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Discussione: Corona virus

  1. #3181
    Superstite L'avatar di Doppio
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    Certo, ha aggiunto anche questo. Ma a me, da quello che ho sempre visto in giro, ciò non risulta. Inoltre molta gente la porta tuttora all'aperto, anche se non c'è più obbligo.
    RISPOSTA UNANIME: La mia esperienza personale non conta nulla. E qual è la vostra?
    La mia è buona solo sui mezzi pubblici, vedo raramente gente in metro con la mascerina a mezz'asta, a lavoro invece quasi nessuno, nemmeno io, la porta messa su per bene tutte le otto ore, cosa anche abbastanza normale, comunque è fastidiosa, all'aperto non la vedo in faccia praticamente a nessuno già da un bel pezzo, nei locali non la usa nessuno, perché si sta sempre mangiando o bevendo qualcosa, in posti come i supermercati in linea di massima trovo che sia pieno di nasi, meglio che niente comunque.

    Citazione Originariamente Scritto da Spirit Visualizza Messaggio
    Io leggo i titoli. Se poi dicono il contrario dell'articolo, non è che uno ha tutto sto tempo da perdere...
    Che ti devo dire... complimenti. Mi da pure fastidio doverti sempre redarguire, ma è uno dei principali sintomi dell'analfabetimo funzionale. Sei in pensione, leggi... è tutta salute, altro che l'aria primaverile.

    Citazione Originariamente Scritto da Spirit Visualizza Messaggio
    Caso mai viene usata anche troppo, pure quando si può evitare e respirare l'aria fresca di primavera, che fa tanto bene! Capisco però che curare fissazioni e fobie non è mica una cosa semplice.
    Ti lavi anche quando non devi incontrare nessuno? Non sarà troppo, Lo so che non fa male lavarsi, ma se non incontri nessuno mica è obbligatorio.

    Quali sono esattamente le proprietà terapeutiche dell'aria primaverile?
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  2. #3182
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Citazione Originariamente Scritto da Spirit Visualizza Messaggio
    Certo, ha aggiunto anche questo. Ma a me, da quello che ho sempre visto in giro, ciò non risulta. Inoltre molta gente la porta tuttora all'aperto, anche se non c'è più obbligo.
    RISPOSTA UNANIME: La mia esperienza personale non conta nulla. E qual è la vostra?
    La mia esperienza nella realtà dove vivo io è che la mascherina la maggior parte delle persone la portano regolarmente dove serve, ci sono casi e li si nota al volo di persone invece nei grandi centri commerciali, per fare un esempio, che la tiene sotto al naso e nessuno dice niente. Come sul posto di lavoro tipo la titolare della palestra che frequento al di là del bancone dove sta seduta all' ingresso e riceve i clienti che il più delle volte c'è l' ha sotto al naso, da sempre, ma ci può stare dato che è vaccinata, mantiene la distanza e comunque per praticare in palestra sia sugli attrezzi che sotto, come noi la mascherina va tolta una volta che si ha preso posto come accade per i ristorante seduti al tavolo.
    Giusto settimana scorsa in un centro di analisi e visite, un signore è stato ripreso dalla signorina degli appuntamenti allo sportello perchè indossava la mascherina sotto al naso.
    Sono stata al cinema e mi sono tenuta per due ore la mascherina fp2 sul naso, altri l'hanno tranquillamente tolta o abbassata anche se non stavano mangiando, ma eravamo distanziati.
    So per certo che anche in posti di lavoro non tutti la portano correttamente, come pure sui treni locali qualcuno questo inverno con la mascherina sotto al naso l' ho visto.
    Mentre per strada ancora addesso ci sono persone che continuano ad indossarla, sono per lo più anziani, una tra queste mia madre, se si sentono più sicuri dato che sono i più fragili per me fanno bene.
    Anche io penso di continuare a portarla ancora al chiuso e dove ci sono tante persone e assembramenti, anche se l' obbligo dovesse cadere presto.
    Per mia sicurezza, a prescindere da tutto non mi entusiasma ammalarmi.
    Penso che molti faticheranno comunque a toglierla del tutto e sono anziani.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  3. #3183
    Opinionista L'avatar di gillian
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    Mi tocca leggere anche questa "Dal momento che Omicron e Omicron 2 contagiano anche i vaccinati, l'unico modo per fermare il contagio è evitare di "respirare" 🤣🤣🤣
    Per fortuna l'articolo prosegue con un... "o venire a contatto con il droplets dei nostri interlocutori, ossia le minuscole particelle di saliva che vengono espulse quando si parla, grida, tossisce o starnutisce"
    Ma per evitare i cosiddetti droplets ... non esistono più le mascherine PF2 usate correttamente nei posti giusti... cioè al chiuso od all'aperto quando vi sono assembramenti visto che uno studio pubblicato dal Max Planck Institute, un’organizzazione di ricerca tedesca, ha spiegato che se due persone distanti tre metri l’una dall’altra, una non vaccinata e l’altra positiva al Covid, "in meno di cinque minuti la persona senza vaccino verrà infettata con quasi il 100% di certezza. Ma se le stesse persone indossano in modo corretto le maschere Ffp2 il rischio di contrarre il virus si riduce allo 0,1%".
    Ma allora ... scusate se sono un po' duro ... non capisco il Prof. Crisanti!

  4. #3184
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Mi linki l'articolo così , forse, capisco meglio, per favore?
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  5. #3185
    Opinionista L'avatar di gillian
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    Citazione Originariamente Scritto da Bauxite Visualizza Messaggio
    Mi linki l'articolo così , forse, capisco meglio, per favore?
    https://www.ilgiornale.it/news/crona...i-2023835.html
    Aspetta .. lo faccio da PC.

  6. #3186
    Dall'inizio della pandemia, fatti incontrovertibili:
    1) Il virus é contagioso
    2) Si propaga per aerosol e resta attivo nell'aerosol a lungo.
    3) L'aerosol si sposta come vuole e dove vuole. E noi ci spostiamo.
    4) La difesa dall'aerosol esiste ed é nota da decenni e decenni nell'industria chimica : é l'EPI (Equipaggiamento di Protezione Individuale) "Maschera respiratoria FFP2" che filtra l'aerosol al 95% (o FFP3 :99%). O la combinazione con autorespiratore (100%).
    Cose dette e ridette e provate scientificamente senza ombra di dubbio: l'industria chimica convive con gli aerosol da....sempre. Anche più nocivi e tossici del virus.
    Dimenticavo....la dimensione della molecola di anidride carbonica é diversi ordini di grandezza inferiore a quella dell'aerosol. Quindi, non si muore soffocati dalla CO2 che emettiamo respirando: non é filtrata.
    E se l'uso della maschera non é "sgradevole", vuol dire che la maschera non filtra. Quindi, é inutile.
    ....Sempre per la serie "Parole al vento", naturalmente.
    Immagini Allegate Immagini Allegate
    Ultima modifica di restodelcarlino; 07-04-2022 alle 22:58

  7. #3187
    Opinionista L'avatar di gillian
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    Ma allora ... perché certi semplici concetti non filtrano nella cabeza di certi virologi!?🤔😂😂

  8. #3188
    Superstite L'avatar di Doppio
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    Citazione Originariamente Scritto da gillian Visualizza Messaggio
    Ma allora ... perché certi semplici concetti non filtrano nella cabeza di certi virologi!?������������������
    Su questo forse stavolta hanno ragione quelli che rifiutano la narrazione mainstream (non li chiamo no-vax, se no poi si offendono), è possibile che a certi virologi la visibilità abbia dato un po' alla testa e spararne qualcuna per finire sui titoli dei giornali non gli dispiace affatto (non credo siano nemmeno in malafede, piace a tutti un po' di riconoscimento, ma non sono comunicatori ed è un attimo passare da: semplifico i concetti per farli capire a tutti a: banalizzo i concetti facendoli travisare del tutto).
    Non avete ancora visto niente

    Moderatore droghe

  9. #3189
    Citazione Originariamente Scritto da gillian Visualizza Messaggio
    Ma allora ... perché certi semplici concetti non filtrano nella cabeza di certi virologi!?������������������
    Perché sono troppo semplici, banali addirittura.
    E non ci pensa nessuno. O quasi.

  10. #3190
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    La strategia della Svezia contro il Covid è stata un fallimento, ora ci sono le prove: morfina invece di ossigeno, bimbi usati per diffondere il virus e manipolazioni
    di Elena Tebano
    Disamina impietosa sull’Agenzia di Salute Pubblica: «Non ha basato i consigli su prove scientifiche, il popolo svedese è stato tenuto all’oscuro di fatti fondamentali, agli anziani morfina anziché ossigeno, i bambini usati per diffondere il virus». Nel documento la prova della scelta fatta tra chi curare e chi no


    L’approccio svedese all’epidemia di Covid è stato un fallimento. È quanto emerge dal primo studio scientifico sistematico sulla strategia della Svezia nella gestione della pandemia realizzato a due anni dai primi contagi, pubblicato su Humanities & Social Sciences Communications tramite Nature.com.

    Come è noto l’approccio della Svezia era orientato a evitare una chiusura della società per limitare il più possibile i danni economici, cercando un’immunità di gregge «naturale» e senza imporre mai lockdown, né limitazioni alla libertà di commercio e movimento dei cittadini, ma facendo affidamento sulla responsabilità individuale (ristoranti e scuole per i bambini sotto i 16 anni, per esempio, sono rimasti aperti e in presenza per tutta la pandemia). «Questa strategia svedese del laissez-faire ha avuto un grande costo umano per la società svedese» e «diversi studi hanno dimostrato che i costi umani sarebbero stati significativamente inferiori in Svezia se fossero state attuate misure più severe, senza impatti più dannosi sull’economia» scrivono gli autori dello studio, scienziati di università del Belgio, della Svezia e della Norvegia, un «gruppo multidisciplinare con un background in epidemiologia, medicina, studi religiosi, storia, scienze politiche e diritti umani», che è stato «consigliato da diversi esperti indipendenti nazionali e internazionali», ha esaminato tutti «gli articoli scientifici rilevanti, sottoposti a revisione tra pari, pubblicati sulla gestione della pandemia in Svezia e negli altri Paesi nordici» e ha «cercato di raccogliere tutte le conversazioni via e-mail, gli ordini del giorno delle riunioni, gli appunti delle riunioni e i comunicati stampa delle parti interessate coinvolte nel processo decisionale a livello nazionale» appellandosi alle «leggi sulla libertà d’informazione».

    Il governo svedese ha delegato la gestione della pandemia all’Agenzia di Salute Pubblica, che però dal 2014 aveva licenziato o trasferito tutti i suoi più autorevoli consulenti scientifici all’Istituto Karolinska. «Con questa configurazione, l’autorità mancava di competenza e poteva ignorare i fatti scientifici» spiega il rapporto. «L’Agenzia della Salute Pubblica non ha basato i suoi consigli su prove scientifiche ma su preconcetti sulle pandemie influenzali e sull’immunità di gregge, affidandosi principalmente a un piccolo gruppo consultivo con un focus disciplinare ristretto e una competenza troppo limitata», è stata «sistematicamente scorretta nelle sue valutazioni del rischio, e ha ignorato le prove scientifiche sulle strategie di soppressione, la trasmissione per via aerea». Inoltre ha «etichettato i consigli degli scienziati nazionali e delle autorità internazionali come posizioni estreme, facendo sì che i media e gli organi politici accettassero invece la propria politica (Qui l’intervista al regista della strategia di Stoccolma: «Da noi niente lockdown e ora non c’è la seconda ondata»).

    Il popolo svedese è stato tenuto all’oscuro di fatti fondamentali come la trasmissione aerea del Sars-Cov-2, che gli individui asintomatici possono essere contagiosi e che le maschere facciali proteggono sia il portatore che gli altri» si legge ancora nel rapporto. Le conseguenze pratiche di questa scelta sono state deleterie.

    Ecco come le descrive il rapporto pubblicato da Nature.com :

    • «A molti anziani è stata somministrata morfina invece di ossigeno, nonostante le scorte disponibili, ponendo fine di fatto alla loro vita».

    • «La decisione di fornire cure palliative a molti adulti anziani è molto discutibile; pochissimi anziani sono stati ricoverati per il Covid 19. Un trattamento appropriato (potenzialmente salvavita) è stato negato senza esame medico, e senza informare il paziente o la sua famiglia o chiedere il permesso. Molti funzionari hanno continuato a negare ogni responsabilità, e c’è stata solo una limitata protesta pubblica in Svezia quando questo è venuto fuori, la narrazione comune è che quelli nelle case di cura sono destinati a morire presto comunque».

    • «Durante la primavera del 2020, molti individui non sono stati ricoverati negli ospedali e non hanno nemmeno ricevuto un esame sanitario poiché non erano considerati a rischio, con il risultato che gli individui sono morti a casa nonostante avessero cercato aiuto. Inoltre, c’erano istruzioni di triage disponibili nella regione di Stoccolma, che mostravano che gli individui con comorbidità, indice di massa corporea superiore a 40 kg/m2, età avanzata (80+) non dovevano essere ammessi in unità di terapia intensiva, poiché “era improbabile che si riprendessero”».

    • «Nonostante i segnali preoccupanti di diversi ospedali che hanno superato i loro limiti, l’Agenzia per la salute pubblica e il governo hanno continuato a sostenere che c’erano ancora letti di terapia intensiva disponibili in Svezia, e che la loro strategia non è fallita poiché sono stati in grado di mantenere il contagio a livelli che il sistema sanitario poteva gestire. Tuttavia, la Svezia ha ottenuto il punteggio più basso sull’accessibilità dei letti di terapia intensiva in base a uno studio di 14 Paesi europei che ha esaminato l’impatto sul tasso di mortalità da Covid 19».

    • «L’Agenzia della Salute Pubblica ha negato o declassato il fatto che i bambini potessero essere infettivi, sviluppare malattie gravi, o guidare la diffusione dell’infezione nella popolazione; mentre le loro e-mail interne indicano il loro obiettivo di usare i bambini per diffondere l’infezione nella società».

    • «Ci sono stati anche rapporti su disuguaglianze e ingiustizia sociale come conseguenza della risposta della Svezia, in particolare con gli anziani, le persone nelle case di cura, gli individui con un background migratorio e i gruppi socio-economicamente meno avvantaggiati (anche di giovane età) colpiti dall’eccesso di mortalità. Questa narrazione della disuguaglianza è stata apertamente comunicata dai funzionari, compresa l’Agenzia della Salute Pubblica, sostenendo che “l’infezione da coronavirus nelle case di cura può essere stata diffusa dal personale con scarsa padronanza della lingua svedese”, “abbiamo una maggiore diffusione a causa della maggiore popolazione immigrata”, “solo gli stranieri si ammalano”, “solo le persone che sembrano turisti indossano maschere facciali in pubblico”. Non sono stati fatti sforzi significativi per diminuire queste disparità».

    Oltre alle decisioni sanitarie discutibili, lo studio mette in evidenza la mancanza di trasparenza delle autorità svedesi, e parla addirittura di «segretezza, insabbiamento e manipolazione dei dati». «Per esempio, anche se molte delle persone coinvolte hanno dichiarato pubblicamente che le maschere facciali non erano necessarie, o addirittura “pericolose” o controproducenti hanno poi affermato di essere sempre state a favore del loro uso. L’Autorità svedese per l’ambiente di lavoro e l’Epidemiologo di Stato hanno persino iniziato a cancellare le e-mail in proposito richieste dai giornalisti. Anche se questo è illegale, la pratica di trattenere le informazioni e cancellare le e-mail è diventata diffusa tra le agenzie ufficiali durante la pandemia portando a una cosiddetta “gestione ombra”, poiché apparentemente il rischio di sanzioni legali è molto basso per i detentori del potere» si legge nel rapporto.

    Le conclusioni sono una condanna senza appello della politica della Svezia che getta ombre inquietanti anche sulla sua democrazia. «Questa pandemia ha rivelato diversi problemi strutturali nella società svedese, a livello politico e giudiziario, nella sanità, nei media ufficiali e nella burocrazia, con il decentramento, la mancanza di responsabilità e indipendenza, e il rifiuto di informazioni accurate e complete al pubblico come problemi ricorrenti a diversi livelli». Ancora: «La messa in discussione critica, anche da parte di scienziati ed esperti di fama internazionale, divenne rischiosa, persino pericolosa, in un Paese dove il conformismo era incoraggiato dai media nazionali». Secondo gli autori dello studio c’è stato un «problema di responsabilità evasiva, governance autocratica, insabbiamento e segretezza» simile alla «sovietizzazione» politica. «Ci si aspettava da tutta la popolazione una fiducia a senso unico nelle “autorità”» spiegano. «Proteggere l’“immagine svedese” a livello nazionale e internazionale è sembrato essere più importante che proteggere la vita degli abitanti della Svezia, compresi gli operatori sanitari, gli anziani, gli individui con fattori di rischio (ad esempio, le comorbidità), i gruppi minoritari e le persone socio-economicamente meno avvantaggiate. Ciò è evidenziato dall’alto eccesso di mortalità in questi gruppi, dalla mancanza di adeguati dispositivi di protezione personale e dalla negazione dell’assistenza sanitaria. Rimane una mancanza di coscienza etica e l’abilità di includere il ragionamento etico nei processi decisionali; e la mancanza di compassione per le vittime della pandemia».

    Il rapporto non lo nomina mai esplicitamente, ma come è noto l’architetto della strategia anti Covid svedese è l’ex epidemiologo di Stato Anders Tegnell, 65 anni. «Ex» perché si è dimesso il 9 marzo scorso, poco prima dell’uscita dello studio sul fallimento della sua strategia. All’epoca l’Agenzia di Salute Pubblica svedese aveva dichiarato che Tegnell si era dimesso per andare a lavorare come «esperto senior dell’Organizzazione mondiale della sanità» per coordinare la vaccinazione anti Covid nei Paesi poveri. Poi, dopo la pubblicazione del rapporto su Nature, si è dovuta correggere e ha spiegato che la comunicazione della nomina era stata prematura: «Pensavamo che il processo fosse concluso, ma ora abbiamo capito che è stato un errore da parte nostra», ha detto il portavoce Christer Janson all’agenzia Bloomberg . «L’Oms ha chiesto alla Svezia un supporto tecnico per questo partenariato appena fondato, e dal momento che abbiamo nominato Tegnell in coordinamento con il governo svedese abbiamo pensato che tutto fosse sistemato».

    https://www.corriere.it/salute/malat...lUoUHOOX9PjJRo
    c'� del lardo in Garfagnana

  11. #3191
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    La Svezia? La prima a sperimentare il microchip...

    https://it.euronews.com/2021/12/21/l...-vaccini-covid
    “Siamo tutti uguali davanti alla legge, ma non davanti agli incaricati di applicarla.”
    (S. Lec)

  12. #3192
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    Insomma una conferma che si sta meglio qui che in Svezia.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  13. #3193
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    Citazione Originariamente Scritto da Spirit Visualizza Messaggio
    La Svezia? La prima a sperimentare il microchip...

    https://it.euronews.com/2021/12/21/l...-vaccini-covid
    Figata.
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    Moderatore droghe

  14. #3194
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    “Siamo tutti uguali davanti alla legge, ma non davanti agli incaricati di applicarla.”
    (S. Lec)

  15. #3195
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    Citazione Originariamente Scritto da Spirit Visualizza Messaggio
    https://www.butac.it/coaguli-sangue-grafene/

    "La segnalazione stavolta arriva da svariati lettori di BUTAC, ed è curioso, perché evidentemente il breve video che state per vedere sta diventando virale in questi giorni invece che quando è stato trasmesso da TeleColor.
    Il video è un frammento di un intervento più lungo, ma è la parte cruciale, in cui il dottor Franco Giovannini, iscritto all’Ordine dei Medici di Mantova, mostra la sua scoperta. Nel video il dottore racconta di aver appena pubblicato un lavoro su 1006 casi, presentato a Sarzana. In altre occasioni il lavoro pubblicato viene definito “studio pubblicato”. Al momento l’unico luogo dove mi pare sia stato pubblicato è il sito web di Marco Tosatti dove però si parla di circa 200 casi e si precisa che “nel pubblicare questo primo stralcio del nostro Studio Osservazionale, si è ritenuto opportuno selezionare e presentare solo alcuni di questi”. In tutto, quattro.

    Il lavoro di cui parla il dottor Giovannini nel video dimostrerebbe che nei pazienti vaccinati vi siano coaguli nel sangue, coaguli che confermerebbero la presenza di grafene nei vaccini.

    Noi di grafene nei vaccini abbiamo già parlato svariate volte, oggi ci limitiamo a riportare la risposta della Commissione Europea in merito:

    Graphene oxide is not used in the manufacture or formulation of any of the COVID-19 vaccines or other medicines, so it would not be present at manufacturing facilities and there is no obvious way that it could get into the vaccines. Quality control testing and quality assurance review, by the vaccine manufacturers and OMCLs responsible for batch release, confirm that each batch met all quality standards prior to release. No product complaints have been received for the batches mentioned in the paper. The presence of graphene or graphene derivatives in the vaccines therefore are not plausible.

    The Commission and EMA do not consider that any further actions are necessary at this stage.

    Che tradotto:

    L’ossido di grafene non viene utilizzato nella produzione o formulazione di nessuno dei vaccini COVID-19 o di altri medicinali, quindi non è presente negli impianti di produzione e non c’è modo che possa entrare nei vaccini. I test di controllo della qualità e la revisione della garanzia della qualità, da parte dei produttori di vaccini e degli OMCL responsabili del rilascio dei lotti, confermano che ogni lotto ha soddisfatto tutti gli standard di qualità prima del rilascio. Non sono stati ricevuti reclami sui prodotti per i lotti menzionati nel documento. La presenza di grafene o derivati ​​del grafene nei vaccini non è quindi plausibile.


    Nel video vengono mostrate immagini sostenendo che siano la prova provata che si tratti di grafene, o di coaguli di materia simile al grafene.Cercando quelle immagini in rete se ne trovano di simili, ma la spiegazione di quanto si vede è completamente diversa: si parla infatti di globuli bianchi che combattono infezioni. Cambiano solo i colori di quanto mostrato.

    Quelle che vedete però non sono le stesse immagini presenti nel lavoro pubblicato sul sito di Marco Tosatti, non è chiaro perché vengano usate immagini differenti su TeleColor, magari era solo la fretta di andare in onda, ma quelle mostrate qui sono comunque quelle commentate dal dottor Giovannini durante la trasmissione. Per le foto contenute nello “studio” abbiamo chiesto un commento al dottor Arina che ci ha spiegato come le didascalie non siano chiare nell’indicare cosa le foto rappresentino, visto che hanno descrizioni generiche quali “Immagine esemplificatrice della organizzazione cristallino/lamellare. Le forze aggreganti sono guidate dal contesto entropico” e che gli autori sembrano non aver prestato particolare attenzione alla metodologia. Infatti non solo non vengono indicati punti di riferimento per la scala (necessario quando si tratta di immagini ingrandite) ma nemmeno vengono indicati chiaramente i riferimenti numerici tra la foto e la didascalia : nel caso numero 2, ad esempio, sono presenti 3 didascalie che sembrano fare riferimento a 5 immagini, ma di immagini ce n’è una sola. Un po’ poco, e molto caotico, di certo non sufficiente per dimostrare alcunché, figuriamoci un’affermazione grave come i coaguli nel sangue causati dal grafene.

    Ma non ci interessava commentare le immagini, solo analizzare quanto affermato, ovvero che il lavoro presentato mostrasse la presenza di ossido di grafene nei vaccini anti-COVID. Non è così, lo studio (non pubblicato) non dimostra la presenza di ossido di grafene nei vaccini, presenza che è stata smentita dall’EMA e dalla comunità scientifica internazionale, che da ormai due anni ha sottomano i vaccini in questione.

    Studi affidabili pubblicati su riviste scientifiche peer-reviewed, per ora, non ne sono visti con le firme di cui sopra, nell’attesa non credo sia possibile aggiungere altro.

    maicolengel at butac punto it"



    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

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