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Discussione: Una nuova religione.

  1. #16
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Il principale "teologo" di questa nuova religione è, senza dubbio, Nietzsche:

    L'essenziale, invece, di una buona e sana aristocrazia è che essa "non" si avverta come funzione (sia della regalità che della comunità), bensì come senso e come suprema giustificazione di queste - che accolga perciò con tranquilla coscienza il sacrificio di innumerevoli esseri umani che "per amor suo" devono essere spinti in basso e diminuiti fino a divenire uomini incompleti, schiavi, strumenti. La sua convinzione fondamentale deve essere appunto questa: che la società "non" può esistere per amore della società, bensì soltanto come infrastruttura e impalcatura, su cui una specie prescelta di individui è in grado di innalzarsi al suo compito superiore e soprattutto a un "essere" superiore.

    Trattenerci reciprocamente dall'offesa, dalla violenza, dallo sfruttamento, stabilire un'eguaglianza tra la propria volontà e quella dell'altro: tutto questo può, in un certo qual senso grossolano, divenire una buona costumanza tra individui, ove ne siano date le condizioni (vale a dire la loro effettiva somiglianza in quantità di forza e in misure di valore, nonché la loro mutua interdipendenza all'interno di "un unico" corpo). Ma appena questo principio volesse guadagnare ulteriormente terreno, addirittura, se possibile, come "principio basilare della società", si mostrerebbe immediatamente per quello che è: una volontà di "negazione" della vita, un principio di dissoluzione e di decadenza. Su questo punto occorre rivolgere radicalmente il pensiero al fondamento e guardarsi da ogni debolezza sentimentale: la vita è "essenzialmente" appropriazione, offesa, sopraffazione di tutto quanto è estraneo e più debole, oppressione, durezza, imposizione di forme proprie, un incorporare o per lo meno, nel più temperato dei casi, uno sfruttare - ma a che scopo si dovrebbe sempre usare proprio queste parole, sulle quali da tempo immemorabile si è impressa un'intenzione denigratoria? Anche quel corpo all'interno del quale, come è stato precedentemente ammesso, i singoli si trattano da eguali - ciò accade in ogni sana aristocrazia - deve anch'esso, ove sia un corpo vivo e non moribondo, fare verso gli altri corpi tutto ciò da cui vicendevolmente si astengono gli individui in esso compresi: dovrà essere la volontà di potenza in carne e ossa, sarà volontà di crescere, di estendersi, di attirare a sé, di acquistare preponderanza - non trovando in una qualche moralità o immoralità il suo punto di partenza, ma per il fatto stesso che esso "vive", e perché vita "è" precisamente volontà di potenza.

    In nessun punto, tuttavia, la coscienza comune degli Europei è più riluttante all'ammaestramento di quanto lo sia a questo proposito; oggi si vaneggia in ogni dove, perfino sotto scientifici travestimenti, di condizioni di là da venire della società, da cui dovrà scomparire il suo «carattere di sfruttamento» - ciò suona alle mie orecchie come se si promettesse di inventare una vita che si astenesse da ogni funzione organica. Lo «sfruttamento» non compete a una società guasta oppure imperfetta e primitiva: esso concerne l'"essenza" del vivente, in quanto fondamentale funzione organica, è una conseguenza di quella caratteristica volontà di potenza, che è appunto la volontà della vita. - Ammesso che questa, come teoria, sia una novità - come realtà è il "fatto originario" di tutta la storia: si sia fino a questo punto sinceri verso se stessi! -
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  2. #17
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    Intervista a un massone neo-aristocratico.

    Io credo nel diritto-dovere, da parte di chi sia un iniziato alla massoneria, di autocostituirsi in èlite di governo, per il bene stesso del cosiddetto "popolo". Ma credo anche che tutto ciò, nel mondo contemporaneo, debba avvenire salvaguardando l'apparenza della democrazia e della sovranità popolare. Potreste definirmi un neo-aristocratico. Ovvio che siano sempre state le oligarchie a dominare il resto della popolazione. Però, è bene che queste oligarchie siano composte non da ceti nobiliari inetti, ignoranti e bigotti, bensì da inizati alla "filosofia occulta", da superuomini temprati in modo non superficiale sul piano spirituale, da saggi che si sappiano elevare, nietzschianamente, "al di là del bene e del male", curando e alimentando quanto va curato e alimentato del corpo sociale e amputando senza remore quello che va amputato.

    La maggior parte dei troppi miliardi di individui che abitano il pianeta, anche in Occidente, vive un'esistenza da bestie, anonima e senza senso. E' importante che questi esseri bestiali siano guidati da menti salde e mani energiche, anche se spesso devono rimanere invisibili, lasciando i riflettori a politicanti spaventapasseri e parafulmini. Tutto ciò deve avvenire secondo regole ben precise. Pena il caos e l'anarchia distruttiva a danno di coloro che meritano davvero l'appellativo di donne e uomini, che hanno un'anima e uno spirito, che non riducono il proprio orizzonte esistenziale al solo aspetto materiale.

    E' giusto considerarmi un aristocratico, ma appunto "neo". Nel senso che, al di là del mio retaggio familiare, considero positiva la distruzione della vecchia aristocrazia di sangue da parte dei massoni progressisti del Sette-Ottocento. E reputo apprezzabile e necessaria anche la distruzione del potere temporale diretto delle chiese, di quella cattolica in primo luogo. Sarebbe stato assurdo, in un mondo progredito sul piano scientifico e tecnologico come quello occidentale, perpetuare un controllo teocratico invasivo sulla società e sulla convivenza civile. Lo sbaglio, semmai, è consistito nella pretesa di edificare delle società troppo democratiche, anarcoidi e massificanti, puntando in modo eccessivo sui diritti e poco sui doveri dell'uomo e del cittadino. Sarebbe stato più giusto sostituire le aristocrazie del lignaggio con demo-aristocrazie dello spirito, calibrate sul grado di elevatezza iniziatica degli aspiranti governanti. L'errore storico gravissimo dei massoni progressisti è stato quello di pensare che fosse giusto e opportuno estendere la libertà, la fratellanza e l'uguaglianza (e il benessere) a tutti gli esseri umani, anche a quelli indegni sul piano morale, intellettuale e spirituale.

    Alla mia età mi sento prossimo al passaggio all'Oriente Eterno. Vorrei lasciare una traccia scritta, esplicita e indelebile, di quello che noi fratelli neo-aristocratici abbiamo fatto. Delle vittorie che abbiamo conseguito nei confornti dei massoni demo-progressisti, che solo pochi decenni fa erano ancora egemoni. E si illudevano di poter estendere in ogni angolo del pianeta i principi controiniziatici ed egualitari della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Quella velleitaria e pomposa Dichiarazione partorita dalla mente bacata di Eleanor Roosvelt e di altri imbecilli in grembiulino come lei, convinti che si possano estendere in modo paritario diritti universali a creature che sono diversificate sul piano ontologico e metafisico.

    Vorrei sottoporre al giudizio dei posteri la nostra (cioè di noi massoni neo-aristocratici) opera più ambiziosa e finora meglio riuscita. Mi riferisco alla creazione di un Nuovo ordine globale egemonizzato da meccanismi oligarchici e tecnocratici. Un Nuovo ordine globale basato sul neo-liberismo e sulla globalizzazione affinchè gli uomini bestie siano ricondotti alla loro dimensione ontologica di schiavi. Un Nuovo ordine globale di cui l'attuale Unione Europea e l'Euro sono una delle manifestazioni più riuscite: eliminazione della democrazia sostanziale, eliminazione del Welfare, dello Stato sociale e privatizzazioni selvagge, riduzione della ricchezza e del benessere diffusi, affinchè le bestie umane siano ricondotte alla loro dimensione ontologica di schiavi. Qualcosa che noi massoni neo-aristocratici rivendichiamo come un "magnus opus" benefico e utilissimo al genere umano. Un'opera simile a quelle che compì il fratello Napoleone Bonaparte, sostituendo alla nobità di vecchio stampo dinastico un'aristocrazia massonica militare e civile fondata sul merito delle imprese compiute e del livello iniziatico conseguito.

    Invece di continuare a nascondere l'orgoglio e la soddisfazione per aver arrestato e modificato quella che voi massoni progressisti chiamate "l'onda lunga della democrazia", oggi voglio rivendicare le gestazione di un Nuovo ordine mondiale dove solo i "più nobili e ricchi di spirito", oltre che di mezzi economico-finanziari, mediatici e istituzionali, hanno effettivamente il "kràtos", cioè quella forza che è anche potere di vita e di morte sugli animali umani, sui poveri di spirito, su quegli esseri che vivono ipnotizzati da una dimensione solo materiale dell'esistenza umana, anche quando si ritengano fedeli di questa o quella religione.

    Sono a metà strada fra gli ottanta e i novant'anni. E adesso mi piace giocare in modo leale, distaccato, elegante. Da vero iniziato. Io desidero la realizzazione di un Nuovo ordine mondiale postmoderno dalla governance feudale e oligarchica, certo. Ma voglio che tutto si realizzi senza spargimenti di sangue, senza guerre, stragi, omicidi politici, tragedie collettive troppo cruente. Anche perchè sono convinto che nuove forme di governo globale gerarchiche e demo-aristocratiche saranno un bene persino per le bestie umane, per gli esseri "ilici". Questi, in un simile scenario, perderanno un po' di prerogative sovrane e di benessere materiale, ma potranno acquistare una più pacifica e armoniosa accettazione di un'esistenza modesta, sobria e senza velleità, più adeguata al loro status ontologico.
    Sono desideroso di realizzare un nuovo Sacro e Globale Romano Impero massonico senza fisime democratiche ed egualitaristiche dove i nuovi servi della gleba - gli "ilici" - vivano secondo il loro status ontologico di bestie sottomesse. E l'Europa è il laboratorio dove realizzare questo Nuovo ordine mondiale.
    Ultima modifica di xmanx; 03-03-2020 alle 09:36
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  3. #18
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    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    Intervista a un massone neo-aristocratico.
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    Vorrei sottoporre al giudizio dei posteri la nostra (cioè di noi massoni neo-aristocratici) opera più ambiziosa e finora meglio riuscita. Mi riferisco alla creazione di un Nuovo ordine globale egemonizzato da meccanismi oligarchici e tecnocratici. Un Nuovo ordine globale basato sul neo-liberismo e sulla globalizzazione affinchè gli uomini bestie siano ricondotti alla loro dimensione ontologica di schiavi. Un Nuovo ordine globale di cui l'attuale Unione Europea e l'Euro sono una delle manifestazioni più riuscite: eliminazione della democrazia sostanziale, eliminazione del Welfare, dello Stato sociale e privatizzazioni selvagge, riduzione della ricchezza e del benessere diffusi, affinchè le bestie umane siano ricondotte alla loro dimensione ontologica di schiavi. Qualcosa che noi massoni neo-aristocratici rivendichiamo come un "magnus opus" benefico e utilissimo al genere umano.
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    Sono desideroso di realizzare un nuovo Sacro e Globale Romano Impero massonico senza fisime democratiche ed egualitaristiche dove i nuovi servi della gleba - gli "ilici" - vivano secondo il loro status ontologico di bestie sottomesse. E l'Europa è il laboratorio dove realizzare questo Nuovo ordine mondiale.
    Mi pare che tutte le persone "normali", cioè non appartenenti alla élite di potere ed economica, abbiano subito le conseguenze di questo delirio della massoneria neo-aristocratica. Si è entrati effettivamente in una fase di neoschiavismo della popolazione operai/impiegati. Prima un lavoratore era in grado di mantenere una famiglia, mentre ora fatica a mantenere se stesso. Tant'è che ora la donna che lavora non è più un capriccio realizzativo, ma una necessità.
    Quando l'ultimo governo Berlusconi, mi pare, bloccò gli stipendi dei dipendenti pubblici, subito Emma Marcegaglia lodò questa porcheria, affermando che era quello che gli imprenditori chiedevano da sempre. Fino ad allora i governi aggiornavano gli stipendi dei dipendenti pubblici e successivamente anche gli stipendi dei privati venivano aggiornati. Da quel momento, invece, il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici fu seguito a ruota dal blocco a quello dei dipendenti privati.
    Quali le ovvie conseguenze? Riduzione del potere d'acquisto dei dipendenti, a causa dell'inflazione. Quindi riduzione dei consumi. Quindi chiusura di negozi, piccole imprese e attività artigianali. Quindi aumento della disoccupazione. Quindi suicidi di alcuni disoccupati.
    Emma Marcegaglia, avendo il merito di avere osannato il via alla crisi economica, successivamente ebbe un importante incarico a livello europeo.
    Su Wki un estratto di "riconoscimenti" a partire dal 2008, ma ce ne furono molti anche prima, e critiche:

    Il 13 marzo 2008 è stata eletta alla presidenza di Confindustria per il quadriennio 2008-2012, prima donna e anche persona più giovane a ricoprire tale carica.
    Il 16 luglio 2010 è stata eletta alla presidenza dell'università Luiss per il triennio 2010-2013, e confermata successivamente anche per il triennio 2013-2016.[4]
    L'11 aprile 2013 viene nominata presidente di BusinessEurope, associazione che rappresenta le Confindustrie europee. L'incarico biennale, rinnovabile una sola volta, decorre dal 1º luglio.[5] È la prima donna a ricoprire l'incarico, e il primo italiano dai tempi di Guido Carli.[6]
    È stata presidente dello YES (Young Entrepreneurs for Europe[7]).
    Il 14 aprile 2014 viene nominata dal Governo Renzi presidente di Eni.

    Critiche.
    Alcuni organi di stampa hanno fatto notare come l'azienda di famiglia Marcegaglia SpA utilizzi procedure di ottimizzazione fiscale grazie a holding in Irlanda e in Lussemburgo.[9][10] Emma Marcegaglia ha dichiarato a più riprese nel 2009 che lo scudo fiscale è un "male necessario".[11][12] Successivamente, nell'ambito dell'inchiesta per falso in bilancio relativa alla sua azienda, la parte dell'inchiesta riguardante l'evasione fiscale viene archiviata perché i capitali oggetto dell'inchiesta sono stati scudati.[13] A ottobre 2011 ha dichiarato che lo scudo fiscale "non è la scelta giusta in quanto premia i furbi".[14]
    Nell'affare Alitalia-CAI dopo l'intenzione iniziale,[15] seguita dalla dichiarazione di essere definitivamente uscita dalla cordata,[16] rimane ancora in possesso della sua quota azionaria.[17] Alcuni osservatori come ad esempio Carlo De Benedetti sostengono che la Marcegaglia abbia cominciato tardivamente a fare opposizione al governo Berlusconi avendo fatto affari con quel governo. "È noto, e credo che sia un'operazione del tutto corretta, che la Marcegaglia ha affittato a un prezzo considerato da tutti risibile le attrezzature buttate via per il vertice del G8 della Maddalena del 2009 e questa è stata una decisione del governo Berlusconi".[18][19]
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  4. #19
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    @Arcobaleno

    Non capisco questo tuo accanimento su Emma Marcegaglia. Lei è una massona, ma non è la sola.
    La massoneria si divide in massoneria conservatrice neo-aristocratica e in massoneria progressista.
    Alla massoneria neo-aristocratica (alla quale appartengono le Ur-Lodges sovranazionali "Edmund Burke", "Joseph de Maistre", "Compass Star-Rose", "Pan-Europa", "Three Eyes", "White Eagle"...e ovviamente la P2, che era il braccio armato della Ur-Lodge "Three Eyes", in Italia) appartengono: Mario Draghi, Giorgio Napolitano, Mario Monti, Fabrizio Saccomanni, Pier Carlo Padoan, Massimo D'Alema, Domenico Siniscalco, Corrado Passera, Ignazio Visco, Emma Marcegaglia.
    Berlusconi non appartiene a nessuna loggia sovranazionale (i supermassoni non lo hanno mai voluto tra gli "iniziati" perchè lo ritenevano troppo individualista e poco affidabile). Berlusconi apparteneva alla P2 che era una loggia locale italiana alle dirette dipendenze della Ur-Lodge sovranazionale neo-aristocratica "Three Eyes" (quella a cui apparteneva Bush figlio, ex presidente USA).

    Alle logge sovranazionali neo-aristocratiche appartengono persone di centro-destra e di centro-sinistra. Tanto è vero che anche i governi di centro-sinistra hanno adottato politiche neo-liberiste dettate dalle Ur-Lodge neo-aristocratiche. Il motto era: "L'unico modo per far passare politiche di destra e neo-liberiste in Italia è farle fare a un governo di sinistra".
    E abbiamo numerosi esempi di questo.
    Basta citare i più grandi imbecilli di tutti i tempi....il "popolino" di sinistra che nel 2011 voleva la caduta di Berlusconi (il fascista)...e poi hanno applaudito all'avvento del governo Monti, diretta emanazione delle Ur-Lodge neo-aristocratiche. Governo Monti voluto dal fratello Napolitano e applaudito dal PD che appoggiò la macelleria sociale di Monti.

    Il PD, dalla caduta del muro di Berlino, è stato l'esecutore, in Italia, delle politiche neo-liberiste volute dalla superlogge neo-aristocratiche (politiche tra le quali c'è anche quella della apertura alla immigrazione di massa incontrollata che ha il solo scopo di distruggere dal di dentro l'equilibrio sociale in Italia).
    E pensare che c'è ancora qualche credulone in Italia che pensa che il PD sia un partito di sinistra e addirittura anti-fascista.
    Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere.

    E Prodi? Il caro, vecchio Romano Prodi? Non è certo quel pacioccone bonaccione, quel bravo curato e padre di famiglia che è stato presentato all’immaginario collettivo degli italiani. Nonostante il piglio bonario, il professore bolognese «è un personaggio molto tagliente, molto abile, anche molto attento al proprio “particulare”». Un soggetto a tutto tondo, da raccontare. Con una sorpresa, tra le tante: «Prodi è anche lui parte di una rete massonica sovranazionale di tipo neo-aristocratico». Presidente dell’Iri e grande privatizzatore, poi capo del governo, presidente della Commissione Europea, advisor della Goldman Sachs. E, nel frattempo, anche massone: «Tra coloro che hanno contribuito in senso pessimo, per l’Italia e per l’Europa, agli svolgimenti politico-economici nell’era della globalizzazione, cioè nel post-1992, c’è il “fratello” Romano Prodi».

    In pratica, «sono due facce della stessa medaglia: centrodestra e centrosinistra si sono alternati senza nessuna vera differenza nella gestione di un paese che dipendeva da linee progettate altrove: costoro hanno soltanto fatto da esecutori, secondo una commedia dell’arte per cui, magari, apparentemente, mettevano ingredienti diversi, ma la sostanza rimaneva la medesima». Linee progettate altrove: nei santuari dell’oligarchia finanziaria e industriale che – partendo dai circuiti esclusivi delle superlogge internazionali di tipo neo-aristocratico – dirama vere e proprie direttive, declinate attraverso think-tank e organismi paramassonici (Trilaterale, Bilderberg, World Bank, Fmi) per poi scendere, a cascata, fino ai governi nazionali, a leader come D’Alema, Prodi, Renzi. A volte, poi, l’élite supermassonica “commissaria” direttamente un paese: è accaduto con il “fratello” Monti, «che rappresenta quanto di peggio può offrire la rete massonica sovranazionale in senso neo-aristocratico».
    Ultima modifica di xmanx; 04-03-2020 alle 10:17
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  5. #20
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    @ Xmanx.
    Hai detto tutto tu. Comunque quella dichiarazione di Emma Marcegaglia come presidente di Confindustria, all'indomani del blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici, mi era rimasta come un sassolone nella scarpa. La gente ha dovuto togliersi le scarpe, diventate troppo costose, e andare in giro a piedi nudi. Tutto il popolino, di cui io facevo parte come dipendente statale, ha fatte le spese di quelle politiche massoni.
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  6. #21
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    Culto luciferino della massoneria neo-aristocratica: Il potere economico e finanziario è la manifestazione di una supremazia spirituale.

    Dopo Giorgio Napolitano, anche il non meno Venerabile Mario Draghi ha espresso compiacimento per le iniziative in tema di lavoro messe in cantiere dal burattino fiorentino Matteo Renzi. Comincia a delinearsi con nitidezza il percorso coerente predisposto da alcuni esoterici architetti al fine di rendere peggiore la vita della maggior parte dei cittadini che vivono nel Vecchio Continente. Esiste un evidente rapporto di causa ed affetto tra le politiche di austerità e la definitiva archiviazione dei diritti in capo alle classi abbruttite, neo-schiavizzate e subalterne.

    Come faticano in molti a vedere, l’obiettivo finale dei massoni aristocratici e neonazisti che si riconoscono nelle mosse intraprese da un uomo pubblico come il potentissimo contro-iniziato Mario Draghi è proprio quello di ridisegnare la società in senso feudale. Una nuova nobiltà nera dovrà infine dominare una massa di straccioni piegati e fiaccati dalla paura e dal bisogno. La permanenza in vita di alcune garanzie poste a tutela del contraente debole impedisce il cristallizzarsi di nuovi rapporti sociali basati sull’antica dicotomia padroni-schiavi. Per quanto impaurito e minacciato, un uomo comunque coperto da un sistema di tutele in grado di custodirne il diritto alla vita non si ridurrà mai volontariamente in uno stato di assoluta e incondizionata sudditanza nei confronti di un proprio simile. Ma un uomo ridotto alla mercé di un datore di lavoro, inserito all’interno di uno Stato che depotenzia e annulla welfare e ammortizzatori sociali, non è più un uomo: si trasfigura in semplice oggetto, pronto per essere gettato nel fuoco una volta divenuto vecchio e inservibile.

    Quando spesso provo non senza difficoltà a spiegare ai miei lettori perché il cuore della Restaurazione neonazista in atto è di fatto principalmente “spirituale” mi riferisco proprio a questo aspetto. Per quelli come Draghi e relativi fratelli reazionari solo una ristretta categoria di iniziati e illuminati (classe “pneumatica”) ha diritto di sentirsi a pieno titolo parte di una umanità degna di essere riconosciuta come tale. Gli altri, ovvero i profani continuamente assillati da problemi legati ad un concetto elementare di esistenza (mangiare, dormire, riprodursi) ingrossano invece le fila della classe “ilice”, gruppo composto cioè da uomini-bestia destinati ad affannarsi per la vita al fine di soddisfare gli stessi identici bisogni che contraddistinguono e regolano la vita del mondo animale (mangiare, dormire e riprodursi).

    L’operaio così come il disoccupato, lo studente o il sotto-salariato, quindi, non viene colpito e impoverito per permettere ad una minoranza di avidi di accumulare ricchezze e capitali a dismisura così come erroneamente spiegava la dottrina marxista ora in parte riverniciata dal lavoro pubblicato dal brillante economista francese Thomas Piketty (Il Capitale nel XXI secolo, Bompiani editore). Non so se vi siete accorti di come la classe “pneumatica”, capace di perpetuare un controllo ferreo sulle strutture finanziarie globali che dominano e regolano il mondo contemporaneo, non ha bisogno di levare un centesimo a nessuno per trasformare la materia in oro. Quando la Bce lo desidera, infatti, inonda le banche di una liquidità che essa stessa provvede a generare secondo regole e criteri tanto moderni quanto però mutuati da antichissimi principi alchemici. Detta in maniera ancora più semplice, è bene che sappiate che Draghi non ha bisogno di rubare il vostro “oro”, dal momento che il presidente della Bce conosce la formula per poterne continuamente generare quanto ne vuole in perfetta autonomia e solitudine.

    Questo ragionamento è utile a farvi comprendere come le vostre sofferenze materiali non rispondano né ad una necessità di tipo congiunturale (“la crisi ha provocato carenza oggettiva di beni destinati al consumo”), né per assecondare le bramosie più o meno dissimulate di una casta di ultraricchi insaziabili che banchettano sulle pelle dei poveri e degli affamati (“spiegazione di tipo marxista”). Il Venerabile Draghi, con relativi fratelli, fomenta in primo luogo una spirale di inquietudini, sacrifici e privazioni per realizzare nella realtà fattuale un equilibrio fra le diverse categorie umane risultante il più possibile fedele alla gnosi che egli stesso abbraccia ed insegna. Dottrina che, lo ripeto, incasella la maggior parte degli uomini all’interno di un ruolo meschino e semi-animalesco (classe “ilice”).

    E il fatto che in molti, nonostante le evidenze e i puntuali e pubblici resoconti nel merito, continuino ad ignorare simili progettualità finisce con il rafforzare le convinzioni di quelli che, come Draghi, pensano di potere far pascolare impunemente all’infinito “l’umano bestiame”.
    Lo stagista.
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