualmente, invece, sa benissmo che i problemi esistono....che la vita è piena di problemi (e quindi la smette di fare la vittima) e si dà da fare per risolverli.

Mica per niente gli psicologi hanno ormai appurato che molti "fedeli" di qualunque religione usano la religione - e il concetto di Dio - proprio per sostituire la figura dei genitori e per continuare a rimanere nella condizione psicologica di "figli" rifiutando l'emancipazione individuale. Ma non solo la religione è usata per questo scopo: qualunque organizzazione o gruppo ben strutturato e che fornisca una "visione della vita" rassicurante e un "gruppo" in cui rifugiarsi viene usato per fuggire dalla solitudine...e per rinunciare a emanciparsi individualmente e a diventare adulti.
Una cosa è stare bene con sè stessi. Anche da soli. Apprezzarsi, accettarsi, volersi bene. Altra è la persona (ti cito un altro slogan pubblicitario) "che non deve chiedere niente: Mai!" Che si vanta della sua autonomia, della sua presunta superiorità morale. Dio non ci ha pensati come isole. Ma come esseri che entrano in relazione fra loro. Lo dice anche soltanto come siamo fatti...la nostra anatomia....Siamo fatti per incontrare l'Altro. E quando ciò avviene, ci sentiamo felici e realizzati. La comunione di intenti, di progetti, di idee, di aspirazioni...diventa e si sublima in comunione intima. Fisica. Coinvolgente.
Dio ci ha creati per questo e noi diciamo no, mettiamo in campo tutta una serie di sovrastrutture ideologiche, pur di affermare la nostra autonomia da Lui.
Dio non è un concetto. Non sostituisce nessun archetipo, Dio. Per chi ha fede, è il motore stesso dell'esistenza. Il tutto dal quale tutto procede.